Christal l'Amico del Lupo
* Louis Vitton Olimpalus _ Edward Teach
* Grauen Stern e G'Rey Cappuccetto Rosso
_ Stella e Rey * Lycan
Alcuni pensieri e aneddoti -
nell’ambito della nostra tana con questi affascinanti e particolarissimi
''Cani Lupo''
Christal arriva a casa grande, un bellissimo
Lupo di sei anni con un turbolento passato alle spalle (VEDI
CHRISTAL)
Ora, è già trascorso più
di un anno da che sono andato in allevamento a Firenze, a
prenderlo, ma ad essere sincero, mi sembra di conoscerlo da
molto più tempo, probabilmente perché la vita
con lui è talmente intensa che i minuti, le ore, le
giornate si moltiplicano!!...
Fra noi, è nata subito un’intesa particolare, fin
dai primi attimi, fatto sta che, nonostante all’incontro
a Firenze, ci fossero i suoi primi proprietari e l’allevatrice,
come l’ho preso al guinzaglio, è venuto via con
me senza alcun problema.
Da subito, non l’ho mai lasciato gestire a nessun altro,
e, anche se mia moglie Barbara, non sia una sprovveduta in fatto
di Cani in generale e di Ibridi nel particolare, ho sempre voluto
occuparmene direttamente. Era, secondo me, un Animale ferito
dentro, solo; aveva bisogno di prendere fiducia in se stesso
attraverso un punto di riferimento.
A parte le ore notturne, per questioni logistiche del nostro
appartamento, per tutto il resto della giornata, Christal ed
io non passiamo un solo momento lontani. Viene con me al lavoro,
a far piccole spese, dal commercialista perfino… in strada
mi si affianca, e insieme ci inseriamo nei contesti urbani…
la gente ci scivola accanto invisibile… siamo insieme.
Se penso a lui, e a quello che aveva fatto in passato, quando
ha subito la più grande onta che si può fare ad
un Cane, anzi, in questo caso ad un Cane Lupo, con difficoltà
lo riconosco.
Si è vero, è un Animale possente, materiale, determinato,
audace, ma caspita!... è un Cecoslovacco mica un Golden!
… vorrei tanto sapere cosa passa per la testa alla gente
quando si prende un CLC… in lui tutte le qualità
e gli istinti del Lupo sono presenti, modellati o, se preferiamo,
addolciti dalla fanciullezza del Cane, ma sempre di un Ibrido
di Lupo parliamo!
Molto spesso alla scuola, mi aiuta nella conferma della valutazione
del Cane che arriva al primo incontro di conoscenza. E molto
spesso, le persone che assistono alle sue valutazioni, si stupiscono
del fatto che, sembra realmente una consulenza fra colleghi
(permettetemi l’assonanza di ruoli!)
In Christal vedo l’equilibrio di un Lupo,
e vedo la soddisfazione di appartenere ad un Branco, così
come vedo anche, il suo bisogno disperato di sentirsi rispettato.
Rispettare un Cecoslovacco, non vuol dire che bisogna trattarlo
con i guanti di velluto, come se fosse fatto di porcellana,
non vuol dire che bisogna mostrarlo al mondo per integrarlo
nella nostra società… ma vuol dire, dargli una
pacca sulla spalla e fargli sentire che è parte di noi;
vuol dire spiegargli nella sua ugual maniera, che se ha timore
di qualcosa non deve reagire sempre come un ‘’tamarro’’
così come non deve comportarsi sempre da materialone,
quando vuole le attenzioni di qualcuno o semplicemente vuole
conoscerlo; vuol dire domare la sua spontaneità di gesti,
in maniera serena e determinata. E vuol dire anche, spiegargli
che una cura parentale è sinonimo di attenzioni e non
di ‘’fastidio’’.
Bellissimo è stato il suo incontro con
la mia Tortuga.
Capitò in un momento molto particolare, e cioè
quando la mia Pastorella, ricominciò a venire al campo
scuola dopo il calore.
Tortuga è cresciuta con i Cani Lupi di Saarloos di mia
moglie, e questo le ha dato una conoscenza degli Ibridi di Lupo,
che va oltre l’immaginazione. Conosce i loro comportamenti
e il loro linguaggio, il loro canto e il loro modo di conoscersi.
Corista era già in macchina quando mi avvicinai con lei,
i due si guardarono intensamente… stetti per un attimo
a ammirarli, rapito un po’ da quella scena, poi Tortuga
si voltò e salì nel suo trasportino. Socchiusi
gli sportelli della macchina e tornai in casa per cambiarmi
e a prendere le ultime cose che mi servivano per andare al lavoro.
Ero in camera quando sentii Tortuga intonare un ululato; da
noi è un po’ la normalità sentire ululati
e canti al di fuori del normale linguaggio prettamente canino,
ma quell’ululato aveva una melodia particolare, e infatti,
Christal, come lei terminò la sua ultima nota, le rispose
con un tono basso, oserei dire ‘caldo’… e,
come dice Barbara ‘’Magia fu’’.
Tortuga è l’unica che ha la capacità di
far assumere atteggiamenti infantili e ammaliatori, a Christal,
lui l’impenetrabile dallo sguardo glaciale, dal portamento
austero, quando vede quella Pastorella, si rincretinisce come
un pischello innamorato ? !!!
C’è da
dire che Tortuga ci sa fare con i Lupi, da poco più di
un mese si è assunta il compito di badare al piccolo
Edward Teach (Louis Vitton Olim Palus).
Teach arriva da noi all’età di quattro
mesi(VEDI
TEACH) ....
È il 20 ottobre, due mesi da
quel giorno in cui il piccolo Louis Vitton è
entrato nella nostra Famiglia. Ricordare come era e
guardarlo ora, sembra impossibile riconoscere lo stesso
lupetto spaesato. A parte alcuni atteggiamenti che non
so se riuscirà a superare, posso dire con orgoglio
che è tornato il cucciolo solare di cui ci parlava
Simona. Sempre pronto a far casino, è lui l’anima
della festa. Con chiunque gli passa vicino, cerca di
imbastire giochi. Che siano questi semplici corse o
finti morsi predatori, non ha importanza, basta che
si fa qualcosa.
Con Tortuga, formano una meravigliosa coppia. La mia Pastorina
è stata fondamentale in questi due mesi; lo ha preso
per mano – posso azzardare a dire – e lo ha inserito
nel Branco. Lei, cresciuta con i Saarloos, ha sviluppato doti
che gli altri non hanno; sa giocare come i Lupi in maniera figurata
e sa essere materiale come il Cecoslovacco; un po’ invadente
e un po’ smorfiosa, è stata per Teach la sorella
grande che insegna al fratellino a giocare e a comportarsi in
maniera educata… anche se, gli ha trasmesso un pizzico
di quella follia spregiudicata, che ha nelle sue linee di sangue.
Vederli giocare a rincorrersi o vederli lottare, ti fa un po’
accapponare la pelle: lei, piccola e compatta, lui gigantesco
e ancora dinoccolato, quando si agitano fra gli alberi del bosco
o fra staccionate del giardino… mhmhmh meglio non pensarci,
spero solo che non si facciano male urtando con violenza da
qualche parte!
Tanto sono legati, che Teach non sopporta che lei abbia altri
interessi oltre a lui, e così, è sempre pronto
a metter bocca!
La sua caratteristica migliore, che più
delle altre si mette in luce?... La dolcezza!
È capace di tale dolcezza d’espressione, sia nello
sguardo che negli atteggiamenti in generale, che solo a pensarci
mi si stampa un sorriso sulla faccia.
Quella ‘’peggiore’’?...
La materialità!
Un grosso bue di trenta chili, che con le movenze di un cucciolo,
pretende di salirti in braccio, morderti le braccia, afferrarti
pantaloni e felpe, rubarti ogni cosa tu hai la sfortuna di avere
in mano… lui non sa di avere denti affilatissimi, e zampe
da lottatore di sumo, non sa che quando si alza sulle due zampe
posteriori, praticamente ti mangia in testa… lui non sa…
e quindi, pensando di essere un cucciolotto (quale è
nella testa ma assolutamente non lo è nel corpo), fa
tutte quelle cose che fanno i cuccioli… gli ‘’ahia’’
si sprecano!!!
Con Barbara, che adora il suo essere così
manesco, ogni tanto si cimenta in lotte greco-romane, e può
essere che quando non senti i fatidici ‘’ahia’’,
stanno dietro qualche anfratto arrotolati uno sopra l’altra
e viceversa, a mordersi e a dirsi … boh, chennesò,
chi li capisce!!! … alla fine della manfrina, Barbara
e Teach sono esausti, sfatti dalla fatica ma, devo dire, contenti!
Adesso Teach, è davvero uno di Noi!
14 novembre
2012: pensieri condivisi con mia moglie Barbara mentre
riprendo con la telecamera il lavoro di affiancamento di Teach,
a lei.
Il nostro piccolo Cecoslovacco Olim Palus,
Edward Teach ha compiuto sette mesi e come da copione ha cominciato
a chiedere un po’ a tutto il Branco ‘’c’è
nient’altro da sapere?... ho già conosciuto tutto
delle cose della vita?’’
Con i nostri Pastori Tedeschi più anziani, è sempre
riverente e fanciullesco, dalle Veline si tiene alla larga,
con Boh è diventato più materiale, ma lei sembra
gradire la cosa, alle Malinois Leyla e Pamia ha iniziato a chiedere
e, quando non ottiene, a pretendere.
Fino alla settimana scorsa anche con loro era tutto baci e ossequi,
poi, deve essere scattato in lui qualcosa che lo ha spinto ad
osare. Ed in soli due giorni, le due signore in giallo non riescono
più a gestirlo.
Questo fatto mi ha dato da pensare, e ho voluto fare una verifica
riguardo a ciò che stavo valutando: sono nel piazzale
di casa con lui a fare due passi di condotta. La settimana scorsa
ero (sempre con lui) dall’altra parte del giardino, un
posto molto tranquillo e intimo, situato proprio davanti alla
cucina e più lontano dalla strada rispetto al piazzale.
In quel piccolo separet, gli ho impostato le condotte naturali
nel modo più veritiero possibile cercando di immedesimarmi
in una Balia o in un’adulto al rientro dalla caccia che
porta cibo al piccolo che attende nel giardino davanti alla
tana. Teach ha risposto in maniera esemplare a questo indottrinamento
tanto che in solo cinque riprese ha imparato il significato
di affiancamento per richiesta. Vedi il video prime
condotte
Oggi: '' all’inizio tutto procede come per le altre volte,
poi ad un certo punto comincia a mettermi le zampe addosso mentre
lo richiamo di fronte e a rifiutare la condotta a sinistra,
prediligendo di molto la condotta a destra e, novità,
non cerca più le mani, anche se sono sempre tenute sotto
controllo, ma cerca i miei occhi - Teach sta crescendo mi son
detta fra e me! - .
Premiando comunque la condotta di destra perché attento
e preciso, ho faticato non poco a tenerlo in quella di sinistra,
tanto che ad un certo punto ha cominciato a provare ad allinearsi
andando avanti scegliendo lui stesso la direzione. Mi sono sentita
come se le parti si fossero invertite, cioè lui il conduttore
io l’ausiliario.
Per rendere l’idea basta pensare ad una condotta richiesta
in sport meccanici come l’obedience o come l'odierna utilità
e difesa (senza offesa per gli sport in questione è solo
un paragone): il conduttore senza degnare di uno sguardo il
suo Cane, cammina per la sua strada e il Cane lo segue fedelmente
anelando un cenno, uno sguardo e … niente, solo a fine
esercizio egli sarà degnato di una carezza (in fase di
allenamento di un click e di un bocconcino prelibato o di un
gioco ''x'').
A quel punto ho dovuto ribaltare la situazione e rispondere
al piccolo CLC nella maniera da lui richiesta.
È passato il tempo dell’allineamento agli adulti
per avere cibo ed è arrivato il momento di allinearsi
per seguire il leader. E il leader quando spiega è fermo
nelle sue spiegazioni, è deciso e rifiuta atteggiamenti
infantili. Quindi, per forza di cose, ho dovuto inserire alcuni
richiami e piccole toccate per chiedere un poco di disciplina.
La mia toccata nello specifico caso di oggi è stato un
leggero colpetto con il guinzaglino di stoffa leggera, che altro
non è che il lieve richiamo all'ordine usato fra loro
nei chiarimenti.
Fra Teach e me tutto si è svolto nel giro di pochi minuti
e l’esito è stato ancora una volta sorprendente,
Teach, che normalmente si esprime in maniera mordace (tranquilla
ma sempre e comunque pesante) in tutte le sue effusioni sociali,
alla fine dell’esercizio mi ha ossequiato con un delicatissimo
bacio.
Ho voluto riportare questo esempio per far
capire la differenza di interpretazione e di spiegazione che
si dà alle azioni dei nostri Cani nelle diverse fasi
di crescita. Quando il Cane comincia a chiedere di essere educato
nei fatti della vita, erroneamente si definisce l’atteggiamento
come un tentativo di scalata gerarchica. Il chiedere è
d’obbligo per un Cane in crescita, come può imparare
se gli adulti non gli insegnano? … e se gli adulti non
gli insegnano, lui in qualche modo dovrà pur progredire,
e così fa appello a rimembranze ataviche e tenta. Se
le sue azioni vengono accettate egli apprende che ciò
che ha fatto è lecito e così va avanti per la
sua strada continuando a chiedere ed ottenere fino alla crescita
completa. Purtroppo non sempre le conferme che gli sono state
date sono quelle giuste, spesso sono state dettate dall’incompetenza,
e timore degli effetti in caso di diniego. La scalata gerarchica
si pone in attivo in circostanze ben precise e comincia sempre
da forme di richieste e si sussegue poi in forme di rifiuto
a fare una tal cosa chiesta da coloro che si sono dimostrati
subalterni al momento in cui lui chiedeva istruzione e conferme
al suo operato. (da ''Similitudini fra Cani e Lupi''
di Barbara Tullio e Paolo Caldora)
22 novembre
2012
Passano alcuni giorni, il piccolo Teach continua
nella sua crescita a chiedere informazioni. Il modo di agire
è sempre molto materiale, per lui non fa differenza se
l'essere che gli sta di fronte è un Cane di 40 kg o uno
di 5, o ancora se è un grottesco Animalone come lui oppure
un delicatissimo sapiens; lui è totalmente disinibito
dal comportarsi come gli detta il cuore. Teach fa, chiede, aspetta
la risposta alla domanda, si scansa per un attimo se la risposta
non gli è gradita e subito dopo ricomincia.
Bene piccolo Teach, è arrivato il momento
di capire il vero significato delle cure parentali, di capire
il significato di una carezza e di un morso, di un bravo e di
un no.
L'allineamento agli adulti dopo la richiesta
di cibo, avviene per richiesta di considerazione. Da non fraintendere
con la mera richiesta ''fammi di tutto purchè mi consideri''.
Questo tipo di paranoie lasciamole agli strizza-cervelli umani
e ai loro succubi pazienti. Per il Cane il significato è
completamnte diverso. Dare attenzione ad un cucciolo o a un
cucciolone o ad un subalterno, significa prendersi cura di lui.
L'adulto mostra il suo attaccamento a chi gli è sottoposto,
elargendo piacevoli cure e severi insegnamenti. Il subalterno
è molto grato all'adulto per entrambe le facce della
considerazione, perchè capisce il valore di ambedue i
risvolti.
Le richieste e le conferme vengono ancora formulate
nell'ambito del giardino di casa (zona rendez-vous) perchè
è lì che avvengono in Natura. Anche se Teach ha
compiuto i sette mesi, è ancora molto fanciullesco in
tutte le sue espressioni, per cui, lavorare con lui queste delicate
fasi al di fuori della tana, non lo ritengo opportuno.
Nel video che segue, Barbara inizia ad insegnare
a Teach il significato della carezza intesa come cura parentale,
e di conseguenza della carezza come premio all'allineamento.
Ogni volta che si aggiunge un tassello all'educazione è
importante fare qualche passo indietro, oggi ricomincerà
dalla richiesta base, perchè è la prima domanda
che fa il cucciolone all'inizio di ogni fase. Ancora una volta
si aiuta con il guinzaglio, ma solo ed esclusivamente per limitare
il margine di errore del piccolo. Oggi Teach, al contrario di
qualche giorno fa, preferisce l'allineamento a sinistra, questo
vuol dire che ha assimilato il concetto di rispetto alla richiesta
di educazione identificata nel susseguirsi dei giorni in ''scavalcamento
gerarchico'' fatto alle Malinois in maniera diretta e in maniera
più sottile agli altri, e in ''imposizione'' a Barbara
e a me (imposizione tradotta in innocenti rifiuti e altrettanto
innocenti pretese, ma pur sempre imposizioni).
2 gennaio 2013:
oggi il piccolo Teach compie nove mesi: i suoi atteggiamenti
sono ancora molto fanciulleschi ma la sua mole non gli dà
ragione sulla delicatezza degli stessi! ... le sue esigenze
si fanno più impegnative e lui risponde ai messaggi educativi
in maniera sorprendente! ... da qualche giorno ha cominciato
a chiedere l'affiancamento e a scansare chi si intromette nella
richiesta; ancora ha bisogno di mettersi in coda quando non
capisce o non sa quali sono le risposte più adeguate,
ma una volta interpretato il messaggio è ben felice di
partecipare alle azioni di collaborazione.
Nel video qui sotto riportato, è facile
vedere la serietà di questo giovane Cecoslovacco, l'impegno
e la soddisfazione, che mette nelle azioni di collegamento.
Con Barbara ci siamo divisi i ruoli di MammaBalia
e di Papà - lei lo educa nelle zone rendez-vous nelle
basi delle richieste e dei giochi formativi, ed io cercherò
di fare il Lupo che lo inizia nelle esperienze al di fuori della
tana. Già all'età di sei mesi è stato bellissimo
affrontare con lui la prima pista e la presentazione a quel
che c'è fuori casa ... è un Cecoslovacco dal grande
cuore e dalla grande personalità, un marinaio attento,
un Lupetto esigente.
Dal nostro libro ''Similitudini
fra Cani e Lupi''''...Per ciò che riguarda la
stimolazione sulla predazione e sul combattimento, il linguaggio
naturale richiama i giochi di predazione che si trasformano
in lotta per la conquista della preda e vittoria finale da parte
di uno dei due contendenti.
Molto naturale, non c’è che dire, con una particolarità
che secondo me, è provvista di inganno.
E cioè: se lo scopo del gioco circa la predazione e la
lotta per la conquista, è quello di insegnare una tecnica
di sopravvivenza che deve necessariamente condurre alla vittoria
(anche passando da sconfitte iniziali, ma che, gradualmente
si trasformano necessariamente in vittorie, altrimenti il cucciolo
perde la motivazione) come viene giustificata la restituzione
dell’oggetto all’insegnante, il momento in cui l’esercizio
termina?
Ricordo le prime volte che giocavo con
i miei Saarloos con gli stracci che andavano raccattando un
po’ ovunque in casa.
Durante il gioco, una volta caduto il velo dell’inibizione,
erano molto attivi e, per vincere su di me, davano delle vigorose
scrollate. Una volta conquistata la preda però, trovavano
molto strano se cercavo di rubargliela, cosa che non accadeva
se era un’azione che avveniva fra loro.
Di fatto, nel momento in cui avevo concesso il combattimento,
avevo elevato il loro grado gerarchico. È molto difficile
farli entrare in competizione con colui che reputano il leader,
e quindi, il tentare il furto o peggio, l’esigere il maltolto
dopo la vittoria, li lasciava nella confusione.
A questo punto mi sono posta proprio quella domanda… ‘’come
viene giustificata la restituzione dell’oggetto all’insegnante,
il momento in cui l’esercizio termina?’’
Quale è stata la risposta?... che
nessuno dei due metodi era giusto dal punto di vista del pensiero
naturale del Cane, per cui entrambe le tecniche, andavano contro
Natura.
Così elaborai che l’unica
fonte a cui bisognava fare riferimento era la predazione pura
e semplice, e cioè il correre dietro a qualcosa che si
muove. E per la riconsegna ho solo ragionato in merito a quel
che avviene in Natura:
‘’…Gli adulti portano cibo ai cuccioli, gli
adulti portano oggetti naturali ai cuccioli per insegnar loro
le tecniche per la sopravvivenza, i tallonatori nella caccia
conducono la preda verso la trappola, portano la preda agli
altri membri del branco… naturalmente Fratello Cane conosce
quest’azione. La difficoltà può consistere
solo nel fatto che la possessività del nostro amico sia
un po’ troppo elevata, ma dato che la possessività
è una qualità naturale, non è impossibile
modificarla…‘’ (dal libro ‘’Lupi
allo specchio – Ascoltando la Natura’’)
Ma è pur vero che un subalterno,
se ha piena fiducia nel superiore, è ben felice di omaggiarlo
con qualsiasi cosa.
Senza dover per forza tirare in ballo stracci
o similari, ho cominciato a giocare con ogni tipo di oggetto/perda
mi capitasse fra le mani e:
‘’…dopo aver giocato con le palline con i
miei Saarloos, mi metto seduta vicino a loro. Arowen, la Saarloos
leader, dapprima controlla cosa fanno gli altri e solo quando
tutto è tranquillo, viene da me con la sua pallina e
me la avvicina alla bocca.
Anche se per qualcuno può essere una cosa un po’
poco igienica, io la trovo meravigliosa!’’ (dal
diario dei Saarloos su www.canelupodisaarloos.eu)
Sugli atteggiamenti descritti intorno ai
giochi di lotta e di predazione dei cuccioli in Natura, si basa
l’insegnamento degli esercizi di difesa o esercizi di
morso negli sport cinofili ‘’Utilità e Difesa’’
e ‘’Mondioring’’, nati con l’intento
di testare le capacità caratteriali del Cane (istinti
e qualità naturali di alcune razze specifiche) e il rapporto
d’intesa lavorativa e confidenziale fra il Cane e il suo
conduttore; temperamento, saldezza di nervi, socialità,
docilità, attitudine alla ricerca, difesa personale,
aggressività e possessività, sono alla base della
visione negli esercizi da svolgere.
Nel contesto specifico dell’insegnamento
degli esercizi di difesa o esercizi di morso, la stimolazione
viene impostata sulla predazione, e nel momento in cui il Cane
afferra la preda mordendola, ecco che inizia un contendimento
della stessa fra: l’uomo-figurante e il Cane. L’aggressività
che deriva, in questo caso rimane attiva, poiché, appena
la preda viene catturata, immediatamente un altro istinto diventa
la motivazione dell’azione: l’istinto alla lotta
(l’uomo-figurante non cederà facilmente, e il Cane
dovrà lottare per conquistare/immobilizzare la preda)
.
Durante le fasi di insegnamento degli esercizi, allo stesso
modo dei cuccioli che testano le proprie capacità, avverrà
fra insegnante e allievo; anche il Cane ogni tanto perderà
e dovrà ripartire all’attacco dell’avversario
per vincere, e, nel momento in cui avrà ragione su di
lui, non mollerà la preda anche se l’azione di
lotta avrà termine, perché la possessività
gli detterà ragione sulla vittoria, imponendogli di mostrare
al mondo il trofeo e di portarlo poi nella sua tana o in un
luogo ritenuto tranquillo… ma attenzione, l’avversario
è in agguato e tenterà di riconquistare il maltolto.
Il gioco comincia e finisce, ricomincia e rifinisce, proprio
come accade in Natura nel periodo educativo nelle zone rendez-vous,
con la grande differenza però, che l’uomo/figurante,
non è membro interno del Branco, per cui, non c’è
conflitto di ruoli.
Nel Mondioring, una nota espressiva dell’arte
predatoria la troviamo nella fase di presa del figurante in
fuga, e precisamente nella cattura di quest’ultimo (da
parte del Cane) fermato da un morso sulle gambe; questo tipo
di azione ricorda il tallonatore naturale che ferma la preda
durante la corsa...''
25 aprile 2013:
Edward Teach, da qualche giorno rimane a casa, ultimamente
si sta mostrando un po’ riluttante ad uscire per venire
al campo scuola. Fasi della crescita? Può essere!
Barbara è molto felice della cosa, così può
avere il Lupetto tutto per lei…
E devo dire che anche a Teach non dispiace…
Oggi mi hanno fatto questa sorpresa:
‘’Vorrei mettere sulle pagine del sito, Teach che
lavora in Heelwork … è un Cecoslovacco, lo so,
ma l’altro giorno, dopo avermi cercata in maniera esasperante,
gli ho fatto fare due cosine, giusto le primissime figure, e
lui ha risposto molto bene!
Parto sempre dall’allineamento, che oramai è una
costante spontanea delle nostre passeggiate, e da lì
aggiungo un paio di passaggi diversi per arrivare all’allineamento
come lui richiede.
Vorrei fare dei filmati, sai vedere un Cecoslovacco in Heelwork,
mi fa un certo effetto, sono proprio curiosa!’’
Detto fatto!
Questa mattina abbiamo filmato tutti i nostri Lupetti e Tortuga.
I Saarloos pure sono alle prime armi, il tempo per lavorare
è sempre troppo poco e così non fanno che piccole
cose … Tortuga è un po’ più avanti,
ma lei è un Pastore Tedesco, la sua duttilità
è completamente diversa.
Ognuno di loro comunica in maniera diversa,
la razza e il carattere distinguono il modo di esprimersi: il
temperamento è alla base di tutto, ma a seconda dell’allievo
che lavora, bisogna che la Balia si mostri in un modo o in un
altro. C’è chi va calmato, chi va gratificato con
la voce e chi con il corpo, chi alla fine del lavoro vuole solo
cure e chi invece vuole giocare i giochi dei morsi.
Una bella esperienza da custodire, sette Cani
diversi che eseguono piccoli passi di una disciplina che per
loro ha senso solo se eseguita per rapporto e non per meccanizzazione,
tanto meno per condizionamento!
12 luglio
2013: oggi è il compleanno di Alfa e Arek, ossia,
oggi sono nati e oggi si commemora l'inizio di una passione,
era il lontano 1990, 23 anni fa. All'epoca eravamo ancora ignari
del vero aspetto della realtà cinofila, pensavamo che
tutto era bello, tutte le persone che lavoravano con i Cani
erano mosse da un Amore Vero verso i Compagni di pelo, e invece,
poco a poco ci siamo resi conto che tutto è mosso da
superficialità, egoismo, frustrazione e puro materialismo.
Il mondo cinofilo non è bello e limpido come pensavamo
al tempo dei nostri inizi ma, se è possibile, è
più sporco e marcio della fogna dimenticata chiusa e
lasciata là a ristagnare.
Perchè oggi dico queste cose? Perchè
oggi, 23 anni fa, festeggiavamo la nascita di una cucciolata
che avrebbe cambiato la nostra vita, ma non pensavamo davvero
di scoprire tante cose brutte attorno a un mondo che doveva
essere per forza pulito, perchè insito in un mondo naturale
dove l'uomo è un Animale come tutti gli altri.
E perchè le scrivo qui? Perchè
oggi ho deciso di mettere nero su bianco il mio pensiero riguardante
il Cane Lupo Ceslovacco, un meraviglioso esemplare di una specie
che l'uomo non merita.
Molto si è detto su questi Cani, anzi
su questi Ibridi di Lupo, ma nessuno ha mai detto la verità.
Forse per ingoranza (non conoscenza), forse per paura di non
riuscire a smerciare il bottino, forse per paura di affrontare
una realtà che vuole il compagno di un simil soggetto,
capace, docile, sensibile ed equilibrato.
Come è stato per la moda dei Pitt, o
dei Bull, o dei Corsi e di tutti quegli esemplari che mettevano
in mostra la possanza del soggetto, della razza, del proprietario
che la viveva solo riflessa nel proprio Cane, anche per gli
Ibridi si è aperto il baratro del ''voglio'' ... si voglio
il Cane che uccide, voglio il Cane forte, voglio il Cane che
fa paura e, da qualche anno, voglio il Lupo!
Ora la moda si sta allargando ai meno noti
Cani Lupi di Saarloos e ai nuovissimi American Wolf Dog e ai
neonati European Wolf Dog.
Le notizie che giungono da ogni dove in merito
alle qualità di questi Ibridi, sono: buoni belli e bravi!
''eh, come no!!!''
Come sono nella realtà? Sono Cani con
doti Lupine.
Questo non vuol dire che sono cattivi, ma solamente
che sono particolari. Se l'uomo nel tempo trascorso dalla creazione
della specie ''Cane - canis Lupus Familiaris'' ad oggi, anzi
a qualche tempo fa, si è preso la briga di distanziare
la selezione dei soggetti il più possibile dal Genitore
Lupo, è perchè voleva eliminare alcune caratteristiche
selvatiche da Animali che avrebbero dovuto vivere e lavorare
con lui. Se parliamo quindi di Ibridi di Lupo, ossia di esemplari
con genitori: Lupo e Cane, di fatto siamo tornati al tempo delle
ibridazioni (concedetemi il termine non proprio perfetto), per
cui abbiamo a che fare con Animali mezzi Cani e mezzi Lupi.
Tutti hanno sempre presentato il Lupo come un Animale feroce
e cattivo, e seppur non ho mai condiviso una così brutta
e erronea presentazione, non posso negare che il Lupo, abbisogna
di un qualcuno con un certo carattere per poter vivere in Armonia
nel luogo e nel Branco ove dimora.
In quanti possono dire di essere in grado di
gestire un Cane Lupo, quando non riescono a gestire un Pastore
Tedesco, un Golden, un Boxer e neanche un Carlino? Per non parlare
poi delle persone che si definiscono tecnici dell'insegnamento,
che lavorano su teorie e metodi basati sulla logicità
umana e non sulla modalità d'espressione animale.
Già con il Cane normale è orribile,
destabilizzante, coercitivo e limitato l'insegnamento dell'educazione
sociale attraverso un meccanismo sterile di sentimenti, come
può essere adatto a un esemplare di una specie che molto
si avvicina a quella primordiale, quella che vive nei boschi
e legge il linguaggio nelle movenze del corpo, nella tonalità
della voce, nell'espressività dello sguardo, e legge
gli odori portati dal vento, legge i messaggi fra le foglie
e avverte la presenza di un Amico o di un Nemico senza il bisogno
di vederlo materialmente, e non fraintende le parole dolci dette
con un cuore di pietra, sussidiari di crudeltà ed egocentrismo...!?!?
Come si può credere che un Ibrido sia
gestibile parimenti ad un Cane?
Troppi di loro sono da tempo nei canili e vivono
un'esistenza atroce; alcuni hanno scelto la fuga e sono morti
sotto le ruote di auto impazzite; altri sono riusciti a tornare
nel bosco, ma quanti di loro riusciranno a tornare alle origini?
quanti non saranno scambiati per Lupi e solo per il fatto che
le favole raccontano che il LUPO E' CATTIVO, non verranno presi
a fucilate come i loro Genitori? quanti vivono esistenze relegate
in un misero balcone, in un misero box? quanti di loro finiranno
i loro giorni impiccati alla catena? e quanti stanno finendo
la loro vita sotto l'effetto di psicofarmaci in disuso per l'uomo
ma ben commerciali per l'Animale che non può rivoltarsi
alla mano che offre cibo mascherante la pastiglia che lo avvelenerà
poco a poco?
Già educare un Cane normale, può
rimanere non facile, figuriamoci un Ibrido! ... La preghiera
è di non rivolgersi a nessuno che non parli la lingua
naturale del Cane, che imbrogli con attrezzi di gioco e condizioni
la mente al pari di un prestigiatore.
Sono 7 anni che viviamo a stretto contatto
con questi stupendi esemplari, che ci abbandoniamo con loro
a cure parentali e attenzioni educative ma come Natura vuole,
e mai seguendo la logicità umana.
Prima di prendere un
Ibrido, pensaci tante e tante volte! ... prima di dire ‘’si
lo voglio’’ pensaci ancora una volta e di più,
perché la cosa più importante che tu puoi fare
per lui, è quella di dargli un posto accanto a te, nel
tuo Branco, dove possa esprimere il suo vero lato Lupino. Non
reprimere il suo essere selvatico sotto un bel guinzaglietto
o in una passeggiatina fra le piazze e le contrade, fra i mercati
e le feste, non offendere la sua intelligenza con stupide riprese
di esercizi senza capo né coda, non sottovalutare il
suo nome per metà Cane, ma ama di lui, tutto quello che
tu non puoi permetterti di essere: naturale, spontaneo e sincero!
Non affidarti ad allevatori improvvisati, ad
allevatori senza scrupoli, a persone senza cervello e senza
istintività, non affidarti al commercio ... e una volta
compagno di un Ibrido, non aver paura di educare, non aver paura
di amare, rispetta e chiedi rispetto, non squilibrare il tuo
Ibrido pensando a lui come a un ragazzo sapiens, non offenderlo
ignorando la sua vera identità.
E ricorda sempre che il cammino è
duro ed una volta iniziato il percorso E' PER SEMPRE e NON FINO
ALL'INIZIO DEI PROBLEMI CHE SICURAMENTE PRIMA O POI ARRIVERANNO!
15 luglio 2013:Barbara
- prendo in prestito il diario per scrivere due righe sul
piccolino - questa mattina, il piccolo Teach, proprio non ce
la faceva a stare fuori in giardino senza di me; a dire il vero
è da qualche tempo che non ama più stare in un
posto senza di me. La cosa non mi spiace affatto, avere questo
simpatico Lupetto sempre fra i piedi :)
3 ottobre
2013: Christal e le cure parentali - oggi,
il nostro Christal, 8 anni, mentre stava tranquillamente sdraiato,
ha avuto una torsione dello stomaco.
Paolo ha immediatamente avvertito lo Zoospedale Flaminio di
Roma e dal campo scuola sotto casa, è volato giù
per far ricoverare Chris, e tramite l’operazione di ancoraggio
dello stomaco, salvargli la vita.
Racconto io la storia (Barbara) perchè
vi assicuro che la situazione si è presentata ai nostri
occhi davvero drammatica, Paolo non sapeva cosa dire quando
mi ha chiamata per darmi la notizia e io ... rimasta senza parole,
come sempre mi sono messa alla tastiera a prendere appunti,
per darmi coraggio? per organizzare le idee? per pensare in
maniera analitica? Forse! ... ecco come si sono svolte le cose
e cosa è emerso di davvero importante:
Non nego che nella telefonata ricca di emozioni, avvenuta fra
Paolo e me, durante il tragitto che separava lui e Chris dalla
clinica veterinaria, il pensiero più grande non sia stato
quello della degenza post-operatoria, perché il Lupo
in questione non è un soggetto di facilissima gestione.
Lui non è molto tempo che sta a casa nostra, viene da
un abbandono, ha conosciuto le brutture della solitudine, ha
conosciuto il canile e non ha mai avuto un rapporto corretto
con il genere umano; spesso mostra il suo bisogno di educazione
in maniera tempestosa come se fosse carico di un’energia
che non riesce più a contenere e di un bisogno estremo
di appartenere a qualcuno; alle sue richieste non è facile
rispondere stando sempre un passo avanti a lui… soprattutto
quando esprimono il disagio del suo passato che riaffiora.
Operarlo voleva dire fargli vivere la degenza
obbligata: star fermo, tranquillo, farsi assistere accettando
le imposizione delle attenzioni e accettare di entrare in casa
in maniera educata… ce la farà a superare tutto
lo stress che la situazione lo porterà a vivere?…
cosa fare?
Alla fine abbiamo deciso che si doveva comunque
tentare.
Chrital entra in sala operatoria e non potendo
assolutamente restare in degenza ospedaliera durante le 24h
necessarie dopo un intervento del genere, sempre per via del
suo carattere, appena sveglio dall’anestesia, Paolo lo
riporta a casa.
A differenza di ogni nostra aspettativa, Chris (collare elisabettiano
a parte) si trasforma minuto dopo minuto in un Animaletto mansueto.
Le attenzioni che gli dobbiamo, soprattutto Paolo, sono le stesse
che si hanno per un cucciolo, e questo probabilmente lo riporta
indietro nel tempo e lo spinge a godersi le cure parentali che
gli sono tanto mancate dopo che ha lasciato la sua Mamma in
allevamento.
Non si deve pensare però che fino a quel momento, non
avesse considerazione da noi, anzi, è solo che vivendo
sempre lui sul ‘’chi va là’’,
non fidandosi e non abbassando mai la guardia, dimostrando il
suo disagio interiore sempre con un atteggiamento molto materiale
nei nostri confronti, soprattutto io (Barbara), avevo difficoltà
a rispondergli; lui è un gigante rispetto a me e ha una
forza che al pari della mia, io sono assolutamente nulla; diciamo,
in parole semplici, che il mio volere è sempre stato
niente al confronto del suo potere!
Chris, sentendosi debole e capendo che senza
di noi non ce la poteva fare, ha finalmente abbassato la guardia,
permettendoci, soprattutto a Paolo, di dargli un po’ più
di attenzioni e di fare cose che prima erano impossibili, del
tipo, imboccarlo, tenergli la ciotola, toccarlo con una certa
insistenza, prenderlo in braccio per farlo salire in macchina.
Christal non ha mai amato avere contatti corporei (carezze)
per più di qualche secondo, non ha mai tollerato che
gli si stesse vicino durante il pasto e men che meno ha mai
sopportato di sentirsi chiuso in un abbraccio perdendo il controllo
della libertà d’azione.
Abbiamo sempre riconosciuto in questi atteggiamenti l’insicurezza
che lo invadeva e che ha trovato al fine, una cura nell’assistenza
obbligata durante la degenza.
Se mi permettete, vorrei spendere due parole
ancora sul discorso pappa.
Christal non ha mai ringhiato sulla ciotola ma visibilmente
era insofferente se eravamo vicini a lui nel momento in cui
mangiava. Questo può dipendere da due fattori: il primo
può essere riconosciuto in una situazione alla quale
non è stato abituato ‘’mangiare con qualcuno
davanti’’; e il secondo potrebbe derivare da un’errata
educazione ‘’da piccino, forse, lo hanno infastidito
con il lavoro che viene consigliato per abituare il Cane a farsi
togliere la ciotola in segno di rispetto per la persona che
impone l’azione – quella fastidiosa e orribile commedia
che consiste nel mettere le mani nel cibo, togliere più
volte la ciotola mentre il soggetto sta mangiando, oppure nell’allungare
una mano (propria o preferibilmente finta) in direzione della
ciotola, per vedere se la cosa viene accettata oppure no. (Pantomima
che innervosisce il soggetto che la subisce causandone un disagio
comportamentale di inibizione – e non di rispetto come
vogliono dare ad intendere – o di diffidenza).
Durante la degenza Chris ha dovuto mangiare
con la ciotola sorretta dalle nostre mani e con il nostro viso
a pochi centimetri dalla sua bocca.
Spesso eravamo chini su di lui e Paolo addirittura a volte lo
sovrastava completamente.
Nel frangente della sua degenza, non si è
potuto star lì troppo a pensare a quali comportamenti
assumere, a volte le azioni dovevano essere rapide e silenziose,
a volte molto tranquille. Probabilmente la sua debolezza e la
nostra decisione nell’agire, hanno trovato il giusto connubio
per la sua rieducazione, e ora Christal è una Cane sereno,
che non prova più fastidio nell’essere toccato,
nel mangiare con noi, e nel fare cose che tutti i Cani normali
della terra fanno con le proprie famiglie.
La sua avventura, ci conferma ancora una volta quanto siano
importanti le cure parentali, gli obblighi di assistenza e le
modalità di comunicazione, che siano esse carezze e baci
o siano imposizioni doverose per la salvaguardia della salute
e/o per l’educazione/sociale.
21 novembre
2013 - Teach, mostra giorno dopo giorno, un interesse
per le attività del Branco che è a dir poco spettacolare!
... per lui l'interazione è fondamentale, e se uno di
noi non ha abbastanza tempo per fare ''cose'' con lui, ecco
che ci viene a cercare: con Tortuga e Boh, sono i giochi di
predazione e cattura, sempre all'insegna dello spettacolo e
della delicatezza (per quanto possono essere delicati 3 sciammannati
come loro ;) ), con me l'attenzione e con Barbara tutto ciò
che è l'insegnamento, l'educazione delle zone rendez-vous.
5 dicembre 2013 - Teach, smania,
è incontenibile il suo desiderio di fare qualcosa insieme
a noi. Lì, sempre pronto a rispondere ad ogni nostro
cenno e sempre pronto a cercare di inglobarci nelle sue attività.
E' un periodo un po' strano a casa, per cui, anche se ci sentiamo
molto in colpa verso tutti i nostri Cani, e sappiamo che è
difficile fare altrimenti, abbiamo un dovere verso di loro...
qualcosa si può riuscire a fare; e così, per quel
che riguarda il piccolo Marinaio, tracciamo per lui una pista
nel giardino grande, dove da qualche tempo c'è solo il
passaggio del selvatico.
Nel video qui sotto riportato, Teach è
alle prese con un tracciato in discesa e di traverso; l'odore
è portato in basso dal verso del terreno, e seguire una
traccia trasversale richiede molta attenzione e un po' di esperienza:
Teach non ha alle spalle l'esperienza dovuta, ma ha l'istinto
dalla sua parte ... in più, è un tracciato sulla
brina che non conosce, ed è poco pestato, cioè
con una pressione di tracciatura molto leggera. Lui mostra subito
il grande interesse che ha per la ricerca, e le lievi limitazioni,
alla fine della pista, sono solo dei leggeri impedimenti a non
andare subito a ''meta'' - a un certo punto si vede che alza
la testa in direzione della fine della traccia dove per la prima
volta avevamo messo un oggetto che lui adora ''la coda a salsiccia''.
Questo Cecoslovacco, è un grande Animale,
equilibrato, sicuro, forte e docile, ed estremamente duttile
con noi.
5 giugno 2014 Barbara - Inesorabilmente e sfacciatamente confesso
di aver rubato a Paolo il Mitico Edward Teach Capitano Barbanera
!
Da quando Christal è stato operato di torsione dello
stomaco, il povero Lupone ha bisogno costante delle attenzioni
di Paolo, e ogni minuto speso con lui, in più di quello
che era la normalità prima dell’intervento, è
un minuto tolto a Teach; così, di comune accordo, il
Marinaio (che devo dire mi sembra molto contento ;) ), è
divenuto il mio CLC del Cuore.
Teach è in quella fase dell’età
dove le domande si fanno sempre più frequenti e le risposte
devono necessariamente essere immediate, altrimenti da qui a
breve potrei perdere la sua considerazione nei miei riguardi.
Non è facile per me uscire dall’ordinario del tran-tran
giornaliero, visto che poi ‘’i Pesci Contrattempo’’
qui sono di casa!!! .. però … però non posso
esimermi dall’impegno preso con lui e così, cerco
di adoperarmi al meglio per soddisfare le sue aspettative.
Sono finiti i tempi degli allineamenti a Mamma
che torna dalle cacce, per cui ora, quando si lavora, si lavora!
Non voglio dire che non ci sono più le fasi distensive
o il gioco;
voglio dire che quando lavoriamo, lavoriamo.
Gli allineamenti che fa ora Teach, e che gli
chiedo, sono dettati dalla docilità che accresce la duttilità
quando gli stimoli sono pacati, ma che invece chiama una delle
sue qualità naturali più spiccate quando ci confrontiamo.
Una delle doti che più amo di questi Cani Lupo, è
l’aggressività.
Senza fraintendere le mie parole, specifico
che con questo intendo ‘’la loro materialità,
il loro fare tutto con la bocca e con le zampe, usando un’intensità
che non è dettata solo dalla forza fisica ma anche dall’aggressività’’
.
Meravigliosamente si allinea a me e mi fascia in un modo talmente
particolare che quasi non riesco a camminare; la sua coda è
bassa, ferma verso di me; il suo musone si chiude alto sul mio
bacino e ‘’torno in un attimo al passato, a quando
al mio fianco avevo Arek, il Grande Mufasa, Re di un mondo fantastico!’’
…
Che dire?!
Quando fa così, mi inebrio di quell’attenzione
che non fa trasparire servilismo, ma saggezza e coscienza nel
lavoro; ad ogni mio movimento eccolo sempre più attento,
vigile e contento di essere lì.
Proprio l’altro ieri, in una di queste sue esibizioni,
ho pensato che dopo una tale fase di rispetto, mai avrebbe accettato
di giocare con me con la coda in predazione … e infatti,
così è stato!
Veder muovere quella cosa posticcia, lo ha indotto ad assumere
un’espressione interdetta e contrariata, allorché
l’ho sfidato a venire a mordere frontale a me, con la
coda (salsicciotto) ben in vista e sotto un atteggiamento ‘’adulto’’
.
Teach è venuto su a mordere la coda; ha sferrato il morso
con determinazione e fermezza. GRANDE!
Dopo un combattimento in aggressività
da parte di entrambi, l’ho lasciato vincere e ho goduto
di quel che avevo visto e di quello che mi stava regalando ancora
nel momento in cui aveva la preda in bocca ed era tutta sua:
Teach era davanti a me, non dritto, ma di fianco, mi porgeva
il fianco, le orecchie chiuse in maniera infantile, gli occhi
dolci di sempre.
Sembrava chiedere: sono stato bravo? … a me è piaciuto,
e a te?
Posso azzardare un ‘’ti adoro piccolo
grande Marinaio!’’
E questo è quello che accade a casa
nostra ed è quello che viviamo in piena armonia con tutti
i componenti del Branco, ma se qualche lettore non interpreta
le parole scritte nel giusto senso, sicuramente penserà
che siamo dei pazzi scatenati che lavorano i Cani in modo da
creare e, se già provvisti a far aumentare, ‘’PATOLOGIE’’
anziché tentare di sopirle o eliminarle del tutto.
La differenza fra Noi e coloro che la pensano
in modo diverso dal nostro, sta nel fatto che noi non ci nascondiamo
dietro alla dialettica e non forgiamo sindromi collegabili a
malattie.
‘’L’AGGRESSIVITA’ NON
E’ UNA PATOLOGIA!’’
L’aggressività è una splendida
qualità naturale che esce fuori al momento in cui necessita
ed è quella intenzione che porta il Cane a fermare qualcosa.
PUNTO E BASTA!
E ora mi rivolgo ad una persona nel particolare
che con la sua sciocca presunzione ha rischiato di condannare
a morte un innocente che ha avuto (e come lui altri purtroppo)
la sfortuna di avere una compagna ingenua, con poca dimestichezza
con la malafede e l’inettitudine, e una esagerata umiltà.
Non sto accusando la Compagna che ha agito sempre per Amore
verso il suo Cane, ma la persona a cui si è affidata
a che le si rivela amica! .. ma quale amica? … hai solo
una gran paura del mondo e hai solo dei problemi di identità,
e attraverso le tue paure hai condannato un innocente che ha
avuto la sfortuna di incontrarti.
La mia accusa non vuole essere diffamatoria, assolutamente non
è mia intenzione, ma solo un monito alla persona dal
guardarsi d provocare altri danni ai Cani che possono non avere
la fortuna di ripiegare in direzioni opposte a quelle che persone
come lei hanno deciso far loro intraprendere, e che nonostante
siano della Anime Innocenti vittime dell’ignoranza e del
denaro, MUOIONO PER MANO DI UN CARNEFICE PREZZOLATO!
23 aprile
2015 –Il 4 aprile 2015 – Teach ha compiuto
3 anni.
In questo tempo passato insieme, il Marinaio mi ha insegnato
moltissime cose. Grazie a lui, ma anche a Chris e da alcuni
mesi al giovane Sirius Black, sto (stiamo Paolo ed io) approfondendo
la conoscenza su questa razza. Al campo scuola ci sono altri
Cechini che frequentano regolarmente, però, un conto
è lavorare con i propri e un conto è farlo aiutando
i Compagni esterni.
Tornando a Teach, ieri ha fatto una cosa che lì per lì,
ho pensato fosse la solita cosa che fa quando è un po’
che non me lo filo a livello lavorativo, e cioè prendermi
la mano in bocca e passo dopo passo, serrandola sempre più
forte, mi invita a giocare; no ieri no, seppur ha preso la mia
mano, non l’ha mai serrata forte e mi ha portata in giro
per il giardino. Già il prendermi mi aveva un po’
sorpresa perché ci eravamo dedicati del tempo la mattina
facendo un po’ di allineamenti, e questo suo camminare
tranquillo poi, davvero non me lo aspettavo, (anche se, pensandoci
bene, collegando il fatto di aver lavorato la mattina, non doveva
davvero comportarsi come fa di solito quando non gli dedico
quel tipo di attenzioni e cioè prendermi per giocare!)
… Continuo: dopo più di qualche attimo che vagavamo,
mi accorgo che la sua non è una semplice passeggiata
e il suo atteggiamento è addottrinante in maniera dolce
e infantile (come sei fossi l’infante).
Le sue orecchie sono accostate al capo e di
tanto in tanto le stacca
(misembra di notare, quando deve concentrarsi di più),
la presa è ferma ma delicata e le direzioni che prende
sembra che seguano uno schema …
beh, la faccio breve: ‘’mi faceva
compiere dei cerchi molto stretti tenendosi all’esterno
del cerchio – mi proteggeva nell’indicazione e conduzione
– poi come era tranquillo della mia condotta, i cerchi
si ingrandivano fino a portarmi a fare dei brevi tratti dritti.
Arrivati davanti al cancellino di entrata per la veranda, mi
ha guardata in modo diverso, ha chiuso le orecchie attaccate
attaccate al capo e mi ha lasciato andare …’’
Era soddisfatto e contento!
Come interpretare un simile comportamento?
Pensando al significato degli allineamenti, pensando al rapporto
che si è formato fra lui e me, pensando al lavoro fatto
sulla condotta qualche mese fa quando mi chiedeva di diventare
seria perché non era più un cucciolo e aveva capito
cosa cercavo di tirar fuori in lui, pensando a come si erano
svolti i pochi minuti dedicatici la mattina e alle direzioni
di conduzione che ha appreso da quando ha iniziato (cucciolo
di 6 mesi) … beh, ho fatto 1 + 1 + 1 + … e ho partorito
l’idea che mi avesse ‘’condotta’’
in un allineamento dove lui era colui che dirigeva.
E mi ha condotta proteggendomi!
Il suo corpo era attaccato al mio e accerchiandomi quasi completamente,
non ho avuto la possibilità di scostarmi da lui (lui
forse non lo sapeva o forse si, comunque sia, non era certo
mia intenzione farlo, e sfido chiunque abbia la fortuna di vivere
certe cose a pensare di interrompere tanta intimità!)
Avrei voluto non finisse mai!
Mi ha lasciato nel momento in cui ero in piena grazia; mi ha
lasciata con una gran voglia di rivivere quell’esperienza.
Quando Paolo è tornato a casa, gli ho
raccontato l’accaduto e gli ho chiesto di prendere la
telecamera e di tenerla fissa nella tasca della giacca che mette
per stare in giardino, in modo tale che, se si fosse ripresentata
la situazione, avrebbe potuto filmare e io avrei visto dal di
fuori quello che è accaduto, perché da dentro
a volte si travisa, da fuori è tutto più distaccato.
Memore di questa bella esperienza, a prescindere
da quale sia il suo significato reale, ho cercato dentro di
me quel vissuto tentando di riproporre l’insegnamento
avuto da Teach con RealLupo, il RossoSaarloos.
Certo Teach ha un atteggiamento spontaneo e
completamente naturale, oltre a conoscere i significati di tutto
dall’origine e nell’evoluzione, però, qualcosina
di buono devo essere riuscita a fare, perché il Rosso
che da qualche tempo sta crescendo molto nel carattere, dacché
rifiutava un po’ gli allineamenti, ecco che si è
illuminato e ha eseguito con me passi di condotta spettacolari
… io in esterno, lui protetto all’interno del cerchio,
mi ha fasciata con: testa, busto e anche, in maniera tale che
non sembra possibile neanche a livello logico di un movimento…
Beh! Che dire?!
Teach mi ha insegnato e confermato
una miriade di cosa in quei pochi minuti passati a ‘’passeggiare’’
in giardino … mi ha insegnato l’istinto, l’apprendimento
atavico, l’apprendimento individuale, il rispetto per
i tempi di attenzione … mi ha confermato l’importanza
degli influssi dati nel momento giusto e quanto sia importante
l’attenzione del Conduttore sul Compagno … lui era
pronto a correggere i miei sbagli e a rispondere alle mie domande,
domande che non arrivavano da una coscienza ragionata ma istintiva
Grazie Teach!
Elaborando l’insegnamento mi accorgo
dell’importanza della prontezza della correzione, o meglio,
nel non permettere che l’allievo sbagli. Non è
una forma di costrizione che il maestro mette in pratica, ma
un aiuto a rimanere sempre sulla retta via. Non era infatti
Teach a richiamarmi, lui era fermo nella sua postura, e se io
uscivo dalla linea di condotta, avvertivo la sensazione che
la mia mano non fosse più nella giusta sede, per cui
velocemente mi riallineavo come lui disponeva. Non bisogna fraintendere
il suo comportamento in imposizione e correzione, perché
non era quello il suo atteggiamento, lui era proprio una guida,
e io mi sentivo esattamente come quando avevo 5 anni e mi trovavo
nella difficile situazione di dover togliere le rotelle di supporto
alla bicicletta. Papà era accanto a me, mi indirizzava
e mi dava equilibrio, fino a che non ho più avuto bisogno
del suo forte braccio e mi ha lasciata libera dal guinzaglio.
Teach oltre ad avermi concesso di essere una
sua allieva, mi ha permesso di rivivere attimi meravigliosi
di ‘’tanti anni fa’’ …
Adesso tutto è più facile, adesso
conosco i perché e da dove essi nascono. Conosco il mostrare
fermezza e dolcezza e ancor di più, capisco quanto sia
stupido perdere la pazienza, e ho toccato con mano ‘’
;) ‘’ l’insegnamento di un soggetto-maestro,
che per ruolo, è quello che avrebbe fatto se fosse stato
un Lupo vero.
In alcuni video di Antonio Iannibelli, ho visto la zona rendez-vous
di un Branco di Lupi, ho visto chi rimane a prescindere dall’età
e chi invece si allontana per fare la spesa o per verificare
che il territorio sia tranquillo.
Grazie a quei video, ho potuto verificare finalmente l’identità
del nostro Marinaio ‘’Edward Teach – Capitano
Barbanera’’.
Grazie Antonio della grande opportunità
che mi ha dato!
Grazie a Simona Coriddi – OlimPalus che mi ha affidato
tre anni fa, un suo meraviglioso cucciolo!
E ancora Grazie a Teach!
In una delle tante uscite da casa, il Marinaio
è stato attore di un altro insegnamento.
Assicurato al guinzaglio, mi ha dato una strattonata che davvero
non mi aspettavo mi destasse un simile stato d’animo.
Nulla di che, semplicemente ci sono rimasta malissimo!
Mi sentivo tanto come il palloncino di un Bimbetto che, mentre
il piccolo corre, lui, legato al sottile filo bianco, arranca
nel trascinamento. Al palloncino non importa niente di essere
tirato, ma a me si…mi ha dato fastidio, ci sono rimasta
male.
Pensando al mio stato d’animo, e all’espressione
dipinta sulla mia faccia che di certo non era di godimento,
ma neanche di ira, ho cominciato a ragionare su cosa può
provare il Cane quando viene strattonato, e a cosa provano le
persone nello stesso atto.
Senza collegare la strattonata solo dal guinzaglio legato al
collare o da quello legato alla pettorina, ho capito perché
tante persone vedono la cosa (strattonare il Cane), come un
atto negativo e cercano un colloquio educativo gentile con il
proprio Compagno a 4zampe.
Posso capire ora il loro punto di vista, però, non è
che il Cane rimane ferito nell’orgoglio se riceve una
strattonata; il Cane collega la strattonata ad un atto rafforzativo
di un rimprovero dovuto; la strattonata cosciente, viene data
e simboleggia, la pressione di un adulto su un sottoposto o
un cucciolo (con le dovute proporzioni del caso e per il soggetto,
è logico!). La pressione dal collare, laterale o anteriore
ha un significato (anzi due perché le posizioni sono
diverse); la pressione dalla pettorina ne ha un altro (differente
è il significato se il Cane va in tiro con gradualità).
Tirare il Cane verso una direzione, ne ha un altro; essere tirati
da lui ne ha un altro ancora.
Quella di Teach, era simile a quella della persona che deve
andare da una parte e, incurante dell’Animaletto che si
porta dietro, lo trascina via con sé – azione scorretta
anche se fatta senza forza consistente, basta l’intento.
Ero a Roma, l’altra settimana; una
signora aveva un Canetto piccino legato alla pettorina; come
se niente fosse, teneva il guinzaglio in tiro (forse aveva fretta)
con il Cane che le camminava perfettamente al fianco. Il guinzaglio
era in tiro vero l’alto. In questo modo le gambine del
Canetto toccavano appena l’asfalto, tanto era sollevato
attraverso il pettorale da terra.
Mi sono chiesta se questa signora si è
fatto venire lo scrupolo che stava imponendo al Cane un’andatura
in maniera tale che il piccolo non potesse replicare. –
Educazione gentile –
Trovo questo comportamento e quello di Teach,
mancanti di rispetto per chi è dall’altra parte
del guinzaglio!
Allorché, ho dato la stessa strattonata
a Teach, per fargli rivivere quell’esperienza e fargli
venire qualche punto interrogativo!!!
Anche lui c’è rimasto male! – certamente
con stati d’animo diversi però ha vissuto anche
lui la negatività della cosa.
Da questo ho capito quanto la gente manca di rispetto ai propri
Cani quando li tirano approfittando che sono piccoli e leggeri,
di quanto sono crudeli quando non correggono i tironi dei propri
Cani lasciando che siamo loro a vagare da un lato all’altro
del marciapiede alla ricerca di un ‘’odore’’
forse, da seguire. Dare direttive a prescindere anche se in
maniera apparentemente soft, e non darle affatto, implica
mancanza di rispetto verso la docilità dell’individuo.
Le mancanze di rispetto da parte dei Cani
non avvengono con coscienza, ma semplicemente perché
non è vero che sono altruisti. Se stai male e loro si
avvicinano piano, è perché sei diverso e non perché
sanno che se stai male.
Le persone mancano di rispetto ai Cani
per superficialità e per egoismo.
Morale: Teach mi ha mancato di rispetto; ugualmente
i Cani mancano d rispettoalle persone; e le persone a loro volta
mancano di rispetto ai Cani. Un muto che dice cornuto a un sordo!
Ho riflettuto sulla questione ripresentando
la cosa ugualmente all’atto di conoscenza concreta con
il Fratello nella tana. E lui ha capito!
Ancora: Grazie Teach!
Leggi collegamento con ildiario
dei Saarloos - Infantilismo
20 ottobre sono riscesa al campo con Tortuga
e Teach! Non mi rassegno che il Marinaio sia così, voglio
andare in fondo al suo carattere per capire quale è la
sua espressione migliore; la mia non è solo curiosità,
soprattutto è il desiderio di farlo vivere bene.
Oggi eravamo solo noi tre, quindi nessuna interferenza: ho tracciato
un pista per Tortuga e una volta eseguita sono tornata in campo
con lui. Ha seguito in parte la traccia della sua Compagna,
in parte ha annusato l’aria e il terreno poco distante
dalla traccia, quasi dovesse conoscere la situazione per capire
se tutto era tranquillo o se c’erano novità di
rilievo, e poi, con mio stupore ha seguito il mio odore che
era di fianco a quello di Torti (questo perché non sempre
ero in linea con lei per controllare bene dove metteva il naso).
Mi ha stupita perché pensavo che fosse più interessante
per lui Tortuga che non io.
Riflettendo mi sono ricordata che gli piaceva fare le piste
ma solo nel terreno di casa… forse è cresciuto
e posso ricominciare anche qui … la prossima volta gli
farò fare una pista.
Finita la pseudo passeggiata, gli ho chiesto di lavorare un
po’. Da bravo soldato si è messo sull’attenti.
La cosa che non mi convince è la sua
serietà estrema che dal punto di vista tutto umano, mi
fa credere che non si diverta.
Ho provato ad aggiungere dei complimenti e del cibo e delle
carezze, tornando indietro nel lavoro ma solo per farlo esprimere
di più.
Mh mica l’ho convinto più di tanto!
E ho ottenuto forse solo di farlo innervosire un po’.
Rimesso in condizione seria, ha ricominciato ad essere lui.
Questo Cechino mi fa pensare molto. Sinceramente
non ho visto molti Cecoslovacchi che si comportassero con estrema
esuberanza nel lavoro. Loro sono un po’ cafoni nella vita
di tutti i giorni, e quando chiedi, si ammosciano. Sirius non
è così. Lo attribuisco alle linee di sangue e
non davvero alla vita che ha fatto poverino. E quindi? …
quindi niente, mi sa che Teach rispecchia proprio il Lupo buonino,
come già pensavo, ed è il classico esempio del
Cane da casa, giardino, famiglia (non bambini perché
è materiale).
Questo gli fa molto onore, ma ai fini della razza, perché
cambiare un Cane Lupo in Cane che assomiglia a un Lupo?
Io lo amo e sono felicissima di averlo in Famiglia,
sono felice che lui mi abbia scelto e sono felice di tutte le
moine che mi fa; mi riempie il cuore quando mi prende le mani
o il braccio nel suo modo di fare infantile, anche se poi un
po’ mi dispiace, perché vorrei farlo uscire da
quel guscio.
È un grande Cane e meriterebbe di crescere.
Teach, un CLC – materialità; …mancanza
di inibizioni dovuta a cosa? …posso solo immaginarlo ma
non ne avrò mai la certezza; … continua richiesta
di assistenza e di educazione.
In due parole ‘’vuole appartenere’’.
Lo abbracci e lui è felice!
Christal 28 gennaio
2016
Coraggio, forza e determinazione …
quella che hai avuto nella tua vita sin da quando la tua 1°
padrona ti ha sbattuto in canile dopo cinque anni di vita insieme.
Perchè l’ha fatto? … Non perché avevi
morso come tutti possono immaginare, e non perché distruggevi
il divano o i mobili o riducevi a brandelli i suoi vestiti quando
rimanevi solo; tu non eri che un bravo Cane Lupo Cecoslovacco,
equilibrato nonostante facessi parte di una famiglia “tu
e lei” nella quale lei non era proprio una santa, ma neanche
l’ultimo dei diavoli. No, ti ha messo in canile perché
ha deciso che voleva essere madre; ti ha cacciato perché
era incinta e non c’era più posto per te! …
d’altronde chi sei tu, sei solo un Cane …
Il canile e tutto il resto, condizionato dalle dicerie del popolo
ignorante, non ti ha portato a manifestare nessuno squilibrio
pur avendone tu tutte le ragioni; ha rafforzato il tuo carattere
portandoti ad affrontare tutto con saggia determinazione. Anche
ieri nella malattia hai dimostrato la tua forza e il tuo coraggio
andandotene dopo 2 anni e mezzo.. Quando sei nato tu la Mielopatia
Degenerativa non la conosceva nessuno e nessuno faceva i test,
ma era una malattia che nel Pastore Tedesco, tuo progenitore,
era gioà diffusa. Da qualche anno lo è anche nella
tua razza, il Cane Lupo Cecoslovacco. La storia di Forrest,
il primo a farne le spese, o di Chris o di altri purtroppo però
non serve a molto. Troppe persone che vogliono Clc comprano
cuccioli senza pedigree o senza test “ tanto non ci faccio
niente e spendo meno”; così nella loro ignoranza
alimentano la riproduzione da parte di quei maledetti, privati
o allevatori che siano, che accoppiano Cani senza pedigree (e
quindi ,spieghiamolo una volta per tutte, di cui non sono rintracciabili
le linee di sangue e che quindi non dovrebbero MAI RIPRODURRE)
e senza test genetici su questa malattia per far nascere cuccioli
spesso malati o portatori. Allevare significa far nascere innocenti
di cui dovrebbe sentirsi responsabile chiunque faccia riproduzione
… anche se i Cani hanno i test ma gli accoppiamenti sono
sbagliati, spessissimo consanguinei, la malattia può
manifestarsi. Non voglio raccontarvi come un Cane vive durante
la degenerazione della D.M. oppure come vive le sue ultime ore
… mano a mano che lui si spegne si gonfia il tuo Cuore
In questo breve filmato ricordo i momenti della vita insieme,
dalle foto del volantino dell’adozione a quelle del divano
dentro casa passando per le corse nel bosco, i legnetti, la
neve e il documentario sul Colosseo di Chris è stato
protagonista. 4 anni e mezzo insieme… https://www.youtube.com/watch?v=9wSy56Lvfhs&feature=youtu.be
e un altro sulle note di una sua fans, Daniela Ciampitti https://www.youtube.com/watch?v=ODRsCl_x334
Barbara e Chris - Mi ritrovo davanti alla
tastiera a scrivere di un sentimento che non ha fine. Una forza
che viene da dentro ed esplode in energia una volta che riesce
a raggiungere il suo apice. Ogni giorno affrontiamo cose semplici
e cose piú grandi di noi, ma fino a che la vita scorre
nei nostri corpi, riusciamo a tenere testa a tutto. Anche la
malattia non è un problema se riusciamo a guardare oltre
il disagio momentaneo. E' di fronte alla morte, al passaggio
da un mondo ad un altro che ci troviamo ad affrontare cose più
grandi di noi.
Interrompere quella carica che nessuno è mai riuscito
a riprodurre spontaneamente, non è un diritto che ci
appartiene. Solo davanti alla reale sofferenza abbiamo il dovere
di prendere coscienza dei fatti in tutta la loro logicità.
Ma finché faremo entrare l'aria di nostri polmoni, vuol
dire che è viva la naturale coscienza che ci permette
di varcare il confine del mondo, per cui nessuno ha il diritto
di interrompere quel canale.
... mi rivolgo a te che non hai la forza di affrontare la realtà
e non hai la dignità per assistere chi ti chiede aiuto,
specchiati negli Occhi di colui che chiede, e non guardare solo
quello che vuoi vedere con la tua anima umana; guarda la forza
di quegli occhi, guarda l'impeto con cui quel corpo ancora reagisce
alle pecche della vita e aiutalo, sostienilo finché avrà
voglia di respirare.
Se non ce la fai, guardalo bene, lui che si fida di te, mentre
gli dai il congedo. Lui non può reagire in altro modo
che non sia quello di respirare!!! Fino all'ultimo respiro ti
sarò accanto.
E ora mi rivolgo a te che metti al mondo chi non ti ha chiesto
di nascere: Tu per tutta la tua vita e oltre, sei responsabile
di chi metti al mondo, che sia Figlio della tua carne o Figlio
di una Madre che tu hai voluto fosse Madre, per sempre e sempre
sarà come il Frutto del grembo. Per cui non dare spazio
alla follia della superficialità.
Metti un punto alla nascita. A tutte le nascite, che abbiano
titoli o non li abbiano. Rifletti su ciò che stai facendo
e quando hai riflettuto analizza con chiarezza.
Studia, e solo dopo aver studiato prendi la tua decisione. Ma
devi studiare le cose giuste, le cose vere, quelle che permettono
un'esistenza degna, degna per quel Figlio che stai mettendo
al mondo.
Pensa anche a questo quando rifletti: E' vero che l'amore non
si compra, ma stai pur certo che non e'il denaro a darti il
rispetto di quel Figlio; e pensa che più Figli di Genitori
noti solo perché hanno un titolo o ignoti perché
voluti con superficialità o senza volere, tutti tutti
tutti possono finire fra le braccia di quell'organo che alcuni
chiamano assistenza ma che nella realtà poche volte e'
mossa dalla pietà. Esiste un mondo parallelo che scorre
accanto a noi, ci sfiora senza ferirci in maniera grave e si
alimenta del nostro pietismo
Ottobre 2016
- Teach e la manica
Lavorare con un soggetto di questa razza mette
in discussione tutte le teorie conosciute e pressoché
valide, che si usano con soggetti di altre razze.
La bellezza di lavorare Cani così particolari sta nel
fatto che non devi dare mai niente per scontato.
Anche se le basi del lavoro ti portano comunque a prendere spunti
dalla conoscenza acquisita con altre razze, con loro e' piú
che fondamentale trovare lo spunto chiave in ciò che
avviene in Natura; racchiudendo in questa frase tutto quello
che e' "rapporto, intimità, rispetto e capacità
caratteriale".
Teach ha 4 anni e 1/2; purtroppo non ho il tempo necessario
per poter lavorare con lui come vorrei, però le piccole
sessioni che ci dedichiamo sono molto costruttive.
Nella fase del morso siamo passati dalla conoscenza degli oggetti
alla stimolazione sugli stessi, e dal momento in cui si è
sentito sicuro e sereno abbiamo percorso la fasi successive
fino ad arrivare ad oggi che addirittura e' stato raggiunto
il morso passando prima dall'obbedienza!
Seppur manca un doveroso sprint iniziale, il morso è
pieno e forte!!!
Grande Marinaio!!!!!
Tempo fa credevo che in lui ci fossero delle
mancanze caratteriali perché non esprimeva altro che
infantilismo. L'infantilismo e' una manifestazione che ha due
facce: una è quella che tutti sanno analizzare, l'altra
è l'esatto opposto, ossia, il soggetto si fa passare
per cucciolo e alla prima occasione sovverte le parti. Il suo
era un comportamento che non riuscivo a spiegarmi. E' sempre
stato un individuo forte e temuto dai maschi Cani Lupo di casa,
pur non mostrando (Teach), mai mai mai intolleranza verso di
loro.
Nell'espressività del lavoro, mi sono sempre chiesta
da cosa poteva dipendere la sua risposta non adeguata ad alcune
richieste dell'addestramento / educazione...e...si ok il rispetto...ok
la personalità che non sempre è adeguata al carattere...va
bene tutto, ma...
La risposta, oltre che nell'esperienza non maturata per causa
del poco tempo dedicato all'istruzione, e' legata alle fasi
di crescita. Perciò e' probabile che fosse anche per
un fattore di età.
Ora è un giovanotto abbastanza grande da poter affrontare
certi discorsi e ancora sufficientemente piccolo per poter essere
disponibile ad apprendere.
Nel lavoro del morso (e lo sto vedendo anche nei Saarloos),
bisogna necessariamente passare per la predazione con o senza
compagnia (per un aiuto o meno attraverso l'imitazione), gratificare,
passare poi al combattimento e infine mantenere l'interesse
attraverso il possesso. Una volta acquisita una certa dimestichezza
con il lavoro, proseguire con la conoscenza di altri parti/oggetti
più impegnativi.
Il tutto però sempre passando dalla conoscenza degli
oggetti, altrimenti la diffidenza può inibire il comportamento.
Una volta assicurato l'apprendimento nella
zona rendez-vous, e' possibile uscire senza staccarci piú
di tanto dal posto conosciuto, e riproporre l'a, b, c dell'addestramento/educazione
e in seguito il resto dell'alfabeto conosciuto.
Importante è l'insegnamento nell'ambito del giardino
di casa e la riproposta "piano piano" fuori da esso
(dal giardino), in un crescendo di distanze e difficoltà,
fra le quali, interazioni con nuovi personaggi che, a loro volta,
proporranno gli atti conosciuti.
Il Lupo agisce sempre nel suo territorio; nel suo territorio
è sicuro e certo di come agire, mentre non lo è
in zona forestiera.
Se con le Razze Ibride di Lupo non si procede per gradi, allo
stesso modo di come si procede in Natura, non si otterrà
niente, perché solo ciò che agisce con uno scopo
naturale, può essere motivante per loro!!!
Il Cane Lupo Cecoslovacco, un mix di Lupo e
di Pastore Tedesco.
Del carattere del Lupo ha mantenuto una forma di circospezione
che gli permette di essere guardingo, differentemente dal cugino
Saarloos (anche se provenienti entrambi dall’incrocio
con Lupo e Pastore Tedesco), che di questa dote del Lupo, ha
mantenuto soprattutto una diffidenza che lo rende schivo; l’essere
guardingo del Cecoslovacco, è un profilo dell’attenzione
che lo spinge in avanti.
Del Pastore Tedesco, mantiene una buona parte di disponibilità
ad apprendere (da non confondere con: il Saarloos è stupido,
e il Lupo è poco perspicace …perché così
non è! … il Saarloos e, ancor di più, il
Lupo non cedono se non sono estremamente convinti/motivati da
chi propone (qualità del Cane - la duttilità -
più o meno elevata da razza a razza).
Riflettendo sulle due annotazione, tali caratteristiche
sono più che normali, vista la selezione lavorativa che
è stata portata avanti per l’una e per l’altra
razza. Quello che però non appare in maniera così
evidente, è il modello comportamentale/educativo e addestrativo,
che va assunto con il Cecoslovacco, un Cane nato per servire
l’esercito!
Cosa vuol dire?
Vuol dire che nella selezione sono stati portati avanti esemplari
che non soffrissero il distacco dal Branco (compagno umano)
nel momento del riposo (soggetti che non patissero il box),
e che il rigore militare, non li sopisse espressivamente, anzi,
ne innalzasse le caratteristiche.
– personalmente sull’argomento avrei qualche remora
(parlo del distacco), pur se capisco le circostanze e capisco
la difficoltà gestionale di soggetti tanto particolari;
però, la tana è, e rimarrà sempre la tana,
con tutti i suoi pro e i suoi contro, parlando sempre
a livello di gestione; e nella tana si formano e si
saldano i legami, quei legami che permettono il lavoro sociale/familiare
–
Non è facile mantenere un ruolo che
rappresenti guida e compagno; è un po’ come, per
noi umani, quando diventiamo Genitori; mantenere la saldezza
emotiva mostrandola in tante piccole cose, senza cadere nel
tranello dei sentimenti, non è la cosa più facile
del mondo.
Un Genitore è un insegnante e un amico. Il primo ruolo
non deve escludere l’altro e viceversa!
Come diceva la canzone di Cocciante: ‘’…per
te, un Amico prende anche le botte, e poi te le ridà!...’’
– ti spalleggio e ti proteggo, ma ti insegno, pure! (è
logico che la frase della bellissima canzone, sia una metafora
;) )
L’esperimento del Cane Lupo dell’esercito,
fallì! …forse la colpa è d’attribuirsi
anche all’errata gestione e al non adeguato addestramento?
… non lo sappiamo, sappiamo però che molti allevatori
hanno cercato di smussare alcuni angoli della razza da esercito,
e hanno cambiato il modello di vita da tenere con questi esemplari.
Per quanto l’allevamento abbia voluto
fare, molti, molti, molti sono ancora i soggetti che non vivono
nella maniera giusta nella comunità civile.
È giusto l’isolamento nel box?
È giusto il focolare domestico?
È giusto il rigore?
È giusto essere sdolcinati?
Il Cecoslovacco nasce come ‘’Soldato’’
e non come un ‘’Peluche’’. E per quanto
l’allevamento abbia cambiato un po’ le carte del
Cane Lupo ‘’da esercito’’, nel rispetto
della sua nascita, è così che vuole vivere.
– un Pesce d’acqua dolce, non può vivere
in mare’’ –
Chris, Teach e Sirius sono arrivati da noi in circostanza diverse,
e, a parte le linee di sangue e i ruoli che gli appartengono
per nascita, mostrano comportamenti differenti anche per le
dissimili modalità di cresciuta.
Tutti e tre hanno avuto una famiglia: Chirs per 5 anni,Sirius
per pochi mesi, e Teach per pochi giorni.
Chris e Sirius, dopo ‘’l’allontanamento’’
dalla famiglia, hanno vissuto il maltrattamento, mentre Teach,
per fortuna, dopo l’intolleranza che ha subito in quei
pochi giorni nella nuova casa (dai quale è rimasto comunque
provato), ha trovato il suo posto nel nostro Branco.
Alla base dei comportamenti dei tre Cecoslovacchi, sia quelli
un po’ bizzarri che quelli normali, la mancata forma di
attaccamento che racchiude l’educazione e la comprensione
familiare, è evidente.
Questa mancanza ha portato ad accentuare, nelle personalità,
alcune forme di disagio date dalla ‘’indifferenza’’,
intesa come non attenzione a ciò che l’individuo
chiede, e a ciò che a lui necessita, e perciò
dalla ‘’incomprensione’’.
Teach, è l’unico dei tre che vive in maniera tranquilla,
perché il suo disagio è stato solo di un periodo
limitato (anche se avvenuto in tenera età e nel momento
del passaggio di famiglia); subito dopo c’è Siris
(arrivato a un anno) e Chris conclude (arrivato a 6 anni).
Le differenze caratteriali e di esperienza fanno la differenza
nei comportamenti, ma questa differenza non si mostra più
di tanto se è stato appagato il bisogno di avere una
figura portante, una guida che indirizza, una guida che sa essere,
a volte militare, a volte materna/paterna.
Se i due profili non si alternano adeguatamente (a seconda delle
situazioni e degli individui), in loro si crea un disequilibrio
che li porta a chiedere … ‘’cosa?’’
… ‘’cosa hai in testa e cosa ti ha fatto cambiare
atteggiamento’’.
Il cambiamento di atteggiamento, è la risultante di un
mutamento originato dalle circostanze.
Le circostanze devono essere analizzate e affrontate.
Come?
E’ la guida a dare le direttive!
Se le direttive mancano, il soldato non sa cosa fare.
A questo punto si cominciano a creare delle incomprensioni.
Vivere con Teach, Sirius e Chris, è
altamente educativo (per Paolo e me), per imparare: l’attenzione,
la riflessione, la reattività.
Paragono l’impegno educativo, per dare una vita adeguata
ad un Cecoslovacco (nel rispetto della sua indole), a quello
di un Genitore che non stacca mai gli occhi da suo Figlio (senza
inibirlo e senza lasciarlo ‘’a briglia sciolta’’
– anticamera dell’insicurezza); a quello di un Leader
che è sempre attento al Popolo che a lui si è
affidato; a quello di un Capitano attento alla sua Ciurma; a
quello di un Alfa attento al suo Branco.
Chi dice che la vita del Capo è una
ficata, per me non ha capito di quali responsabilità
deve coprirsi un Capo per guidare il Popolo. Se guardiamo attentamente
le varie similitudini, notiamo che non c’è differenza
fra noi e loro (la loro socialità – limitata –
e la nostra – ampliata dalla famiglia alla nazione), un
Capo ha molti più oneri che onori.
Teach è un concentrato di moine e infantilità
quando siamo in casa o in giardino, nell’intimità
del luogo familiare; quando è tranquillo e sa che non
deve stare attento a chissà cosa. In campo esterno si
trasforma in soldato: vedetta o spalla; mai osa il distacco;
nel suo camminare in condotta da lavoro, non saltella (perché
quello che sta facendo, non è un gioco, lui sta lavorando),
non intralcia (perché sa quale è il suo posto,
e non lo sa perché gli è stato imposto, lo sa
perché conosce le sue potenzialità), non decide
le direzioni (perché è sicuro nel suo compito,
che non è davvero quello di dirigere). Nel suo essere
‘’vedetta’’, non va’ in perlustrazione,
ma semplicemente: il suo affiancarmi, in alcune situazione non
è fasciante come in altre. Se ci sono persone che non
conosce, o circostanze strane, o rumori che non padroneggia,
nello starmi vicino, non tiene l’attenzione solo a me,
nella mia direzione, ma anche verso quella da dove arrivano
gli stimoli esterni (la sua testa è dritta nella direzione
di marcia e l’orecchio esterno a noi è in attenzione
su quello che accade al di fuori di ‘’noi’’.
Potrebbe sembrare questo comportamento una mancanza di fiducia
nelle mie decisioni, e lo sarebbe se la sua esperienza e la
sua selezione iniziale non lo avessero voluto ‘’guardia
di confine’’ – d’altronde, se ci pensate
bene, quando due soldati chiacchierano fra loro, non stanno
lì tanto a guardarsi o ad ascoltare solo le chiacchiere
l’uno dell’altro, no, un occhio è sempre
sulla strada e un orecchio al bosco. L’attenzione a largo
raggio.
Sta poi alla sensibilità del conduttore capire se il
compagno è attento ad altro perché ha un problema,
è solo attento per eseguire il suo compito, oppure perché
del conduttore non gli importa più di tanto.
Rapporto, confidenza, collaborazione, distacco, non considerazione
… sono tanti i messaggi che possono essere letti durante
le condotte e lo svolgimento di compiti/esercizi, ed è
qui che è indispensabile la sensibilità del conduttore
e la ‘’sua’’ conoscenza del ‘’suo’’
compagno.
A volte, un comportamento di rifiuto del Cecoslovacco, è
solo la manifestazione di un’insicurezza, mentre altre
volte, lo è di scarsa considerazione per il conduttore.
In entrambe le situazioni, il conduttore deve agire con fermezza
per confermare al compagno la fiducia che in lui deve riporre
oppure farlo rientrare nel rango a lui più idoneo.
Parlare di ranghi, ruoli, compiti ed esercizi, fa pensare molto
alla vita militare, che molta gente non accetta, poiché
vede quel tipo di esistenza in maniera coercitiva, proibitiva,
limitativa… una vita fatta di regole! … le regole
non prescindono lo svago, non prescindono il divertimento, non
pretendono solamente; le regole danno certezza, danno una via
da percorrere ben segnalata, che dice al viandante quali sono
i limiti da cui non uscire. Non si esce per sicurezza,
e non per obbligo!!! … e se da una parte questo
appare limitativo, dall’altro dà una particolare
forza all’individuo che gli permette di affrontare tutte
le vicissitudini della strada con coraggio.
Sirius e Teach, per esperienze diverse, hanno
un problema con gli estranei (maschi soprattutto). La loro personalità
non permette al loro carattere di superare il limite della diffidenza
(giustificata dalle esperienze fatte). Se lasciata a loro la
decisione su come affrontare la situazione, la scelta si indirizza
verso l’evasione (in primo luogo,) che potrebbe poi decidersi
in indietreggiamento o in avanzamento. Entrambe le scelte, non vanno bene, ed è qui che
il conduttore deve scegliere per loro.
Pretendendo lo star accanto alle nostre gambe, che, se vogliamo
possiamo anche interpretare come la posizione di un ‘’attenti’’
militare, noi diamo a Sirius (Paolo), e a Teach (io), la sicurezza
che finchè si fideranno di noi, nulla può accadere
… e semmai dovesse accadere, noi saremo pronti a difendere.
In quei momenti la fiducia del Cecoslovacco cresce nel conduttore,
accrescendo la propria. Risultato: rafforzamento del carattere
e crescita della personalità.
Il Cecoslovacco nasce soldato, ama l’intimità,
ma non sopporta l’insicurezza.
7 Settembre
2017
Come sempre non sto lavorando molto con Teach
e con gli altri nostri Cani; purtroppo il tempo che riservo
a questo settore del rapporto è sempre limitatissimo
e la discontinuità crea degli arresti di percorso. Per
fortuna i Ragazzi sono perspicaci e se nella seduta riusciamo
a concretizzare senza fare ‘’.azzat.’’,
loro ben immagazzinano quello il lavoro fatto e lo elaborano
nelle pause.
Dacché ho proposto la manica da utilità a Teach,
è passato più di qualche mese (probabilmente anche
un anno). In questo periodo ho lavorato con lui e con la manica
forse tre o al massimo quattro volte.
Ieri, 6 settembre, Paolo ed io eravamo in giardino
con Teach e Tortuga.
Nell’armadio appena fuori della veranda, sono riposte
le maniche.
Abbiamo preso quella del mondioring per Tortuga e quella dell’utilità
per Teach.
Alla vista degli attrezzi sono impazziti di gioia tutti e due!!!!!
Entrambi hanno morso con determinazione e hanno
tenuto in possesso le parti conquistate, ma gli atteggiamenti
erano molto diversi.
- Tortuga entra in uno schema di Cane da lavoro.
Attenta al figurante, vibra per andare da lui e impadronirsi
dell’oggetto della canalizzazione; oggetto che, una volta
conquistato, tiene saldamente in bocca non mostrando alcun disequilibrio
dato da insicurezze o mancanze caratteriali. Se la chiamiamo,
seppur mantiene un morso fermo e duro, arriva da noi in maniera
fanciullesca, con movimenti sinuosi (stringendo sempre la sua
conquista in bocca) e le orecchie sono basse.
- Teach invece mostra un atteggiamento completamente
diverso.
Il morso è duro e fermo con una punta di riservo per
la sua immensa docilità; il suo fare è un misto
fra il gioioso, lo spensierato, il sicuro e l’infantile.
(Tortuga è infantile solo nella riconsegna, altrimenti
no).
Tornando indietro nella crescita a quando i
Piccoli sono ancora all’interno della cassa parto, mordicchiare
o ciucciare ogni cosa gli capiti a tiro fa parte delle loro
prime scoperte. Scoperte esterne/diverse dai seni materni.
Ricordo un video dove un cucciolo di Lupo era fra le braccia
della sua Mamma. Attento e soddisfatto, mordicchiava il braccio
della Genitrice. Lei non diceva assolutamente nulla al suo Piccolo,
e il Piccolo acquisiva esperienza e personalità da quell’atto.
Teach, quando riesce a dribblare gli altri e ad arrivarmi vicino
vicino, ancora ama prendere il mio braccio o la mia mano in
bocca. A seconda delle situazione, un po’ ciuccia e un
po’ serra. Interessante scoprire come, in entrambe le
manifestazioni emotive, non mostri mai atteggiamenti diversi
da quelli di intimità. La sua delicatezza intenzionale
è proverbiale!
Nella manica proposta senza lavorare stimolazioni diverse dal
gioco, Teach ha trovato la possibilità di poter serrare
il braccio senza il pericolo di ferire.
Non sentendo lamenti e non percependo irrigidimenti in noi,
è stato possibile far cadere un pizzico di soggezione
e relativa inibizione nel morso; specifica che si verifica nella
fase del lavoro in quel po’ di titubanza con la quale
sembra chiedere ‘’posso farlo?’’; il
che non vuol dire che nella fase di attacco non c’è
combattimento e intenzione di possedere l’oggetto, bensì
vuol dire che se gli atteggiamenti rimangono su un fare ludico
di apprendimento, lui partecipa attivamente in maniera gioiosa,
altrimenti dubita.
Non possiamo dire con certezza che se al posto della nostra
persona ci fosse un estraneo, Teach non mollerebbe la presa
se non per obbedienza, perché non c’è stata
verifica. Però sicuramente lui mostra, come tantissimi
altri Cecoslovacchi, piacere a mordere le braccia delle persone
con cui ha confidenza (fondamentalmente i familiari), mettendo
in luce una forma di docilità estrema che lo spinge a
non oltrepassare mai il limite del gioco, mentre con l’estraneo
(in generale il Cecoslovacco) è più facilmente
diffidente. Abbastanza raro è trovarne uno che invece
si attivi subitamente.
Anche lui come Tortuga porta la via la conquista,
ma al contrario di lei, Teach non riconsegna. Molla la manica
dove l’ha portata quando ha vinto e torna saltando come
un cucciolo (a dire il vero sembra un invito al gioco, un invito
ad essere seguito fin dove ha lasciato la manica).
Se andiamo verso la manica lasciata incustodita, lui si fionda
su l’oggetto mettendocisi letteralmente sopra. A questo
punto sta a noi decidere se lasciarglielo e rinforzare il possesso
(modalità per fortificare l’atto e la personalità),
oppure decidere che il gioco è finito e perciò
riequilibrare le parti.
Teaach ha fatto moltissimi progressi da quel
primo indugio sulla coda posticcia, passando dal morso sotto
stimolo, al morso sulla manica dopo una fase di obbedienza,
a ieri, 6 settembre 2017, dove ha mostrato un piacere fortissimo
nel gioco del morso che nasce da un atto di intimità.
Un Marinaio che ci riserva un mondo di sorpresa!!!
Estate
2019 Siamo fermi da molto
su questo diario ... I perché di questo ‘’silenzio’’
sono tanti, alcuni belli alcuni brutti. Il problema è
che non si riesce mai a star dietro a tutto, e ancor meno si
riescono ad accettare le tante difficoltà che giornalmente
ci si accumulano sulle spalle. Per non parlare poi, di quanto
non si accettano le cose negative, soprattutto se legate a forti
sentimenti che nel tempo sono divenuti talmente grandi che …
rimarranno sempre vivi e forti anche nel momento in cui ‘’l’altro’’
non sarà più con te a condividerli.
Mediante quel sentimento tanto forte da inebriarti ogni volta
che hai la possibilità di verificare che non è
‘’solo un sogno’’, riesci a sopportare
tutto, ma nel momento in cui, non ti rimane che il ricordo ad
alimentare quella fiamma … beh … è dura
Dando corpo ai ricordi
di questo semi-vuoto degli ultimi anni e vuoto totale dell’ultimo,
iniziamo con il parlare di cose belle: -
Dopo un’assenza di molti anni dal Lavoro, nel 2016 sono
riuscita a calpestare nuovamente, per qualche giorno, un campo
diverso da quello di casa, sostenuta da chi come me è
appassionato dello Sport e nello Sport crede, Carlo Fagioli.
Ma solo nel giugno del 2018, ho potuto concentrare il tempo
per dedicarmi (in un certo modo) alla Disciplina del cuore.
E in tre mesi sono riuscita a vivere alcune esperienze davvero
interessanti con Real, Akera e Akisni, per quel che riguarda
il mondo Saarloos, e con Teach, per il mondo del Cecoslovacco.
Aiutata dalla professionalità di un bravo tecnico del
lavoro nonché caro amico, Carlo Fagioli, sono entrata
nello Sport ‘’Utilità e Difesa’’
da una porta che, orgogliosamente dico, nessuno mai (a saper
mio) era riuscito ad accedervi in questo modo. -
Lo Sport
come fonte di espressione personale ed educazione sociale
Lo Sport è una
delle attività più importanti, a livello personale
e sociale, che un Individuo possa praticare per affinare la
propria crescita fisica e psichica in perfetto equilibrio.
Nello Sport, se la scelta della disciplina seguita non è
condizionata da altri all’infuori di noi stessi (della
nostra volontà), abbiamo la possibilità di esprimerci
per quel che siamo e, senza veli, possiamo mostrarci nella maniera
più spontanea e naturale.
Tramite lo Sport, educhiamo la nostra speciale ‘’nota
distintiva’’ – quel particolare ‘’nonsoché’’
che ci differenzia, e fa di noi un Elemento unico – al
fine di poterla esprimere senza danneggiare la nostra ‘’figura’’
(senza farci del male) né quella di coloro con cui veniamo
in contatto,
Lo Sport ci educa nel rispetto delle regole (regolamento peculiare
della disciplina scelta), nel rispetto verso coloro con i quali
condividiamo la passione (fornendoci quella particolare educazione,
durante l’allenamento, che ci insegna il significato di
collettività – comunicazione e collaborazione);
ci educa nel rispetto delle norme sociali che impongono giustamente
un limite d’azione dando un tempo e un luogo per poter
entrare in ‘’gioco’’, come anche un
tempo e un luogo dove saper attendere, e un tempo e un luogo
dove non sarà possibile esprimerci in maniera completa
bensì educati alla circostanza (senza per questo però,
infliggerci un comportamento castrante, diverso solo come intenzione,
tensione ed eccitazione).
Lo Sport ci unisce e ci fortifica sia caratterialmente che socialmente,
lo Sport ci appaga nell’intimo e ci dà la possibilità
di partecipare ad iniziative solamente distensive o importanti
in quanto utili al pubblico ufficio. Ci impedisce pertanto di
cadere nei viziosi meandri della frustrazione e della depressione,
poiché anche se solo per un tempo limitato o in una forma
circoscritta, possiamo essere noi stessi in pieno appagamento,
esprimendoci educatamene per quel che siamo e non per quello
che gli altri ci impongono di essere. - Dignità, rispetto fiducia stima sacrificio impegno
valore della sconfitta e della vittoria conoscenza del negativo
e uso del negativo come spinta per risorgere o migliorare, tutto
questo lo possiamo trovare nello Sport. - … e non
solo questo …leggi tutto
l'articolo ''QUI''
Il CaneLupo e
lo Sport
Lavoro e Saarloos, non
sono mai andati d’accordo se non, forse, nei primissimi
anni della selezione della razza, ma le notizie che circolano
sono talmente poche e scarsamente tecniche, che non si ha materiale
sufficiente e chiaro che ne dia certezza (ricordo per chi fosse
estraneo al circolo sportivo, che per ‘’lavoro’’
si intende la disciplina ‘’Utilità e Difesa’’
e similare impegno). Il Cane Lupo Cecoslovacco invece ha tutte
le sue origini nel settore, ma anche per lui, il destino ha
piegato verso altre vie, portandolo ad essere (a sembrare di
essere) un altro peluche da collezione.
Tornando al ‘’Lavoro’’, causa del mancato
o scarso impiego nell’impegno di discipline e attività
sociali di siffatto calibro, è da ricercarsi nella completa
non considerazione del fatto che davanti a noi, o al nostro
fianco, non ci sono dei normali Cani, ma Cani con un alto tasso
di influenza lupina, come già molte volte spiegato. Per
cui, se si vuole interagire con loro, la sola conoscenza metodologica
non è sufficiente; e lo è ancor meno (il metodo)
se non si possiede ‘’più di una normale infarinatura
di etologia’’ … senza inserire nel discorso
le varie selezioni caratteriali dei Cecoslovacchi (dei Saarloos
neanche a parlarne), che vertono unicamente nella direzione
morfologica e (attitudinalmente) volgono perdutamente verso
un carattere molto ma molto Goldenesco/Bambolesco,, smembrando
in siffatto modo, tutto il lavoro di selezione effettuato alla
nascita di questa razza (per non toccare il tasto del rispetto
dell’individualità, specificità necessaria
nell’equilibrio collaborativo del Branco / Coppia. Non
esistono infatti Allevatori che abbiano esperienza in campo
del ‘’Lavoro’’.
Nel binomio con Carlo, presuntuosamente (ma neanche tanto) dico:
abbiamo un’ottima base di partenza e soprattutto tanta
umiltà e passione da metterci costantemente in discussione.
Senza logicamente dimenticare il grande merito dei nostri collaboratori
CaniLupo che, nelle loro singolarità, possiedono caratteristiche
che ci indirizzano verso la conoscenza. ...
Attenzione: Quando
parlo di conoscenza, non penso allo Sport come competizione,
anzi quella è l’ultima cosa a cui penso, anche
perché non ho chiesto aiuto a Carlo per rientrare nelle
dispute delle sfide sapiens, ma solo per avere risposte ai tanti
perché che mi si sono accumulati in testa e nel cuore
… ‘’Conoscenza’’, per me e per
lui anche, è capire il perché di tanti comportamenti,
di tante risposte strane che danno questi esemplari semi-domestici;
capire cosa voglia realmente dire per loro ‘’collaborazione’’,
quanto sia importante e fino a che punto; questo per meglio
indirizzarli nel farli elaborare, scoprendo quando è
il momento per chiedere e quando il momento per dare (chiedere
e dare, una scoperta valida per entrambi - noi e loro).
… Prima di entrare in campo e iniziare lì la pratica,
Carlo ed io ci attardiamo a parlare, ci interroghiamo su chi
sono questi Cani, su cosa sono, su cos’è o dovrebbe
essere il lavoro per loro. Cerchiamo di fare luce sui loro comportamenti
e sui legami che esistono fra loro e le persone di casa, sempre
al fine di poter meglio presentare ‘’un compito’’
che a volte dovranno portare avanti in solitaria (che poi, nel
profondo, rimane sempre collaborativo nel binomio Cane/Uomo)
e a volte sarà palesemente ‘’congiunto’’.
… piano piano il Selvatico e il Domestico prendono vita
in varie forme, tutte perfettamente in linea con l’equilibrio
psico-fisico del ‘’Mastro-Allievo CaneLupo’’.
Erano anni che non mi sentivo tanto appagata … o forse
non mi ci sono mai sentita così…
Senza Carlo tutto questo
non sarebbe stato possibile!
Perché? … Ve lo dico subito.
Chi è
Carlo Fagioli.
Ho conosciuto Carlo circa trent’anni fa. Capelli neri
portati un po’ più lunghi del normale, baffi e
mosca, abbigliamento sportivo, un fare amichevole, educato e
simpaticamente spartano – un moderno D’Artagnan!
–. Sempre sorridente e disponibile. Parlare con lui, metteva
chiunque di buon umore; era una persona positiva che cercava
di farti vedere sempre il lato ‘’buono’’
delle cose; era il suo ‘’modo giusto’’
per superare le difficoltà. … Quando entrai nel
mondo della cinofilia non c’erano, come ci sono oggi,
miliardi di ‘’maestri’’ invogliati a
indirizzare le proprie ‘’attività’’
nel settore mossi, più che dalla passione, da un disequilibrio
psicologico personale legato anche ad un commercio ‘’facile’’;
non c’erano personaggi che straparlavano solo della loro
magnificenza in danno di tutti quelli che invece se ne stavano
quieti a fare il proprio lavoro con umiltà, e tutti erano
amici; la collaborazione era di casa. … Carlo spesso veniva
chiamato come Figurante di gara; dopo qualche tempo capii il
perché: lui non entrava mai in sfida con il Cane, non
doveva vincere sul Cane, non doveva mettere in mostra la sua
‘’mascolinità’’ attraverso una
prova caratteriale del Cane, anzi, faceva sempre di tutto per
mostrare le sue qualità (le qualità del Cane)
e mascherarne un po’ le carenze. … Fra tutti i tecnici
di quel tempo, è l’unico che si è messo
più volte in discussione, è l’unico che
ha sempre ascoltato e indirizzato il lavoro prendendo in considerazione
quello che nasceva dalle riflessioni, dalle conversazioni, ragionando
ed elaborando … è questo uno dei motivi per cui
oggi vanta di un curriculum che non molti possono dire di avere.
… Personalmente ho cercato Carlo, oltre che per la simpatia
che provo per lui e l’amicizia e rispetto che ci lega
da anni, per la sua professionalità e conoscenza del
settore; come accadeva ‘’al tempo’’,
lui mi ascolta, ragiona su quello che gli racconto e sui ragionamenti
che faccio, mi consiglia, mi insegna; parlare con lui vuol dire
accompagnarsi in una piacevole camminata discorrendo di cose
interessantissime che possono nascere da un pensiero semplicissimo
evadendo poi in collegamenti astrusi/enigmatici, ma che alla
fine trovano sbocco sempre nella semplicità … quella
semplicità che è parte della coscienza di un Cane
e non più nostra. … Entrare nei panni di un Animale
diverso, è difficile solo se sei avvinto alle presupponenze
sapiens.
I primi momenti
La prima esperienza da
assorbire per i miei Cani, sta nello scoprire che oltre casa,
il giardino e il campo scuola sotto casa, esiste qualcosa di
più. … Questa loro ‘’de-efficienza
sociale’’ un po’ è dipesa dal tempo
sempre limitatissimo, un po’ da me che sono solitaria
oltre le righe, e un po’ dal luogo dove abitiamo: ‘’una
zona che già il Pastore Tedesco Grigio era visto (più
di vent’anni fa, appena ci siamo trasferiti) come il Lupo…!’’
… Vi lascio immaginare cosa poteva uscire da tali ‘’menti’’
se, nel 2006 i paesani sabini avessero visto le Saarloos …
faccia a faccia con un CaneLupo!! Avrei avuto la Forestale al
cancello di casa in men che non si dica (pensando positivamente!)
… Dopo qualche anno, per fortuna sono arrivati in zona
esemplari di Cecoslovacco e quindi già con i nostri Cechini
potevo azzardare qualche passeggiata senza problemi, però
di Saarloos non ce ne era e non ce ne è traccia tuttora.
Il Lupo sarà sempre il Lupo, che i media vogliano o meno
beatificarlo, la psiche umana partorirà sempre aborti
di verità. … lascio una nota che purtroppo tratta
di una delle tante incresciose disgrazie causate dalla cattiveria
umana, nonché dalla sua dispotica avversità nei
confronti di tutto quello che ipoteticamente può nuocergli,
senza toccare il critico tasto ‘’Favole e Spettri’’
- ... - Immagine
dello scorso aprile -
… Oltre all’orribile
pensiero dell’uomo sul Selvatico e alle oscenità
a cui la sua prepotenza porta, in zona è uso comune lasciare
Cani, Gatti, Galline, Pecore, Cavalli in giro per i terreni;
alcuni terreni sono limitati da filo spinato, il che circoscrive
le zone ai Cavalli, ma il filo è assolutamente inefficace
per gli altri Animaletti vacanti (per fortuna anche, pensando
a quali ferite potrebbero andare incontro); la piena libertà
in cui ‘’gli Altri’’ vivono, non permette
a chi non fa parte del Branco (noi ad esempio) di passeggiare
tranquillamente per i sentieri, ergo, l’asocialità
è più che altro doverosa! - …
Vabbeh, comunque, tristezza, amarezza e polemica a parte, cercando
di ritrovare il buon umore, il succo del discorso è che
i miei Lupetti sono scarsamente socializzati! … Fortunatamente
fra noi c’è una buona base di rispetto e fiducia,
per cui sanno che possono venire da me a risolvere un problema
o a chiedere aiuto per risolverlo o, se così non fosse,
sanno comunque che standomi vicino non gli accadrà niente
di male, per cui nella peggior versione dell’intesa, ‘’io’’
sono sempre il male minore ;)
Arrivati alla scuola
di Carlo, il Centro Cinofilo Tiberino, parcheggio, apro un po’
gli sportelli della macchina in modo che loro possano cominciare
ad assaporare la nuova atmosfera mentre vado a salutare il padrone
di casa. … Più di qualche minuto passa, speso fra
alcune delle ‘’chiacchiere’’ di cui
sopra, dopodiché torno dai miei Cani. Uno per volta li
faccio scendere (dalla macchina) al guinzaglio; facciamo insieme
il giro del campo e dell’area appena fuori; conoscono
Carlo e conoscono l’ufficio dove ci attardiamo ancora
un attimo a parlare (Carlo ed io) per far assaporare (a loro)
un clima molto tranquillo.
È fondamentale che il CaneLupo si senta a suo agio, facendo
della novità una realtà conosciuta e cominci,
piano piano, a provare familiarità con il posto.
… Non è certo una cosa che si realizza da un momento
all’altro, assolutamente no; e anche con i soggetti più
forti, bisogna avere pazienza. … Altro dato importante,
la pazienza, il saper aspettare il momento in cui prudenza
e vigilanza non saranno più le uniche voci del comportamento
del Lupino, e cominci (il Lupino) a chiedere ‘se abbiamo
visto tutto, io toglierei il disturbo e me ne tornerei piacevolmente
in macchina a riflettere!’’ … A seconda di
quello che percepiamo, decideremo se, per la sua sanità
esperienziale, dovremmo aspettare ancora qualche minuto, attivarci
in campo oppure se sarà più idoneo tornare un
poco in macchina.
Come primissima uscita, avendo intenzione di farli comunque
uscire più volte, li riaccompagno in macchina. Nel susseguirsi
del ‘’vai vieni’’ degli Altri, cominciano
a guadagnare maggior tranquillità.
L’approccio in
campo con il lavoro, posso presentarlo esattamente nella stessa
modalità che conoscono a casa e hanno conosciuto nella
nostra scuola quelle poche volte che siamo riusciti ad andarci.
Posso farlo nella versione ultima o in un crescendo dalla più
‘’semplice’’ alla più ‘’completa’’…
saranno loro a dirmelo. L’intento è quello di fargli
ritrovare degli ‘’schemi’’ conosciuti
(attenzione: non schemi di lavoro ma di comportamento e di attività
creativa e ricreativa delle zone rendez-vous), affinché
possano acquisire fiducia anche da quelli (dagli schemi) oltre
che da me (conduttore) e dal nostro binomio.
… Il comportamento riportato da ognuno di loro, ha rispecchiato
perfettamente le caratteristiche delle singole individualità;
non risposte date da uno stampo di laboratorio, ma reazioni/atti
specchio di quell’individuo / quell’unità.
Uno spettacolo che ha confermato i primi dei tanti pensieri
formulati nel tempo.
Andando avanti con i
minuti, sono cominciate ad arrivare le loro prime domande (anch’esse
diverse soggettivamente), alle quali non è sempre stato
facile rispondere. … Purtroppo, non avere quel tipo di
esperienza di ‘’Lavoro’’ con i Saarloos
e con i Cecoslovacchi, mi impone di dover fare riferimento a
tutto quello che posso aver assorbito dal ‘’Lavoro’’
con i Pastori Tedeschi, dagli anni di vita in casa con i Saarloos
e i Cecoslovacchi, dalle ore di studio del Lupo e, da quel che
sono riuscita ad estrapolare dalle dicerie comuni - appunti
spesso nascosti in uno sguardo, in una vibrazione, in qualche
frase formata da parole messe lì alla rinfusa…
- nonché dall’esperienza con il recupero di Soggetti
che avevano avuto la sfortuna di vivere parte della loro esistenza
a contatto con il mondo sapiens che li aveva disintegrati a
livello psichico... partorendo così un pensiero il più
possibile consono alla realtà.
- Esistono, nell’ambito
del piano educativo, tre profili: formale, non formale
e informale.
Il primo rispecchia le normative che devono
essere seguite nell’ambito di alcuni luoghi
e circostanze (che possiamo riconoscere in obblighi sociali);
il secondo è ciò che riguarda la
libera espressione dell’individuo, incentivata
per stimolare la sua inventiva e far sì che egli, da
essa possa trarre sempre nuovi stimoli e sicurezza interiore,
e raggiungere una completezza dell’espressione caratteriale
(sia per beneficio soggettivo, ossia per ciò che riguarda
l’individuo, sia per beneficio sociale, ossia come aggiunta
preziosa per la società); il terzo rappresenta
tutto quello che avviene per casualità,
che oltre ad impressionare, incuriosire, stimolare o reprimere
(allorquando l’episodio casuale produce un fattore negativo),
spinge l’individuo ad improvvisare o riflettere
traendo forza dalle esperienze passate o dall’intuito,
per trovare la giusta soluzione all’imprevisto. -
- Dal libro ‘’A TE…’’
Educazione Naturale -
Sezione B - Akera e Akisni (Saarloos) - Fratelli
di cucciolata, frutto di una accurata selezione caratteriale
e morfologica, diversi come Natura vuole! Lei, intraprendente
in compagnia e saggia in solitaria; lui collaborativo in compagnia
e schivo in solitaria. La varietà di atteggiamenti nelle
diverse situazioni, sono lo specchio del loro essere
‘’individui’’, e di non essere
‘’deprivatizzati trionfi di cloni’’.
In linea generale il CaneLupo, nelle sue espressioni lavorative,
usa tenere sotto controllo tutta la situazione, per cui, nell’esecuzione
di un esercizio, terrà sempre un orecchio sul suo conduttore
e gli occhi e l’altro orecchio, vigili all’esterno
del binomio. Per questo è importante che il luogo dove
lavora o si appresta a lavorare, sia per lui ‘’familiare’’,
altrimenti non potrà dare tutto se stesso nell’allenamento.
Nel video che seguirà, riporto la prima mattina, il primo
momento in un campo nuovo, la prima volta che i miei CaniLupo
si trovano a lavorare di fronte ad uno sconosciuto in un posto
sconosciuto.
Nel particolare di Akera e Akisni, è facile individuare
la coscienza che li porta ad agire.
Akera,
più serena, esplora e, una volta assaporati i profumi
del sito, fa per tornare alla macchina. Lei non sa logicamente
cosa ci stiamo a fare in quel posto, ed è normale quindi
che, una volta conosciuto l’esterno, voglia ‘’tornare
nel Bosco’’. Essendo Akera completa sotto moltissimi
aspetti, è docile alla mia richiesta di lavorare. E tanto
lo è, che i suoi atteggiamenti sono molti infantili rispetto
soprattutto a quelli che normalmente adopera nelle stesse situazioni
a casa. In un crescendo di sicurezza poi (riconosciuto l’atteggiamento
collaborativo), passa da un fare attento e fiducioso tipico
del Cucciolo dipendente e non curante dell’esterno, ad
un fare sempre attento alla persona e alla situazione, per finire
con un’intenzionale modalità conduttrice (determinazione
a dirigere).
Akisni,
meno rilassato, risponde alla collaborazione imponendo la sua
decisione, arrivando cioè, direttamente al termine dell’esecuzione
del lavoro al piede chiudendo il passo in avanti nell’anticipazione
della sosta di MammaLupa data dall’accerchiamento dei
Cuccioli alla fine dell’andatura al passo. - (sosta del
rigurgito – alimentazione) -. È logico che per
Akisni è solo un rituale, perché mai in situazioni
esterne è tanto tranquillo da potersi distrarre o rilassarsi
a un punto tale da ‘’mangiare’’ (anche
bocconcini molto prelibati).
Nella condotta al piede, Lui si appiattisce un poco, preme sulle
mie gambe e cerca di indirizzarmi verso l’uscita; non
riesce a staccare l’attenzione dall’esterno ‘’tanto
da non accettare un ritorno al piede dando le spalle al mondo’’.
Akisni ha bisogno di direttive tranquille ma ferme. Perdere
la pazienza con Lui o assoggettarlo, porterebbe ad uno schiacciamento
caratteriale che segnerebbe in negativo la sua personalità.
Al contempo però non bisogna assecondarlo perché
in questo modo si convaliderebbero le sue incertezze.
Come indole si affida, ma fargli accantonare la sua asocialità
nel sociale, non è facile.
È un gregario con tutti i suoi pro e i suoi contro
Così come la Sorella è (sarebbe) leader con tutti
i suoi pro e i suoi contro.
Real (Saarloos)
e Teach (Cecoslovacco), coetanei,
cercano e trovano la loro sicurezza chiedendomi entrambi delle
direttive da seguire, differenziando la richiesta a seconda
delle loro caratteristiche caratteriali e di personalità
(modalità espressiva esperienziale).
Real,
forte e dipendente, estremamente docile e duttile, molto sensibile
ed emotivo, con i suoi atteggiamenti scolareschi, fluidi e disponibili,
cerca in me, nelle figure e negli oggetti le indicazioni, cerca
‘’casa’’, ossia quel che conosce e che
gli dà forza nella sicurezza. Non schemi di lavoro o
schemi di figure ripetitive, ma tracce familiari che possano
fargli affrontare il nuovo con la leggerezza di un Fanciullo
e la serietà di un Allievo pronto.
Teach,
forte e dipendente, docile ma più materiale che sensibile
e più duro nell’afferrare il piacere, chiede principalmente
qualcosa di forte e tangibile, con pochi condimenti e molta
fermezza, senza mai raggiungere, né lui né io,
una forma di autoritarismo estremo poiché in questo ultimo
livello, sono troppi i malintesi a cui si può arrivare.
Con un Cecoslovacco, il malinteso va chiarito nella forza della
determinazione facendo molta attenzione a non chiamare i nervi
che renderebbero insicuro il nostro Compagno. Soprattutto nella
fase di apprendimento e familiarizzazione sarebbe la cosa più
sbagliata.
Anche al Saarloos si creerebbero non pochi dubbi e incertezze,
ma essendo il Saarloos più rispettoso, sbagliando modalità
espressive, Egli cadrebbe nella passività o nell’infantilismo.
La qual cosa lascerebbe il segno negativo o in forma di congelamento
del coraggio espressivo, o in forma di scappatoia espressiva
strumentale (connessa ad uno scopo).
Entrambi, a modo loro,
chiedono a me cosa fare, quale atteggiamento assumere.
Real meno guardingo di
Teach. La differenza fra loro può dipendere, oltre che
dalla ‘’razza’’ (selezione originaria
differente fra Saarloos e Cecoslovacchi), dal ‘’ruolo’’
che individualmente occupano nella società (ruolo idoneo
al loro carattere – Uno di Uno / Legge del Branco) e dalle
esperienze vissute prima e dopo il passaggio nella Famiglia
definitiva.
Le loro espressioni parlano per loro! Tutto di loro parla di
responsabilità dei ruoli e modalità comunicative.
Più li guardo, più vivo con loro e con loro lavoro,
più mi rendo conto della necessità di tenere una
certa espressione linguistica, e di quanto siano fraintendibili
gli atteggiamenti dei Genitori Lupi, per noi sofisticati sapiens!
Oggi non ci sono giochini
che canalizzano l’attenzione, oggi dobbiamo prendere fiducia
nel posto, per cui lavoreremo solo sulla docilità cercando
di desensibilizzare un poco la diffidenza.
Video
– Akera e Akisni primi passi nel
campo nuovo Video –
Real e Teach primi passi nel campo nuovo
La cosa più difficile da affrontare
con i CaniLupo è il passaggio dalle attività delle
zone rendez-vous a quelle fuori casa. Nel mio piccolo, con i
miei Pastori Tedeschi, ho vissuto questi momenti quando uscivo
dal nostro campo scuola nelle occasioni sportive; a differenza
di tanti altri cinofili (la maggior parte dei concorrenti),
non avevo molto tempo a disposizione, né denaro da ‘’spendere
in trasferte varie pre-gara’’ (senza contare poi
che provare i campi di gara era vietato …ma qui entriamo
in un altro discorso che esula molto dal concetto che si ha
di serietà e, nel particolare, di serietà sportiva).
Non familiarizzare con ‘’il luogo’’
portava i miei Cani ad esprimersi con riserva; e solo dopo aver
approfondito ulteriormente il nostro rapporto in ‘’esterno’’
le loro espressioni furono più serene, mai giocose (adolescenziali)
però, perché non condizionate da sollecitazioni
che chiamavano ‘’dipendenza psichica e fisiologica’’
da incentivi esterni al nostro essere una Coppia (cosa apprezzata
solo da chi veramente conosceva i Cani ed escludeva la privazione
espressiva spontanea/peculiare data dal metodo).
Il superamento delle ‘’fasi’’ con loro
(con i Pastori Tedeschi) è stato certamente più
facile e più veloce, perché le motivazioni del
Pastore Tedesco (rispetto al CaneLupo) sono meno profonde (meno
sviluppate, evolutivamente parlando); questo permette loro di
attivarsi un poco (se necessario) mediante degli stimoli che
amplificano l’interesse sul binomio, distogliendo l’attenzione
dall’ipotetico deficit esterno.
Con i CaniLupo, gli stimoli possono entrare in ballo solo quando
i soggetti si sentono estremamente sicuri. In più, è
necessario avere un voluminoso bagaglio ricolmo, oltre che di
pazienza, di tempo; nella possibilità di sbagliare il
meno possibile (poiché la loro sensibilità li
porta ad assorbire tutto con estrema permeanza), si possono
raggiungere dei risultati davvero entusiasmanti.
La Sezione C
- è un punto interrogativo che va spiegato nei minimi
particolari.
È un settore fatto di domande che si susseguono in maniera
regolare una dopo l’altra, per favorire una continua crescita
del soggetto e, per quel che riguarda il CaneLupo, si alternano
(le domande) in una successione di ‘’ipotetiche’’
contraddizioni.
Se parliamo di normali Cani da Utilità e Difesa, l’approccio
con loro, del Figurante, avviene sotto forma ludica; si parte
dalla stimolazione sull’Istinto Predatorio muovendo uno
straccio di iuta che simula un Esserino da bloccare. Il Figurante
dà a lui vita (vita allo straccio) agitandolo in una
sequenza di ‘’accendi / spegni’’, lo
munisce di una voce e di spinte emotive (energia attraverso
stati d’animo). Il gesticolare del Figurante, la sua commedia,
unita al supporto dal Compagno umano del Cane (in questa veste
- Compagno di Giochi che spalleggia) porta il Cane ad attivarsi
in serenità come accade nel ‘’giardino di
casa’’.
In un susseguirsi di istinti e qualità naturali, il Cane
mette in luce le sue peculiarità e cresce caratterialmente
e psicologicamente in/fra sicurezza e serenità.
Con il CaneLupo, non è facile questo tipo di approccio,
per via della sua metà lupina e, permettetemi un rimarco
polemico, per via della scarsa conoscenza del ‘’settore
caratteriale’’ come scelta dei soggetti e consapevolezza
del ‘’potere’’ dei soggetti e, scarsa
conoscenza del ‘’settore educazione caratteriale’’
nel rispetto degli individui e delle razze, di
moltissimi selezionatori di cucciolate e tecnici insegnanti!
Per prima cosa bisogna valutare il fatto che
un esemplare di queste razze, muove tutti i suoi primi passi
insieme ai suoi Familiari nelle zone rendez-vous, ossia vuole
e accetta di ‘’giocare nell’apprendimento’’
solo con loro e nel territorio domestico. Qui apprende le basi
delle modalità espressive che un domani faranno di lui
un Adulto collaborativo. Seconda cosa: sempre la caratteristica lupina,
lo spinge a chiedere alla persona di cui si fida, esattamente
cosa deve fare quando ‘’la Coppia’’
si trova fuori casa; chiede se le circostanze similari a quelle
conosciute, possono avere un nesso espressivo e, se si, in quale
modalità e con quale intenzione devono essere vissute.
E chiede anche se non è meglio lasciare tutto lì
com’è, e ‘’far cuocere nel loro
brodo, coloro che vogliono incastrarli in qualche modo in affari
che non li riguardano’’.
:o ;) :D
La saggezza del Lupo, porta il CaneLupo
ad evitare scontri inutili; ad immobilizzarsi per ‘’tastare
il terreno’’ e, se non è potuto fuggire (e
osservare poi ‘’la faccenda’’ da lontano),
nell’immobilità studia la ‘’scena’’
cercando di prendere la decisione più giusta per non
lasciarci ‘’le penne’’ emh ‘’la
pelliccia’’.
La diffidenza lupina non gli permette di interagire con l’estraneo
come un Cane normale, per cui l’estraneo, per entrare
nel suo mondo, deve farlo in punta di piedi valutando le distanze,
accorciandole o meno a seconda delle risposte che riceve. Deve
studiarlo e deve farsi studiare.
L’abilità del Figurante sta nell’interessarlo
senza innervosirlo. Terza cosa: già in tutti gli esseri
viventi sociali, esiste una specializzazione individuale (Teoria
del Branco - Uno di Uno), nelle razze canine la specializzazione
è ancora più marcata, e in quelle Ibride di Lupo
assume degli aspetti davvero particolari che avvalorano ancor
di più la veridicità della Teoria del Branco
- Uno di Uno.
(Approfondisci aiutandoti
con la ‘’Teoria Neotenica’’
in una forma più completa sul libro ‘’A
TE…’’da pag. 246 a pag. 255
- In un esposto di tutti gli stadi di crescita del Lupo e le
attinenze delle razze ad essi, entriamo nello specifico degli
Ibridi di Lupo nelle pag.247, 252, 253, 254).
L’individualità
porta i soggetti ad attivarsi solo per ciò che riguarda
il loro ruolo, per cui è inutile e dannoso chiedere a
tutti i singoli di svolgere lo stesso compito, e di chiederlo
‘’oltretutto’’ con egual enfasi pretendendo
anche lo stesso risultato.
La modalità di approccio in campo è importantissima.
Si deve simulare una situazione veritiera in un crescendo molto
graduale delle difficoltà. Senza mai bruciare le tappe,
bisogna far attivare il CaneLupo cercando di far prendere a
lui l’iniziativa; indirizzando questa iniziativa, va aiutato
quel tanto che basta per non farlo sentire solo e per fargli
capire e credere che ne uscirà vittorioso; questo lo
responsabilizzerà e gli permetterà di crescere.
È logico che nella sua testa, prima di tutto si aprirà
il varco verso lo studio di un attimo (più o meno lungo),
ed è normale una possibile conseguente ritrosia o allontanamento
per uno studio successivo da ‘’una certa distanza’’.
Come è normale che, solo se messo alle strette, scelga
di reagire in maniera attiva pur di porre fine ad uno strano
quiproquo che esula dal suo quotidiano (atteggiamento spesso
più intenso nel CaneLupo Cecoslovacco che non nel CaneLupo
di Saarloos; il che non vuol dire che quest’ultimo non
possa o non sappia farlo, ma vuol dire che le decisioni prese
- o da prendere -, oltre ad essere il frutto delle peculiarità
individuali, e un domani dell’esperienza, sono date dagli
input della selezione iniziale, quella che ha fatto nascere
le razze, come progettate dai loro ideatori).
Aggiungiamo anche che, per un subalterno ancora non in condizione
di collaborare in esterno, la logica gli impone che vada in
tana o si pari dietro al suo superiore, pronto (semmai) a fargli
da spalla, e che sia quest’ultimo (il suo superiore) ad
attivarsi, a proteggere e/o indirizzare.
… beh, è chiaro che nella testa dello Scolaro lupino,
si formino tanti tanti dubbi …
Per rendervene conto, provate ad immedesimarvi in Lui; immaginate
una Famiglia dove i Genitori hanno sempre messo a cuccia i Figli
per evitare che prendessero ‘’pericolose iniziative’’
date da una ancora scarsa crescita esperienziale, e adesso,
di punto in bianco, in un luogo che è di tutti e di nessuno,
e di cui ancora non si è presa una adeguata coscienza,
i Figli non ancora idonei alla faccenda (ribadisco: per mancanza
di esperienza), debbano agire in attivo senza che il primo passo
lo facciano ‘’Mamma’’ o ‘’Papà’’
… pensate a quanti punti interrogativi possono nascere
nelle loro teste!
ATTENZIONE -Il territorio di tutti e di nessuno.
È questo un argomento molto importante e va sottolineato.
Il Lupo, quando si trova in terra di nessuno, non assume mai
atteggiamenti troppo sicuri / sereni se non è più
che certo che non ci siano pericoli. Prima di azzardare un cenno
di tranquillità, annusa tutto l’annusabile cercando
di carpire tutti i messaggio lasciati da… ‘’chiunque’’.
Nel suo territorio invece, si muove senza star lì troppo
a pensare, ma se avverte un minimo cambiamento, ecco che immediatamente
si allerta. Sua prerogativa è quella di difendere la
propria casa, per cui insieme al Branco, caccia
via l’intruso se riconosce in lui un pericolo.
…e se il Branco non c’è?
… se parliamo di un Lupo solitario, nel momento in cui,
nella zona che ha scelto momentaneamente come dimora (dimora
temporanea), avverte un ‘’pericolo’’,
si rintana il più possibile come farebbe se fosse un
Cucciolo; in silenzio attende la fine della novità che
gli procura così tanto disagio; e se si trova con le
spalle al muro e non vede altra via di salvezza (oltre all’immobilità),
fa di tutto pur di fuggire da lì (dalla situazione).
… tornando al territorio comune, nel mio piccolo, vivendo
con un numero abbastanza inusuale di Cani, ho notato che soprattutto
i Saarloos non accettano alcun estraneo nel proprio territorio,
mentre i Cecoslovacchi sono più magnanimi (nel senso
che, essendo stati selezionati all’origine per vigilare
in Coppia - CaneLupo/Uomo -, devono essere in grado di discernere,
di aspettare/ascoltare anche la decisione del Compagno umano,
e poi di attivarsi in un senso o in un altro). Al contrario,
tutti gli altri (Branchi misti che vanno dai
Pastori Tedeschi, ai Maremmani, ai mix Siberian, ai Cani da
caccia, ai mix di nani un po’ Pincher un po’ Terrier)
invece, dopo il primo ‘’forse’’, sono
disponibili verso ‘’nuovi amici’’ (o
comunque non li disturba un ‘’Uno’’
in più). … Le stesse modalità (asociale,
vigile e confidenziale), si riscontrano in esterno; ossia: i
Saarloos tanto non accettano l’intruso in casa, tanto
non lo accettano fuori (fuori casa) e si attivano in modo tale
da rendersi abbastanza invisibili; i Cecoslovacchi rimangono
nel ‘’loro’’ senza esternare troppo;
gli altri sono (generalizzando un po’) più o meno
come sono nella proprietà, amici di tutti o comunque
non nemici.
Da questo viene fuori la diversa forma di saggezza data dall’evoluzione
neotenica, e la conseguente disposizione sociale (nel sociale
– verso la società esterna al Nucleo), più
o meno espressa.
Viene da sé che il comportamento dei Saarloos, nel momento
in cui si trovano in terra straniera, non sia del tutto tranquillo
fino a che quella Terra non diverrà un luogo conosciuto.
E quando questo avverrà, potremo assistere a manifestazioni
comportamentali più adatte al loro lato canino. Stesso
discorso vale per il Cecoslovacco nel quale però, verranno
alla luce anche le sue doti di selezione (selezione che ha dato
origine alla razza).
Le diversità delle
razze sono un segnale molto chiaro che ci avverte su quale deve
essere il nostro comportamento nei riguardo di coloro con cui
condividiamo la nostra vita e di cui ci apprestiamo a conoscere
(per renderli esternabili) lati personali che altrimenti rimarrebbero
soffocati.
Detto questo, non è
complicato capire perché il campo di lavoro deve diventare
un luogo familiare; il tempo poi, e l’esperienza, permetteranno
a questi particolari Allievi di attivarsi nella giusta espressione.
. Vivendo in una
società umana, se si volesse intraprendere un percorso
sportivo completa come l’Utilità e Difesa, o un’altra
disciplina sportiva purché sia in linea con le caratteristiche
di razza e soggettive (proprie dell’individuo) per far
esprimere il proprio Cane, oltre al lavoro a casa, in tana -
per quel che riguarda le attenzioni al Cucciolo e le iniziative
ludiche volte ad indirizzarne le specifiche peculiarità
nell’impegno di educarle - il Piccolo dovrà conoscere
anche il campo dove inizierà a muovere i suoi primi passi
e le persone che un domani aiuteranno il Binomio nella crescita
sportiva. -
Primo giorno
prova della sezione C
- Premessa: l’utilità degli esercizi
di questa sezione, e tutto il lavoro di preparazione per arrivare
alla loro esecuzione in assimilazione e non in forzatura (elaborata
nel condizionamento), verte sull’insegnamento distintivo
(all’Allievo Cane / CaneLupo) di alcuni atteggiamenti
dell’uomo a volte offensivi, a volte distaccati, a volte
inespressivi, e le modalità di approccio / reazione da
tenere nel momento in cui tali atteggiamenti sono a lui rivolti.
… ‘’Noi siamo passati da un incontro più
che tranquillo / amichevole nella zona antistante al ring di
lavoro, ad un incontro e presenza distaccata o anche inespressiva
(comunque tranquilla) durante la prova (sempre nel ring) di
obbedienza, e ora, eccoci giunti al momento in cui bisogna saper
riconoscere quando, dalle fasi di ‘’tranquillità’’
o ‘’indifferenza’’, si passa alle fasi
nelle quali è giusto allertarsi, e nel farlo, quando
è giusto rispondere ad una minaccia con un’altra
minaccia, ad una provocazione tattile con una corrispondente
offesa, e quando è giusto interrompere le azione (tattili
e/o intimidatorie attive) rimanendo vigili in caso necessitasse
una nuova risposta. … Nella conoscenza del suo lavoro,
Carlo mi invita a posizionarmi in un posto tranquillo dove (a
turno) mi metterò con i miei CaniLupo. … Acquistata
la tranquillità del posto dove ci siamo posizionati,
tranquillità necessaria per permettere la dovuta attenzione
(mia e del mio Compagno Cane/Lupo) alle movenze di Carlo come
Figurante e non al resto del campo, ecco che Carlo si attiva
assumendo dei comportamenti un po’ giocosi, un po’
animaleschi e un po’ umani; si avvicina e si allontana
a seconda delle risposte che riceve. Il suo intento è
quello di interessare l’Allievo CaneLupo, senza creargli
problemi e, al contrario, stimolarlo ad interagire con lui in
forma adeguata alle sue domande. … Noi, lo osserviamo
mentre assume quegli atteggiamenti particolari che svelano il
tentativo di cercare di entrare nel nostro cerchio. Ed ecco
che prendono vita le varie domande (mie e del Cane/Lupo) su
cosa può accadere, cosa possono significare quelle provocazioni.
’’
- Inserisco sempre la parola ‘’Noi’’
perché anche il Compagno umano deve partecipare emozionalmente
all’azione, trasmettendo quel certo ‘’che’’
che dice all’Altro ‘’sono con te’’.
-
Le reazioni avute dagli
Allievi sono state tutte consone al disturbo, e al loro ‘’modo
di essere’’, nell'equilibrio di un comportamento
da apprendere in un posto che non è casa ed è
territorio ''di tutti''.
Essere guardinghi, diffidare,
cercare nell'immobilità la coscienza di agire in serenità,
sono le disposizioni che naturalmente si attivano per permettere
di ponderare e procedere!
Il Figurante studia la
distanza ... si avvicina, entra ed esce dal confine senza innervosire
l’Allievo ma mettendolo in un’aspettativa guardinga.
… Carlo cerca solo di responsabilizzare in attivo un comportamento
che deve essere assunto (dall’Allievo) con decisione e
fermezza senza passare da una fase di nervosismo che chiamerebbe
solo dubbi ed esitazioni!
Nel momento in cui l’Allievo reagisce con un vocale o
con un visivo che intima al Figurante di non avvicinarsi oltre,
Carlo conferma quell’avvertimento allontanandosi. ...
Nel mio ruolo di sostegno, confermo a mia volta l‘operato
del mio Compagno, gratificandolo!
- Gratifica- attenzione va posta alla modalità della gratifica
che deve essere si partecipe, ma deve anche non essere spunto
di distrazione (come giustamente evidenziato da Carlo), soprattutto
nei momenti in cui l’Allievo ‘’cerca’’
una virgola per terminare l’azione o ‘’crede’’
che la stessa (l’azione) sia terminata.
Non è uno scoglio tanto facile da superare con i Cani/Lupo,
quello di dare corpo ad una sequenza di azioni riguardanti lo
stesso discorso, perché loro sono abituati ad interrompere
i vari ‘’giochi’’ nel momento in cui
la risposta avuta alla domanda che hanno formulato è
quella di resa. E la resa è una, non ha altri significati,
cioè, l’Altro, una volta che è stato vinto,
non cerca di tornare alla carica subito dopo … semmai,
lo fa passato qualche giorno! - È un comportamento
che prende spunto da attività che nasce nelle zone rendez-vous
fra familiari - È quindi difficile, in breve tempo,
confermare delle risposte che potrebbero far terminare gli atti,
e/ma che invece devono esser la porta d’accesso per poter
iniziare ad allungare i tempi di attenzione e (a seguire) l’intensità/complessità
delle risposte che un domani porteranno a conoscere quelle definitive;
è un momento (quello dell’unione delle risposte)
che necessità di una sottile sensibilità che ne
permetta il superamento da parte dell’Allievo.
- Il CaneLupo, sempre per i suoi stretti legami con il Selvatico,
non capisce il proseguire delle azioni nel momento in cui raggiunge
la ‘’vittoria’’. Mi ricordo, durante
i primi giochi che facevo con le Saarloos (Arowen ed Eowyn)
ben 13 anni fa, che quando vincevano sul combattimento della
predina posticcia, ci rimanevamo malissimo se andavo nuovamente
a contendergliela, o se, rubandogliela, la riproponevo come
gioco. Quando una cosa viene conquistata è propria di
diritto. Anche fra di loro non c’era tentativo di
riconquista. Il gioco finiva lì con un vincitore che
si godeva la proprietà e un vinto che andava a cercare
qualcos’altro da fare. -
Stesso discorso è probabile che sia valido nelle vittorie
sul Figurante: finita l’offesa perché vinta, e
un domani conquistata la preda, è finito il lavoro. …
Si ok ma… la fine dell’offesa chi la decide,
e come si fa a capire se il Figurante rinuncia alla riconquista
della preda o si ‘’contenta’’ della
modalità in cui ‘’è stato sconfitto’’?
… qui non stiamo parlando del gioco fra loro o del gioco
con me, qui parliamo di un ‘’gioco’’
che avviene fra noi e un estraneo. L’offesa terminerà
perciò quando l’estraneo avrà deciso di
non voler più continuare, ossia quando si riterrà
vinto.
Sicuramente nel ‘’susseguirsi’’ di piccole
vittorie (e se parliamo di un ‘’susseguirsi’’
è logico che stiamo parlando non di un’unica risposta
positiva alla stimolazione, ma di più d’una, il
che esorta l’Allievo a non distrarsi), si può già
notare un percorso che non ha un immediato arresto bensì
chiede una più lunga ‘’prestazione’’;
e sarà proprio il concatenamento e sommatoria delle piccole
vittorie che, praticamente non avranno più la pausa del
godimento o rilassamento, a certificare il verdetto finale
Perciò, come il
Figurante deve lasciare nell’Allievo la sensazione che
l’allerta non è ancora cessata, così devo
bilanciare io le gratifiche al suo operato. (Superare un gradino
è un bel risultato, fare tutta la scalinata è
un grande risultato… se le mie gratifiche corrono oltre
le righe, non faccio altro che confermare la fine dell’atto).
Nel rispetto delle personali
attivazioni (risposte), non bisogna mai chiedere di più.
L’Allievo deve sempre uscire dalla lezione con una vittoria
certa, in modo tale che, al prossimo incontro saprà di
non partire con un deficit ma con il ‘’successo
in tasca’’.
Un piccolo accenno
alle risposte date da Akera, Akisni, Real e Teach
Akera Lakewolf
- primo giorno prova della sezione C
La tipicità caratteriale del Saarloos viene fuori, e
in Akera, in tutte le sue espressioni assume quelle linee particolari
che fanno di lei un individuo forte di base e giustamente dubbioso
nelle situazioni nuove, vista la sua scarsa esperienza. …
Dal momento in cui ci siamo posizionate dove ci aveva indicato
Carlo, lei, in piedi vicino a me, ha osservato ogni movenza
della persona che stava in campo (Carlo), interessandosi anche
pero, agli abbai dei Cani nella pensione attigua al Centro,
senza trascurare di tener d’occhio la macchina. Carlo
dapprincipio, distante da noi qualche metro, si faceva beatamente
i fatti suoi (stava mettendo a punto la telecamera per le riprese).
Akera era vigile su lui, ma lo era di più nei confronti
degli abbai e della macchina. Era abbastanza tranquilla ma non
ha mai abbassato la guardia. … Questo suo guardare la
persona e verso la pensione e la macchina, rimanendo ferma accanto
a me, ha messo in luce un suo ragionamento accorto, misurato,
ma non spaventato. Per come conosco i Saarloos e lei (visto
che è di lei che stiamo parlando), mi sento di poter
dire che stava vivendo la situazione in equilibrio, altrimenti
avrebbe fatto di tutto per andarsene. … È chiaro
che la situazione nuova non le permetteva di comportarsi come
se fosse stata a casa sua, ma proprio perché quella era
una ‘’scena’’ di vita che non conosceva
affatto, il suo star lì ferma ad aspettare senza agitarsi,
ha chiaramente parlato in suo favore. …
Iniziata la fase interattiva del Figurante, mentre Carlo si
avvicinava con quel suo fare ‘’strano’’,
lei lo teneva sotto tiro, ma come si rendeva conto che la situazione
non era pericolosa, girava la testa guardando altrove. Forse
il suo voltare l’attenzione, poteva essere una forma ‘’generale’’
di rifiuto a tutto il contesto, oppure un messaggio diretto
a Carlo di non desiderare un’interazione con lui, oppure
era un semplice non considerare quegli atteggiamenti (del Figurante)
sufficientemente provocatori o offensivi da dover rimanere ‘’attenta
con lo sguardo su di Lui’’. La cosa certa era che
‘’il tutto’’ non sembrava la scalfisse
più di tanto. …
Bellissimo il lavoro di Carlo, i suoi gesti durante l’attenzione
della Saarloos e le sue posture quando invece Akera guardava
altrove. Ogni volta che questo accadeva, ossia quando Akera
girava lo sguardo, lui assumeva delle pose diverse da quelle
di una persona normale, e attivamente la stuzzicava; se Akera
lo guardava con un’intenzionalità forse non amichevole,
lui subito si allontanava … questi piccoli allontanamenti
possiamo definirli piccole vittorie utili per i discorsi fatti
prima in merito alle vittorie e al termine dei giochi!
In un susseguirsi di
tentativi, Akera ha preso sempre più sicurezza valutando
la fase di all'erta e, all’occorrenza intervenendo...
infatti, nell’insistenza di Carlo, è passata dallo
sguardo diretto ad un leggero ringhio per farlo allontanare,
e quando non sono più bastati quei due segnali, gli ha
mostrato i denti.
Risposte visive e vocali sono state date in un crescendo di
atteggiamenti che sono sempre rimasti nei limiti dell’entità
con cui erano state formulate le domande. Non è stata
mai mostrata una forma di squilibrio, anzi, il comportamento
di Akera ha chiaramente messo in evidenza un crescendo di sicurezza
in se stessa e padronanza della situazione!
Il primo incontro si
conclude così, con delle vittorie visive e vocali, come
la situazione chiedeva di fare.
Video
– Akera primi passi nella
sez. C
Akisni
Lakewolf primo giorno
sez. C
Akisni ed io ci troviamo nello stesso angolo tranquillo del
campo dove poco prima stavo con Akera. … Carlo è
ancora lontano. Akisni, in piedi vicino a me, lo guarda incuriosito.
Carlo batte la mano su un telo per unire un ulteriore stimolo
che aumenti la curiosità del Saarloosino … poi
comincia ad avvicinarsi.
Cercherà di mantenere sempre viva questa attenzione senza
mai immettere stimoli o assumere atteggiamenti che possano innervosirlo,
perché ‘’ricordo’’ che il fine
di questo lavoro (Disciplina sportiva per competizione a parte)
è quello di insegnar loro a gestire le fasi riconosciute
come ‘’dubbie’’ o anche ‘’scomode’’
(non pacificamente equilibrate) discernendo su quale sia il
comportamento più idoneo da tenere, lavorando sempre
nell’educazione delle singole peculiarità caratteriali
senza chiedere mai l’impossibile e senza mai insegnare
atti che fuoriescano da una logica sociale. Ricordo anche che
’’porgi l’altra guancia’’ non
è sempre conforme alla loro linea di condotta per quel
che concerne un’offesa (ed io sono d’accordo con
loro)! E sottolineo che il tutto si svolge in forma comunicativa
ludica e per questo ogni risposta ‘’chiesta’’
deve essere conforme a quella qualità o istinto che maggiormente
spicca nel Soggetto. ‘’interrogato’’.
La preparazione di Carlo e la sua conoscenza profonda del settore,
gli permetterà di agire sempre in maniera serena, il
che porterà nell’Allievo, uno sviluppo positivo
‘’anche’ della soglia di reazione dei nervi
senza toccarne mai la fase di eccitazione che porterebbe solo
ad un eccesso di insicurezza. … È questo un modo
per disciplinare la diffidenza che contraddistingue la parte
lupina del Saarloos, il quale spesso si attiva non seguendo
la giusta linea espressiva, ossia, spesso si attiva fuggendo
l’offesa se pecca in sicurezza personale ed esperienziale
positiva. - Sia ben chiaro che ‘’non parliamo di
mordere a prescindere’’, ma solo di educazione durante
occasioni provocatorie e di canalizzazione delle risposte. -
Doveroso è: non lavorare mai la diffidenza in negativo.
Mai toccare la diffidenza in maniera non equilibrata, perché
si rischia di accentuarla in difetto provocando, nel Soggetto,
reazioni esageratamente attive o esageratamente passive! …
Il Figurante assumerà quindi, dei comportamenti che dovranno
interessare Akisni facendolo crescere mediante un comportamento
attivo rispondente e conforme a ‘’provocazione’’
(prima) e ‘’fuga’’ (poi) del ‘’Figurante’’.
Diversamente da Akera, Akisni non presta attenzione ad altro
che non sia il Figurante, e solo alcune volte distoglie lo sguardo
da lui per rivolgerlo alla macchina. … Akisni manifesta
prontezza nell’attivarsi, sia intesa l’attivazione
in senso positivo, ossia verso il Figurante, sia in senso passivo,
ovvero indietreggiando.
La diversità degli atteggiamenti dei due, sta nel fatto
che caratterialmente hanno una diversa sensibilità verso
ciò che è esterno a loro, data (questa sensibilità)
dalla loro distinta individualità (e mansioni nel Branco)
Nella saggiatura delle varie domande del Figurante, Akisni risponde
con messaggi corporei ai quali unisce, poi, ulteriori risposte;
dapprima ringhia rimanendo fermo e poi abbaia, legando all’abbaio
un avanzamento corporeo in direzione di Carlo.
Le vittorie sul Figurante,
lavoreranno in positivo sulla sua tempra psichica!
E come è accaduto
con Akera, anche con Akisni, nel momento in cui ha mostrato
una reale crescita espressiva, giustamente viene interrotta
la lezione. Sempre al fine di favorire una crescita di fiducia
in se stesso.
Video
– Akisni primi passi nella
sez. C
Real
– RedLupo Tachunga Betouk primo
giorno sez. C
Real ed io entriamo in campo, e prima di metterci nel punto
dove sono stata anche con Akera e Akisni, facciamo una brevissima
passeggiata. … Con calma poi ci sistemiamo aspettando
Carlo. … Real è sufficientemente sereno ma anche
guardingo. Non conoscendo quell’atmosfera, i suoi atteggiamenti
sono più che conformi alla situazione. Fra una domanda
a me, una a se stesso e, dopo, una al Figurante, cerca di capire
cosa sta succedendo.
Ho con me il suo gioco preferito, un salsicciotto fatto con
dei calzini da ginnastica, che chiamo ‘’coda’’
per via della sua consistenza – nasce da una riflessione
fatta anni fa, quando ho visto giocare Arowen ed Eowyn fra loro:
mentre si rincorrevano in piena attività predatoria,
la Saarloos che si trovava dietro, per fermare quella che stava
davanti, la afferrava per la coda. Due Soggetti che si attivano
in questo modo in un gioco del genere, pensavo che avrebbero
risposto benissimo alla stimolazione con un salsicciotto di
iuta, e invece no, i salsicciotti normali non le interessavano
affatto, e non mi spiegavo il perché. Subito ho dato
la colpa di un loro non interesse al mio essere una frana nell’animarli,
poi però, tastando la loro coda, ho capito! Era un problema
di consistenza e di forma. I calzini, infilati uno sopra l’altro,
avevano probabilmente una maggiore somiglianza con la ‘’coda
vera’’… fatto sta, che con i calzini così
sistemati, iniziarono a giocarci molto volentieri! –
Real possiede come primarie caratteristiche personali: un’alta
docilità unita ad un’altrettanta alta possessività
e alto piacere a tenere le cose in bocca ben serrate; ha piacere
a non condividerle con nessuno, ma con me è molto rispettoso;
il suo ruolo nel Branco è di Gregario, con una distinzione
fra tutti i Gregari, davvero tanto tanto particolare. È
forte e dominante in alcune situazioni, e remissivo in altre;
sembra l’esatto connubio fra un Individuo Alfa e un Omega.
Ho portato il suo gioco perché ho pensato che potesse
acquisirne sicurezza (da non confondere con l’oggetto
autistico che rasserena il Bimbo afflitto da tale patologia);
ho pensato che in una situazione nuova potesse dargli un input
di serenità. … La riflessione dà il suo
risultato positivo solo per pochi attimi, poi le novità
sono troppo importanti per ‘’avere la bocca occupata’’
e quindi lascia cadere il gioco a terra si concentra su quello
che sta accadendo.
Ricordo fino ad arrivare
ad annoiare chi mi legge o ascolta, che ogni azione promossa
da Carlo, la cui maestria lo distingue fra i Figuranti, è
una commedia nella quale lui si presenta non come un attore
umano, o specificatamente come un attore umano con intenzioni
particolari, ma come uno strano essere un po’ animalesco
e un po’ fanciullesco che chiede e infastidisce appena
nelle sue richieste; Carlo sta simulando una forma ludica che
avviene fra i Saarloos quando fra di loro c’è qualcuno
che vuol giocare alle rincorse predatorie o ai giochi di lotta
e chiede, dando delle spintarelle a colui a cui è indirizzata
la richiesta, di muoversi, di scappare o di rincorrerlo …
solo dopo aver ottenuto la risposta attesa, il chiedente smetterà
di dar lui ‘’fastidio’’ (bonariamente
parlando). … C’è da dire anche però,
che queste piccole provocazioni, sono pure quelle che ‘’un
Gattino fa ad una Lucertola’’ e le fa ‘’un
Individuo che incontra un Animale (conspecifico o no) quando,
nel dubbio di quello che realmente vuole fare, lo stimola al
movimento’’ … Il fatto che fra Real e il Figurante
non ci sia una forma confidenziale, non spinge il Saarloos (Real
in questo caso) a rispondere con ‘’amichevole’’
fiducia, ma con ‘’guardinga’’ interrogazione.
- Fra Saarloos è un gioco molto frequente, e nel farlo
si divertono sempre; quando noi familiari (Paolo ed io), lo
abbiamo loro riproposto, anche se con qualche punto interrogativo
iniziale (siamo sapiens purtroppo!), tutti hanno reagito attivandosi
nella giusta maniera. Il dato più importante affinché
ciò avvenga, è il livello confidenziale fra colui
che provoca e colui che risponde! -
NOTA - Come per tutte le fasi di lavoro, importanti sono i tempi
di attenzione e le risposte che si ottengono. E infatti, il
Figurante saggiamente deve cambiare ‘’intenzione’’
a seconda di ciò che raggiunge, e ancor più saggiamente
deve lasciare il campo al momento giusto.
Durane l’avvicinamento
di Carlo, sempre molto tranquillo e fluido nei movimenti, la
saggezza lupina di Real, lo porta a rimanere fermo, a studiare,
un paio di volte ad indietreggiare appena e a sistemarsi meglio,
e ad attivarsi solo quando Carlo entra nel suo (nostro) cerchio.
Con Real (come per gli
altri anche, ma con lui in maniera più intensa) vale
il suo punto interrogativo in merito al: ‘’perché
io (Barbara) non faccio altro, oltre a stargli vicino? Perché
non partecipo attivamente alla missione?’’ …
in verità io, che sono molto ‘’umanamente
materna’’, vorrei partecipare di più alla
scena non limitandomi ad incoraggiarli, a sostenerli, a coprir
loro le spalle, ma se lo facessi limiterei solo la loro crescita
individuale, quindi non posso che ‘’coprirgli il
fianco’’, e gratificarli (con il giusto contenimento
per non distrarli dal lavoro) ad ogni loro iniziativa presa
e vittoria raggiunta.
Il risultato arriva con
soddisfazione, ed è lampante l’ottima risposta
di Real che, senza lasciare il suo posto, dice chiaramente al
Figurante di cambiare zona!
Video
– Real primi passi nella
sez. C
Interessante la diversità
di comportamento fra i tre Saarloos: Real attende seduto, Akera
e Akisni sono in piedi; Real, in base alla sua alta docilità
(conoscenza e accettazione delle regole sociali del Branco),
chiede spesso a me, cosa che non fanno Akera e Akisni. …
Anche le loro risposte corporee e vocali indirizzate a Carlo
sono differenti, e tutte certificano la spinta caratteriale
che posseggono, diversa e utile (la diversità) al fine
di una miglior collaborazione nel Branco (retaggi fondamentali
per la vita del Lupo).
Importante valutare la
stimolazione del Figurante su ognuno di loro per non cadere
nei tranelli della psiche umana che vede, in certi atti, la
manipolazione della lucidità sociale – insegnare
la valutazione delle circostanze e far vivere agli Allievi delle
situazioni che li mettono a conoscenza di atti non sempre coccolosi,
non fa di loro dei diffidenti squilibrati, ma l’esatto
contrario! … :
- Carlo simula una
forma ludica che avviene fra i Saarloos quando fra di loro c’è
qualcuno che vuol giocare alle rincorse predatorie e chiede,
con movenze strane e nell’avvicinamento dando anche delle
spintarelle a colui a cui è indirizzata la richiesta,
di muoversi per iniziare la rincorsa ...ma Loro non hanno confidenza
con Carlo, per cui non accettano molto questa richiesta ...
e glielo dicono! - … interessante ragionare sul fatto
che pur non sapendolo, loro hanno comunque risposto in maniera
positiva alla stimolazione, perché essa non chiedeva
altro che un’interazione. … A volte le migliori
amicizie nascono da screzi iniziali
Teach
– Louis Vuitton Olim Palus primo giorno
sez. C
‘’Affrontare
i ricordi e superare le paure’’
Il passato non lo si deve fuggire, lo si deve affrontare,
perché solo così si possono valutare e, se serve,
combattere i traumi vissuti
e finalmente sconfiggerli.
Attraverso il lavoro,
vivendo una situazione diversa, ma con ipotetici simili quadri
vivi nel bagaglio esperienziale dell’Individuo, può
(l’Individuo) riuscire ad affrontare i suoi Spettri. Sostenuto
da colui di cui si può fidare, con lui al fianco, è
certo che ce la farà.
‘’ … se devi sconfiggere una paura,
guardala negli occhi e digli esattamente chi sei!’’
Teach ed io entriamo in campo; intendo condurre il mio Compagno
verso Carlo con calma e con determinazione, lui è reduce
da un problema vissuto quando era un Cucciolo e che non ha mai
superato.
Per Teach, la situazione da superare è quella di un lontano
ricordo che riguarda i suoi primi giorni di vita lontani dall’allevamento,
in quella che sarebbe dovuta essere la sua nuova Famiglia.
Con il ‘’padrone di casa’’, Teach ha
avuto subito degli scontri non proprio simpatici; e quando nell’esasperazione
delle situazioni subite, Teach ha reagito attivamente, alla
sua reazione ‘’offensiva’’ è
stato risposto in maniera ancor meno simpatica (soprattutto
a livello psicologico). È così che lui ha patito
il dramma dell’incomprensione, dell’incompatibilità
sociale, del non rispetto … ed è così che
ha imparato a chiudersi nel suo guscio e, appena possibile,
a fuggire.
I segni che si porta dentro gravano di insicurezza la sua personalità.
Il lavoro che dobbiamo fare su Teach, è quello di renderlo
più sicuro indirizzando le sue scelte nelle diverse possibilità
che lo porteranno a vincere sul disagio e ad acquistare fiducia
in se stesso.
Se il suo problema è l’uomo che lo infastidisce,
che abusa del suo spazio, che lo minaccia, Lui dovrà
imparare a non chiudersi in un bozzolo subendo, ma a dire chiaro
a quell’uomo di interrompere le sue azioni. … A
seconda dell’insistenza e del calibro del fastidio e/o
minaccia che sta ricevendo, dovrà, se l’avvertimento
uditivo e/o visivo non saranno sufficienti, fermare direttamente
‘’i gesti offensivi nei suoi riguardi’’
bloccandoli ‘’manualmente’’.
Tutto il lavoro dovrà essere presentato in maniera sufficientemente
interessante ma non disagiatamente stressante; e l’intensità
delle intenzioni nelle situazioni, dovranno aumentare di pari
passo alla sicurezza di Teach.
Solo così imparerà a discernere le situazioni,
a non temerle e a saperle affrontare.
Sono molte le persone che credono che un simile approccio al
discernimento dei comportamenti da assumere sia negativo, perché
di fatto noi insegneremo a Teach a reagire come Madre Natura
detta, ossia non porgendo ‘’sempre’’
l’altra guancia. Sono fermamente convinta che non è
vero che l’assenza di conoscenza di certi atti, ponga
l’Individuo nella condizione di non attuarli mai, ma solo
di non saperli ‘’gestire’’. L’educazione
delle qualità naturali e degli istinti consiste nell’insegnamento
del loro uso e non nella loro castrazione.
Riflettendo: l’uomo vive nella castrazione dell’io
e infatti è un pazzo squilibrato che ha bisogno di ‘’n’’
tipologie di droghe per sopportare la propria presenza (sopportazione
dell’io)
- Il povero Teach, si
trova a vivere ogni situazione nuova, dove ci sono degli umani
(sesso maschile, maggiormente) che non conosce e che si comportano
in modo strano, patendola enormemente. Nel patimento cerca di
fuggire. (vedi similitudine con Classe ‘’Z’’,
il Ragazzo che scappa ad ogni difficoltà sociale)
La serenità di Carlo, nell’attivarsi cercando di
assumere sempre espressioni non dure che, a seconda delle risposte
del Cane cambia e ricambia fino al momento in cui non ha trovato
quella giusta, può aiutare sicuramente Teach ad uscire
dal suo bozzolo.
In campo - Come da copione, all’inizio Teach non ne vuol
sapere di reagire attivamente e cerca di allontanarsi. Cambiato
punto del campo, ci mettiamo spalle ad una siepe per non doverci
guardare dietro e poter stare attenti solo a quello che accade
davanti o accanto a noi.
Carlo si avvicina e cerca di provocare la reazione attiva in
Teach. Il fare di Carlo è molto simile a quello già
descritto sulla provocazione al gioco che fra di loro attuano
nel giardino di casa (le zone rendez-vous), ma avendo Teach,
quei traumi sociali, e non essendoci confidenza fra lui e il
Figurante, le sue risposte non sono conformi alla stimolazione
ludica. La cosa buona è che le azioni di Carlo, rimangono
comunque distese e non entrano mai nella fase di stress che
va oltre la possibilità di ragionare.
Alle provocazioni, Teach sembra reagire come se ne andasse di
mezzo qualcosa di più di una semplice interazione non
confidenziale. Sicuramente lui si sente in pericolo e, non potendo
fuggire il problema, non potendolo aggirare rimanendo immobile
nella ‘’speranza’’ che la mancata ‘’risposta
di offesa’’ possa vincere sulla richiesta del Figurante,
ecco che a un certo punto, dove scegliere un’altra strada
… deve uscire dal suo guscio con una risposta attiva.
Le spintarelle, le toccatine di Carlo sul corpo di Teach, le
posturali minacce sono solo intenzionali/figurali e hanno la
‘’pressione’’ si e no di una carezza.
È l’atto a dire a Teach cosa gli si sta chiedendo.
Oggi lui deve imparare a non temere più l’uomo,
per cui, nella delicatezza e determinazione delle azioni di
Carlo deve trovare il coraggio di dire basta ai ricordi e uscire
dal guscio.
…e ce la fa!!!
Video –
Teach primi passi nella sez. C
Nella
simulazione dell’offesa, il Figurante, variando a seconda
delle risposte dell’Allievo, assume posture ed esegue
piccole sequenze di moviment0 che sembrano impersonare: una
volta un possibile uomo, una volta un possibile Animaletto.
Anche se sono atti che escono un po’ dall’ordinario,
nel loro insieme portano gli ‘’Attori’’
a vivere delle situazioni di stress minori di quelle vissute
nella realtà e proprio per queste più facili da
superare. Piano piano, e solo quando l’Allievo dirà
espressamente che sta acquistando fiducia nel suo modo di agire,
le azioni possono cambiare ancora, ma fino a che questo non
accadrà, è assolutamente controproducente al fine
della terapia.
Solo la conoscenza
del settore e una passione coinvolgente che esula dal mercato,
può portare ai risultati sperati. Tutto deve avvenire
nel rispetto dell’Animale.
Solo un Figurante sereno e rispettoso delle diversità,
capace tecnicamente e interiormente può arrivare ad un
simile risultato! ... per questo motivo ho scelto Carlo Fagioli!
Molto importante è anche il rapporto fra Conduttore e
CaneLupo!
* Un consiglio per tutti
coloro che davvero capiscono l'importanza di vivere nell'espressione
delle proprie peculiarità seguendo le regole del rispetto
sociale senza però dover castrare la propria indole o
quella del Compagno Cane, è di approfondire il discorso
vivendolo in prima persona. ... Se volete, potete conttarci
per avere più chiarezza... * - Scuola Stella
Grigia
***
Sezione
A – Ricerca in pista.
Argomento già trattato anni fa ‘’l’olfatto’’
, a cui oggi voglio dare un qualcosa di più.
Gli Attori in scena sono Ekra, Faal, Real
(prima parte);Akera, Akisni, ancora
Real eTeach (seconda
parte).
Rimanendo nel tema della Sport, esistono alcune teorie per l’insegnamento
della traccia all’Allievo Cane. Come caratteristica vigente
in tutte le teorie, anche in queste, non viene evidenziata una
forma di discernimento (dell’insegnamento per un dovuto
apprendimento) in base alle razze e alle attitudini individuali,
per cui, chi è all’inizio della conoscenza, essendo
privo di esperienza, se non conosce a menadito il suo Compagno
Cane, si trova a dover procedere a tentoni nella speranza di
non incontrare il baratro della presupponenza della regola!
Mettere il naso a
terra per individuare un odore, il Cane sa farlo già
da sé senza che nessuno glielo insegni; questo atto è
parte del suo bagaglio evolutivo ‘’una preziosa
prerogativa donata da Madtre Natura’’. … Il
problema per noi umani, è quello di capire cos'è
che lo motiva a mettercelo, ossia quale è la circostanza
che permette al Cane di estraniarsi dal resto del ‘’mondo’’
per canalizzare tutta la sua attenzione a ‘’quel
particolare odore'' o ''particolare qualcosa’’ a
cui non sa ‘’dire di no’’.
Usando un termine tecnico: la giusta motivazione per permettere
l’azione.
Facendo un discorso sul
‘’naturale’’: una volta può
essere l’essenza di un altro Animale, una volta di un
Fiore, una volta di un escremento, una volta di un oggetto conosciuto
o no. ... Nota curiosa e affascinante,
è il modo di interessarsi all’odore seguito,
diverso fra Inviduo e Individuo sia per specifiche di razza
e caratteriali, sia per esperienza vissuta o non vissuta; per
cui, se vogliamo iniziare con il nostro Compagno Cane un’avventurosa
conoscenza di un mondo a noi scarsamente ‘’visibile’’
per peculiarità (differenti da specie a specie), dobbiamo
prestare molta attenzione a cosa al nostro Amico interessa veramente
al fine di stimolare in lui l’attuazione dell’istinto
che lo porta ad assumere quel certo comportamento che gli permette
di seguire una via ‘’invisibile per noi’’
ma ''un'autostrada'' per lui.
Da non sottovalutare la conoscenza globale del proprio Cane!
Essendo questo un diario
di ''Cani Lupo'', ho videato alcuni momenti dei loro atti di
ricerca; atti non esclusivamente compiuti nella traccia da me
segnata, ma anche nelle ‘’tracce’’ che
normalmente Essi (e in generale tutti i Cani) seguono durante
una passeggiata. E' importante guardare tutto di questi Attori;
le loro movenze, le loro posture; tutto parla di come sono (di
come sono ''loro'') caratterialmente e di quale sia la loro
attitudine e la loro personalità; importantissimo e altamente
esplicativo il portamento della coda, la distanza del muso dal
terreno, il cambiamento di atteggiamento a seconda degli odori
e di ciò che dall’esterno arriva. ... In molti
non riusciranno a capire il perché di tali atteggiamenti
in quanto legati (i molti) a leggende metropolitane e sistemi
di studio ... fra ''i molti'' della mia ''considerazione'' inserisco
non chi non è addentro più di tanto alla faccenda,
perchè non è facile capire certe cose se non si
ha dimestichezza, ma ci metto chi si fregia di poter proferir
giudizi dando voti attraverso le commissioni!!!
Interessante la seconda parte del video, dove Akera e Akisni
ci mostrano un comportamento naturalissimo che Real ci ripresenta
eseguendo una figura sportiva (riagganciata ad una sequenza
della disciplina dell’Obedience
e del Mondioring) e Teach, in ultimo,
ricollega ad una fase della Ricerca Sportiva su traccia
(educata non attraverso metodi ma nella conoscenza
della naturalità dell'azione).
Video
La ricerca della traccia e di oggetti
… ma queste non
sono le uniche similitudini fra atti costruiti e atti naturali
che possiamo incontrare nel mondo dello Soprt (logicamente se
viviamo lo Sport in un certo modo – espressione del Se
/ equilibrio e riequilibrio ).
Video
La ricerca nei nascondigli
***
Il segreto del
Mondioring
Il Mondioring è
una disciplina sportiva similare, per molti versi, all’Utilità
e Difesa, ma a differenza di quest’ultima, non pretende
l’assoluta perfezione nell’esecuzione degli esercizi
richiesti nelle singole sezioni. È una disciplina che
verte più verso un’espressione delle attitudini
(dell’Individuo Cane) nella loro specifica intensità
e modalità d’uso (quando, come e perché
si attivano in quel modo). … Questo permette un’ulteriore
crescita del Cane e di conseguenza del suo Compagno umano. Si
sviluppa infatti in loro, una più naturale sinergia,
e si rispetta ancor di più la specificità individuale.
Ho notato che nelle razze
Ibride di Lupo, è l’esatta rifrazione fra Natura
e Domestico, ossia fra ciò che è Selvatico e ciò
che è parte del sociale umano. Soprattutto il Cane Lupo
di Saarloos evidenzia in questo Sport, la particolare differenza
di ruoli che esiste fra Individuo e Individuo.
Parlando invece di altre razze, portate per poter praticare
un similare Sport, evidenzia le caratteristiche sì soggettive,
ma svela anche quelle peculiarità dovute alla selezione
effettuata dall’uomo all’origine sui Soggetti ritenuti
idonei a dare l’impronta specifica di riconoscimento (singolarità
della razza)
La non necessaria precisone
del portamento durante l’esecuzione dell’esercizio,
permette al Cane di dire, a chi l’osserva, se in quel
preciso momento è talmente tranquillo da non dover ‘’ascoltare’’
altro che non sia il suo Compagno umano, oppure ci avverte che
qualcosa sta per cambiare; e ancora, bilancia e/o alterna la
sua energia spingendosi oltre una certa distanza o superando
un determinato ‘’ostacolo’’, mantenendo
una costante attenzione anche alla ‘’sua metà’’
rimasta ‘’al paletto di partenza’’.
Distingui il predatore,
il paratore a cui insegni a superare un piccolo gradino che
lo porta a raggiungere il livello successivo; distingui il lottatore
che ha appreso la differenza fra una necessità vitale
e una attività ludo-educativa creativa/ricreativa.
Il segreto dell’Agility.
Arrivò in Italia
negli anni ‘80. A farla conoscere nel nostro Paese, fu
Chiara De Martini. A lei dobbiamo l’iniziazione e la formazione
di molti addetti ai lavori che, di questo Sport, si innamorarono.
… Personalmente ne venimmo a conoscenza tramite un suo
diretto allievo, Massimo Perla, il quale ce ne diede le prime
infarinature. … L’Agility, ci aprì la mente
verso una veduta meno schematica dell’espressione, poiché,
nella sua variabilità di percorsi, l’ultima cosa
a cui si deve far riferimento è lo schema. Attraverso
questo Sport, la Coppia, ma soprattutto il Cane, è libero
di esprimersi per quello che realmente è, e in un’unica
e semplicistica manifestazione. … Egli può ‘’aggredire’’
gli ostacoli da superare, correndo con il suo Compagno umano
che, dal canto suo, può dichiarare di sé la stessa
cosa che dice il Cane mostrando una sintonia caratteriale. (Aggredire
gli ostacoli non vuol dire mangiarli o farli in briciole, ma
solo correre fra loro in un modo energico!), oppure può
lasciare (l’Agility) il Compagno umano a dirigere solo
la sequenza da affrontare, e il Cane libero di percorrere ‘’la
via’’in completa autonomia.
Ma che sia una corsa fatta insieme o sia l’espressione
di un Solista diretto da un Maestro (che non ha solo un valore
a livello scenografico), non ha nessuna importanza perché,
in entrambi i casi, quel che rimane importante è: l’unione
fra i Due, l’entusiasmo e la reale attitudine!
Il segreto dell’Obedience
Presa così come
si legge da regolamento, non è altro che la sequenza
di alcuni esercizi che necessariamente devono essere eseguiti
alla perfezione.
Io non la vedo così, o comunque non l’ho mai concepita
in questo senso.
Per me è un diversivo ludo-educativo che può aiutare
la Coppia in quei momenti dove ancora sono precoci alcune esperienze
al di là della casa, o come spunti attentivi volti a
stimolare l’a, b, c dell’alfabeto esperienziale
di Colui che con noi vive la quotidianità. … in
pratica è l’insieme di giochi interattivi che lasciano
un margine di interpretazione individuale dell’Uno-Cane,
seppur Egli resta sempre legato alla guida dell’Uno-umano.
È una disciplina che si attiva molto su determinate qualità
naturali e poco sugli istinti, tolto l’esercizio che chiama
la ricerca tramite l’olfatto.
Personalmente ho trovato utile ‘’giocare’’
seguendo certi schemi orientativi, con i miei Cani più
giovani e i più anziani. In quelle fasi della crescita,
cioè, che abbisognano di una certa iniziazione e ad una
certa considerazione e attivazione nonché attenzione.
E ognuno di loro ha risposto sempre con piacere e soddisfazione.
Il segreto dell’Heel-work
to music
Non è tanto la
spettacolarità degli esercizi ad entusiasmare chi guarda
o chi pratica, quanto l’assonanza che si crea fra due
Individui che si accompagnano, l’uno accanto all’altro,
nella conformità dei loro atti e del desiderio di compierli
insieme; apertamente si percepisce la complicità, la
sintonia che, nell’esibizione di una particolarissima
o semplicissima figura, la Coppia esegue. … Con la musica
che fa da sottofondo ai respiri dei due ballerini, è
impossibile non rimanerne coinvolti.
Passi di condotta, piccoli volteggi, movimenti un po’
inconsueti del Compagno Cane fra le gambe del Compagno umano,
e mirabili riallineamenti al piede, mostrano quella magia armonica
che sotto il ritmo di musiche ben assortite, inebria la Coppia
accentuandone i battiti del cuore.
‘’…se
lei mi permette di condurla nel ballo, ha fiducia in me,
ma ancora più di questo, ha fiducia in se stessa…’’
dal film: ‘’Ti
va di ballare’’ - Eagle Picture
Chiudi gli occhi e
fatti guidare.
Dimostra la tua forza permettendo a colui che guida di essere
alla tua altezza.
Nella magia della danza, esiste un momento per lasciarsi andare,
un momento per portare e un momento per accompagnarsi. Ognuno
di questi momenti favorisce la crescita personale e la crescita
del compagno; permette la crescita del rapporto e del rispetto,
e accresce l’importanza della collaborazione.
I
50 e più video riguardanti
la sezione Sport, sono visibili presso la Scuola Stella Grigia.
Gennaio
2020 - dopo una pausa di più di un anno,
dovrei riuscire a ricominciare il lavoro da Carlo con Teach,
Akisni e Akera. Cosa voglio fare? Delle cose che sono rimaste
in sospeso e che spero presto di documentare!!!
Nell'attesa di quegli ''avvenimenti'',
vorrei intrattenervi con una Favola che ha origine nella provincia
di Parma e arriva fino a noi sotto l'effige di due
fiocchi rosa-
''C'erano una volta, Cappuccetto rosso e il Lupo cattivo. Ma
questo accadeva tanto tanto tempo fa ... adesso quei tempi sono
molto lontani e, in quelli di oggi, il Lupo veste i suoi veri
panni e i suoi Figli ne rispecchiano l'ardore e la saggezza!
...Oddio ...qui siamo sul diario dei Cani Lupo Cecoslovacchi,
e parlando di Cani Lupo Cecoslovacchi, non si può davvero
dire che la saggezza sia una loro caratteristica ;),
ma in fin dei conti ''chi siamo noi per poter giudicare
chi è veramente saggio? ... noi che ci siamo apostrofati
''doppiamente sapiens'' e ne combiniamo di ''ogni''
tutti i giorni!? No davvero!!! ... e allora, benvenuta saggezza
nel diario, con le vesti di due ‘’fenomeni’’
splendidi e splendenti come le più radiose delle Stelle!
... Paolo ed io, in tutta la nostra e la loro ''saggezza'' :D
vi presentiamo Cappuccetto Rosso e ''Grauen Stern
e G'Rey'' <3 <3
Non so perché, ma le Favole sono sempre
cominciate nei momenti più bui. Parlo anche delle Favole
vere e proprie, quelle che parlano di cose magiche e mondi fantastici.
Ricordo soprattutto le primissime Favole, quelle che si raccontavano
la sera per far addormentare i Bambini un po’ capricciosetti
nella speranza di intimorirli un po’ (ma che ogni tanto
toccavano anche a quelli più tranquilli perché
‘’non si sa mai, meglio buttare la mani avanti che
ritrovarsi a combattere anche con loro per ‘’farli
rigar dritto’’!). … Le più ‘’rosee’’
partivano da una serie di ‘’pensierini’’
gai e spensierati, ma come si accedeva alla pagina successiva,
ecco che il buio della notte, il fragore del tuono, e una serie
di indescrivibili mostri neri dalle orecchie lunghe e dai denti
aguzzi erano pronti per inghiottirti … e quando ti inghiottivano,
non finivi in un normale stomaco comune a tutti gli esseri viventi
(non che la cosa sia piacevole per carità, però
almeno sapevi che più di quello non ti capitava e che,
come fu per Geppetto e Pinocchio, prima o poi ne saresti ri-uscito),
macché, finivi in caverne, tuguri ancor più scuri
e puzzolenti (si pure le puzze erano parte determinante delle
caratteristiche del mostro nero che t’aveva mangiato).
… Per fortuna, ora di quelle Favole non è rimasto
molto, a parte il buio che sembra essere determinante :(-
Non so perché ‘’sto buio’’ è
tanto presente … forse perché è nei momenti
di oscurità che si vedono cose che alla luce del giorno
si fa fatica notare - un po’ perché si è
abbagliati da frastuoni accecanti, un po’ perché
si è sopraffatti dalla realtà, un po’ perché
quando ci si trova al buio si ha voglia di aggrapparsi a qualsiasi
cosa pur di arrivare a vedere un lumino che ci guidi fuori da
‘’lo stomaco del mostro’’.
Il buio può essere ‘’qualunque
cosa’’, e a seconda di chi sei e di come vivi
‘’la cosa’’, reagisci in un
modo o in un altro. Noi abbiamo sempre trovato soluzioni diverse
dalle normali persone, forse perché il doppio sapiens
che è in noi funziona a giorni alterni ;)
… il che non ci disturba affatto, perché noi almeno,
continuando a credere nelle Favole, forse riusciamo a vedere
‘’lumini’’ anche nelle oscurità
più tetre.
Ehi ma quando finisce 'sto strazio delle favole buie?
Subito!!!
Ringraziando Stefania Galvani della meravigliosa
sorpresa, ecco a voi: Stella
e G'Rey - video!!!
Dal libro:''A
TE ... Educazione Naturale''- capitolo 3
-L'Attaccamento - ''Gli Animali
sociali/familiari necessitano di un certo tipo di attenzioni
da parte della Famiglia e, soprattutto nelle prime tappe della
loro giovane vita, fondamentale è la figura materna.
L’assenza delle attenzioni provoca dei danni psichici
e consequenzialmente fisici che portano allo squilibro della
Creatura e, in situazioni estreme/prolungate, finanche alla
morte. Le cure e il sostegno di una Madre, la sua costante presenza,
la sua educazione (l’educazione da lei impartita), sono
per il Figlio, fonte di vita, e favoriscono in lui, una crescita
equilibrata (fisica e mentale). Fra la Mamma e il Figlio, si
suggella in questo modo un bellissimo rapporto di intimità
fondamentale per la costruzione di quella speciale forma di
unione che segnerà il futuro del Piccolo in maniera rimarchevole
(i benefici di tale ‘’cura’’ saranno
per lui la base della sicurezza in se stesso e nel rapporto
con il prossimo).
26 settembre 2019 - nascono Grauen Stern e G'Rey -
Cappuccetto Rosso e ... Il Cane Lupo Cecoslovacco
Tutto quello che accade in Natura e in
quelle poche case dove la Natura ancora non è stata sconfitta
dalle forme educative antropocentriche, l'Equilibrio regna sovrano.
... nel video che segue, nel susseguirsi di atti naturali,
potrete vedere una particolarissima serenità che protegge
le Creature, e una crescita priva di lacune!
Settembre
2020 - … il percorso sportivo con Carlo, purtroppo
non siamo riusciti a riprenderlo; fra contrattempi vari e la
‘’disgrazia italiana e mondiale, riconosciuta in
una pandemia che ha messo in evidenza la de-efficienza della
mente umana’’, il tempo se ne è volato via
insieme a tante rinunce, ma insieme anche a tante piccole soddisfazioni
… fra queste: i giochi e le continue scoperte sul
Mondo Cane-Lupo.
Gli Attori sono i nostri meravigliosi:
Teach, Stella
e G’Rey.
Caratteristica del Cane Lupo Cecoslovacco
è la tenacia. Dote che soprattutto
mette in pratica quando non ha nessuna voglia di fare cose che
non partano direttamente dalla sua volontà. … Spesso,
noi semplici sapiens, crediamo di aver trovato la chiave giusta
per toccare con mano la sua incredibile voglia di fare; e spesso,
torniamo tristemente sui nostri passi, con la bocca amara di
quell’ultima sconfitta.
Ma il Cecoslovacco non sa che può esserci di fronte a
lui, chi si fortifica nelle sconfitte, per cui, eccomi sempre
pronta a rimettermi in gioco.
… gioco … serietà
… gioco …serietà …
Parole che mi ronzano in testa fino alla noia
e poi, d’un tratto si accendono in ‘’attività
ludiche e lavoro – fanciullezza, adolescenza, serietà,
divertimento e soddisfazione che si concludono con crescita,
appagamento, benessere''.
Abbiamo raccolto molte immagini in questi mesi,
per poter avere un documento tangibile ogni qualvolta si fosse
presentato o si presentasse, il bisogno di un ‘’consiglio’’.
Teach – un
piccolo video che parla dell'estate appena trascorsa. Nonostante
i suoi 8 anni, è ancora un Cucciolo che saltella di qua
e di là e ogni tanto vorrebbe non essere così
serio come detta la circostanza. … La più
importante dote che un umano deve avere sempre con se, quando
lavora con un Cechino, è la pazienza, accompagnata dalla
determinazione, senza mai dimenticare la vena di incoscienza
data dall’infantilità.
Novembre
2020 - Una breve uscita con Stella e G'rey, al campo sotto
casa. Mi trovo al campo scuola sotto casa, in compagnia di Stella
e Grey.
Come spesso mi capita, mentre giocano, mi scopro a fantasticare
sui tanti perché dei loro comportamenti.
Perché corrono in quel modo … Perché a volte
è Stella a stare davanti e a volte è Grey …
Perché si bloccano all’improvviso immobilizzandosi
o entrando in una forma figurata di lotta … Cosa le porta
ad interessarsi ad altro che non sia il loro gioco e cosa le
porta ad compiere gesti o azioni più complete del semplice
gesto e perché proprio quelle e non altre azioni.
Da una domanda all’altra ecco che comincio a vedere il
film di una serie di sequenze che raccontano di situazioni che
appartengono alla naturale espressione degli Individui sociali
che per vivere devono comportarsi in un certo modo. …
E vedo inoltre, la sequenza di selezione programmata dall’uomo,
nell’estrazione di Soggetti particolarmente idonei per
specifici compiti.
Per come mi sento nell’osservarle, non penso minimamente
alla selezione per formulare mano d’opera gratuita, bensì
vedo l’importanza della diversità senza la quale
non potrebbe esistere collaborazione e completezza.
Sempre di più emerge la Teoria del Branco ‘’Uno
di Uno’’. Leggi sul libro ''Diario:
Similitudini fra Cani e Lupi - Illuminanti Riflessioni''
Senza soffermarmi troppo sulle più
piccole espressioni, oggi voglio portare alla luce, la completezza
della razza a cui appartengono Stella e Grey (Cane Lupo Cecoslovacco)
e come da questa completezza poter ammirare i vari passaggi
di crescita della Teoria Neotenica che ci mostrano a loro volta
le Individualità e le particolarità delle razze
contenute nei vari stadi.
Cominciando dalle corse, vedo il Predatore
che corre dietro alla Preda, ma vedo anche l’inseguimento
di un intruso che entra nel territorio; nei cerchi e nelle direttive
di percorso, vedo la guida che indirizza la preda in un punto
particolare e vedo il tentativo di fuga della preda o intruso
che cambia direzione per non farsi prendere. … Evedo pure,
la collaborazione in un’azione che deve essere svolta
in due e perciò, la sequenza di direttive di uno o dell’altro
Elemento a seconda di ‘’…’’.
Nell’importanza della specifica di
un componente della Coppia e del suo ruolo che una volta dirige
e una volta viene diretto, vedo una forma di saggezza sociale
che porta all’equilibrio della Vita.
Analizzando le varie azioni, è possibile
scorgere il Levriero e la sua naturale corsa dietro alla Preda;
similmente a suo Papà Lupo, attua un comportamento che
nasce dal bisogno di nutrirsi ma che, nel momento in cui questo
bisogno non c’è, non è altro che l’esternazione
dell’io (e infatti l’azione non si conclude fino
alla fine con l’immobilizzazione della Preda).
Nei cambi di direzione della Preda e nel seguirla del Levriero,
vedo il contrario dell’azione, ossia quando è l’inseguitore
che dà la direttiva di percorso e perciò, vedo
il Border Collie nella conduzione del Gregge. Nel lavoro di
squadra vedo il Cane e l’Uomo che collaborano.
E in queste azioni vedo anche i Cani da Utilità e Difesa
che coadiuvati dal Compagno umano, scovano il Figurante, segnalano
la sua presenza e ne impediscono la fuga e la presa di posizione
in danno della Coppia.
Le persone che hanno la capacità
di capire l’importanza dell’espressione, possono
dare la possibilità al proprio Amico di sempre –
il Cane – di esprimersi attraverso lo Sport o una vita
che li impegna ad essere se stessi.
Ecco perché ho voluto creare un
video che mette in luce alcuni aspetti dei nostri Amici, per
far sì che possano essere capiti in maniera più
completa.
Il Cane Lupo Cecoslovacco, è un
Cane selezionato dall’uomo per il lavoro, perciò,
nel rispetto degli Individui, in lui possiamo vedere tante particolarità
di razze che rimangono ancorate nei vari stadi di crescita.
Lavorare con un Cane Lupo Cecoslovacco ci dà la possibilità
di assaporare le tante diversità dei singoli Individui
indispensabili per la completezza del Branco.
Ogni razza la sua specializzazione.
Ogni Individuo la sua particolarità.
Istinto alla ricerca - capacità
di individuare e di seguire una traccia – Fratello
Cane seleziona l’odore e lo segue – Ho conosciuto il lavoro di pista con lo Sport ‘’Utilità
e Difesa.
La prima pista è sempre un punto interrogativo…
nell’Utilità e Difesa, è la sezione che
più mi affascina… vedere un Animale nell’espressione
di un istinto, è semplicemente affascinante... nell’insegnamento
della ricerca uso lavorare sempre sull’istinto, il naso
è il primo senso che si attiva alla nascita e quindi
lo ritengo il più sviluppato.
Sulla tracciatura, di tanto in tanto, lascio cadere alcuni bocconcini
di carne; la rottura dell’erba emana un odore molto diverso
da quella non calpestata, uso i bocconcini per confermare l’interesse
a quel particolare odore; i bocconcini non sono lo stimolo chiave,
solo la conferma. La tracciatura non è mai regolare,
il cucciolo non deve imparare a memoria una sequenza di pista,
deve mantenere vivo l’interesse naturale. Alla fine della
tracciatura pongo il resto della carne ben chiusa in un sacchettino,
per evitare che sia distratto da un odore troppo intenso di
conferma perdendo l’attenzione per la traccia. In aggiunta,
dopo la conferma finale, traccio ancora un metro circa concludendo
con il suo giochino preferito…
Ogni Cane è diverso dall’altro,
ogni Razza è diversa dall’altra, per cui la modalità
espressiva dei singoli ci insegna a capire molto dei vari Individui
e delle varie Razze.
Il Cane Lupo Cecoslovacco e il Cane
Lupo di Saarloos.
La differenza fra le due razze, oltre alla selezione della moda,
la fa la diversa presenza lupina. Estremamente naturali entrambi,
ma decisamente più selvatici i Saarloos.
Abbiamo portato Arowen ed Eowyn in pista
che avevano pochi mesi, scegliendo per loro un terreno di pascolo
che già avevano avuto modo di conoscere. Essendo molto
diffidenti, volevamo che si sentissero a loro agio. Diversamente
dalle nostre aspettative, la prima uscita è stata un
po’ disastrosa, le Lupe non riuscivano a concentrarsi…
Non riuscivano a capire cosa si stesse chiedendo loro di fare
e soprattutto non capivano perché dovevano farlo l’una
lontana dall’altra, (Arowen in pista, Eowyn in macchina
e poi al contrario). Non conoscendo bene i Saarloos, avevamo
sottovalutato il grande bisogno che hanno di sapersi vicini.
Dividere due Saarloos non è cosa da poco. E poi, sicuramente
i loro punti interrogativi era dettati anche da una motivazione
sbagliata.
La motivazione è fondamentale per il Saarloos; cosa potevano
trovare in pista che già non avevano a casa nella ciotola,
o in giardino, o lì accanto a loro o addirittura in macchina?...
come far capire ad una Figlia di Lupo che deve seguire una traccia
dove può trovare del cibo anche se non ha fame, che deve
trovare un gioco quando dei giochi non le importa molto, o che
deve trovare, che cosa non si sa, visto che il suo mondo –
il Branco – sa benissimo dove sia, Paolo ed io accanto
a lei e la Sorella in macchina?...
Superate le perplessità nelle prime
piste, le due Saarloos assumono atteggiamenti completamenti
diversi: Arowen annusa la traccia, parte decisa a passo lento…
la sua attenzione è alla traccia e a tutti i suoni fra
gli alberi vicini, alla brezza leggera che di tanto in tanto
fa arrivare un profumo poco lontano, ai cinguettii degli uccellini,
al rumore del ruscello… le emozioni che trasmette sono
indescrivibili.
Eowyn, come in tutte le cose, è più veloce della
Sorella, divora la traccia, lascia volutamente qualche conferma,
l’obiettivo è la meta… di tanto in tanto,
si gira su stessa e procede a ritroso, forse controlla quel
che faccio io che la seguo a breve distanza… poi si mette
perpendicolare alla traccia, forse controlla qualcos’altro,
ma il naso è sempre a terra, dopo poco è a meta…
con Eowyn non hai il tempo di vivere emozioni, le sue azioni
si svolgono in maniera veloce e imprevedibile che non hai la
possibilità di assaporarle se non nel momento in cui,
tornati a casa, ripensi a quel che è accaduto.
La pista è un esercizio che viene svolto
su terreni dal manto erboso variabile – erba medica, gramigna,
trifoglio – e di terriccio – fresato fino, grosso,
arato morbido, duro – possibilmente non calpestati; nella
tracciatura vengono lasciati da uno a tre oggetti a seconda
della classe che si vuole superare. Più il terreno sarà
morbido e umido, più sarà facile per il cane portare
a termine la prova in maniera positiva. In allenamento dobbiamo
provare tutti i terreni, aspettando di aumentare la difficoltà
in conformità alla preparazione e assimilazione del nostro
beniamino. Quel che distingue un buon cercatore, oltre all’istinto,
è la presenza nel suo carattere di un temperamento medio,
per evitare che la difficoltà di esecuzione del tracciato
possa fargli cercare una via per uscire dalla situazione in
quel momento non gradita, e una soglia di reazione dei nervi
salda, affinché la sua attenzione nella ricerca non sia
infastidita da elementi che possano turbarne la tranquillità.
(Da: ‘’Lupi allo Specchio – Ascoltando
la Natura’’)
Nelle razze Ibride, gioca molto anche la diffidenza.
A mano a mano che l’esperienza si farà
più ricca, la diffidenza muterà il suo aspetto
trasformandosi in semplice punto di domanda a cui il Soggetto
stesso risponderà adeguatamente in base alla conoscenza
/ maturità (bagaglio esperienziale) acquisita.
Non sempre è possibile preparare il
nostro Amico dandogli la possibilità di fare le dovute
esperienze, però, siccome è un ‘’mezzo
Lupo’’ e, quando è nella zona rendez-vous
è molto disponibile (se ha con il Compagno umano un buon
rapporto), non sarà difficile motivarlo nelle cose che
la Natura gli ha tramandato … in questo caso: la ricerca.
Ci sono molti ‘’giochi’’
che permettono l’attivazione dell’olfatto e scatenano
molta curiosità.
Con le piccole Stella e G’Rey ho utilizzato
il ritrovamento di oggetti nascosti in giardino.
Stella e G’Rey - Cani
Lupo Cecoslovacco - hanno mostrato fin dall’inizio
una predisposizione alla ricerca. Stella più attiva,
G’Rey più riflessiva. Stella nella novità
cerca di interessarsi a tutto per trovare (ri-trovare) la giusta
tranquillità e procedere nel lavoro; G’Rey nella
novità esita un po’, cerca conferme nelle cose
che conosce e poi, unisce queste alle nuove e va’.
Ciò accade nella traccia sul terreno e accade nella ricerca
di oggetti (il gioco che facciamo in giardino).
Essendo state loro due a darmi tutti i collegamenti
con l’evoluzione dei significati del ‘’cibo’’
– ‘’attaccamento’’ – ‘’bacio/morso’’,
in fase di insegnamento è sempre il cibo ad essere la
prima conferma della giusta azione. … Mano a mano che
l’esperienza si fa più ricca, inserisco altre conferme. La cosa che più mi affascina nel loro lavoro, è
la sicurezza che mostrano, la richiesta che mi fanno nel momento
in cui hanno un punto interrogativo, e la soluzione del ‘’quiz’’
che trova forza nel nostro binomio e in loro stesse.
Il grande Popolo dei Nativi del continente
chiamato America, ha sempre visto nella Medicina una connessione
con la sacralità della Vita.
Il potere di guarigione del fisico e della mente indirizza verso
la guarigione dello Spirito e viceversa. Questo comporta il
rinvigorimento personale dell'individuo.
La comprensione di tale forza facilita la comprensione
del "Grande Mistero", e rende ancor più intimo
il cammino sul suolo della Madre Terra e il colloquio con le
"Sacre Stelle".
La Luna e il Lupo
La Luna – colei che rappresenta l’energia
psichica e l’inconscio, ossia quel luogo ove è
riposto ogni più piccolo segreto rimosso dalle menti
per non dover affrontare dettami della coscienza. La coscienza
… che da molti viene impersonata nell’inferno in
cui bisogna scendere per capire la verità e sconfiggere
la bugia.
In soccorso della Luna, il Sole giunge per
donarle la possibilità di mostrarsi fra lui e gli occhi
umani affinché questi possano capire come ‘’anche
se il Buio tenta di coprire la Luce, questa non verrà
offuscata, perché la sua potenza è immensa’’.
Superfluo sottolineare l’importanza che
si attribuisce loro, i quali vegliano e custodiscono i Misteri
della Vita e dell’Oltre Vita.
Accecati dalla Luce e confusi dalle Tenebre
che fuggiamo, noi – semplici uomini – abbiamo la
fortuna di poter usufruire di una Guida che ha un collegamento
diretto con gli Astri.
Il suo canto alla Luna è tale da incantarla e permettere
una comunicazione che non ha eguali.
Il Lupo – ci aiuta a
guardare dentro noi stessi e ci guida insegnandoci. Durante
il cammino ci infonde coraggio per far ‘si che il viaggio
sia meno difficile.
- Il Lupo, affascinante creatura del cupo
bosco e delle distese innevate, è da sempre una costante
nei sogni e negli incubi degli uomini.
Molti sono coloro che, ammirandone il grande equilibrio, lo
hanno elevato a Spirito Guida, e come tale, ne hanno preso ad
esempio i comportamenti, cercando di imitarli al fine di poter
condurre una vita più armonica con la Natura.
Questi uomini poi, a loro volta, hanno tramandato ai propri
figli quel che avevano appreso, e, cosa più importante
di tutte, hanno insegnato loro, a rispettare e amare, una creatura
capace di mantenere l’equilibrio nello sviluppo dell’eco-sistema.
Altri uomini, invece, anch’essi affascinati dalla maestria
del Lupo nella caccia, e dalla solidità dell’attaccamento
alla famiglia, hanno si percorso il cammino dei loro simili,
ma con l’ulteriore scopo di avvicinare il Lupo, fino a
renderlo dipendente dal nucleo familiare dell’uomo.
La socialità del Lupo ha permesso ad alcuni individui,
questo tipo di cambiamento, dando origine a nuovi nuclei familiari
etero-specifici.
Ma come accade in tutte le belle storie, uomini pieni di egocentrica
personalità, una volta acquisita l’arte della caccia
e mutato il proprio orientamento di sostentamento economico,
ecco che hanno allontanato il Maestro, trasformando le narrazioni
delle sue miracolose gesta, che fino ad un momento prima avevano
decantato e preso ad esempio, in oscenità cruente e sacrileghe,
imbastendo racconti che presentavano lo Spirito Giuda, in veste
di sanguinario assassino.
Stessa sorte toccata a quella parte di genere umano che, a dispetto
del progresso e della civilizzazione, perseguivano con tenacia
uno stile di vita che era in comunione con l’intero Creato.
(DIARIO:
Similitudini fra Cani e Lupi - Illuminanti Riflessioni)
Con accanto il Lupo, potrai varcare la soglia
di quel mondo che fuggi e scoprire la bellezza di ciò
che puoi creare visitando gli emisferi che temevi o che credevi
irraggiungibili o di cui non conoscevi l'esistenza.
La Medicina del Lupo sana le ferite create
nel quotidiano e ti accompagna durante il corso di tutta la
vita. "Il Lupo non lascerà mai il tuo fianco e quando
avrai bisogno di un aiuto, di forza, di audacia, di nuovi stimoli
e di insegnamenti o di semplice compagnia, Lui sarà lì."
In questo periodo in cui l'umanità sembra essere afflitta
dalla grande malattia dell'impotenza ragionativa, un Custode
di un piccolo esercito di Spiriti Guida ha incaricato alcuni
dei suoi Lupi di affiancarsi a uomini che, fortemente ammalati,
rischiano di marcire nelle caverne più buie della mente.
Lycan
"Mi hai aiutato a solidificare rapporti
veri, a guardare ancor più nel profondo della mia Anima
e a trovare un altro anello che mi collega sempre più
a te e alla tua Vita. ... Amato Lupo."
''Dopo essersi persi, l’incontro
con quel particolare sguardo, mette il punto alla tua ricerca.
Trovarsi seguendo un soffio di vento o un bagliore lontano,
permette al caos interiore di discernere fra correnti calde
e fredde quale sia il punto in cui esse si miscelano generando
l’unico abbraccio che lega le Anime senza imprigionarle.''
Dal libro ‘’DIARIO
- Similitudini fra Cani e Lupi - Illuminanti Riflessioni’’ Tornando indietro di qualche passo, fermiamoci per un attimo
al momento in cui, …
… Il Lupo era considerato dall’Uomo un cacciatore-maestro,
ed era venerato come una divinità da imbonirsi e da imitare.
Astuzia, forza, abilità, velocità… come
riuscire ad uguagliare tanta superiorità?...
Interessanti sono le pitture rupestri dei
cerimoniali propiziatori della caccia.
Nelle culture sciamaniche la conquista dell’essenza dello
spirito guida, avveniva attraverso la danza.
. Il cacciatore,
per innalzare la sua anima, intrecciava passi,
e molto probabilmente emetteva vocalizzi,
cercando di imitare movenze e voci della divinità.
Assumendo poi, specifiche
sostanze a base di erbe,
ed indossando la pelle dell’animale,
entrava in simbiosi con esso divenendone parte.
A questo punto,
lo sciamano era l’incarnazione del dio,
ne acquistava la spiritualità, la forza e il coraggio,
ed era pronto per guidare il popolo alla caccia.
Al rituale descritto, con ogni probabilità, fu attribuita
la ‘’licantropia’’: la capacità
di un uomo di trasformarsi nell’animale totemico
La Medicina del Lupo - la particolare medicina
in grado di sanare molti aspetti della malattia identificativa
Lycan ci spiega chi è come individuo
a se e come individuo facente parte di una razza speciale che
ci riporta indietro nel tempo, ossia: a quando l'uomo aveva
già iniziato a mettere mano sulla vita selvatica trasformandola
in domestica, e assaporava tratti dell'una e dell'altra tipologia
di espressione.
Possiamo quindi, godere dei suoi messaggi attraverso quelle
meravigliose sfumature proprie del CaneLupo. - "il Lupo diventa Cane" -
- Ambientamento -
Come tutti gli Animali sociali, nel momento in cui vengono a
mancare i punti di riferimento, anche lui cerca di trovare/leggere
in quel che vede o ascolta o annusa, elementi che possano dargli
qualcosa da cui attingere positività, e che lo indirizzino
verso la nuova "strada".
Tutto ciò che l'esperienza gli ha permesso di incamerare
fino al momento della " novità ", e che quindi
è per lui "conosciuto", lo cattura nella sua
nuova modalità (nuova nel sito e nella situazione) e
ne entra in possesso (nel senso che lo assimila e lo mette in
"cantiere").
Mattone dopo mattone, costruisce la nuova "Casa".
Per noi è una continua scopetta. Guardandolo
e ascoltandolo cerchiamo di capire cosa ha dentro sia a livello
caratteriale che educativo.
Prendendomi come punto di riferimento, per
abituarsi agli standard di casa, mi chiede come comportarsi.
Ciò denota un meraviglioso equilibrio sociale-familiare
di base e una saggia incertezza più che idonea/normale
su quali siano i vicoli da percorrere per gestire le varie situazioni
nuove.
L'ottima abitudine ad interagire con la persona di Famiglia
evidenzia un senso del Branco altamente sviluppato.
La sua capacità osservativa e la penetrante
attenzione verso tutto per capire, hanno permesso una certa
velocità nel conquistarlo.
La confidenza e la diffidenza.
Abbiamo parlato molte volte di questo argomento ma non nell'espressione
di un particolarissimo atteggiamento.
Fra lui e me nasce un'intesa.
Lui ha una sensibilità fortissima e avverte immediatamente
il senso delle mie richieste di amicizia nei suo confronti.
A piccoli passi, giorno dopo giorno, minuto dopo minuto, senza
mai invadere gli spazi, ecco che la scintilla schiocca e prende
vita la fiamma.
Nota in evidenza - "Scioccante
(fra le tante domande e certezze acquisite) è l'atto
del poggiare il treno posteriore del suo corpo alla parte posteriore
delle mie gambe''..
Questo è stato da lui attuato solo nel momento in cui
si è sentito sicuro di me. Sicuro che alle sue spalle
non doveva vigilare poiché era "coperto". Io
quindi non ero il "nulla" ma "un'amica"
alla quale chiedeva di guardargli le spalle.
"Fulmini e Saette" - ho esclamato!
Oltre alla felicità per la fiducia ricevuta, Lycan mi
ha finalmente mostrato il perché durante la monta, il
Lupo e suo Figlio (il Cane), assumono quel particolare atteggiamento,
ossia, il maschio scende dal corpo della femmina e, a seconda
delle situazioni e del carattere, le rimane accanto, si scosta
appena, si gira totalmente.
Durante la monta i due "amanti" sono vulnerabili,
per cui è molto utile che in comunione possano controllare
il sito a 360°.
Appena fra noi si è fortificata un po'
di confidenza, non ho esitato ad insegnarli alcuni rudimentali
esercizi o indirizzi espressivi.
Allineamento o condotta al piede.
Nel momento in cui la persona che si accompagna ad un CaneLupo
diventa per quest'ultimo un punto di riferimento, la persona
noterà delle espressioni comportamentali diverse a seconda
di cosa stimola la motivazione degli atti a cui assiste o a
cui partecipa in coppia con il CaneLupo.
In fase di apprendimento il CaneLupo (particolarmente
il CaneLupo rispetto ai soggetti delle razze che non presentano
l'avo Lupo così vicino) si affiancherà alla persona
seguendo un iter personale dato dalla sua sicurezza: osando
l'affiancamento in linea, superando la linea, rimanendo un po'
indietro.
In un secondo momento, durante la richiesta della persona, se
viene usato uno stimolo esterno o viene "sfruttato"
il legame d'intesa, il Cane sarà ben felice di stare
al suo fianco (della persona). ... Se invece lo stimolo sarà
assente o non sufficiente per permettere al Cane di osare, questi
rimarrà appena indietro o direttamente alle spalle della
persona.
Imporre al Soggetto l'avanzare con un atteggiamento troppo forte,
non sarà di alcuna utilità, perché manderebbe
il CaneLupo in sudditanza (passività), difesa passiva
(avvertimento senza osare), difesa e chiarimento attivo.
Mantenere un comportamento equilibrato, anche nelle necessarie
forme più impositive (se il caso non detta altrimenti)
è fondamentale. Si verrebbe a creare, altrimenti, una
situazione di stress non facilmente recuperabile.
Ricordiamo l'enorme capacità di apprendimento del CaneLupo
e la sua ricchezza di dati caratteriali che permettono l'apprendimento
e approfondimento di molte dottrine, ma che anche non favoriscono
la disposizione (del Soggetto) a mettersi alla prova se non
trova la situazione ideale.
La ricerca
Il connubio fra istinto e appetibilità dà a Lycan
la possibilità di mostrare un'attitudine fenomenale per
la ricerca.
Come per gli altri, anche con lui ho cominciato dalla stimolazione
visiva alla quale ho abbinato quella olfattiva. Mano a mano
che l'esperienza gli faceva acquisire sicurezza, ho mascherato
l'oggetto di ricerca per stimolare sempre più l'olfatto.
Dopo soli quattro allenamenti, Lycan è stato in grado
di eseguire una ricerca con varianti visive in veste di scudo
che potessero farlo impegnare sull'olfatto, nel momento di indecisione,
come unica certezza e soluzione finale.
E, cosa non meno affascinante, è che dopo aver lavorato
in questo settore, è a me che fa riferimento venendomi
immediatamente accanto per continuare a lavorare, non nella
ricerca, bensì in una qualsiasi cosa accanto a me. ...
Magica la sua attenzione allorché si mette in posizione
affiancata per la condotta, che, in quel frangente si prolunga
per almeno il doppio del tempo che usualmente gli chiedo.
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dicembre 2022 - Premessa - Ci troviamo ad ammirare
due femmine di Cane Lupo Cecoslovacco che passano alcuni momenti
nel campo scuola Stella Grigia di Montopoli di Sabina.
Stella e G’Rey dopo essersi assicurate sui messaggi contenuti
nel ring dove si trovano, iniziano a giocare fra di loro.
Le prime volte che le portavo là, sembravano molto interessate
anche a tutto quello che avveniva appena fuori dalla recinsione
e, nonostante ciò, si sono sempre comportate molto bene.
L’unico episodio in cui hanno mostrato una certa insicurezza,
è stato quando si sono avvicinate due persone alla recinsione
… non che fossero persone ostili, erano solo incuriosite
da loro due e bisognose di un’informazione sulla scuola.
Superato quel momento, Stella e G’Rey hanno ricominciato
a farsi i fatti propri come se niente fosse accaduto.
Nel video che inserisco fra poco, possiamo notare come passano
da uno stato di quiete totale ad un gioco un po’ movimentato
messo in attivo da una provocazione o un semplice invito.
Quel che più mi affascina del loro agire,
è l’intervento degli stati d’animo che, a
seconda di quali siano ad entrare in gioco, mostrano domande
e risposte con significati diversi.
Da sottolineare che, in queste circostanze,
le ‘’note’’ non vanno mai oltre le righe
perché sono i ''giochi'' o le ‘’attività
ludiche’’ ad essere chiamate in atto e null’altro.
Diverse reazioni le possiamo vedere in altre situazioni, ossia
dove le domande richiedono risposte differenti.
Nota da tenere sempre in mente è:
il Cane Lupo non si attiva mai per un nonnulla
ma sempre per una motivazione veritiera (ritenuta da lui veritiera
o realmente vera).
I ruoli, come sempre, fanno da padroni!
Spesso le provocazione partono da Stella, la predatrice.
G’Rey quando può non risponde; ma se la Sorella
insiste, non si sottrare all’azione.
Stella, sempre per via del suo ruolo e delle
sue attitudini (facilmente riscontrabili anche guardando come
è costruita fisicamente), sulla lunga distanza ha una
resistenza maggiore di G’Rey, ma G’Rey è
più potente sui tratti corti. … Ammiriamo: fughe
e rincorse, tentativi di fughe e ribaltamenti totali; azione
che una volta mettono in luce Stella e una volta mettono in
luce G’Rey; atti che parlano della determinazione e della
solidità della soglia di reazione dei nervi.
Interessante notare il messaggio di fermo mandato
da Stella che è più una stimolazione/stancamento
che una presa vera e propria. Differente da quella di G’Rey
che, quando si trova in difesa, mira direttamente alla parte
del corpo della Sorella, che mette un punto di divieto a ‘’ipotetici’’
passaggi successivi.
Sottolineo ancora che il tutto si svolge in
maniera molto tranquilla e i toni non si alzano mai!
Anche quando, con Paolo, riproponiamo certi
giochi, non esiste alcuna modalità offensiva, ma solo
la stimolazione su giochi che loro due, naturalmente, chiamano
mettendo in luce istinti e qualità naturali.
Da notare come, quando è con Paolo che si relazionano,
siano più delicate.
Il rispetto che hanno per ‘’Papà’’
non le induce a osare oltre, anche perché non hanno alcuna
motivazione per farlo. Non c’è offesa né
compromissione nervosa. C’è solo un gioco fatto
insieme. Il rispetto delle parti è importante.
Diversa è la reazione infatti, nel momento
in cui le ‘’parti’’ non sono più
le stesse per via di un cambiamento di personaggi che, seppur
giocando, chiamano in ballo diversi stati d’animo mediante
la diversità vera e propria della situazione e di alcune
posture provocatorie. Se poi le comunicazioni avvengono con
chi non si ha alcuna confidenza, le risposte sono ancor più
diverse.
Primo atto: Sono di nuovo
al campo sotto casa. Oggi sono con noi due persone, due cari
Amici: Hillary e Mirko.
Solitamente quando siamo lì, il campo è vuoto,
ossia sono sola con i miei Cani.
La situazione quindi è, per Stella e G’Rey, completamente
diversa.
La prima reazione di Stella è di ostilità verso
le due persone. Una reazione dettata dal suo non sopportare
intrusioni in casa propria alle quali reagisce facendo un po’
di ‘’cagnara’’.
G’Rey invece, affronta le novità ‘’facendo
finta di niente’’ e, semmai, ‘’reagendo
in maniera infantile’’.
Sono reazioni diverse che mettono in mostra le loro identità.
E mettono in mostra anche altre cose facilmente visibili nei
video che seguiranno…
Per capire come far superare lo stato di ‘’stress’’
che la circostanza aveva provocato, ho chiesto a Mirko e Hillary
di muoversi e di comportarsi come se le due Fanciulline non
si stessero comportando in quel modo.
Nell’indifferenza o lieve considerazione, il ghiaccio
che le mie Piccole avevano creato, si è sciolto un po’.
G’Rey li ha accettati di buon grado e ha cercato di imporre
loro una serie di coccole. Stella … è rimasta seria
e vigile.
Passati altri minuti, le due Cechine hanno
cominciato a giocare fra loro. Stella ogni tanto si accertava
sulla situazione oltre il punto dove giocavano e poi tornava
dalla Sorella.
Secondo atto: Ho fatto indossare
a Mirko la giacca da mondioring e gli ho chiesto di muoversi
in tranquillità.
La reazione di G’Rey è stata di curiosità
ma il suo atteggiamento non è cambiato da prima; infantile
prima, infantile dopo :D.
Stella ha continuato ad essere ‘’arrabbiata’’.
Poi ho avuto l’impressione che Stella
cominciasse a ridirezionare su G’Rey, così ho fatto
rientrare in macchina G’Rey per potermi dedicare più
tranquillamente a Stella, evitando altresì, che si creasse
un disagio relazionale fra loro due.
Separata Stella da G’Rey, Stella ha abbassato
visibilmente le penne e, anche se non proprio come avrebbe voluto,
ne ha approfittato per studiare le situazione.
Stella ha osservato Mirko.
Iniziavano, da parte sua, le riflessioni/valutazioni!
Ho chiesto a Mirko di alternare tranquillità a leggere
offese (fasi di sospetto) rimanendo ad una certa distanza, e
come Stella si attivava per ‘’chiedere informazioni’’,
di dare consensi alle sue domande.
Lo scopo era di farle capire che una persona tranquilla non
è offensiva, a differenza di una che assume ‘’altre
posture’’. La giacca da mondioring era, oltre che
una sicurezza per Mirko, un influsso visivo per Stella che avrebbe
potuto collegare ad una postura / ad un personaggio
da cui poteva aspettarsi atteggiamenti diversi da quelli pacifici
o indifferenti.
Nella sua inesperienza, Stella si è
mostrata riflessiva e ha reagito con coerenza nel rispetto della
sua indole, della sua inesperta esperienza, del suo carattere.
Ho cercato di darle sicurezza e di spronarla
a riflettere tenendola al guinzaglio (limitando in questo modo,
anche il margine di errore).
Terzo atto: secondo giorno
al campo – stessa situazione, reazioni meno accese per
Stella e più attive per G’Rey. Vediamo ancora qualche
‘’virgola’’ non in sintonia con il ‘’testo’’,
ma il loro comportamento, è decisamente migliorato rispetto
al giorno precdente.
Stella - Nella fase iniziale del lavoro di
oggi, quando siamo in campo, la vedo che si affida con tranquillità
a me e non è particolarmente innervosita dal figurante.
È sempre attenta e non si rilassa, ma il suo atteggiamento
non è ‘’isterico’’ ;).
… Finito in campo, iniziamo la
prova fuori dal campo. …
Meno sicura è vero, ma comunque abbastanza
disponibile a sottoporsi alla prova.
Risponde bene ad alcune sfide di Mirko e ne patisce un po’
altre, e in alcuni momenti ha forse ‘’maledetto
il giorno che ‘’mi ha incontrata’’ :/
;) ,
Nella fase terminale del lavoro, le ho chiesto, poi, di staccare
dalla fase di allerta e di concentrarsi sulla mia richiesta
di stare in condotta visto che la situazione non era più
‘’pericolosa’’. … Dopo poco ha
accettato di agitarsi meno e di fidarsi di me e di Hillary e
Mirko che non erano offensivi (offensivo solo Mirko in qualità
di figurante e Hillary in qualità di spettatore silenzioso).
Per avere una completa consapevolezza delle
proprie facoltà e padronanza delle situazioni, logicamente
il lavoro non finirebbe qui, ma io non ho nessuna intenzione
di andare oltre facendo conoscere a Stella la possibilità,
o lo stress, di dover affrontare una minaccia maggiore di una
semplice fase di sospetto. Io volevo solo aiutarla a capire
la differenza di situazioni/atteggiamenti che possono o non
possono essere offensivi, e volevo aiutarla a capire come possono
essere affrontate le dualità.
Perché ho ritenuto importante farlo
con lei o non con G’Rey?
Perché Stella mostrava una forma di aggressività
scaturita da una soglia di reazione dei nervi ed eccitabilità
dei nervi troppo alte, ossia, a parte il ''fastidio'' per le
''interferenze in casa propria'', era l’insicurezza a
darle il ‘’la’’ e null’altro.
... Anche la reazione di G’Rey forse non è stata
del tutto attuata in sicurezza, ma il suo atteggiamento non
era nervoso ed è molto probabile che, più che
una richiesta, la sua fosse un’imposizione sotto una veste
infantile.
Grazie di cuore a Hillary e Mirko per averci aiutato.
Messaggio per
Mirko: dovresti fare il figurante,
sei molto portato!
Giugno 2023
È un periodo un po’ così…fatto
di alti e bassi… e… oltre alle varie vicissitudini
del ventennio che mostra lo schifo che, usando un semplice pensiero
di Hegel, è possibile identificarle in ‘’padroni
e servi che sempre esisteranno finchè i servi non cominceranno
a capire che con un semplice ‘no’
potrebbero avere inizio un’era modellata sul rispetto
e non sui soprusi’’… ecco che comincia
il susseguirsi di ‘’imprevisti’’ che,
davvero, avremmo voluto non accadessero!
Senza star qui a tediarvi con ‘’cose’’
che segnano la sensibilità (se è presente) mi
fermo a riflettere solamente su alcuni risvolti (o conseguenze)
dell’imbecillità umana legata al pressapochismo
e (come sempre) al denaro e alla fame di ‘’fama’’!
Che la gente che si avvicina a questa razza
appartiene spesso alla categoria del ‘’io so’’,
è un dato di fatto. Che sia anche gente che crede alle
‘’nuove favole’’, è un altro
dato di fatto, che metta in evidenza (poi) quanto ‘’il
contrario del loro credere’’ è sempre ciò
che rispecchia la realtà. E cioè ‘’che
sono persone vuote incapaci di riempire il vuotume di cui dispongono’’!
Teach fra un mese e mezzo saranno 11 undici
anni che vive con noi, mentre Sirio saranno 9 anni a novembre.
Queste due Creature, come tutte le Creature che appartengono
a questa razza, posseggono una profonda memoria di ciò
che vivono. Se le loro esperienze di vita li portano ad acquisire
fiducia, saranno i tuoi Compagni in tutte le vicende; se invece
la loro esperienza si macchia di negatività che non ha
trovato una soluzione, allora assorbiranno in una tal maniera
l’accaduto che nulla potrà farglielo dimenticare.
Non basterà un tuo comportamento sempre
in linea con l’equilibrio a ridonargli la serenità;
come non basterà un legame tanto forte da rendervi un
solo Essere. … Quelle maledette ombre, prima o poi riappariranno!
Star lì come un cretino ad assistere
a fatti che non trovano ‘’la soluzione’’
ma solamente ‘’un rimedio’’ momentaneo
che sicuramente è meglio che niente però …
però … non è altro … ti rode da matti
e soprattutto non ti dà pace, perché guardarli
vivere quel disagio, ti ferisce e irrita ogni volta un po’
di più.
Oggi sono ferocemente incazzata perché
non posso curare Sirio come dovrei per colpa di quel sapiens
che l’ha fatto nascere pensando solo ai quattrini e pensando
a quei proprietari che, acquistandolo, hanno voluto erigere
il proprio augello ad altezza nobile e, abbandonandolo, hanno
solo aggravato i danni della sua mente!!!
Spero di vedere presto la fine di questo periodo
con un bel lieto fine!
…e spero anche che prima o poi (so aspettare), chi ha
le colpe PAGHI!!!
ULULATI
- Stella, G'Rey, Sirius, Lycan
L'ululato è quel magico canto che ha affascinato
chiunque si sia trovato ad ascoltarlo.
Qualcuno si sofferma a chiedersi quale sia il suo
vero significato.
In pochi riescono a percepire l'espressione che in
esso è mostrata.
Logicamente non essendo Lupi noi umani, non riusciamo
a cogliere tutte le sfumature di questo canto ...
però... qualcosa oltre al "semplice":
"uuuuuuuhhh...", lo possiamo capire.
A casa abbiamo quattro femmine in calore. Potete
immaginare come stanno i maschietti. Anche i più
'in là con gli anni" sono dei giovanotti!
Non è possibile esaudire i loro desideri, ma
concedergli di cantare si.
Fra le note degli ululati che "chiamano"
è facile riconoscere "chi canta segnalando,
chi risponde e propone, e chi si unisce e basta".
È facile riconoscere le identità (caratteri,
personalità, età) e i generi.
Dopo tanto anni, rimango sempre incantata da questi
canti.