"La magia del Lupo"

Riflessioni sul libro "La Luna è dei Lupi" e i video correlati.

Non conosco l'autore - scrittore naturalista - del libro, di lui so che è l'artefice di altre opere riguardanti la Natura e da quel che ho visto nel video che anticipa la presentazione del suo nuovo scritto, e' persona che prima di pronunciarsi, si informa sul tema che vuole affrontare. Questo gli rende molto onore.
Con molto interesse ho guardato le immagini che penso siano un sunto delle visite da lui effettuate alla riserva/riserve, per apprendere, appunto, quanto più fosse possibile sul comportamento del Lupo.
Finito di vedere i video (di anticipazione del libro e del libro), che mi hanno incuriosita per gli importanti aspetti trattati, sono andata a leggere, nel link indicato dalla presentazione su facebook, le prime 20 pagine che l'autore ha messo gentilmente a disposizione nel web, per dare al lettore un'idea del contenuto, e scegliere o meno così, se comprarne una copia.
Prima di leggere queste 20 pagine, credevo che "La Luna e' dei Lupi" fosse un testo scientifico, e invece trattasi di narrativa. Mi piacciono molto le storie, e mi piacciono ancor di più se i protagonisti fanno parte della mia vita.
Ammiro questo signore che vuole rendere la sua storia, anche se fantastica, il più possibile vicina alla realtà.
Tornando al video sul lavoro di studio, sono riportate in esso alcune notizie che mai fino ad ora, avevo sentito riportare in questo modo... sto parlando del collegamento fra l'importanza per il cucciolo di avere un'istruzione familiare, senza la quale egli non può sopravvivere nel Selvatico, e la conseguente crudeltà nel liberare Animali catturati giovanissimi e rimasti, per ragioni di salute, isolati dal loro mondo per troppo tempo (il che potrebbe anche essere sopportato se con il piccolo o i piccoli ci fosse la Mamma o un adulto che nel frattempo abbia potuto istruirli suoi dettami dell'arte della sopravvivenza).
Fino a questo video, solo noi e pochi altri, ci facevamo cruccio della gravità del rilascio, urlando a squarciagola la pericolosità di tale operato... e ogni volta che sentivamo gioire per la riconsegna alla "Libertà" degli Animali divenuti ormai fisicamente autosufficienti, ci sentivamo sempre piú tristi, immaginando a cosa la "Libertà" avrebbe portato loro.
Già per un adulto e' difficile reinserirsi per via del contagio con l'uomo, non identificato certo, o non solo, nell'aver conosciuto eventuali personaggi "buoni" che possano spingerlo in seguito, a coltivare questa "amicizia" (tramandandola pure ad altri), ma nell'essersi impregnato su di lui (sul Lupo) l'odore dell'umano e del suo mondo, siano questi odori anche solo dei medicinali, cancellando/distorcendo in tal modo il proprio; la ripresentazione, a chi lo conosceva o comunque al mondo del Selvatico, non avverrebbe / non avviene così, come se fosse Uno della Famiglia (generalizzando al Bosco) che torna dopo un "lungo viaggio", bensì come se fosse un estraneo che puzza di nemico e che sta lì per chissà quale scopo.
Aggiungendo a quanto appena detto per un adulto, riuscite ad immaginare cosa può significare il rilascio per una creaturina di pochi mesi (presa a pochi mesi) che, nel caso specifico, in più non ha avuto altro contatto con la Natura se non quello relativo alla sua nascita e pochi giorni dopo essa, fossero anche alcuni mesi? ... Senza tralasciare di riflettere sul non aver avuto, il poverino, nell'interregno della sosta in clinica, una Mamma o un Papà che potessero insegnargli l'arte per sopravvivere nel mondo... su che basi potrà riuscire a cavarsela?... E questo se parliamo di un rilascio in età superiore ai 12 mesi di vita, perché se esso dovesse avvenire prima ... Beh ...senza Istruzione, senza Genitori e senza Balia, è davvero difficilissimo che possa resistere alla dura legge della libertà. Spartaco e Cecco DOCET!
Spartaco e Cecco, due cuccioli cresciuti insieme e insieme liberati; sotto i riflettori e le lacrime di commozione dei presenti (e di disperazione di pochi di noi), hanno conosciuto la "Libertà" ... Si ... Ma a che prezzo?!
Distogliendoci dal ricordo di questa ricca storia, di certo il fatto di essere in due (pur se non istruiti da nessuno) all'inizio ha portato la sua positività nel rilascio, ma poi...?!
Il Lupo e' un Animale sociale, senza la compagnia di qualcuno e' come un Pesce fuor d'acqua.
A cosa porta la solitudine? A vagare senza meta e a cadere nella trappola della fame, e se dopo lungo cercare, si trova la preda facile, perché mai abbandonare quel luogo?... là dove c'è la preda facile vuol dire che il supermercato e' sempre aperto.
Supermercato = cassonetti dell'immondizia; allevamenti di bestiame male assicurati!!!
Perché assicurare il Bestiame quando esistono degli stanziamenti che quietano le borse?... Se poi si è anche giustificati sul vendicarsi da soli, perché mai provvedere a fare cose che richiedono tempo e denaro?...
Non dimentichiamoci dei tanti Lupi trovati morti nelle boscaglie, sui cigli delle strade, nei ruscelli o portati in bella mostra in giro ...e non dimentichiamo quelli catturati perché feriti, curati, rilasciati e ritrovati poi morti stecchiti da qualche parte.
Perché?
Perché accadono queste cose? O meglio, perché accadono con più facilità con i soggetti che hanno avuto degli incidenti di percorso? Perché chi torna nel "mondo libero" non ha più un Branco?
Anche se non è detto che debba capitare solo a loro e non e' detto neanche che debba capitargli per forza, diciamo che hanno qualche probabilità maggiore.
Per capire dobbiamo fare un passo indietro. Per prima cosa chiariamo che gli incidenti di percorso possono essere sia per cause avvenute prima o senza relazione ad un'eventuale cattura, sia dopo questa.
- Il Lupo recuperato ferito, può essere che sia un soggetto che si è trovato ad affrontare momentaneamente, parte della sua vita in solitaria. Perché? La cosa può dipendere dalla dispersione del Branco causata dalla morte di alcuni dei suoi membri e dall'impossibilità dei superstiti di riuscire a riorganizzarsi. Di norma se accade questo, sono stati i Leader ad aver subito il peggio, e i Gregari senza guida non sono riusciti a ritrovare una linea d'equilibrio. Sbandati e senza ordine non hanno trovato l'uno nell'altro, l'un con l'altro, la sufficiente forza per restare... questo li ha portati a scappare o a renderli molto vulnerabili... il luogo e la situazione non davano piú sicurezza. Anche se di norma la tana è sempre un posto sicuro, non conoscendo però noi i fatti che hanno portato allo squilibrio, non possiamo dire con certezza né che sono andati via né che sono rimasti; non possiamo sapere se sono scappati insieme, e se nella fuga e' accaduto qualcosa che ha ridotto ancora il numero degli individui, o se invece ne è rimasto solo uno - come forse accade nel caso del Lupetto singolo, che davvero ci viene difficile credere che sia fuggito lontano dalla tana ma piuttosto che la Mamma sia stata uccisa da una brava persona e lui, solo soletto sia rimasto o in zone limitrofe alla tana o piano si sia un poco avventurato fino allo stremo delle forze.
I soggetti si spargano nell'ambiente... alcuni rimangono all'interno del territorio naturale e cercano un nuovo Branco a cui unirsi, altri, nel loro vagare, probabilmente perché non riescono a procacciarsi il cibo, si avvicinano agli insediamenti umani, rinomati luoghi di discariche alimentari. Da quel momento in poi sono in balia del "fato".
Numerosi sono gli articoli dei giornali che avvistano "raminghi" nelle vicinanze delle case; molti i cuccioli coperti di rogna - che ricordo, fu introdotta volutamente (perdendone poi il controllo) dall'uomo per debellare nel mondo del Selvatico, il Lupo e il Coyote - che girovaghi e stremati, vengono presi e curati dal "buon cuore di qualche santo"; molti anche i giovani e gli adulti che versano in fin di vita sui cigli delle strade o nei ruscelli o al limitare di una sterpaglia ... tutte Anime queste, vittime delle avversità "volute o casuali", che mettono in luce il grande problema della scarsa conoscenza che abbiamo della natura del Lupo, lasciandogli e lasciandoci, dietro le spalle qualcosa che non ha più realtà e non ne ha mai avuta se non nel mondo del nostro immaginario. Mi sto riferendo alla scarsa conoscenza che abbiamo di questo Animale e dei gravi danni che procuriamo lui con le nostre invasioni di campo, oltre alla mala interpretazione dei suoi atteggiamenti, delle sue azioni e del suo modo di essere.
Cito un esempio: L'insistente propaganda che lo vuole Signore di Morte. Con questa frase intendo, un Animale cosciente di proferire danno...nel video viene menzionata la selezione positiva sulle prede, che detta così non sembra quello rispecchia la realtà (ma che invece forse è) e, siccome e' con un pubblico che ignora ciò di cui si sta parlando, non bisogna mai lasciare la possibilità di fraintendere. La selezione positiva dovrebbe far pensare alla caccia verso soggetti deboli, malati, anziani.... Pur se parliamo di caccia, e' ad una selezione che fortifica, l'idea che dobbiamo tenere accesa, e non l'acredine che la morte di un "Indifeso" può farci impietosire e mortificare...ricordando anche che "loro lo fanno con coscienza selettiva e per sopravvivenza, gli uomini NO".
Facendo riferimento a questo discorso, mi vengono in mente alcune righe del libro nelle quali lo scrittore descrive in maniera coinvolgente la preparazione di una caccia. Nell'individuazione della presunta preda, viene adocchiato un nucleo formato da 4 femmine e un maschio giovane. Non vengono esposte particolarità dei soggetti che possano aiutare il lettore a capire il perché e' stato scelto proprio quel gruppo e non un altro o un soggetto un poco isolato. 4 femmine e un giovane maschio mi fanno pensare ad Animali in salute e perciò distanti dall'ideologia di caccia del Lupo (selezione positiva selettiva)... Mi chiedo se così non viene fraintesa la vera natura della caccia nel mondo del Selvatico, continuando a far apparire il Lupo come il "cattivo"...? ... Immagine completamente distorta... Chissà cosa intende l'autore fra quelle righe?... Spero di scoprirlo dopo aver letto tutto il libro.
Tornando al video girato alla riserva dove è ospite il Lupetto trovato cucciolo, solo e ricoperto di rogna, si vedono immagini toccanti di questa Creatura (che giustamente non viene reintrodotto in Natura per le ragioni appena spiegate), fra le tante immagini, una di un suo primo piano mi ha messo tanta tristezza.
Questa Creatura e' sola! Per un Animale sociale, la solitudine non è concepita. Anche il più forte fra gli individui del Branco, senza la sua controparte non si completa. Si sto parlando di Alfa, il numero Uno fra gli Uno. Erroneamente abbiamo sempre pensato che Lui fosse l'elemento perfetto; da solo può resistere per molto piú tempo rispetto agli altri Uno; lui o lei, sono i prescelti per la procreazione; Alfa e' saggio, e' equilibrato, conosce ogni ruolo del Branco e senza la sua presenza, il Branco non è tranquillo. Dove essere per forza completo!... Se così fosse, allora perché cercherebbe il corrispettivo dell'altro sesso? Perché e' con "l'altro" che trova l'Uno con il quale certificare l'esattezza della teoria numerica di Pitagora. Per comporre un insieme, devono essere presenti una quantità di elementi (superiori a uno, già sufficienti due) similari per numero, diversi per essenza, io sono Uno ma in realtà non sono che parte di Uno.
Lasciare quindi, quel Lupetto da solo, non è, secondo la logica della Specie sociale, la cosa migliore per lui. Mi chiedo perché non gli viene affiancato un compagno o compagna?

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