http://www.valsusaoggi.it/attacchi-ai-pascoli-in-montagna-luncem-propone-di-aprire-in-piemonte-la-caccia-al-lupo/

ATTACCHI AI PASCOLI IN MONTAGNA: L’UNCEM PROPONE DI APRIRE IN PIEMONTE LA CACCIA AL LUPO 09/07/2015

''...impone di ripensare al modello di gestione del lupo nelle aree alpine – come giustamente evidenziato da Coldiretti – ... di individuare specifici piani di contenimento. Se i lupi visti e censiti sono troppi, bisogna pensare a una limitazione dei capi, ...''

GLI AGRICOLTORI DOPO L’ATTACCO A SESTRIERE: “APRIAMO LA CACCIA AL LUPO” 08/06/2014

''...La Cia di Torino – conclude Barbero – non crede che una semplice riforma dei meccanismi di accertamento e risarcimento dei danni subiti da pastori e margari, oltre ad aumentare gli oneri per la collettività, costituisca una misura sufficiente per contrastare le attività del lupo ...''

http://www.valsusaoggi.it/gli-agricoltori-dopo-lattacco-a-sestriere-apriamo-la-caccia-al-lupo/

http://www.lanazione.it/siena/cacciatore-lupi-angoscia-1.457118

Cacciatore in balìa di un branco di lupi: salvato dopo oltre due ore di angoscia 3 dicembre 2014

''...IL LUPO è un animale molto intelligente, solitamente non si lancia in un attacco frontale quando non ci sono le condizioni, piuttosto aspetta gli spostamenti della propria vittima, percepisce la sua difficoltà e al momento giusto, in particolare se in branco, sferra il feroce assalto. ...''

E QUESTA E' LA FAVOLA DI ''CAPPUCCETTO ROSSO E IL LUPO'' IN CHIAVE MODERNA

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2015/10/06/news/bologna_balla_coi_lupi_il_branco_arriva_sui_colli-124407354/?ref=fbplbo

Notizie contro i Lupi

''...BOLOGNA - Quello di “Balla coi lupi” si chiamava “Due calzini”, ma qui di calzini ce ne sono almeno sei. Sono arrivati i lupi ... Bellissimi da guardare ... ''

''..."Ne ho visto uno l'altra sera, l’ho illuminato coi fari mentre tornavo a casa in macchina. Ho detto a mio marito: quello è un lupo"..."

''...Michele Arena, il pastore di Villa Ghigi, che porta sempre il suo gregge lì vicino, in via di Gaibola: "Certo che ci sono i lupi – sorride – e ultimamente vanno anche più vicino alle case. A me hanno mangiato due pecore, di cui una gravida, un anno fa. Adesso però la notte le chiudo in un recinto e ho preso un pastore maremmano a fare la guardia, quindi sono tranquillo. I lupi non entrano mai in un luogo chiuso, al massimo sono le pecore che scappano per paura, e si fanno divorare". Più dei lupi, comunque, lo spaventano gli “ibridi”, gli incroci tra cane e lupo: "Sono più aggressivi". Di quelli però a Bologna ce ne sono pochissimi...''

"...Non fanno male all'uomo". Anche la Guardia Forestale ormai ha fatto l’abitudine alle telefonate dei residenti. Al centralino del 1515 risponde un "appassionato di lupi", che spiega: "Sì, ci chiamano in molti per chiedere come comportarsi davanti a un lupo, ma basta osservare le precauzioni che si rispettano di solito con gli animali selvatici: non si avvicinano all’uomo, sono animali schivi, ...''

Allevatori in preda ad una crisi di nervi ... manifestano il dolore nel vedere i loro Animali da Macello assaliti da ... chi non è accertato

''...Vi prego di dedicare 5 minuti della vostra giornata e di condividere il più possibile il buongiorno che abbiamo ricevuto nella nostra azienda in provincia di Grosseto questa mattina.
Questo è l'ennesimo ritratto delle politiche per lo sviluppo del nostro settore.
Il bilancio è di 16 capi deceduti, 24 agonizzanti prossimi alla morte e circa 20 dispersi. ...

...Non è stato ancora plasmato un termine che descriva le emozioni di disagio, rabbia e disperazione che provano dagli allevatori che ogni giorno devono affrontare problematiche con cui è impossibile convivere.
C'è un solo sentimento che dovrebbe suscitare questa ingiustizia, la vergogna...''
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10208252420537884&id=1524065428

http://www.parmadaily.it/237889/un-branco-di-lupi-ha-sbranato-un-pony-a-bardi/
Un branco di lupi ha sbranato tre pony a Bardi

''...Già vi vedo, certi scienziati (si fa per dire) che ci diranno che il Lupo non è pericoloso per l’uomo.
Lungi da me l’idea di creare allarmismi, ma da ciò che ho letto anche di recente, così non parrebbe.
Pensate solo che, per esempio in India, in certi villaggi, vengono dati premi in denaro per coloro che abbattono animali pericolosi per le persone.
Ebbene, il premio che spetta a chi abbatte un Lupo, è doppio, rispetto a quello elargito a chi abbatte una tigre.
E qui, mi fermo per ora. Alta la guardia quindi!
Umberto Gianferrari

http://www.valsusaoggi.it/caccia-al-lupo-in-val-susa-la-wwf-non-ci-sta-non-e-cosi-che-si-aiutano-gli-allevatori/

CACCIA AL LUPO IN VAL SUSA? IL WWF NON CI STA: “NON È COSÌ CHE SI AIUTANO GLI ALLEVATORI”

''...Le associazioni agricole lo sanno, così come si spera conoscano l’importanza del predatore come contenimento sulle popolazioni di ungulati, dei quali paradossalmente Coldiretti chiede puntualmente contenimento del primo e piani di controllo numerico dei secondi.
La replica delle organizzazioni agricole è scontata: condividiamo l’analisi, ma questi sono problemi enormi che richiedono tempi lunghi per essere risolti: nel frattempo la pastorizia rischia di morire a causa del “problema lupo”. Problema che può essere risolto in fretta e senza spendere troppi soldi (quelli delle pallottole). ...''

 

http://www.valsusaoggi.it/caccia-al-lupo-in-val-susa-la-wwf-non-ci-sta-non-e-cosi-che-si-aiutano-gli-allevatori/

By direttore - Published: 08/20/2014 - Section: Parola ai lettori

di IVAN PALAIA (WWF Piemonte)

Senza troppi giri di parole, per la Confederazione Italiana Agricoltori non è il lupo – sterminato nelle Alpi negli anni ’20 e ritornato 70 anni dopo – ad essere a rischio di estinzione, ma greggi, mandrie e allevatori. Non la pensa molto diversamente il WWF, che già a metà degli anni ’90 propose – di fronte all’incredulità e allo scetticismo delle amministrazioni pubbliche e dei sindacati agricoli – un fondo di indennizzo per i pastori, poi diventata legge regionale alcuni anni dopo.

Ma se agricoltori e WWF vedono il fenomeno allo stesso modo, lo stesso non può dirsi per le soluzioni proposte. Per le organizzazioni agricole, risolvere il “problema lupo” – ovvero eliminarlo o ridurlo drasticamente – significa salvare la pastorizia e garantire la presenza dell’uomo in montagna. Replica il WWF: perché in Sardegna la pastorizia è al collasso e di lupi nemmeno l’ombra?

''...''

Per concludere la presenza del lupo e della fauna selvatica gioca un ruolo non indifferente sulle potenzialità dell’indotto turistico, con effetti innegabili anche sulla conoscenza della tradizione e dei prodotti della montagna, e molti pastori e residenti delle comunità alpine questo giustamente lo sanno.

Bisogna pertanto evitare di fomentare lo scontro tra pastori e non pastori, tra montanari e cittadini, azzerare i casi di bracconaggio e avvelenamento (con inasprimento delle pene) ed evitare che si giunga un eventuale boicottaggio del consumo di prodotti di alpeggio usato come ritorsione a livello commerciale. Questa strategia non serve a nessuno se non ai politici opportunisti che, creando fazioni, precludono il dialogo e danneggiano il comparto che dicono di rappresentare. E’ solo di costoro che vorremmo liberarci.


unasolavoce

22 agosto 2014 at 11:53

E l’evidenza dice che l’introduzione del lupo, i problemi li ha posti, li pone.
Il punto non è come gestire, come contare, come pagare, per giunta, i danni, se non si vuole essere essere autolesionisti,
la questione lupo è proprio la sua libera presenza nei boschi e quindi nelle campagne.
A meno che non si voglia cacciare l’uomo da questi luoghi, la convivenza con diritto di aggressione e di uccidere da parte del lupo e la negazione del diritto dell’uomo di difendersi e fare altrettanto, oltre che assurda, è impossibile.
Il lupo si preserva semplicemente come si è sempre fatto, in riserve e parchi nazionali ben delimitati.
Lasciare liberi i grandi predatori nelle aree verdi e nell’ambiente naturale, e dire che sono in casa loro, proclamando questi fondamentali territori parco nazionale, significa che è l’uomo che è destinato al confinamento e al recinto in grige e innaturali città.


UnaVoce

22 agosto 2014 at 14:15


Il punto non è come gestire, come contare, come pagare, per giunta, i danni, se non si vuole essere essere autolesionisti,
la questione lupo è proprio la sua libera presenza nei boschi e quindi nelle campagne.
Il lupo si preserva semplicemente come si è sempre fatto in passato, in riserve e parchi nazionali ben delimitati.
A meno che non si voglia cacciare l’uomo da questi luoghi, la convivenza con diritto di aggressione e di uccidere da parte del lupo e la negazione del diritto dell’uomo di difendersi e fare altrettanto, oltre che assurda, è impossibile



Zac

26 agosto 2014

Riconosco che dopo un faccia a faccia con un cane pastore abruzzese (spero di non sbagliare) che mi è successo un paio di anni fa sui nostri monti penso di non poter temere peggio da un lupo (escluso quello di cappuccetto rosso), quindi preferirei non incontrare né l’uno né l’altro. A proposito di ecosistemi e la necessità di reintrodurre il predatore dalle nostre parti per l’eccessivo numero di prede mi chiedo perché siano stati introdotti a suo tempo cervi e caprioli che notoriamente non sono proprio animali di alta montagna (forse faceva comodo ai cacciatori?); ma non essendo un esperto titolato accetto volentieri spiegazioni da chi è “del mestiere”.
Da figlio di contadini locali (solo per dire che so cosa sono una vacca o una pecora e come si accudiscono) mi permetto di non considerare i malgari quei protettori della natura che vengono romanticamente descritti, guardate attorno ad uno dei loro insediamenti (non tutti per carità) quali danni all’ecosistema fanno, dalle vasche da bagno disseminate qua e la, fino alla cote erbosa gravemente compromessa per l’incuria con la quale gestiscono il bestiame, senza dimenticare i danni agli alpeggi nei quali vengono ospitati: non menzionerò inoltre quali meccanismi perversi della politica permetta loro di condurre una vita dura e povera di facciata ma di tutt’altro tenore nella realtà perché basta andarsi ad informare presso uno degli enti preposti.
Senza andare tanto lontano ma solo oltre il più prossimo confine vi accorgerete che il malgaro francese non crea tutto sto scompiglio, molto meno, e non so se dipenda dalla sua indole o dal fatto che vi siano delle regole e vengano fatte rispettare.
Tutto questo per dire che non mi intenerisce più di tanto il povero contadino per la pecora mangiata dal lupo (perché non succede ogni due per tre e anche perché viene rimborsato) ma nemmeno trovo entusiasmante il battage che se ne fa in termini di pericolo per l’uomo gridando “prima o poi mangerà un bambino” (per quello non c’erano già i comunisti?) almeno fino a quando non verrà provato che è un rischio maggiore che incrociare un cinghiale o il pallino di un cacciatore, cosa che invece accade purtroppo immancabilmente ogni anno.