Cosa porta un
animale sociale a dominare le emozioni?...
La conoscenza generata attraverso l’apprendimento acquisito
tramite l’esperienza. Che non è altro, che un mutamento
individuale temporaneo o definitivo, di un modulo comportamentale
innato, dovuto proprio alle conoscenze concretizzate a contatto
con l’ambiente.
Il gioco è sempre la miglior
scuola.
Quante volte abbiamo visto i nostri cani giocare a rincorrersi,
e nella corsa urtarsi e fare a spintoni?... afferrarsi per il
collo o per la coda, fermarsi un attimo, e poi ricominciare invertendosi
nei ruoli?
In verità, la definizione ‘gioco’, è
solo una maniera per determinare un’azione non aggressiva/offensiva.
Quel che nella realtà sta accadendo, è una simulazione
o perfezionamento di tecniche di predazione e tecniche di lotta.
L’istinto predatorio non è altro che, l’attitudine
a porsi in agguato per l’inseguimento e l’accerchiamento
della preda. Nell’istinto predatorio, l’aggressività
intesa come azione volta a far male, non c’è. Ciò
che chiamerà in atto l’aggressività, sarà
il desiderio di catturare. Per aggressività s’intende
solo il ‘serrare la bocca su alcunché’; tenere
bloccato qualcosa con la bocca, non vuol dire dilaniarlo, vuol
dire solo tenerlo fermo. Per desiderio di catturare, s’intende
il bisogno di fermare la preda per impedirne l’azione di
fuga, ne consegue che l’aggressività scaturita, non
porterà al ferimento della preda. Saranno poi le circostanze,
a far decidere la preda e il predatore, se e quando, interrompere/terminare
o completare l’azione.
Stiamo parlando, quindi, di gioco inteso come comportamento ludico
da cui trarre insegnamento. Atteggiamenti ove apprendere il significato
dei segnali.
Gioco solitario: i cuccioli si dilettano ad azzardare movimenti,
salti, piccole peripezie per imparare a dominare meglio i propri
gesti.
Gioco di gruppo: in età infantile, abbiamo visto come sia,
in un primo tempo più rude, poi con l’esperienza,
che insegna quanto si può osare senza esasperare i compagni,
si faccia più pacato e rilassato. Questo tipo di gioco,
diverrà nuovamente pesante nell’età giovanile,
con il crescere delle esigenze biologiche e il bisogno di conoscersi
in maniera più approfondita.
Gioco sociale: ha scopo tattico, di carattere gerarchico; si usa
con l’intento di rubare una porzione di cibo o per sottrarsi
ad una sfida. È un gioco simulato.
Il gioco simulato è indice di astuzia. Le tecniche vengono
affinate con l’esperienza - un lupo adulto non si farà
rubare tanto facilmente un pezzo di carne con un invito al gioco
– chi tenterà l’impresa dovrà usare
sistemi molto persuasivi e accorti.
Usando atteggiamenti giocosi, non si rischia un conflitto diretto
che può degenerare in una lotta.
Queste stesse espressioni, le
ritroviamo nei pro-nipoti dei lupi, i nostri amatissimi cani.
In effetti anche il cane, osservando i movimenti degli altri animali,
ascoltando la tonalità del vocalizzo, captando l’odore
di chi ha davanti, capisce quando l’azione di quest’ultimo,
esprime imposizione o affetto, dominanza o richiesta. E ciò
accade anche, quando cerca di interloquire con l’essere
umano.
Dal libro "Alfa
questa sconosciuta" di Barbara Tullio e Paolo Caldora |