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aprile 2018
Due giorni interessantissimi passati con Eddy - Allevamento
Lakewolf -, Filippo, Martina, Ambra e Isabella. Due giorni che,
sommati agli altri, organizzati da Eddy, e sommati agli incontri
che periodicamente facciamo con Isabella, mi stanno aprendo
una parte di mondo Saarloos che è sempre rimasto un po’
nell’ombra.
Dacché sono entrata in questa parte dell’Universo
‘’CaneLupo’’, ho assaporato diversi
aspetti della razza Saarloos; nel mio intimo, i 7 di casa, mi
hanno presentato aspetti similari e non; tutti hanno quel classico
carattere che li definisce lupini: sensibili, rituali, con un’alta
padronanza del significato del ruolo soggettivo in un Branco/Famiglia,
ma ognuno nel suo, ha qualcosa che li differenzia dagli altri.
Le prime due, Arowen ed Eowyn, sono molto tranquille in un ambiente
familiare, amano la vita nella Natura, non molto quella cittadina
(che superano egregiamente fidandosi ciecamente di Paolo e di
me). Le loro manifestazioni sociali (intendendo anche le attività
ludiche di apprendimento con noi) non sono mai eccessive; mantengono
sempre un livello d’interazione che oserei etichettare
come ‘’educato’’.
La loro allevatrice, mi presentò il Saarloos come un
Cane assolutamente non incline al lavoro.
Fin da subito questa frase mi mise tanti punti interrogativi,
perché non riuscivo a capire come fosse possibile che
un Figlio di Pastore Tedesco e di Lupo, potesse aver cancellato
dalla sua memoria tutto ciò che è, per loro, l’essenza
vitale.
Dopo un po’ che Arowen ed Eowyn arrivarono a casa (mi
sembra quasi al compimento dell’anno, o poco meno forse),
una ragazza mi postò uno scritto tratto da un forum,
dove un’altra ragazza parlava della sua Saarloos. La presentava
molto diversa dalle mie; parlava della sua sicurezza in luoghi
fortemente disagevoli per un Cane del genere, e fu così
che le domande su chi era il Saarloos veramente, cominciarono
ad affollarsi copiosamente nella mia testa.
All’inizio credevo che fosse ‘’lei’’
una ‘’fuori-tema’’, e cioè che
uscisse un po’ dallo standard, ma poi riflettendo bene,
mi risposi che, come nelle altre razze esistono soggetti diversi
‘’e di molto’’, perché in questa
doveva essere diverso, visto che poi in questa c’è
un richiamo importantissimo all’Avo Lupo?! - (non sto
standardizzando un comportamento, lo sto solo generalizzando,
perché sono io la prima a dire che ogni individuo è
diverso dall’altro – come specifica la parola stessa
‘’individuo’’ / ‘’unico’’)
-.
La verità era che in lei, nel suo sangue, c’era
un soggetto che ha lascito molte determinanti impronte nella
razza, tal ‘’Skog’’.
Dopo tre anni arrivò a casa Faal, un
maschio davvero particolare. Molto più sensibile, con
comportamenti più vistosi e un’energia diversa.
Ok ,mi sono detta senza soffermarmi alle linee di sangue (non
le ho escluse ma ero talmente digiuna di conoscenza di linee
che davvero non potevo contare su riflessioni del genere), così
mi soffermai solo su ‘’è un maschio!’’
Si era un maschio ma … in lui c’era un soggetto
molto importante di cui già all’epoca si parlava
in modo diverso… sto alludendo a Zazi Zen!!!
Chi era Zazi Zen? Purtroppo non ho avuto il piacere di conoscerlo,
ma da quel che si raccontava, era un Saarloos con una punta
di nervi sopra le righe.
Era davvero così?!
Non lo sapremo mai perché nessuna delle persone che lo
ha conosciuto direttamente ha fatto un esame del suo carattere
e della sua personalità in modo veritiero, basato cioè
su reali caratteristiche e manifestazioni comportamentali, senza
travisare quello che stava vedendo, leggendo in chiave sapiens.
Porto un esempio: in quanti, parlando di ‘’temperamento’’
non pensano all’indole del soggetto e non a quel che realmente
è: la capacità di rispondere e creare uno stimolo
esterno. E in quanti non pensano che ‘’l’aggressività’’
sia la ‘’cattiveria’’ che spinge ad
azioni poco felici, non sapendo che invece è solo una
spinta a procedere in avanti (nel suo significato vuol dire
‘’andare verso – leggi articolo ''L'Aggressività''.)
ed è la capacità di prendere un qualcosa, di afferrarlo.
Già solo questi due concetti altamente diversi dall’interpretazione
umana che a loro si dà, ci indicano un possibile e più
che probabile fraintendimento dello spettacolo offerto da Zazi
Zen.
Arrivò il momento dell’arrivo
dei Marroni Foresta, la cui Mamma mi catturò quando vidi
una sua foto. Seguii la loro crescita in allevamento attraverso
video che l’allevatrice gentilmente mi mandava. Piano
piano Real ed Ekra entrarono sempre più radicalmente
dentro il mio cuore … (si ho un cuore grande direte, visto
che mi innamoro facilmente :D
:D … beh si, quando vedo certi Lupetti
con particolarità davvero singolari, mi sdilinquisco
facilmente ;)
…)
Arrivati a casa, anche loro mostrarono tante
diversità (rimanendo sempre in una chiave logica Saarloos).
Erano più completi a livello di Cane, ugualmente sensibili
alla maniera lupina platealmente mimici.
Con loro cominciai a dare corpo (in tutti i sensi) alle figure
infantili, distinguendo fra sottomessive e dominanti. Purtroppo
nessuno sapeva di cosa parlavo, perché purtroppo di rompicoglioni
come me ce ne è pochi.
Per leggere i loro comportamenti, e per educarli, mi affidai
molto alle sensazioni che ricevevo, a quello che avevo imparato
nel tempo sui comportamenti dei Pastori Tedeschi da lavoro e
sui Lupi. Ekra era piccina ma aveva un comportamento da vera
‘’Perfidia’’ :D
, con una nota frizzante che mostrava che tipo di personalità
aveva, ma con alcune peculiarità caratteriali che la
tenevano sotto una certa linea. Real invece lo identificai subito
con un ottimo soggetto da lavoro; aveva tutto quello che si
può desiderare di vedere in un Pastore Tedesco sportivo
e un po’ di più, quel po’ di più dato
dalla Mamma che rispecchiava invece tutta la determinazione
Saarloos con, però, un punta di tempra psicologica al
di sotto dello sperato. In questo, Real e Mira (la Mamma) riflettono
il lato lupino che in molti identificano come diffidenza ma
che io credo invece che sia più un problema di non giusto
bagaglio esperienziale che ha tracciato la personalità.
E in ultimo, ecco Chupilandia che approda nel
Branco.
Akera e Akisni Lakewolf!
Sarà stata quel po’ di esperienza in più
oppure il viscerale trasporto che ho per questa razza - connubio
fra l’Amico di sempre, l’adorato Pastore Tedesco
e il mitico Lupo - ma…dopo soli quattro giorni che erano
nati, non facevo che attendere i video di Eddy e a rimanere
incantata di fronte ai comportamenti dei Cuccioli e dei loro
Genitori.
La Mamma la conoscevo solo attraverso le riprese che Eddy mi
mandava regolarmente e dalle chiacchierate telefoniche che facevamo
(Eddy ed io), mentre il Papà avevo avuto modo di ‘’assaggiare’’
esattamente chi fosse, avendolo visto più volte qui al
campo con Eddy, la sua Famiglia e gli altri Lakewolfini.
In quei comportamenti c’era qualcosa che rendeva tutto
veramente particolare. Si avvertivano: la tranquillità
della tana e le forme di attaccamento e relativi comportamenti
che spingevano PapàRik a restare sull’entrata della
stanza dove si trovava MammaHeilyn con i piccoli, il tutto condito
dalla serenità di Eddy, Cleide e le loro Bimbe quando
rimanevano a far compagnia a Lady Saarloos. Per non parlare
della crescita di questi piccoletti che come niente prendevano
forza, coraggio, iniziativa e ‘’andavano’’
… dove? …non saprei ..probabilmente alla ricerca
di un particolare stimolo che li motivasse (attivazione del
temperamento)… ma quello che davvero mi ha tanto colpito
e che hanno sempre dimostrato queste Creature, è stata
una forma di tranquillità comune a pochissimi…
una tranquillità che parlava di equilibrio e non di ‘’nulla
caratteriale’’.
Nota – da sottolineare che l’apparente
stato pacifico di un Cane, non è dato sempre da effettivo
equilibrio dei nervi, ma anche da assenza di peculiarità
caratteriali che spingono lui a ‘’non fare’’
per scarso interesse (non demotivazione ma, ripeto, assenza
di qualità naturali che spingono la Creatura ad attivarsi),
o spingono (l’individuo) a rimanere ‘’fermo’’
per ‘disagi dati da un’eccessiva ‘’sensibilità
nervosa/tempra psicologica bassa – insicurezza’’.
Come si fa a capire la differenza?
L’esperienza nel settore lavoro aiuta moltissimo! …(intendendo
chi evolve senza fissare le regole del metodo ma sposando la
naturalità dell’espressione che ha visto e toccato
con mano nel lavoro, e vede negli atteggiamenti del quotidiano
dei propri Cani).
Interessante sapere che dentro le linee di
PapàRik e MammaHeilyn, ci sono Zazi Zen e Skog.
Sarà un caso?
Nell’arco di questi ultimi due anni,
ho potuto ammirare un Fratello di Akera e Akisni, il bellissimo
Anubi, quello che della cucciolata, era il numero Uno. E ho
potuto conoscere 4 soggetti loro parenti, della cucciolata successiva
di Lakewolf, la cucciolata ‘’B’’.
I ‘’B’’ sono Figli di Rik e di Hastrid,
la Sorella di Heilyn.
Hastrid ed Heilyn sono entrambe equilibrate, e in loro, come
peculiarità molto marcata della razza Saarloos, hanno
delle caratteristiche soggettive diverse: Hastrid è più
vitale e spensierata, rispetto ad Heilyn, mentre Heilyn è
più stabile nel saper moderare gli entusiasmi. In poche
parole, Hastrid possiamo paragonarla ad un’adolescente
ed Heilyn ad un’adulta. Ma comunque entrambe estremamente
equilibrate.
Quali differenze ci sono fra le due cucciolate?
Per quel che ho potuto osservare, vedo una serietà maggiore
nella ‘’A’’, e una maggiore spensieratezza
nella ‘’B’’. Ma quello che più
di ogni altra cosa vedo, è la completezza caratteriale
di questi ‘’personaggi’’ e la loro energia.
Seppur, uno sull’altro eccelle in una specialità,
sono tutti ‘’completi’’. Non vi è
in loro una ‘’deficienza’’ che li spinge
a non poter fare qualcosa, e cosa ancor più incredibile,
non mostrano quella ‘’diffidenza di cui taaanto
si parla’’, che scagiona l’insicurezza di
soggetti carenti caratterialmente (carenza dovuta da una errata
e superficialissima selezione in ambito ‘’carattere’’
che moltissimi allevatori, titolati e non o semplici privati
che si improvvisano in tale ‘’arte’’,
mettono a punto nelle decisioni che prendono in merito agli
accoppiamenti – una superficialità data da totale
ignoranza nel settore del comportamento)
Cos’è che porta a dire che il
Saarloos è un Cane diffidente, schivo?
Non ‘’sfiducia’’ e perciò ‘’diffidenza’’,
bensì una ‘’scarsa sopportazione degli stress
psicologici’’.
In merito a questo punto, il difficile è
capire quando si tratta di dimostrazione di ‘’serenità’’
per reale mancanza di nervi, oppure di ‘’immobilità’’
per mancanza di coraggio o mancanza di ‘’temperamento’’.
Spesso si confonde questa linea che divide sensibilità
psichica ed eccitazione dei nervi - che è difficile distinguere
anche dal temperamento.
Porto in esempio i miei Saarloos: loro sono
tutti un po’ scarsi in quanto all’essere sociali
con il mondo esterno, ma questo dipende dal fatto che nessuno
di loro, conduce una vita normale nel mondo esterno a casa.
Agli occhi dell’ignorante, possono sembrare ‘’saarloosamente
diffidenti’’ ma in vero sono solo ‘’scarsamente
conoscenti di quel che c’è fuori dal cancello di
casa’’.
E più in loro è evidente la presenza di particolari
individui nell’albero genealogico che possiedono, più
è marcata la completezza del loro essere.
Sarà un caso?
Non credo!
Chi è il Saarloos? Chi o cosa ha selezionato
Leendert Saarloos?
All’epoca in cui questo signore si mise in gioco per fortificare
il sangue del Pastore Tedesco, la vita era meno agiata di quella
che poi si è andata a creare nell’arco degli anni.
Le persone, e i Cani che con loro vivevano, seguivano delle
forme di educazione che oggi sarebbero paragonate a quelle ‘’dittatoriali’’.
Noi odierni 50enni (e poco più) non vittime dell’ideologia
partorita dai Figli dei Fiori, abbiamo avuto la fortuna di crescere
con Genitori allevati in una forma disciplinare di rispetto
che è stata purtroppo dimenticata.
Questa forma di educazione ha forgiato la nostra personalità,
andando a completare un carattere soggettivamente abbastanza
completo o comunque forte quel tanto che basta per non farci
arrendere di fronte ad alcune difficoltà.
Leendert Saarloos, accortosi del decadimento fisico in cui stava
cadendo (generalizzando) il Cane, nell’intento di fortificarlo,
scelse come razza campione il Pastore Tedesco (razza che più
di tutte gli stava a cuore). Inserendo il Lupo nel suo sangue,
pensò che potesse dar lui quel vigore e, perché
no, quell’in più caratteriale, che lo rendesse
più robusto e più completo a livello di prestazioni.
Cosa selezionò quindi?
Un soggetto forte sotto tutti i punti di vista che aveva bisogno
di una guida in linea con lui e che con lui dividesse oneri/mansioni.
Un tal tipo di rapporto crea un consolidamento dell’unione,
rendendola sempre più compatta. Senza accorgersene chi
opera verso questo indirizzo, ad ogni collaborazione, corrobora
il Compagno nel suo aspetto mentale e conseguenzialmente fisico,
poiché, come dice l’antico detto ‘’mens
sana in corporesano’’.
Cani così forti e in equilibrio, potevano
sopportare anche stress un po’ più su delle righe,
ma d’altronde, senza arrivare ad appoggiare lo sfruttamento,
la vita del Lupo non è davvero facile, e non lo neanche
quella del Cane selezionato per appoggiare i militari. (il Pastore
Tedesco era anche conosciuto come ‘’Cane al servizio
dell’esercito’’)
Quello che non era stato messo in preventivo, era che Cani così
altamente ‘’evoluti/completi’’, non
avrebbero lavorato se non motivati nel farlo, e la motivazione
non è data né dalla meccanizzazione, né
dalla costrizione, perché checché se ne dica,
in Natura, ogni tipo di comportamento (forte o no) è
sempre la risposta ad una domanda ricevuta nel tono e nell’importanza
in cui essa (la risposta) si specchia. Tutti gli atteggiamenti
che molti travisano in ‘’esageratamente forti’’,
sono posti perché ‘’l’altro’’
o ‘’la situazione’’, ha chiesto un tale
intervento.
– Sforando un attimo dall’argomento,
riflettiamo sulle false conclusioni a cui sono arrivati ultimamente
gli studiosi, asserendo che il Branco assemblato dagli umani
non è veritiero e che in Natura talune ‘’cattiverie
comunicative’’ non sono mai espresse…che nel
Branco esiste una linea orizzontale di ruoli che mai sfocia
in esibizioni ‘’sopra le righe’’.
In realtà, essendo il Branco formato da Unità
tutte diverse, ed essendo l’uomo un ‘’non’’
acuto osservatore, nell’assemblare Branchi in cattività,
non tiene conto della possibile duplicità di soggetto
inserito. Questo soggetto non potrà mai coesistere con
un suo pari, per cui nel chiarimento di ruolo, venderà
cara la sua mansione (ecco che si scatenano scenari un po’
troppo suggestivi… stessi scenari che comunque avvengono
in libertà, quando un intruso non è bene accetto
dal Branco padrone dell’appezzamento di terra).
Il Branco che nasce naturalmente, è fornito di singole
unità tutte diverse fra loro (Teoria del Branco
– Uno di Uno leggi
articolo ) che difficilmente si troveranno in disaccordo,
e che, semmai dovesse capitare che ad uno dei componenti, la
Famiglia vada stretta, ecco che lui è libero di andarsene.
Cosa che è impossibile che accada nei recinti delle riserve.
– detto questo riflettete!
Tornando al Saarloos e alle sue possibilità
‘’carrieristiche’’, una volta capito
come entrare nel suo cuore e nella sua mente, forse L. Saarloos
si accorse di quel che aveva creato, della sensibilità
della sua Creatura e al contempo della sua forza. Non riuscendo
a far entrare un ‘’Lupo’’ nell’esercito
(secondo me per via delle forme di pensiero un po’ chiuse
dell’esercito), ne fece un ammirevole Animale da pet,
ovvero un Cane che potesse assistere un disabile. Nel suo caso:
un non vedente.
Avete mai pensato a che tipo di equilibrio
può/deve avere un Cane guida?
- Saldezza di nervi
- Fermezza decisionale
- Docilità
- Duttilità motivata
- Temperamento medio
- Sensibilità sociale
Queste caratteristiche fanno del soggetto un
individuo altamente equilibrato e affidabile.
Pensiamo pure al luogo ove il Saarloos è
stato selezionato, ossia siti che sono un po’ lontani
da quelli urbani odierni, e, seppur un filo caotici, non negativi
per un Cane dal carattere forte, addestrato, compagno di una
persona ben consapevole che accanto ha un amico, un collega,
una spalla a cui poggiarsi.
Tornando a discorsi precedenti, riflettiamo su queste tre figure,
e riflettiamo su quanto un Cane si senta gratificato quando
gli si chiede di collaborare…!
Non so perché nel tempo, il Cane Lupo
di Saarloos si è andato a perdere nel carattere; forse
la ragione è da ricercare nella personalità un
po’ scarsa del genere umano che non è più
in grado di poter gestire situazioni in cui deve mettersi in
discussione, deve mettersi alla prova per crescere.
Viviamo in un Era di totale abbandono degli ideali e viviamo
negli Animali da affezione i nostri desideri più nascosti;
come anche però usiamo farci scudo di loro per mostrare
in loro le nostre decadenze psicologiche, scaricando su loro
responsabilità che non riusciamo più a sostenere.
Il Cane Lupo di Saarloos è diventato
un essere che mostra il grande disagio dell’uomo nel mondo…
Per fortuna però, ancora qualcuno sostiene la razza non
eliminando elementi che per essere gestiti abbisognano di equilibrio,
quello stesso equilibrio di cui il Saarloos deve tornare ad
essere fiero di mostrare.
Cercare il Lupo da parco, da baby, da ometto senza attributi
che si fa Lupo nel vestito di colui che tiene al guinzaglio,
è un non voler guardare l’immagine che si riflette
nello specchio quando ci si affaccia al suo cospetto (dello
specchio).
Non accettare la realtà di un Cane nato per dare ‘’mens
sana in corpore sano’’ è un fuggire dalla
propria grettezza, è un non accettare la propria nullità.
L’umiltà è la prima cosa che mostra ogni
Animale diverso dall’uomo, quando si trova al cospetto
della propria Madre. Ed è una dote che il sapiens ha
cancellato.
Chi si prende l’onere di mettere al mondo
delle vite, ha ‘’l’obbligo’’ di
garantire loro un futuro, ma se gli cancella la forza vitale,
gli ha negato un’esistenza degna di essere vissuta.
Che si chiami Skog o Zazi Zen o Satana o Morgana
o Maria Maddalena, il soggetto scelto per riprodurre, deve essere
provvisto di ‘’mente sana’’ per avere
‘’un corpo sano’’.
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