Fortorino - una realtà che non viene alla luce

http://www.parcoappennino.it/newsdettaglio.php?id=20170

Un Lupo al guinzaglio privato della libertà
Il WAC del Parco Nazionale si schiera con il CFS di Parma
(Sassalbo, 10 Gennaio 2013) - Può un privato allevare un lupo selvatico o un cane nato da un incrocio con il predatore? Il Wolf Appennine Center (W.A.C.) del Parco Nazionale dell'Appennino tosco-emiliano esprime il proprio disappunto sulla vicenda del lupo Fortorino e si schiera apertamente a fianco del Corpo Forestale dello Stato di Parma, sottolineando quanto sia grave e pericoloso affidare in modo definitivo un lupo a cittadino privato proprietario di molti cani.
La notizia, riferita dalla stampa locale, è che il lupo Fortorino, recentemente registrato all'anagrafe canina con il nome Dawa, potrebbe essere un ibrido, cioè nato dall'incrocio tra un lupo e un cane. «Anche se non è ancora chiaro a quale generazione si possa riferire l'evento di ibridazione – sottolineano gli esperti del W.A.C. del Parco Nazionale - si rende assolutamente necessario puntualizzare che la popolazione italiana di Lupo (Canis lupus italicus) vede la sua integrità genetica fortemente minacciata a causa dell'ibridazione. Il lupo e il cane appartengono alla stessa specie, in grado di accoppiarsi e produrre prole fertile (interfecondi). Accoppiamenti di questo tipo avvenuti in passato, e tutt'ora possibili in natura, fanno sì che il fenomeno abbia assunto proporzioni molto preoccupanti. Sulla complessa gestione di questi ibridi, presenti allo stato selvatico, c'è ancora un vuoto normativo nonché una totale mancanza di linee guida ministeriali».
A oggi il problema dell'ibridazione "lupo x cane" è stato sottovalutato e negligentemente trascurato sia dalle amministrazioni pubbliche che da buona parte del mondo scientifico. Il Wolf Apennine Center del Parco Nazionale, in collaborazione e sinergia con il progetto europeo Life Ibriwolf, sta ponendo le basi per una corretta definizione e messa in evidenza del problema, sia sul piano tecnico, sia gestionale e quindi normativo, attraverso azioni pratiche di contrasto al fenomeno dell'ibridazione (riduzione del randagismo canino, sterilizzazione degli ibridi allo stato selvatico, campagne di informazione e sensibilizzazione) e l'istituzione di un Tavolo di confronto con le categorie interessate (tra questi, amministratori locali, associazioni ambientaliste e animaliste, tecnici faunistici, Corpo Forestale dello Stato, Polizia provinciale).

Secondo me dovrebbero fare qualcosa di più e provvedere alla sterilizzazione dei Cani con più incidenza e sensibilizzazione degli uomini con più marcatura

«Proprio le attività che il W.A.C. intende mettere in atto in merito al fenomeno dell'ibridazione a livello locale nonché la ventennale esperienza del Parco Nazionale e dei suoi operatori in materia di monitoraggio e conservazione della specie lupo rendono il caso del lupo Fortolino una questione sulla quale ci sentiamo di esprimere il nostro parere – insistono gli esperi del Parco -
Come si concilia la detenzione di un lupo recuperato in natura, perciò da considerare al 100% come animale selvatico, con un allevamento di cani? E' fondamentale sottolineare che il caso è sorto in conseguenze a delle analisi genetiche dagli esiti ancora incerti. In assenza del riscontro genetico si sarebbe seriamente valutata la possibilità di reinserire in natura quell'animale.

Ma come può essere reinserito un Animale del genere in Natura visto che ne è stato portato via a tre mesi, ha conosciuto i pro e i contro dell’uomo - non dimentichiamo chi l’ha tenuto legato alla catena perché lo riteneva pericoloso per gli spettatori!!! … questo Animale sa di uomo e soprattutto non ha avuto dei Genitori che lo educassero nella faccende di caccia … per quanto un selvatico possa essere selvatico, se non ha avuto un’istruzione, non ha molte possibilità di sopravvivere!
Ma a questo ci pensano gli operatori tecnici del settore?

Comprendiamo che la vicenda decontestualizzata possa assumere connotazioni molto diverse: è normale che si possa pensare che un ulteriore trasferimento per l'animale possa rappresentare una fonte di stress, ma qui si tratta di prendere la decisione "per la vita". Noi pensiamo che detenere un lupo adulto in gabbia non sia giusto, che sia pericoloso e soprattutto che il predatore vivrebbe un forte disagio, se non altro per la sua forte predisposizione naturale al continuo movimento. Noi pensiamo che si dovrebbe operare in modo tale da assicurare al lupo Fortorino un futuro all'interno di una struttura idonea e non certo legato al guinzaglio, in una gabbia, o magari in qualche mostra mercato».

Da quello che risulta, Fortorino, una volta preso in custodia dall’avvocatessa, non ha vissuto in una gabbia, anzi risulta avesse un bel parco a disposizione, e soprattutto era assistito e non era scopo di visite di curiosi paganti come accade in alcune riserve (se in una riserva volevano trasferirlo)

I pochi lupi attualmente detenuti in cattività sono regolarmente affidati ad aree faunistiche strutturate in modo idoneo alla captivazione di tali animali, con personale tecnico e veterinario qualificato. Viceversa le persone che verrebbero ufficialmente autorizzate a detenere il lupo Fortorino non hanno alcuna esperienza in merito alla detenzione di animali selvatici e non possiedono strutture idonee.

Le strutture sono fondamentali e il personale qualificato anche , ma chi è in grado di dire se qualcuno è veramente qualificato? Chi ha appreso esperienza sui libri e ha fatto qualche osservazione a distanza? O chi gestisce il Lupo in cattività senza contatto? … cosa ne sappiamo noi di cosa pensa un Lupo se ci limitiamo ad osservare e a fare ragionamenti umani su ciò che vediamo ?

«L'affidamento del lupo in questione a un privato costituirebbe un preoccupante precedente. In seguito a questa vicenda, che rappresenta un'eccezione alle disposizioni normative in merito alla detenzione di lupi, chi potrebbe vietare a qualsiasi persona di prelevare un cucciolo di lupo in natura nella speranza che possa presentare tracce genetiche di ibridazione? Esiste, inoltre, il rischio fondato che il lupo si accoppi con i cani insieme ai quali viene allevato, producendo nuovi ibridi con destino imprevedibile (vendita, liberazione deliberata in natura o fuga accidentale). Molte persone difficilmente riescono a distinguere un cane di tipologia lupoide (Cane lupo cecoslovacco, Cane lupo di Sarloos e Cane lupo italiano) da un Lupo, due entità profondamente diverse sotto molteplici aspetti. Per esempio potrebbero moltiplicarsi le segnalazioni di lupi confidenti o aggressivi con conseguenze facilmente immaginabili dal punto di vista mediatico, rendendo vano il lavoro degli esperti che si occupano anche di attività di didattica e sensibilizzazione sul Lupo».

Sono d’accordo sul non dover affidare un selvatico al privato ma non dovrebbe essere affidato neanche a chi ha il permesso e non sa!
Il furto di cuccioli già avviene e viene effettuato anche da persone insospettabili … in nome del ‘’Re’’ molti operano sapendo di poterlo farlo!
In paesi non lontani dall’Italia la detenzione è consentita, ma forse in questi paesi c’è più informazione. Diciamo che in Italia molte persone hanno Cani e non sono in grado di gestire neanche un peluche; e molte persone hanno Cani di razze particolarmente impegnative tra le quali anche i vari Cani Lupo, eppure in nome del ‘’commercio’’ come in nome del ‘’Re’’, nessuno vieta niente, e esistono Cani che soffrono che scappano e che si perdono fra i boschi, oppure stanno segregati da qualche parte perché ‘’particolari’’- (segregati: cioè senza parco o semplice giardino, senza contatto con l’uomo-proprietario che li acquista solo per specularci sopra)
Non dobbiamo ricercare l’ibridazione solo lì nel bosco dove è lampante!!!

E' importante, infine, ricordare gli aspetti normativi. La legge 11 febbraio 1992 n. 157 inserisce il lupo tra le specie particolarmente protette (art. 2, c. 1): vieta la cattura e l'uccisione, il disturbo, il possesso, ed il trasporto. La legge 1992, N. 150, che disciplina i reati relativi all'applicazione in Italia della convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione, prevede l'arresto da tre mesi ad un anno o ammenda per chiunque, importa, esporta o riesporta, sotto qualsiasi regime doganale, vende, espone per la vendita, detiene per la vendita, offre in vendita, trasporta, anche per conto terzi, o comunque detiene esemplari di specie come il lupo (indicate nell'allegato A). In sintesi per questa legge, dal punto di vista normativo, sono da considerarsi lupi al 100% anche gli ibridi (lupoxcane) che hanno anche un lontano parente lupo (quattro generazioni prima).

E allora dove stanno tutte quelle manette attorno ai polsi di tanti cacciatori di trofei lupini?
Come sempre la legge viene applicata solo là dove fa comodo!

Wolf Apennine Center
Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano

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http://www.ntr24.tv/it/news/ambiente/il-cucciolo-di-lupo-fortorino-sta-bene-a-breve-il-riadattamento-presso-un-centro-specializzato.html

Immagini esclusive di Ntr24
Il cucciolo di lupo Fortorino sta bene. A breve il riadattamento presso un Centro specializzato
Ritrovato un mese fa a Castelfranco in Miscano, è stato curato dal veterinario sannita Alfredo Toriello. Si attende ora l'arrivo di esperti per il riadattamento allo stato selvatico e poi il trasferimento nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise

Sono immagini esclusive quelle giunte in redazione direttamente da Montefalcone Val Fortore. Un video amatoriale inviato da un nostro lettore mostra Fortorino, il cucciolo di lupo ritrovato lo scorso mese di luglio a Castelfranco in Miscano.

Le riprese, fatte con un telefonino e della durata di 40 secondi, inquadrano il lupetto mentre corre attorno ad un albero in un’area adibita apposta per lui nel giardino di casa del veterinario Alfredo Toriello. Dopo il ritrovamento, il cucciolo – un maschio di cinque mesi – è stato infatti curato dall’esperto dottore del comune sannita.

Il Lupetto non corre attorno ad un albero, ma gira attorno ad esso perché legato ad una catena e mostra un forte disagio interiore, misto fra paura e disorientamento.

Le sue condizioni erano apparse immediatamente precarie per un evidente dimagrimento dovuto alla denutrizione e una ferita procurata dalla ruota di un trattore, ma la possente struttura fisica dell’animale e le immediate e sapienti cure del veterinario lo hanno rimesso in sesto.

Come può avere una ferita da ruota di trattore un cucciolo deperito, al quale probabilmente qualche saccente cacciatore, improvvisato o professionista, avrà ammazzato la Madre? Con molta probabilità, è stato investito dal trattore … tentativo di omicidio? Non lo sapremo mai!

La notizia, annunciata dall’associazione Ekoclub di Gigi la Monaca, aveva suscitato grande curiosità e attenzione sul nostro sito web. Le immagini mostrano inoltre il cucciolo legato ad un albero, probabilmente per garantire la sicurezza delle persone all’interno dell’area e per evitare che possa combinare “pasticci”.

Legato per sicurezza dei passanti curiosi? Un cucciolo malnutrito pericoloso?

Raggiunto telefonicamente, il dottor Toriello ha spiegato di essere in attesa che un centro specializzato per la riabilitazione e il riadattamento dei lupi venga a prenderlo. L'obiettivo – ha aggiunto l'esperto – è riadattarlo allo stato selvatico per poi liberarlo successivamente nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Molise e Lazio. (G.F.)

Ma dove e come avverrà la riabilitazione?! Un Lupo entrato in contatto con l’uomo avrà un odore che lo distinguerà sempre e questo non gli permetterà di essere accettato da nessun Branco e chissà, se mai fosse un Alfa per nascita, se una femmina si fiderà di lui.
E in più, in che modo pensano gli uomini di istruirlo nelle Faccende della sopravvivenza? Caccia e rituali? Comportamento con conspecifici? Come possono gli uomini ovviare a tutto il rituale delle cure parentali, organo indispensabile per la crescita equilibrata?

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Intervista a Boitani
http://gaianews.it/rubriche/dalla-redazione/librido-che-minaccia-il-lupo-intervista-a-luigi-boitani-35299.html#.VECpH2flrIU

Recentemente il caso di un ibrido fra un cane e un lupo tenuto in custodia da un privato a Parma ha fatto emergere un grave problema legato alla conservazione del lupo, per la cui tutela negli ultimi decenni si sono spesi moltissimi sforzi, che rischiano di essere vanificati a causa dell’ibridazione con il cane. Abbiamo intervistato il professor Luigi Boitani, dell’Università La Sapienza di Roma, che da anni si occupa della conservazione del lupo e che per primo negli anni ’70 lanciò l’allarme sugli ibridi, che resta però ad oggi inascoltato.
Leggi anche l’intervista a Ettore Randi dell’ISPRA
Domanda: Professor Boitani può spiegarci brevemente cos’è un ibrido?
che quando parliamo di una specie domestica il termine diventa un po’ inappropriato, perché le specie domestiche non sono delle specie vere e proprie, ma dei prodotti dell’evoluzione artificiale plasmati dall’uomo per suo uso e consumo. Però chiamiamo ibridi anche quelli: quindi cane e lupo, che appartengono alla stessa specie, quando si accoppiano creano un ibrido, cioè una bestia che non è né cane né lupo, ma ha delle caratteristiche di entrambi.
D.: Che problemi pongono gli ibridi fra cane e lupo?
L.B.: Il primo problema è di natura conservazionista. Gli ibridi sono di colori diversi, dal nero completo al mantello pezzato, ma anche di tipo lupino con caratteri strani: coda lunga e orecchie lunghe, ad esempio. E quindi pongono un problema per la conservazione dell’identità del lupo italiano. Conservando gli ibridi stiamo conservando degli animali che non solo non sono lupi, ma sono una minaccia al lupo stesso. Il lupo è protetto da normative europee e per la legge italiana è una specie particolarmente protetta.

Domanda forse polemica: sono d’accordo sulla salvaguardia del Lupo, sono d’accordo che la miscela Cane e Lupo è particolare, e sono contenta che anche qualcun altro dice che i l Cane non è una specie naturale ma l’artificio dell’uomo, però, perché per il Lupo deve esistere la salvaguardia della specie e per il Cane non si fa nulla per ovviare alla miscelanza di razze? Il concetto non è uguale? Perché questa disparità di diritti?

Questa degli ibridi, pur essendo una minaccia nuova e diversa da quelle a cui siamo abituati, come il bracconaggio, ad esempio, è molto grave perché la popolazione dei cani è numerosissima e quella dei lupi invece è esigua a confronto. I cani che si accoppiano coi lupi, tra l’altro, non sono solo i randagi e i rinselvatichiti, ma anche e soprattutto i padronali, cioè quei cani che vengono tenuti in libertà, ma appartengono alle persone che in montagna ci vivono.

I Cani sono davvero tantissimi perché non c’è coscienza di nascita e salvaguardia da parte dell’uomo. E in più non c’è educazione e rispetto. Se invece di dare il diritto a tutti di accompagnarsi ad un Cane si mettessero dei paletti, e si vietasse la riproduzione fra razze diverse, e la riproduzione vandalica (senza studio e coscienza). Molto probabilmente tanti Cani liberi, di proprietà e non, non ci sarebbero e non ci sarebbe ibridazione con il Lupo. Ma forse è un discorso troppo semplice da partorire o troppo restrittivo dittatoriale per dei senza legge egoisti quali alcuni sapiens?

Poi il problema è anche normativo e legale: noi oggi paghiamo i danni fatti dal lupo e mi sembra una cosa giusta. E’ giusto che si usino le tasse pagate dai cittadini per pagare i danni fatti da un ibrido che anzi è una minaccia alla conservazione del lupo?

E quali sarebbero i danni fatti dal Lupo? … le greggi? … e allora mi chiedo: perché è stata data all’uomo la possibilità di infiltrarsi in ogni territorio? … la colonizzazione è devastante! .. . i grandi Branchi sono decimati per via dell’esiguo territorio rimasto, e se il cibo scarseggia (anche perchè l’uomo cacciatore non morirà mai), cosa deve fare un carnivoro per sopravvivere? … diventare erbivoro? … si e di quale erba dovrebbe nutrirsi visto che scarseggia pure per gli erbivori di nascita? … è un Cane che si morde la coda, dice il detto popolare.
L’uomo invade i territori naturali, gli Animali sono costretti alla riduzione coscienziosa delle nascite (mica come fanno gli uomini che anche se non hanno di che sfamarsi procreano senza freni inibitori), facciamoli diventare anche tutti erbivori e allora si che la fine del mondo avrà una data certa!!!
Gli ibridi sono il frutto dell’ignoranza e della mancanza di rispetto, per cui che i danni li pagassero le persone colpevoli. E se non si hanno colpevoli, come sempre la pena la pagano anche gli innocenti, in questo caso con i soldi delle tasse.
Ci vorrebbe più serietà di coscienza e ci vorrebbe qualcuno che insegnasse e facesse rispettare. Altrimenti sanzioni salatissime. Dopo la prima sanzione ci penserebbe due volte la gente prima di prendere un Cane e ci penserebbe due volte prima di liberarlo!
Stessa cosa dovrebbe accadere per chi abbandona il Cane per chi lo molla nei rifugi e nei canili; sanzioni per chi manca di rispetto; hai preso con te una vita? … benne devi occupartene per sempre e per sempre devi esserne responsabile! … e assolutamente non puoi liberarti del tuo Animale per nessuna ragione al mondo, sia questa una malattia o una deficienza caratteriale educativa o qualsiasi altra ragione; l’hai preso, lo mantieni e gli dai una vita decorosa fino alla fine!
E ancora, dovrebbe essere vietato il commercio di alcune razze!
Razze che per andare nelle case di tutti devono essere manipolate caratterialmente; si si modifichiamo modelliamo, ma qualcuno ha mai pensato che quello che ‘’da qualche parte, in una qualche generazione’’, quella dote che si è voluta sopire, uscirà e allora si dovrà ricominciare daccapo’!
Se si pensasse in questo modo, si limiterebbe il randagismo, limiterebbero i danni, limiterebbero spese inutili!
D.:Che cosa si può fare per affrontare il problema?
L.B.: Ora sarebbe necessario capire con molta urgenza l’entità del fenomeno, perché se si tratta di casi identificabili si può ancora agire, ma se il fenomeno è tanto diffuso, rischiamo seriamente di perdere il lupo a causa del cane, e anche di non esserne consapevoli! Sarebbe urgentissimo un campionamento su tutto l’Appennino con delle analisi genetiche appropriate, ma nessuno se ne interessa, né le Regioni, né il Ministero, né le associazioni animaliste, né i conservazionisti.
Il problema è anche tecnico: un ibrido può essere cane o lupo in diverse percentuali, diciamo così. Fino a che percentuale posso definire lupo un lupo? Se un lupo ha un 1% di gene canino lo devo considerare un lupo oppure no? Cioè, lo devo tenere libero in natura oppure no? Questa è una domanda che non ha una risposta per il momento, perché nessuno si è occupato del problema per prendere una decisione e sviluppare delle linee guida.

D.:Quanto può aiutare la genetica?
L.B.: La genetica ha dei limiti tecnici, risponde con certezza fino alla seconda generazione, già alla terza o la quarta si fanno ipotesi e non si hanno certezze. Però c’è un altro strumento, ed è quello dei dati morfologici. Un problema simile è stato affrontato e parzialmente risolto in Scozia dove si poneva in maniera analoga sul gatto, fra gatto selvatico e gatto domestico. Qui hanno prodotto delle linea guida molto precise che mescolano tecniche di tipo genetico con tecniche di tipo morfologico per decidere quando e come rimuovere gli animali dalla natura. Noi dovremmo fare una cosa del genere.

Come sempre il limite di osservazione è genetico e fisico, a quello caratteriale non ci bada nessuno, perché chi lavora nel settore o è un biologo o è un etologo, osservatori di dati i primi, di ‘’cosa ?’’ i secondi, visto che di psicologia non hanno che sterile conoscenza scolastica unicamente osservativa e non pratica.

D.: Esiste una stima della popolazione degli ibridi?
L.B.: No, non c’è e sarebbe da fare urgentemente. Noi ora abbiamo una serie di prove morfologiche e genetiche confermate anche dal dottor Ettore Randi dell’ISPRA, di presenza di ibridi sull’Appennino Tosco Emiliano e in Toscana sulla costa. Nel Parco della Maremma c’è un branco di ibridi. Sono animali che sopravvivono bene, all’aspetto sembrano cani e quindi nessuno gli spara come magari purtroppo succede con i lupi. Ci sono evidenze di ibridi in Abruzzo, nel Pollino e in Puglia.

Sarà un caso che i luoghi / regioni nominati sono i più facoltosi di allevamenti amatoriali e non di razze di moda, fra le quali razze ibride di Lupo?
D.: Alla luce di quello che ci siamo detti cosa pensa del caso di ibrido detenuto a Parma da un privato?

L.B.: Intanto ritengo che sia scorretto il processo con cui l’animale è stato affidato. La Forestale non ha il potere di distribuire lupi o ibridi a chiunque. In ogni caso dovrebbe essere tolto dal controllo di un privato e messo nei recinti che ha la Forestale a Popoli, in Abruzzo, ad esempio, dove l’animale può essere meglio custodito e studiato. L’ibrido non deve diventare un animale domestico che sta in casa, perché questa sarebbe la fine di qualsiasi tentativo di controllare l’ibridazione e quindi la fine della conservazione del lupo.

Così come non è giusto affidarlo a medici che li tengono alla catena e da quel che si racconta, visto che tardava il prelevamento del cucciolo da parte dell’organo che per dovere doveva prelevarlo, il medico in questione ha accolto, pur di liberarsene, la richiesta di una persona che, ha altri Can i è vero, ma sembra anche che abbia una certa esperienza in razze ibride; non è uguale ad allevare un Lupo è certo, ma il peggio non è mai morto; in più sembra che la signora abbia un’abitazione molto particolare, provvista di parco! … da quel che si racconta, questa persona ha dato al cucciolo una casa/tana e un Branco/Famiglia, la qual cosa non è da sottovalutare.

D.: Ipotizzando che si perdesse il genoma del lupo e che avessimo una popolazione di ibridi invece che di lupi, che implicazioni tangibili ci sarebbero? Detto in maniera un po’ brutale, che differenza fa?
L.B.: La risposta alla sua domanda è di natura etica: il lupo va protetto perchè è una specie genuina prodotta dalla evoluzione naturale e l’uomo ha la responsabilità di conservarla. L’ibrido è un prodotto del nostro intervento, anzi della nostra disattenzione e incuria per la natura, e non necessariamente merita sforzi, fondi e costi politici e sociali per il suo mantenimento in natura: l’uomo ha già il suo ibrido, si chiama cane, fatto oltre 12000 anni fa per stare vicino all’uomo. Tutti i cani dovrebbero essere tenuti vicino all’uomo, non nella natura selvatica che è invece il posto del lupo

Sono d’accordo che il Cane dovrebbe essere tenuto con più riguardo da parte dei proprietari e sono d’accordo che il Lupo va protetto; ma, non va protetto solo dalle ibridazioni, va protetto anche dalle persone che gli danno la caccia! … non sono d’accordo sul fatto che se capita che questi Animali ibridi vengono catturati, non si debba mantenerli in vita. Solo perché sono dei bastardi non hanno diritto ad avere assistenza? I soldi dello stato devono essere utilizzati per altro? Per cosa ad esempio, oltre logicamente a quello di entrare ed uscire da un deposito all’altro? … con questo discorso allora, per quel che riguarda i Cani, tutti quei poveracci che vengono abbandonati da sapiens idioti, devono morire! … quindi chi gestisce rifugi o si accolla numeri incredibili di soggetti che il mondo dabbene dell’uomo ha rifiutato, è da considerarsi cretino?! … Vivere è un diritto non una colpa!

La storia
D.: Quando e perché i ricercatori hanno cominciato ad interessarsi agli ibridi?
L.B.: Noi non sappiamo da quanto esistano gli ibridi. E’ presumibile che ci siano sempre stati, grosso modo. Però finché la popolazione di lupi è stata molto numerosa, gli eventi di ibridazione erano marginali e comunque non hanno lasciato un segno importante. Il problema è esploso negli ultimi 20-30 anni, quando la popolazione dei lupi era ridotta ad un piccolo numero sull’Appennino.
Il primo ibrido accertato risale al 1976 quando ho cominciato le ricerche sul lupo. Durante una ricerca ho catturato una femmina che viveva da sola al margine del territorio di un branco. Siccome era sola quando è andata in calore si è accoppiata con un cane pastore del paese, Sant’Eufemia a Majella in Abruzzo, e sono nati 6 cuccioli. Dei sei, 4 erano neri con una zampa bianca e gli altri due erano di “tipo lupo”, ma con un pelo e delle dimensioni da ibrido. Quella è stata la prima volta che si aveva una prova della presenza degli ibridi.
A quel punto io lanciai l’allarme, perché se era capitato a me di vederlo, chissà quante volte poteva capitare senza che nessuno se ne accorgesse. Ma nessuno mi ha dato ascolto: né le autorità, né i parchi, né le associazioni di conservazione, ma anche moltissimi ricercatori sostenevano che fosse un caso e che non era quindi un problema.
I genetisti, in particolare l’ISPRA, hanno sempre negato che fosse un problema, perché dicevano che non c’era evidenza che gli ibridi potessero spargere all’interno della popolazione i loro geni, cosa che tecnicamente si chiama introgressione. A quel tempo però non avevano gli strumenti tecnici adeguati per rilevare questo fenomeno, che invece c’è stato, c’è tuttora ed è sempre più forte.

Sicuramente il problema già esisteva e l’espansione è in crescita, ma credo che se le persone non lasciassero incustoditi i Cani, questi non potrebbero accoppiarsi con chiunque.

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http://gaianews.it/ambiente/estinzione-ambiente/ibridi-cane-lupo-res-publica-o-res-privata-34996.html#.VECpQmflrIU

Ibridi cane-lupo: res publica o res privata?
Il fenomenomeno dell'ibridismo è molto diffuso in Italia e pone problemi molto seri riguardo alla conservazione del lupo, il cui genoma potrebbe perdersi per sempre dopo milioni di anni di selezione naturale, e alla relazione fra lupo e uomo.

Nel luglio scorso un cucciolo di lupo (perlomeno così veniva definito dai giornali) è stato ritrovato da alcuni contadini a Castelfranco in Miscano, in provincia di Benevento. Il cucciolo di lupo era ferito e denutrito ed è stato curato da un veterinario, il dottor Alfredo Toriello. In attesa delle analisi genetiche il cucciolo di lupo è stato affidato ad una donna di Parma che ora ne reclama la proprietà. L’animale, che dalle analisi è risultato essere un ibrido, cioè un incrocio fra un cane e un lupo, dovrebbe, a norma di legge, secondo le associazioni ambientaliste, essere tenuto in strutture specializzate, e non tenuto in custodia da un privato.
Fortorino, così è stato battezzato l’ibrido trovato a Benevento, è stato curato dal veterinario, dirigente di una ASL in queste condizioni, in attesa che si capisse se fosse un cane o un lupo. Fra luglio e agosto, molti giornali titolavano che il lupo sarebbe stato a breve condotto al Parco Nazionale d’Abruzzo, dove avrebbe potuto ricevere le giuste cure.
Secondo Angelo Marciano, vice questore aggiunto e Comandante provinciale del Corpo forestale di Benevento, raggiunto telefonicamente da Gaianews.it, le analisi genetiche condotte dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno avevano dato un risultato di “99% cane e 99% lupo”. Perciò è stato necessario chiedere di effettuare le analisi anche presso l’ISPRA ( Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Nel frattempo, mentre si attendeva il risultato di queste seconde analisi, il veterinario Toriello non voleva più tenere l’animale nel suo giardino.
Contemporaneamente, ha riferito il Comandante Marciano, una signora di Parma presentava la propria candidatura per l’affidamento di Fortorino, ottenendolo.
Ora l’animale, che le analisi hanno accertato essere un ibrido,* cioè un incrocio fra cane e lupo, si trova presso la casa della signora parmigiana. La forestale ha revocato l’affido, ma la signora ha fatto un ricorso al TAR sulla legittimità della revoca. Il TAR ha stabilito che “Valutata l’apparente contraddittorietà dell’operato complessivo dell’Amministrazione che ha proceduto all’affidamento dell’esemplare in data 13 settembre 2013 nonostante avesse in corso richiesta di accertamenti genetici sul conto del medesimo (8 agosto 2012)”, “Considerato che, ad un primo sommario esame, non pare adeguatamente comprovata, da parte dell’Amministrazione, la riconducibilità dell’esemplare in questione alle specie animali di cui alla L. n. 157/1992;” considerato ” che la complessità delle questioni oggetto del presente giudizio non sembra compatibile con la sommarietà propria della fase cautelare rendendosi necessario un approfondimento nel merito” e per non creare ulteriori stress all’animale, l’ibrido debba rimanere presso la signora parmigiana in attesa della sentenza. La prossima discussione è fissata per il 6 novembre.

Non so di leggi ma so di comportamento, e quello che viene evidenziato sullo stress vissuto da Fortorino è da tenere in grande considerazione: lui, povero cucciolo denutrito, assistito e poi legato alla catena, affidato, liberato dalla catena e assistito in maniera più adeguata, tolto alla sua famiglia adottiva e messo in un ‘’box?’’ – ‘’ recinto?’’ – ‘’gabbia?’’ , non ci è dato di saperlo… non sono molte le persone che riescono a vedere il problema del distacco dai punti di riferimento; alle persone, in generale, basta pensare ‘’Lupo, Natura’’ per dire ‘’libertà’’ … un Animale da Branco ha bisogno di un Branco prima di tutto; e secondo poi, vorrei sapere quanto le persone che parlano di libertà sanno del caro prezzo della libertà, e sanno che se il soggetto non è sufficientemente forte, non ha molte chance in libertà, e solo questo toglie loro il diritto a vivere? A vivere cioè in cattività, dove per cattività si intende un luogo dove la Natura si respira a pieni polmoni e dove l’Animale a cure e assistenza! … non conosco la signora che vorrebbe riavere il suo Fortorino (Dawa), ma so per certo quanto ha bisogno lui del suo Branco!

Gaianews.it ha raggiunto il portavoce del WWF Italia, Massimiliano Rocco. Massimiliano Rocco ha dichiarato: “Noi riteniamo che quell’animale non possa essere affidato ad un privato. Questi animali devono essere considerati alla stregua dei lupi, devono vivere presso centri di recupero, o centri autorizzati. Bisognerebbe stare molto attenti a come avviene l’affidamento di questi animali e a chi si affidano, perchè esistono delle norme, ad esempio la 157 del 1992, che dicono chiaramente che devono essere affidati ad un centro di recupero o ad un centro specializzato. Quindi il caso non doveva proprio essere creato. Noi chiediamo, come WWF, che quest’animale venga considerato come appartenente alla fauna italiana. Oggi bisogna ripristinare la legge, quell’animale deve essere portato via e consegnato alla struttura in grado di gestirlo adeguatamente. Vorremmo che la magistratura adottasse una particolare attenzione nei confronti di questi aspetti perchè qui non si tratta di uno o due animali. Bisognerebbe cominciare a sentire gli esperti in questo campo, ma quelli veri.”

Sono d’accordo ma allora neanche al veterinario doveva essere affidato e comunque bisognava sbrigarsi a prelevarlo, perché davvero una vita alla catena non mi sembra adeguata, visti anche i principi consigliati!

La nuova proprietaria ha dichiarato invece: “Colgo l’occasione per invitare le stesse (associazioni ambientaliste ndr.) ad approfondire la questione relativa all’ibrido in quanto l’animale di cui si tratta, oltre a non sussistere alcuna prova sulla sua provenienza dallo stato selvatico (c’è un’indagine in corso presso la Procura della Repubblica del Tribunale competente) che anzi risulterebbe alquanto dubbia e per nulla certa, non può certo dirsi cresciuto in un branco in quanto dati certi e documentati comprovano che il medesimo sia stato detenuto nel giardino di un’abitazione privata dall’età di poco meno di due mesi – peraltro legato ad una catena lunga poco più di un metro – fino a quando non è stato dalla sottoscritta prelevato da quella indigente situazione e trasferito presso la propria residenza su autorizzazione della Forestale.”

Pienamente d’accordo!

Il fenomenomeno dell’ibridismo, come accennato da Massimiliano Rocco, è molto diffuso in Italia e pone problemi molto seri riguardo alla conservazione del lupo, il cui genoma potrebbe perdersi per sempre dopo milioni di anni di selezione naturale, e alla relazione fra lupo e uomo. Per questo, a proposito, è stato avviato da qualche mese un apposito progetto europeo, IBRIWOLF.

E il progetto prevede che l’uomo tenga i Cani in maniera diversa? E prevede anche che si faccia attenzione sulla ibridazione voluta per la nascita e commercio di esemplari molto di moda, molto richiesti e molto ben pagati?!

*Ultima modifica ore 12,31 del 31 gennaio 2013. L’animale è un ibrido, cioè un incrocio fra cane e lupo, ma non si conoscono dati sui suoi genitori, cioè non sappiamo se fossero cani, lupi o ibridi a loro volta.

Beh questa ultima affermazione lascia molta da pensare!

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Intervista ispra
http://gaianews.it/rubriche/dalla-redazione/ibrido-fortorino-le-analisi-dellispra-e-le-informazioni-genetiche-intervista-a-ettore-randi-35285.html#.VECo0GflrIU

Recentemente ci siamo occupati del caso di Fortorino, un ibrido fra cane e lupo, che è attualmente tenuto in custodia da un privato a Parma, ma che, secondo le associazioni ambientaliste, dovrebbe essere spostato al più presto presso un centro di recupero della fauna selvatica. Abbiamo intervistato sull’argomento il dottor Ettore Randi dell’ISPRA, che si occupa da anni del problema degli ibridi, e che ha eseguito le analisi genetiche che hanno rivelato che Fortorino è un ibrido fra un cane e un lupo.

Domanda: Quali sono i risultati delle analisi?
Ettore Randi: Vorrei precisare che le analisi sono state fatte su campioni ricevuti da Benevento e non so se corrispondano con l’animale che adesso è a Parma. Io ho fatto delle analisi su campione di un canide che al momento del prelievo era a Benevento. Certamente, questo animale è stato affidato ad un privato a Parma, ma non ho avuto altro materiale, quindi non posso accertare che l’animale sia lo stesso. Abbiamo eseguito le analisi su campioni di sangue. Il risultato è che l’animale è un incrocio fra un lupo e un cane.
D.: Possiamo conoscere il grado di ibridazione? Dal punto di vista legale questa sembra essere un’informazione importante.
E.R.: Sì, dal punto di vista legale questo fa la differenza, ma il problema è che noi non siamo in grado di accertare con precisione il grado di ibridazione, cioè la generazione. Gli ibridi si formano tramite una prima generazione di incrocio a cui segue una seconda e una terza eccetera, ma in questo caso non siamo in grado di accertarlo, non possiamo andare oltre un’ipotesi. L’accertamento si può fare solo se esistono e si conoscono i possibili genitori, conoscendo se siano lupi o cani o a loro volta ibridi, ma non è questo il caso.
Noi supponiamo, ma è solo una supposizione, che sia un ibrido recente. Recente può voler dire da una a tre generazioni nel passato, ma non possiamo indicare con precisione la generazione. Quindi nel referto che abbiamo realizzato abbiamo scritto che i dati sono compatibili con un’origine recente dell’ibrido, ma non abbiamo potuto indicare la generazione.

Non avendo un dottorato in materia posso solo fare una domanda: potrebbe essere anche un ibrido di 4° o 5° grado/generazione? .. se di 5° so essere lecito da tenere per un comune mortale!

D.: Nella legge, che è un’applicazione della Convenzione Cites si dichiarano protetti gli ibridi fino alla quarta generazione. Voi non riuscite a determinare la generazione per una mancanza di campioni, o perché le analisi effettuate non sono state sufficientemente approfondite oppure non è possibile, solo attraverso le analisi, stabilire la generazione di ibridazione? In quest’ultimo caso si evidenzierebbe un vuoto normativo?
E.R.: La normativa di cui parla è stata creata per specie animali che vengono allevate e quindi esiste un record della genealogia. Ma questo con gli animali che vivono in natura è praticamente impossibile. Certamente si possono fare esami più approfonditi di quelli che si fanno di routine, li possiamo fare anche noi, ma il problema di fondo rimane, e cioè non c’è un campione adeguato delle popolazioni di riferimento, perché sia quella del cane che del lupo sono troppo ampie. Quindi, anche esami più approfonditi arriveranno a ipotesi, ma non a certificazioni sulla generazione.
Le normative in generale, ma anche quelle comunitarie in generale sugli ibridi che coinvolgono specie selvatiche o popolazioni naturali sono ancora molto approssimative. C’è molto da fare sul piano giuridico e normativo per precisare la questione.

Capisco il problema, ma se intanto si potesse raccogliere una campionatura delle varie sottospecie di Lupo che si hanno per così dire ‘’a portata di mano’’ già si sarebbe un passo avanti … esistono riserve naturali statali e private che ospitano soggetti di varie sottospecie, si potrebbe cominciare con quelli … !

D.: Che problemi pone il proliferare degli ibridi?
E.R.: Se cani e lupi si dovessero ibridizzare in maniera massiccia le peculiarità genetica della popolazione italiana di lupo si perderebbero. Le implicazioni possono essere tantissime: può cambiare l’aspetto esterno dei lupi, che perdono le caratteristiche di forma, colore e mantello. Un’altra conseguenza su cui esiste ancora poca documentazione, ma che è un rischio reale, è che cambino i comportamenti, perché il cane è stato addomesticato per vivere assieme all’uomo, il lupo invece è stato selezionato per vivere in natura. Gli ibridi possono avere comportamenti diversi che magari li possono rendere meno diffidenti nei confronti dell’uomo, quindi in ultima analisi più pericolosi.

D’accordissimo sulla gravità delle mutazioni, ma vorrei sapere cosa si intende per più pericolosi; forse con più possibilità che essi si avvicinino a bestiame ? - (che sempre una finaccia fa, sia in bocca ad un Lupetto che cucinato sui fornelli) – no, perché non mi viene in mente un altro presupposto di pericolosità, perché basterebbe mettergli paura come è stato per le sottospecie che hanno conosciuto l’uomo cacciatore e usurpatore di territori, per non averli più fra i piedi .. ricordo un video sul Lupo Artico, dove era evidenziata la loro poco diffidenza nei confronti degli uomini, poiché ancora poco affluenti in quei lidi poco ospitali per una specie anomala e poco resistente come la nostra … chissà se il Lupo Artico è ancora oggi dopo la grande affluenza dell’uomo nei suoi territori, così poco diffidente nei suoi confronti, come lo era allora!!!

Potrebbe inoltre cambiare la resistenza alle malattie, perché i lupi sono selezionati per difendersi naturalmente dalle patologie che ci sono in un ambiente naturale e i cani, come tutti gli animali domestici, invece, sono portatori di patologie che normalmente non sono presenti nelle popolazioni selvatiche e questo potrebbe creare conseguenze negative per la popolazione che ibridizza. Quindi, c’è tutta una serie di conseguenze potenzialmente negative che portano chiunque si occupi di conservazione a contrastare l’ibridazione fra lupo e cane.

Pericolosa è anche la spazzatura che viene lasciata nei boschi delle persone e che i Lupi ingurgitano, rischiando un blocco intestinale e altro!

D.: Cosa sarebbe meglio fare quando si trova un ibrido?
E.R.: Tutte le volte che si recupera un individuo ibrido, la direttiva, dal punto di vista della conservazione è di non rilasciarlo in natura, o perlomeno di prendere in considerazione la possibilità di sterilizzare l’individuo e quindi di rilasciare un ibrido, che non si riproduce più, oppure di tenerlo in un recinto dove c’è la disponibilità di farlo, e per questo abbiamo i recinti di Recupero della Fauna Selvatica dove questi animali, anche quello che ora si trova a Parma, potrebbero stare meglio che non affidati a un privato. In quest’ultimo caso infatti si corre il rischio che si perda il controllo sull’animale che potrebbe sfuggire e quindi ritornare libero e tornare a ibridizzare altri individui, oppure l’animale potrebbe essere utilizzato per incroci con cani, creando razze come il cane lupo di Sarloos che ha notoriamente comportamenti aggressivi e imprevedibili e che mettono a rischio l’incolumità delle persone.

...oh e adesso ci starebbe bene un sogghigno!!! … giusto che non debbano riprodurre ci mancherebbe altro, però, le persone che dicono queste cose lo sanno che un Animale cambia il suo odore una volta sterilizzato, senza parlare poi del fatto che una volta stato a contatto con uomo, l’odore di quest’ultimo non gli si toglie da dosso tanto facilmente???!!!... e quale potrebbe essere, se mi è lecito fare questa domanda, la sua vita in Natura nel momento in cui l’odore del suo corpo è cambiato? L’odore per gli Animale è talmente importante che ne rende possibile la sopravvivenza, non ha caso l’olfatto è il primo senso che si attiva alla nascita! … e in più, che il Cane Lupo di Saarloos sia in molti aspetti lupini, è un dato di fatto, ma dove sarebbero tutti questi soggetti che hanno una spiccata aggressività attiva, quando loro primaria abitudine è quella di fuggire davanti all’uomo, alle novità e alle aggressioni o tentativi di avvicinamento da parte di estranei??? Il rischio semmai lo corre il Saarloos, altra azza di moda degli ultimi anni!

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http://gaianews.it/rubriche/dalla-redazione/ibrido-cane-lupo-come-avanza-il-lavoro-del-life-ibriwolf-43446.html#.VECommflrIU
Ibrido cane-lupo: come avanza il lavoro del Life Ibriwolf

Un fenomeno che coinvolge cani randagi e padronali, e una specie che dovrebbe rimanere selvatica, il lupo, in un problema gestionale di non facile soluzione
Secondo una relazione pubblicata dagli esperti dell’Università La Sapienza di Roma il fenomeno degli ibridi fra cane e lupo sembrerebbe essere in aumento. La relazione è stata prodotta nell’ambito del progetto europeo Ibriwolf e indaga la presenza di ibridi sul territorio della Provincia di Grosseto, attraverso metodologie genetiche e fotografiche.
Il fenomeno degli ibridi fra cane e lupo, dovuto alla cattiva gestione dei cani e all’aumento della popolazione di lupo, minaccia seriamente il genotipo del lupo, protetto da norme europee, oltre a porre una serie di problemi gestionali che sempre con più evidenza mostrano la necessità di una strategia unitaria su tutto il territorio nazionale.
Un ibrido ripreso a Stribugliano dalla fototrappola dei ricercatori Lorenzo Manghi e Elisabetta Tosoni, del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie dell’Università degli Studi La Sapienza di Roma. Fonte: Pagina Fb Life Ibriwolf
Per chiarire lo stato dei lavori e i risultati finora raggiunti, abbiamo raggiunto il team di scienziati: Valeria Salvatori, dell’Istituto di Ecologia Applicata, responsabile del coordinamento del progetto Ibriwolf,e Chiara Braschi, Paolo Ciucci e Luigi Boitani del Dip. di Biologia e Biotecnologie Charles Darwin, Università Sapienza di Roma, partner del progetto Ibriwolf, responsabile delle azioni di survey e cattura.
Ibrido cane lupo, un fenomeno che sembrerebbe in aumento
I ricercatori hanno spiegato che “sicuramente sono aumentate le capacità tecniche di diagnosi e, soprattutto, l’intensità di campionamento sull’intero territorio nazionale di reperti sia biologici per le analisi genetiche, che fotografici per le valutazioni sul fenotipo.
“Tuttavia, in zone dove prima non si rilevavano ibridi – né geneticamente, né fenotipicamente -, ora se ne rilevano in proporzioni preoccupanti: esempi sono l’Appennino emiliano, la provincia di Benevento e il Parco d’Abruzzo.
Fino a che non si attiverà un serio programma di quantificazione e monitoraggio del fenomeno su scala nazionale, però, non sarà possibile stabilire con certezza dimensione, localizzazione, estensione e tendenze temporali del fenomeno.”

Forse è arrivato il momento di prendere la situazione di petto; di mettere dei paletti alle persone che gestiscono male i propri Cani; di mettere un punto al fenomeno dell’abbandono e consequenziale randagismo, di dare delle direttive agli allevatori amatoriali e non, privati e improvvisati, per ciò che riguarda le modalità di allevamento del Cane, sia questo appartenente a razze prettamente lupine sia a razza di evoluzione neotenica minore. È arrivato il momento di dare in mano la questione a chi realmente ha intenzione di porvi rimedio e ha il coraggio di rompere il sistema, andando contro le sedie padronali, il servilismo e il commercio.

l’ibrido cane-lupo catturata a marzo a Stribugliano (Arcidosso,Amiata) ed ora custodita nel Centro Recupero Animali Selvatici della Maremma (CRASM) di Semproniano, gestito dal WWF Foto: Pagina Fb Life Ibriwolf
Le motivazioni possono essere diverse, ma, spiegano i ricercatori, “il fattore principale è il mancato controllo dei cani, che risultano così liberi di vagare sul territorio, pur essendoci una legge (LN 281) ad hoc che dovrebbe regolamentare la loro presenza. Questo affermazione concorda con la riscontrata presenza di canidi di grossa taglia nel 30-40% del territorio grossetano, aree in cui è stata confermata la presenza stabile del lupo.

Forse se si facesse rispettare la legge qualche miglioramento già ci sarebbe!

“Un altro importante fattore è l’aumento del numero di lupi, che induce gli esemplari giovani a spingersi anche verso le aree rurali, benché meno idonee per la sopravvivenza e fortemente antropizzate. In questi territori, aumenta la probabilità – per gli individui solitari o per i nuclei numericamente ridotti – di entrare in contatto con i cani.

Detta così sembra che il problema è l’aumento del numero dei Lupi … ho paura che sia spunto di una caccia al Lupo autorizzata!

Un problema di non facile soluzione, in cui è necessario l’impegno di tutti
“La situazione non è semplice ed è fondamentale che siano predisposti sforzi in ogni direzione, in modo da richiamare tutti gli attori verso una collaborazione che benefici ognuno di loro,” questa l’opinione di Valeria Salvatori, coordinatrice del progetto Ibriwolf.
“È fondamentale sottolineare che il lupo è una specie caratteristica del nostro patrimonio naturale e non deve essere demonizzata, né tantomeno modificata con incroci che ne potrebbero modificare il carattere schivo. Dunque, minimizzare l’eventualità di incroci o reincroci è di vitale importanza”, spiega Salvatori.

La diffidenza, facilmente ricordata in ‘’carattere schivo’’, è fonte di saggezza, se nello specifico è riguardante l’uomo, essa è data ‘’dalla conoscenza dell’uomo’’. Es.: il Lupo Artico di Brandemburg non era schivo con l’uomo perché non lo conosceva!
Il Cane potrebbe modificare il carattere? Si, forse ! … ma mi piacerebbe sapere cosa si intende per modificare il carattere del Lupo, perché possono esistere diversi intendimenti della cosa e sarebbe interessante sapere a cosa ci si riferisce quando si parla di modifica del carattere. Fermo restando che sono d’accordo sulla non-ibridazione!
…e comunque, vorrei sapere di cosa si ha paura nell’avvicinamento del Lupo o ibrido che sia … che si mangi i bambini? … ancora la favola di Cappuccetto Rosso? … o che si mangi le Pecorine che sempre mangiate finiscono, sia la loro fine in bocca ad un altro Animale sia dalla pentola alla bocca dell’uomo!

“Nel caso delle pratiche zootecniche, ad esempio, gli ostacoli possono essere mitigati mediante l’assunzione di misure di protezione a tutela degli allevamenti, tra le quali l’adozione di comportamenti responsabili e virtuosi nella gestione dei propri cani potrebbe essere un ottimo inizio: sia per il benessere dei cani stessi, sia per evitare il dilagare del randagismo, spesso una minaccia al patrimonio zootecnico maggiore di quella rappresentata dal lupo.

Perfettamente d’accordo!

“Il problema è di natura gestionale-normativa, dal momento che si tratta di salvaguardare una specie protetta piuttosto che un animale (semi)domestico. Il progetto Ibriwolf, comunque, ha già instaurato un dialogo con le autorità competenti e i gruppi interessati, la problematica è stata sollevata agli occhi dei responsabili locali e nazionali e si è costituito un gruppo di lavoro che contribuirà a sviluppare delle linee guida per la gestione degli ibridi.”

Elin, uno dei primi sette cani randagi catturati tra settembre e ottobre 2012 nei pressi di Manciano (Grosseto), primo risultato del progetto LIFE Ibriwolf. Sono ora custoditi presso il canile Zooservice di Leprai, dove hanno ricevuto un nome. I veterinari della ASL li hanno visitati, applicando loro il microchip di riconoscimento.
Nonostante gli occhi dolci che non possono non intenerirci, un cane libero nell’ambiente naturale ha la stessa potenzialità di un lupo nel catturare prede, siano esse cinghiali e caprioli oppure pecore e vitelli allo stato brado. Ma, soprattutto, essendo una stessa specie, mette a repentaglio il patrimonio genetico del lupo (Foto Dario Petrucci/Provincia di Grosseto/Life Ibriwolf)

Dove finiscono i cani e gli ibridi che vengono prelevati?

Ma che fine fanno gli esemplari catturati? “Gli esemplari verranno catturati con tecniche autorizzate da ISPRA che minimizzino lo stress da manipolazione (tempi di intervento entro 15 minuti dalla cattura), “spiegano i ricercatori. “Una volta preso un individuo, la gestione cambierà a secondo dell’individuo stesso. La decisione finale sul destino degli animali catturati (in caso fenotipicamente non siano evidentemente lupi, perciò rilasciati immediatamente) viene presa in seguito ai risultati di analisi genetici condotti con procedura d’urgenza dal laboratorio di ISPRA.”. Ecco le diverse destinazioni degli animali:
• Saranno rilasciati sul territorio quegli individui che, ad un primo esame morfometrico e fenologico, non presentino neanche uno dei caratteri fino ad ora associati con genotipi ibridi, previa apposizione di collare radio-trasmittente che permetterà di seguirne gli spostamenti ed, eventualmente, associarli ad eventi di predazione sui domestici.
Al momento, non si hanno dati sufficienti per discriminare gli individui anche su base comportamentale.
• Nel caso di cattura di un esemplare ibrido – determinato sulla base di particolari caratteristiche fenotipiche -, è stato prodotto un protocollo operativo che stabilisce le prassi da seguire. Il progetto prevede la costruzione di 6 recinti dedicati alla loro accoglienza: prelevare gli animali dal territorio oppure annullarne il potenziale riproduttivo, infatti, è un modo indiretto per salvaguardare il lupo.
• Nel caso di dubbio, l’animale sarà affidato al CRAS di Semproniano, gestito dal WWF.
• In presenza di cani sprovvisti di collare e microchip, si procederà al loro trasferimento ai canili convenzionati con i comuni di competenza, in ottemperanza alla LN 281.

Mi piacerebbe sapere se, quando si parla di ‘’annullare il potenziale riproduttivo’’ si pensa al disagio e al pericolo che passa l’Animale sterilizzato subito dopo e nell’arco dei primi 20 giorni dall’operazione … presumo che questi Ibridi vengano rilasciati subito dopo la sterilizzazione … è il loro mutamento di odore dovuto ai medicinali e disinfettanti e contatti con l’uomo, viene preso in considerazione quando vengono rilasciati? Ancora una volta mi sento di soffermarmi su pensieri che vanno oltre la semplicità sapiens: cosa accade una volta rilasciati? … e se non vengono rilasciati, come sono questi luoghi dove vengono rinchiusi o ospitati? Vengono isolati o vengono messi in comunità, sia la comunità anche una semplice coppia? … cosa fanno gli addetti ai lavori con questi soggetti? … se hanno terra e compagnia, posso capire che non interagiscono più di tanto (cioè non ci perdano tempo per fargli compagnia), ma se il posto dove stanno è piccolo e sono soli? Che siano Ibridi o Lupi veri, sono comunque Animali sociali e un Animale sociale non può vivere da solo!

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Video - http://www.ntr24.tv/it/news/ambiente/il-cucciolo-di-lupo-fortorino-sta-bene-a-breve-il-riadattamento-presso-un-centro-specializzato.html


le mie risposte e domande, non vogliono in alcun modo offendere nessuno, sono solo riflessioni.

Tornando a Fortorino … che fine ha fatto?
Leggo su CSDL Forum http://www.canislupus.it/forum/viewtopic.php?f=14&t=4987&p=54853&hilit=fortorino#p54853
che vive in una gabbia in attesa di essere liberato nel terreno confinante ad essa, terreno che ospiterà solo lui, perché essendo un Ibrido di Lupo e non un puro, non può avere contatti con i Lupi. Sulla pagina di questo forum, un utente trascrive la sua visita al luogo dove è detenuto e descrive quel che l’addetto ai lavori racconta in merito a questo Animale. Egli dice fra le altre cose, che presenta comportamenti stereotipati sia in presenza di visitatori che in solitaria, girando nella gabbia alla maniera che siamo usi vedere negli Animali tenuti in gabbia nei circhi (credo si intendesse questo con comportamenti stereotipati). Inoltre si descrive questo mix-Lupo come imprevedibile e a tratti aggressivo, schivo con l’uomo, destabilizzato dalla sua convivenza con la signora. Emh! Mi chiedo: un Animale con sangue lupino mostra, quando è lontano dal luogo ove si sente sicuro e lontano da quello che è stato il suo Branco, una certa diffidenza e un certo disagio più che motivato, in quanto il Branco e la tana sono per lui ‘’la vita’’. Mi sembra più che normale che un Lupino sia a disagio e sia fors’anche un po’ fuori di testa visto che di punto in bianco si è ritrovato catapultato in un luogo che non gli appartiene, visto che è solo e visto che nessuno si comporta con lui in maniera adeguata alle sue abitudini. Per Fortorino vale la stessa regola (anche se al contrario) che fa sembrare un Selvatico squilibrato se lo si porta in un appartamento. Abbiamo cioè un Animale che non conoscendo il pavimento, il lampadario, il divano ecc … trova tutto anormale! … Fortorino sta vivendo e vivrà per il resto della sua vita, come un Lupo solitario, privato della Famiglia e privato della certezza … un Animale sociale non può vivere così!
E ora chiedo a chi si è fatto qualche domanda: di questo Animale non si ha la certezza che sia un mix, non si ha la certezza che sia un Lupo, non si sa se mai fosse un mix, a quale generazione appartiene; nessuno si prende la briga di capire che i suoi atteggiamenti sono dettati dallo squilibrio ambientale in cui ‘’ora ‘’ si trova, e se la sua vicenda si fosse svolta nei tempi adeguati, egli non avrebbe avuto modo di conoscere un ambiente che lo ha ‘’destabilizzato’’ (come dicono gli addetti ai lavori) … ma destabilizzato in che modo?non viveva male con la signora, e a detta dell’utente della riserva e del signore che ha riportato le notizie dalla visita al luogo ove è rinchiuso, Fortorino stava in gran forma quando lo hanno prelvato/catturato … io non capisco … anche un esemplare di una razza canina ibrida di Lupo avrebbe un comportamento similare a Fortorino se prelevato dalla sua casa … sono davvero molto contrariata da quel che raccontano gli addetti ai lavori, dalle loro osservazioni e conclusioni … non conosco la signora che lo ha ospitato, ma conosco le razze ibride e rivedo nei comportamenti di Fortorino la normalità di un Animale a cui è crollato il mondo addosso!
Si racconta che Fortorino è stato sottoposto a sterilizzazione e che non sia sopravvissuto all’anestesia … non so se sono chiacchiere di quartiere o è la realtà … in ogni caso, che sia stata questa la sua fine o che sarà quella solitaria a mangiare carcasse di perde e non cibo cucinato, penso che per lui l’esistenza sarà comunque un inferno. Un Animale sociale non può vivere l’isolamento … se è ancora vivo …

... ho trovato di grande utilità vivere e lavorare con Cani lupo di Saarloos e Cani Lupo Cecoslovacchi, questi splendidi esemplari mi hanno permesso di collegare la vita e il comportamento del Lupo e del Cane; sicuramente i precedenti 18 anni di lavoro in campo cinofilo sono stati essenziali, ma senza di loro, tutto rimaneva sotto un alone di mistero ... i documentari non sono più momenti che rappresentano la realtà come può rappreserntarla un film, e il linguaggio dei Cani e dei Lupi ha assunto il suo meraviglioso significato, ben lontano da quelle che sono le credenze popolari.

Grazie!