http://www.parcoappennino.it/newsdettaglio.php?id=20170
Un Lupo al guinzaglio privato della libertà
Il WAC del Parco Nazionale si schiera con il CFS di Parma
(Sassalbo, 10 Gennaio 2013) - Può un privato allevare un
lupo selvatico o un cane nato da un incrocio con il predatore?
Il Wolf Appennine Center (W.A.C.) del Parco Nazionale dell'Appennino
tosco-emiliano esprime il proprio disappunto sulla vicenda del
lupo Fortorino e si schiera apertamente a fianco del Corpo Forestale
dello Stato di Parma, sottolineando quanto sia grave e pericoloso
affidare in modo definitivo un lupo a cittadino privato proprietario
di molti cani.
La notizia, riferita dalla stampa locale, è che il lupo
Fortorino, recentemente registrato all'anagrafe canina con il
nome Dawa, potrebbe essere un ibrido, cioè nato dall'incrocio
tra un lupo e un cane. «Anche se non è ancora chiaro
a quale generazione si possa riferire l'evento di ibridazione
– sottolineano gli esperti del W.A.C. del Parco Nazionale
- si rende assolutamente necessario puntualizzare che la popolazione
italiana di Lupo (Canis lupus italicus) vede la sua integrità
genetica fortemente minacciata a causa dell'ibridazione. Il lupo
e il cane appartengono alla stessa specie, in grado di accoppiarsi
e produrre prole fertile (interfecondi). Accoppiamenti di questo
tipo avvenuti in passato, e tutt'ora possibili in natura, fanno
sì che il fenomeno abbia assunto proporzioni molto preoccupanti.
Sulla complessa gestione di questi ibridi, presenti allo stato
selvatico, c'è ancora un vuoto normativo nonché
una totale mancanza di linee guida ministeriali».
A oggi il problema dell'ibridazione "lupo x cane" è
stato sottovalutato e negligentemente trascurato sia dalle amministrazioni
pubbliche che da buona parte del mondo scientifico. Il Wolf Apennine
Center del Parco Nazionale, in collaborazione e sinergia con il
progetto europeo Life Ibriwolf, sta ponendo le basi per una corretta
definizione e messa in evidenza del problema, sia sul piano tecnico,
sia gestionale e quindi normativo, attraverso azioni pratiche
di contrasto al fenomeno dell'ibridazione (riduzione del randagismo
canino, sterilizzazione degli ibridi allo stato selvatico, campagne
di informazione e sensibilizzazione) e l'istituzione di un Tavolo
di confronto con le categorie interessate (tra questi, amministratori
locali, associazioni ambientaliste e animaliste, tecnici faunistici,
Corpo Forestale dello Stato, Polizia provinciale).
Secondo me dovrebbero fare
qualcosa di più e provvedere alla sterilizzazione dei Cani
con più incidenza e sensibilizzazione degli uomini con
più marcatura
«Proprio le attività che il W.A.C.
intende mettere in atto in merito al fenomeno dell'ibridazione
a livello locale nonché la ventennale esperienza del Parco
Nazionale e dei suoi operatori in materia di monitoraggio e conservazione
della specie lupo rendono il caso del lupo Fortolino una questione
sulla quale ci sentiamo di esprimere il nostro parere –
insistono gli esperi del Parco -
Come si concilia la detenzione di un lupo recuperato in natura,
perciò da considerare al 100% come animale selvatico, con
un allevamento di cani? E' fondamentale sottolineare che il caso
è sorto in conseguenze a delle analisi genetiche dagli
esiti ancora incerti. In assenza del riscontro genetico si sarebbe
seriamente valutata la possibilità di reinserire in natura
quell'animale.
Ma come può essere
reinserito un Animale del genere in Natura visto che ne è
stato portato via a tre mesi, ha conosciuto i pro e i contro dell’uomo
- non dimentichiamo chi l’ha tenuto legato alla catena perché
lo riteneva pericoloso per gli spettatori!!! … questo Animale
sa di uomo e soprattutto non ha avuto dei Genitori che lo educassero
nella faccende di caccia … per quanto un selvatico possa
essere selvatico, se non ha avuto un’istruzione, non ha
molte possibilità di sopravvivere!
Ma a questo ci pensano gli operatori tecnici del settore?
Comprendiamo che la vicenda decontestualizzata
possa assumere connotazioni molto diverse: è normale che
si possa pensare che un ulteriore trasferimento per l'animale
possa rappresentare una fonte di stress, ma qui si tratta di prendere
la decisione "per la vita". Noi pensiamo che detenere
un lupo adulto in gabbia non sia giusto, che sia pericoloso e
soprattutto che il predatore vivrebbe un forte disagio, se non
altro per la sua forte predisposizione naturale al continuo movimento.
Noi pensiamo che si dovrebbe operare in modo tale da assicurare
al lupo Fortorino un futuro all'interno di una struttura idonea
e non certo legato al guinzaglio, in una gabbia, o magari in qualche
mostra mercato».
Da quello che risulta,
Fortorino, una volta preso in custodia dall’avvocatessa,
non ha vissuto in una gabbia, anzi risulta avesse un bel parco
a disposizione, e soprattutto era assistito e non era scopo di
visite di curiosi paganti come accade in alcune riserve (se in
una riserva volevano trasferirlo)
I pochi lupi attualmente detenuti in cattività
sono regolarmente affidati ad aree faunistiche strutturate in
modo idoneo alla captivazione di tali animali, con personale tecnico
e veterinario qualificato. Viceversa le persone che verrebbero
ufficialmente autorizzate a detenere il lupo Fortorino non hanno
alcuna esperienza in merito alla detenzione di animali selvatici
e non possiedono strutture idonee.
Le strutture sono fondamentali
e il personale qualificato anche , ma chi è in grado di
dire se qualcuno è veramente qualificato? Chi ha appreso
esperienza sui libri e ha fatto qualche osservazione a distanza?
O chi gestisce il Lupo in cattività senza contatto? …
cosa ne sappiamo noi di cosa pensa un Lupo se ci limitiamo ad
osservare e a fare ragionamenti umani su ciò che vediamo
?
«L'affidamento del lupo in questione a un privato costituirebbe
un preoccupante precedente. In seguito a questa vicenda, che rappresenta
un'eccezione alle disposizioni normative in merito alla detenzione
di lupi, chi potrebbe vietare a qualsiasi persona di prelevare
un cucciolo di lupo in natura nella speranza che possa presentare
tracce genetiche di ibridazione? Esiste, inoltre, il rischio fondato
che il lupo si accoppi con i cani insieme ai quali viene allevato,
producendo nuovi ibridi con destino imprevedibile (vendita, liberazione
deliberata in natura o fuga accidentale). Molte persone difficilmente
riescono a distinguere un cane di tipologia lupoide (Cane lupo
cecoslovacco, Cane lupo di Sarloos e Cane lupo italiano) da un
Lupo, due entità profondamente diverse sotto molteplici
aspetti. Per esempio potrebbero moltiplicarsi le segnalazioni
di lupi confidenti o aggressivi con conseguenze facilmente immaginabili
dal punto di vista mediatico, rendendo vano il lavoro degli esperti
che si occupano anche di attività di didattica e sensibilizzazione
sul Lupo».
Sono d’accordo sul
non dover affidare un selvatico al privato ma non dovrebbe essere
affidato neanche a chi ha il permesso e non sa!
Il furto di cuccioli già avviene e viene effettuato anche
da persone insospettabili … in nome del ‘’Re’’
molti operano sapendo di poterlo farlo!
In paesi non lontani dall’Italia la detenzione è
consentita, ma forse in questi paesi c’è più
informazione. Diciamo che in Italia molte persone hanno Cani e
non sono in grado di gestire neanche un peluche; e molte persone
hanno Cani di razze particolarmente impegnative tra le quali anche
i vari Cani Lupo, eppure in nome del ‘’commercio’’
come in nome del ‘’Re’’, nessuno vieta
niente, e esistono Cani che soffrono che scappano e che si perdono
fra i boschi, oppure stanno segregati da qualche parte perché
‘’particolari’’- (segregati: cioè
senza parco o semplice giardino, senza contatto con l’uomo-proprietario
che li acquista solo per specularci sopra)
Non dobbiamo ricercare l’ibridazione solo lì nel
bosco dove è lampante!!!
E' importante, infine, ricordare gli aspetti
normativi. La legge 11 febbraio 1992 n. 157 inserisce il lupo
tra le specie particolarmente protette (art. 2, c. 1): vieta la
cattura e l'uccisione, il disturbo, il possesso, ed il trasporto.
La legge 1992, N. 150, che disciplina i reati relativi all'applicazione
in Italia della convenzione sul commercio internazionale delle
specie animali e vegetali in via di estinzione, prevede l'arresto
da tre mesi ad un anno o ammenda per chiunque, importa, esporta
o riesporta, sotto qualsiasi regime doganale, vende, espone per
la vendita, detiene per la vendita, offre in vendita, trasporta,
anche per conto terzi, o comunque detiene esemplari di specie
come il lupo (indicate nell'allegato A). In sintesi per questa
legge, dal punto di vista normativo, sono da considerarsi lupi
al 100% anche gli ibridi (lupoxcane) che hanno anche un lontano
parente lupo (quattro generazioni prima).
E allora dove stanno tutte
quelle manette attorno ai polsi di tanti cacciatori di trofei
lupini?
Come sempre la legge viene applicata solo là dove fa comodo!
Wolf Apennine Center
Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano
***
http://www.ntr24.tv/it/news/ambiente/il-cucciolo-di-lupo-fortorino-sta-bene-a-breve-il-riadattamento-presso-un-centro-specializzato.html
Immagini esclusive di Ntr24
Il cucciolo di lupo Fortorino sta bene. A breve il riadattamento
presso un Centro specializzato
Ritrovato un mese fa a Castelfranco in Miscano, è stato
curato dal veterinario sannita Alfredo Toriello. Si attende ora
l'arrivo di esperti per il riadattamento allo stato selvatico
e poi il trasferimento nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e
Molise
Sono immagini esclusive quelle giunte in redazione
direttamente da Montefalcone Val Fortore. Un video amatoriale
inviato da un nostro lettore mostra Fortorino, il cucciolo di
lupo ritrovato lo scorso mese di luglio a Castelfranco in Miscano.
Le riprese, fatte con un telefonino e della durata di 40 secondi,
inquadrano il lupetto mentre corre attorno ad un albero in un’area
adibita apposta per lui nel giardino di casa del veterinario Alfredo
Toriello. Dopo il ritrovamento, il cucciolo – un maschio
di cinque mesi – è stato infatti curato dall’esperto
dottore del comune sannita.
Il Lupetto
non corre attorno ad un albero, ma gira attorno ad esso perché
legato ad una catena e mostra un forte disagio interiore, misto
fra paura e disorientamento.
Le sue condizioni erano apparse immediatamente
precarie per un evidente dimagrimento dovuto alla denutrizione
e una ferita procurata dalla ruota di un trattore, ma la possente
struttura fisica dell’animale e le immediate e sapienti
cure del veterinario lo hanno rimesso in sesto.
Come può avere
una ferita da ruota di trattore un cucciolo deperito, al quale
probabilmente qualche saccente cacciatore, improvvisato o professionista,
avrà ammazzato la Madre? Con molta probabilità,
è stato investito dal trattore … tentativo di omicidio?
Non lo sapremo mai!
La notizia, annunciata dall’associazione
Ekoclub di Gigi la Monaca, aveva suscitato grande curiosità
e attenzione sul nostro sito web. Le immagini mostrano inoltre
il cucciolo legato ad un albero, probabilmente per garantire la
sicurezza delle persone all’interno dell’area e per
evitare che possa combinare “pasticci”.
Legato per sicurezza dei
passanti curiosi? Un cucciolo malnutrito pericoloso?
Raggiunto telefonicamente, il dottor Toriello
ha spiegato di essere in attesa che un centro specializzato per
la riabilitazione e il riadattamento dei lupi venga a prenderlo.
L'obiettivo – ha aggiunto l'esperto – è riadattarlo
allo stato selvatico per poi liberarlo successivamente nel Parco
Nazionale d'Abruzzo, Molise e Lazio. (G.F.)
Ma dove e come avverrà
la riabilitazione?! Un Lupo entrato in contatto con l’uomo
avrà un odore che lo distinguerà sempre e questo
non gli permetterà di essere accettato da nessun Branco
e chissà, se mai fosse un Alfa per nascita, se una femmina
si fiderà di lui.
E in più, in che modo pensano gli uomini di istruirlo nelle
Faccende della sopravvivenza? Caccia e rituali? Comportamento
con conspecifici? Come possono gli uomini ovviare a tutto il rituale
delle cure parentali, organo indispensabile per la crescita equilibrata?
***
Intervista a Boitani
http://gaianews.it/rubriche/dalla-redazione/librido-che-minaccia-il-lupo-intervista-a-luigi-boitani-35299.html#.VECpH2flrIU
Recentemente il caso di un ibrido fra un cane e un lupo tenuto
in custodia da un privato a Parma ha fatto emergere un grave problema
legato alla conservazione del lupo, per la cui tutela negli ultimi
decenni si sono spesi moltissimi sforzi, che rischiano di essere
vanificati a causa dell’ibridazione con il cane. Abbiamo
intervistato il professor Luigi Boitani, dell’Università
La Sapienza di Roma, che da anni si occupa della conservazione
del lupo e che per primo negli anni ’70 lanciò l’allarme
sugli ibridi, che resta però ad oggi inascoltato.
Leggi anche l’intervista a Ettore Randi dell’ISPRA
Domanda: Professor Boitani può spiegarci brevemente cos’è
un ibrido?
che quando parliamo di una specie domestica il termine diventa
un po’ inappropriato, perché le specie domestiche
non sono delle specie vere e proprie, ma dei prodotti dell’evoluzione
artificiale plasmati dall’uomo per suo uso e consumo. Però
chiamiamo ibridi anche quelli: quindi cane e lupo, che appartengono
alla stessa specie, quando si accoppiano creano un ibrido, cioè
una bestia che non è né cane né lupo, ma
ha delle caratteristiche di entrambi.
D.: Che problemi pongono gli ibridi fra cane e lupo?
L.B.: Il primo problema è di natura conservazionista. Gli
ibridi sono di colori diversi, dal nero completo al mantello pezzato,
ma anche di tipo lupino con caratteri strani: coda lunga e orecchie
lunghe, ad esempio. E quindi pongono un problema per la conservazione
dell’identità del lupo italiano. Conservando gli
ibridi stiamo conservando degli animali che non solo non sono
lupi, ma sono una minaccia al lupo stesso. Il lupo è protetto
da normative europee e per la legge italiana è una specie
particolarmente protetta.
Domanda forse polemica:
sono d’accordo sulla salvaguardia del Lupo, sono d’accordo
che la miscela Cane e Lupo è particolare, e sono contenta
che anche qualcun altro dice che i l Cane non è una specie
naturale ma l’artificio dell’uomo, però, perché
per il Lupo deve esistere la salvaguardia della specie e per il
Cane non si fa nulla per ovviare alla miscelanza di razze? Il
concetto non è uguale? Perché questa disparità
di diritti?
Questa degli ibridi, pur essendo una minaccia
nuova e diversa da quelle a cui siamo abituati, come il bracconaggio,
ad esempio, è molto grave perché la popolazione
dei cani è numerosissima e quella dei lupi invece è
esigua a confronto. I cani che si accoppiano coi lupi, tra l’altro,
non sono solo i randagi e i rinselvatichiti, ma anche e soprattutto
i padronali, cioè quei cani che vengono tenuti in libertà,
ma appartengono alle persone che in montagna ci vivono.
I Cani sono davvero tantissimi
perché non c’è coscienza di nascita e salvaguardia
da parte dell’uomo. E in più non c’è
educazione e rispetto. Se invece di dare il diritto a tutti di
accompagnarsi ad un Cane si mettessero dei paletti, e si vietasse
la riproduzione fra razze diverse, e la riproduzione vandalica
(senza studio e coscienza). Molto probabilmente tanti Cani liberi,
di proprietà e non, non ci sarebbero e non ci sarebbe ibridazione
con il Lupo. Ma forse è un discorso troppo semplice da
partorire o troppo restrittivo dittatoriale per dei senza legge
egoisti quali alcuni sapiens?
Poi il problema è anche normativo e legale:
noi oggi paghiamo i danni fatti dal lupo e mi sembra una cosa
giusta. E’ giusto che si usino le tasse pagate dai cittadini
per pagare i danni fatti da un ibrido che anzi è una minaccia
alla conservazione del lupo?
E quali sarebbero i danni
fatti dal Lupo? … le greggi? … e allora mi chiedo:
perché è stata data all’uomo la possibilità
di infiltrarsi in ogni territorio? … la colonizzazione è
devastante! .. . i grandi Branchi sono decimati per via dell’esiguo
territorio rimasto, e se il cibo scarseggia (anche perchè
l’uomo cacciatore non morirà mai), cosa deve fare
un carnivoro per sopravvivere? … diventare erbivoro? …
si e di quale erba dovrebbe nutrirsi visto che scarseggia pure
per gli erbivori di nascita? … è un Cane che si morde
la coda, dice il detto popolare.
L’uomo invade i territori naturali, gli Animali sono costretti
alla riduzione coscienziosa delle nascite (mica come fanno gli
uomini che anche se non hanno di che sfamarsi procreano senza
freni inibitori), facciamoli diventare anche tutti erbivori e
allora si che la fine del mondo avrà una data certa!!!
Gli ibridi sono il frutto dell’ignoranza e della mancanza
di rispetto, per cui che i danni li pagassero le persone colpevoli.
E se non si hanno colpevoli, come sempre la pena la pagano anche
gli innocenti, in questo caso con i soldi delle tasse.
Ci vorrebbe più serietà di coscienza e ci vorrebbe
qualcuno che insegnasse e facesse rispettare. Altrimenti sanzioni
salatissime. Dopo la prima sanzione ci penserebbe due volte la
gente prima di prendere un Cane e ci penserebbe due volte prima
di liberarlo!
Stessa cosa dovrebbe accadere per chi abbandona il Cane per chi
lo molla nei rifugi e nei canili; sanzioni per chi manca di rispetto;
hai preso con te una vita? … benne devi occupartene per
sempre e per sempre devi esserne responsabile! … e assolutamente
non puoi liberarti del tuo Animale per nessuna ragione al mondo,
sia questa una malattia o una deficienza caratteriale educativa
o qualsiasi altra ragione; l’hai preso, lo mantieni e gli
dai una vita decorosa fino alla fine!
E ancora, dovrebbe essere vietato il commercio di alcune razze!
Razze che per andare nelle case di tutti devono essere manipolate
caratterialmente; si si modifichiamo modelliamo, ma qualcuno ha
mai pensato che quello che ‘’da qualche parte, in
una qualche generazione’’, quella dote che si è
voluta sopire, uscirà e allora si dovrà ricominciare
daccapo’!
Se si pensasse in questo modo, si limiterebbe il randagismo, limiterebbero
i danni, limiterebbero spese inutili!
D.:Che cosa si può fare per affrontare il problema?
L.B.: Ora sarebbe necessario capire con molta urgenza l’entità
del fenomeno, perché se si tratta di casi identificabili
si può ancora agire, ma se il fenomeno è tanto diffuso,
rischiamo seriamente di perdere il lupo a causa del cane, e anche
di non esserne consapevoli! Sarebbe urgentissimo un campionamento
su tutto l’Appennino con delle analisi genetiche appropriate,
ma nessuno se ne interessa, né le Regioni, né il
Ministero, né le associazioni animaliste, né i conservazionisti.
Il problema è anche tecnico: un ibrido può essere
cane o lupo in diverse percentuali, diciamo così. Fino
a che percentuale posso definire lupo un lupo? Se un lupo ha un
1% di gene canino lo devo considerare un lupo oppure no? Cioè,
lo devo tenere libero in natura oppure no? Questa è una
domanda che non ha una risposta per il momento, perché
nessuno si è occupato del problema per prendere una decisione
e sviluppare delle linee guida.
D.:Quanto può aiutare la genetica?
L.B.: La genetica ha dei limiti tecnici, risponde con certezza
fino alla seconda generazione, già alla terza o la quarta
si fanno ipotesi e non si hanno certezze. Però c’è
un altro strumento, ed è quello dei dati morfologici. Un
problema simile è stato affrontato e parzialmente risolto
in Scozia dove si poneva in maniera analoga sul gatto, fra gatto
selvatico e gatto domestico. Qui hanno prodotto delle linea guida
molto precise che mescolano tecniche di tipo genetico con tecniche
di tipo morfologico per decidere quando e come rimuovere gli animali
dalla natura. Noi dovremmo fare una cosa del genere.
Come sempre il limite di
osservazione è genetico e fisico, a quello caratteriale
non ci bada nessuno, perché chi lavora nel settore o è
un biologo o è un etologo, osservatori di dati i primi,
di ‘’cosa ?’’ i secondi, visto che di
psicologia non hanno che sterile conoscenza scolastica unicamente
osservativa e non pratica.
D.: Esiste una stima della popolazione degli
ibridi?
L.B.: No, non c’è e sarebbe da fare urgentemente.
Noi ora abbiamo una serie di prove morfologiche e genetiche confermate
anche dal dottor Ettore Randi dell’ISPRA, di presenza di
ibridi sull’Appennino Tosco Emiliano e in Toscana sulla
costa. Nel Parco della Maremma c’è un branco di ibridi.
Sono animali che sopravvivono bene, all’aspetto sembrano
cani e quindi nessuno gli spara come magari purtroppo succede
con i lupi. Ci sono evidenze di ibridi in Abruzzo, nel Pollino
e in Puglia.
Sarà un caso che
i luoghi / regioni nominati sono i più facoltosi di allevamenti
amatoriali e non di razze di moda, fra le quali razze ibride di
Lupo?
D.: Alla luce di quello che ci siamo detti cosa pensa del caso
di ibrido detenuto a Parma da un privato?
L.B.: Intanto ritengo che sia scorretto il processo
con cui l’animale è stato affidato. La Forestale
non ha il potere di distribuire lupi o ibridi a chiunque. In ogni
caso dovrebbe essere tolto dal controllo di un privato e messo
nei recinti che ha la Forestale a Popoli, in Abruzzo, ad esempio,
dove l’animale può essere meglio custodito e studiato.
L’ibrido non deve diventare un animale domestico che sta
in casa, perché questa sarebbe la fine di qualsiasi tentativo
di controllare l’ibridazione e quindi la fine della conservazione
del lupo.
Così come non è
giusto affidarlo a medici che li tengono alla catena e da quel
che si racconta, visto che tardava il prelevamento del cucciolo
da parte dell’organo che per dovere doveva prelevarlo, il
medico in questione ha accolto, pur di liberarsene, la richiesta
di una persona che, ha altri Can i è vero, ma sembra anche
che abbia una certa esperienza in razze ibride; non è uguale
ad allevare un Lupo è certo, ma il peggio non è
mai morto; in più sembra che la signora abbia un’abitazione
molto particolare, provvista di parco! … da quel che si
racconta, questa persona ha dato al cucciolo una casa/tana e un
Branco/Famiglia, la qual cosa non è da sottovalutare.
D.: Ipotizzando che si perdesse il genoma del
lupo e che avessimo una popolazione di ibridi invece che di lupi,
che implicazioni tangibili ci sarebbero? Detto in maniera un po’
brutale, che differenza fa?
L.B.: La risposta alla sua domanda è di natura etica: il
lupo va protetto perchè è una specie genuina prodotta
dalla evoluzione naturale e l’uomo ha la responsabilità
di conservarla. L’ibrido è un prodotto del nostro
intervento, anzi della nostra disattenzione e incuria per la natura,
e non necessariamente merita sforzi, fondi e costi politici e
sociali per il suo mantenimento in natura: l’uomo ha già
il suo ibrido, si chiama cane, fatto oltre 12000 anni fa per stare
vicino all’uomo. Tutti i cani dovrebbero essere tenuti vicino
all’uomo, non nella natura selvatica che è invece
il posto del lupo
Sono d’accordo che
il Cane dovrebbe essere tenuto con più riguardo da parte
dei proprietari e sono d’accordo che il Lupo va protetto;
ma, non va protetto solo dalle ibridazioni, va protetto anche
dalle persone che gli danno la caccia! … non sono d’accordo
sul fatto che se capita che questi Animali ibridi vengono catturati,
non si debba mantenerli in vita. Solo perché sono dei bastardi
non hanno diritto ad avere assistenza? I soldi dello stato devono
essere utilizzati per altro? Per cosa ad esempio, oltre logicamente
a quello di entrare ed uscire da un deposito all’altro?
… con questo discorso allora, per quel che riguarda i Cani,
tutti quei poveracci che vengono abbandonati da sapiens idioti,
devono morire! … quindi chi gestisce rifugi o si accolla
numeri incredibili di soggetti che il mondo dabbene dell’uomo
ha rifiutato, è da considerarsi cretino?! … Vivere
è un diritto non una colpa!
La storia
D.: Quando e perché i ricercatori hanno cominciato ad interessarsi
agli ibridi?
L.B.: Noi non sappiamo da quanto esistano gli ibridi. E’
presumibile che ci siano sempre stati, grosso modo. Però
finché la popolazione di lupi è stata molto numerosa,
gli eventi di ibridazione erano marginali e comunque non hanno
lasciato un segno importante. Il problema è esploso negli
ultimi 20-30 anni, quando la popolazione dei lupi era ridotta
ad un piccolo numero sull’Appennino.
Il primo ibrido accertato risale al 1976 quando ho cominciato
le ricerche sul lupo. Durante una ricerca ho catturato una femmina
che viveva da sola al margine del territorio di un branco. Siccome
era sola quando è andata in calore si è accoppiata
con un cane pastore del paese, Sant’Eufemia a Majella in
Abruzzo, e sono nati 6 cuccioli. Dei sei, 4 erano neri con una
zampa bianca e gli altri due erano di “tipo lupo”,
ma con un pelo e delle dimensioni da ibrido. Quella è stata
la prima volta che si aveva una prova della presenza degli ibridi.
A quel punto io lanciai l’allarme, perché se era
capitato a me di vederlo, chissà quante volte poteva capitare
senza che nessuno se ne accorgesse. Ma nessuno mi ha dato ascolto:
né le autorità, né i parchi, né le
associazioni di conservazione, ma anche moltissimi ricercatori
sostenevano che fosse un caso e che non era quindi un problema.
I genetisti, in particolare l’ISPRA, hanno sempre negato
che fosse un problema, perché dicevano che non c’era
evidenza che gli ibridi potessero spargere all’interno della
popolazione i loro geni, cosa che tecnicamente si chiama introgressione.
A quel tempo però non avevano gli strumenti tecnici adeguati
per rilevare questo fenomeno, che invece c’è stato,
c’è tuttora ed è sempre più forte.
Sicuramente il problema
già esisteva e l’espansione è in crescita,
ma credo che se le persone non lasciassero incustoditi i Cani,
questi non potrebbero accoppiarsi con chiunque.
***
http://gaianews.it/ambiente/estinzione-ambiente/ibridi-cane-lupo-res-publica-o-res-privata-34996.html#.VECpQmflrIU
Ibridi cane-lupo: res publica o res privata?
Il fenomenomeno dell'ibridismo è molto diffuso in Italia
e pone problemi molto seri riguardo alla conservazione del lupo,
il cui genoma potrebbe perdersi per sempre dopo milioni di anni
di selezione naturale, e alla relazione fra lupo e uomo.
Nel luglio scorso un cucciolo di lupo (perlomeno così veniva
definito dai giornali) è stato ritrovato da alcuni contadini
a Castelfranco in Miscano, in provincia di Benevento. Il cucciolo
di lupo era ferito e denutrito ed è stato curato da un
veterinario, il dottor Alfredo Toriello. In attesa delle analisi
genetiche il cucciolo di lupo è stato affidato ad una donna
di Parma che ora ne reclama la proprietà. L’animale,
che dalle analisi è risultato essere un ibrido, cioè
un incrocio fra un cane e un lupo, dovrebbe, a norma di legge,
secondo le associazioni ambientaliste, essere tenuto in strutture
specializzate, e non tenuto in custodia da un privato.
Fortorino, così è stato battezzato l’ibrido
trovato a Benevento, è stato curato dal veterinario, dirigente
di una ASL in queste condizioni, in attesa che si capisse se fosse
un cane o un lupo. Fra luglio e agosto, molti giornali titolavano
che il lupo sarebbe stato a breve condotto al Parco Nazionale
d’Abruzzo, dove avrebbe potuto ricevere le giuste cure.
Secondo Angelo Marciano, vice questore aggiunto e Comandante provinciale
del Corpo forestale di Benevento, raggiunto telefonicamente da
Gaianews.it, le analisi genetiche condotte dell’Istituto
Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno avevano dato un risultato
di “99% cane e 99% lupo”. Perciò è stato
necessario chiedere di effettuare le analisi anche presso l’ISPRA
( Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
Nel frattempo, mentre si attendeva il risultato di queste seconde
analisi, il veterinario Toriello non voleva più tenere
l’animale nel suo giardino.
Contemporaneamente, ha riferito il Comandante Marciano, una signora
di Parma presentava la propria candidatura per l’affidamento
di Fortorino, ottenendolo.
Ora l’animale, che le analisi hanno accertato essere un
ibrido,* cioè un incrocio fra cane e lupo, si trova presso
la casa della signora parmigiana. La forestale ha revocato l’affido,
ma la signora ha fatto un ricorso al TAR sulla legittimità
della revoca. Il TAR ha stabilito che “Valutata l’apparente
contraddittorietà dell’operato complessivo dell’Amministrazione
che ha proceduto all’affidamento dell’esemplare in
data 13 settembre 2013 nonostante avesse in corso richiesta di
accertamenti genetici sul conto del medesimo (8 agosto 2012)”,
“Considerato che, ad un primo sommario esame, non pare adeguatamente
comprovata, da parte dell’Amministrazione, la riconducibilità
dell’esemplare in questione alle specie animali di cui alla
L. n. 157/1992;” considerato ” che la complessità
delle questioni oggetto del presente giudizio non sembra compatibile
con la sommarietà propria della fase cautelare rendendosi
necessario un approfondimento nel merito” e per non creare
ulteriori stress all’animale, l’ibrido debba rimanere
presso la signora parmigiana in attesa della sentenza. La prossima
discussione è fissata per il 6 novembre.
Non so di leggi ma so di
comportamento, e quello che viene evidenziato sullo stress vissuto
da Fortorino è da tenere in grande considerazione: lui,
povero cucciolo denutrito, assistito e poi legato alla catena,
affidato, liberato dalla catena e assistito in maniera più
adeguata, tolto alla sua famiglia adottiva e messo in un ‘’box?’’
– ‘’ recinto?’’ – ‘’gabbia?’’
, non ci è dato di saperlo… non sono molte le persone
che riescono a vedere il problema del distacco dai punti di riferimento;
alle persone, in generale, basta pensare ‘’Lupo, Natura’’
per dire ‘’libertà’’ … un
Animale da Branco ha bisogno di un Branco prima di tutto; e secondo
poi, vorrei sapere quanto le persone che parlano di libertà
sanno del caro prezzo della libertà, e sanno che se il
soggetto non è sufficientemente forte, non ha molte chance
in libertà, e solo questo toglie loro il diritto a vivere?
A vivere cioè in cattività, dove per cattività
si intende un luogo dove la Natura si respira a pieni polmoni
e dove l’Animale a cure e assistenza! … non conosco
la signora che vorrebbe riavere il suo Fortorino (Dawa), ma so
per certo quanto ha bisogno lui del suo Branco!
Gaianews.it ha raggiunto il portavoce del WWF
Italia, Massimiliano Rocco. Massimiliano Rocco ha dichiarato:
“Noi riteniamo che quell’animale non possa essere
affidato ad un privato. Questi animali devono essere considerati
alla stregua dei lupi, devono vivere presso centri di recupero,
o centri autorizzati. Bisognerebbe stare molto attenti a come
avviene l’affidamento di questi animali e a chi si affidano,
perchè esistono delle norme, ad esempio la 157 del 1992,
che dicono chiaramente che devono essere affidati ad un centro
di recupero o ad un centro specializzato. Quindi il caso non doveva
proprio essere creato. Noi chiediamo, come WWF, che quest’animale
venga considerato come appartenente alla fauna italiana. Oggi
bisogna ripristinare la legge, quell’animale deve essere
portato via e consegnato alla struttura in grado di gestirlo adeguatamente.
Vorremmo che la magistratura adottasse una particolare attenzione
nei confronti di questi aspetti perchè qui non si tratta
di uno o due animali. Bisognerebbe cominciare a sentire gli esperti
in questo campo, ma quelli veri.”
Sono d’accordo ma
allora neanche al veterinario doveva essere affidato e comunque
bisognava sbrigarsi a prelevarlo, perché davvero una vita
alla catena non mi sembra adeguata, visti anche i principi consigliati!
La nuova proprietaria ha dichiarato invece: “Colgo
l’occasione per invitare le stesse (associazioni ambientaliste
ndr.) ad approfondire la questione relativa all’ibrido in
quanto l’animale di cui si tratta, oltre a non sussistere
alcuna prova sulla sua provenienza dallo stato selvatico (c’è
un’indagine in corso presso la Procura della Repubblica
del Tribunale competente) che anzi risulterebbe alquanto dubbia
e per nulla certa, non può certo dirsi cresciuto in un
branco in quanto dati certi e documentati comprovano che il medesimo
sia stato detenuto nel giardino di un’abitazione privata
dall’età di poco meno di due mesi – peraltro
legato ad una catena lunga poco più di un metro –
fino a quando non è stato dalla sottoscritta prelevato
da quella indigente situazione e trasferito presso la propria
residenza su autorizzazione della Forestale.”
Pienamente d’accordo!
Il fenomenomeno dell’ibridismo, come accennato
da Massimiliano Rocco, è molto diffuso in Italia e pone
problemi molto seri riguardo alla conservazione del lupo, il cui
genoma potrebbe perdersi per sempre dopo milioni di anni di selezione
naturale, e alla relazione fra lupo e uomo. Per questo, a proposito,
è stato avviato da qualche mese un apposito progetto europeo,
IBRIWOLF.
E il progetto prevede che
l’uomo tenga i Cani in maniera diversa? E prevede anche
che si faccia attenzione sulla ibridazione voluta per la nascita
e commercio di esemplari molto di moda, molto richiesti e molto
ben pagati?!
*Ultima modifica ore 12,31 del 31 gennaio 2013.
L’animale è un ibrido, cioè un incrocio fra
cane e lupo, ma non si conoscono dati sui suoi genitori, cioè
non sappiamo se fossero cani, lupi o ibridi a loro volta.
Beh questa ultima affermazione
lascia molta da pensare!
***
Intervista ispra
http://gaianews.it/rubriche/dalla-redazione/ibrido-fortorino-le-analisi-dellispra-e-le-informazioni-genetiche-intervista-a-ettore-randi-35285.html#.VECo0GflrIU
Recentemente ci siamo occupati del caso di Fortorino, un ibrido
fra cane e lupo, che è attualmente tenuto in custodia da
un privato a Parma, ma che, secondo le associazioni ambientaliste,
dovrebbe essere spostato al più presto presso un centro
di recupero della fauna selvatica. Abbiamo intervistato sull’argomento
il dottor Ettore Randi dell’ISPRA, che si occupa da anni
del problema degli ibridi, e che ha eseguito le analisi genetiche
che hanno rivelato che Fortorino è un ibrido fra un cane
e un lupo.
Domanda: Quali sono i risultati delle analisi?
Ettore Randi: Vorrei precisare che le analisi sono state fatte
su campioni ricevuti da Benevento e non so se corrispondano con
l’animale che adesso è a Parma. Io ho fatto delle
analisi su campione di un canide che al momento del prelievo era
a Benevento. Certamente, questo animale è stato affidato
ad un privato a Parma, ma non ho avuto altro materiale, quindi
non posso accertare che l’animale sia lo stesso. Abbiamo
eseguito le analisi su campioni di sangue. Il risultato è
che l’animale è un incrocio fra un lupo e un cane.
D.: Possiamo conoscere il grado di ibridazione? Dal punto di vista
legale questa sembra essere un’informazione importante.
E.R.: Sì, dal punto di vista legale questo fa la differenza,
ma il problema è che noi non siamo in grado di accertare
con precisione il grado di ibridazione, cioè la generazione.
Gli ibridi si formano tramite una prima generazione di incrocio
a cui segue una seconda e una terza eccetera, ma in questo caso
non siamo in grado di accertarlo, non possiamo andare oltre un’ipotesi.
L’accertamento si può fare solo se esistono e si
conoscono i possibili genitori, conoscendo se siano lupi o cani
o a loro volta ibridi, ma non è questo il caso.
Noi supponiamo, ma è solo una supposizione, che sia un
ibrido recente. Recente può voler dire da una a tre generazioni
nel passato, ma non possiamo indicare con precisione la generazione.
Quindi nel referto che abbiamo realizzato abbiamo scritto che
i dati sono compatibili con un’origine recente dell’ibrido,
ma non abbiamo potuto indicare la generazione.
Non avendo un dottorato
in materia posso solo fare una domanda: potrebbe essere anche
un ibrido di 4° o 5° grado/generazione? .. se di 5°
so essere lecito da tenere per un comune mortale!
D.: Nella legge, che è un’applicazione
della Convenzione Cites si dichiarano protetti gli ibridi fino
alla quarta generazione. Voi non riuscite a determinare la generazione
per una mancanza di campioni, o perché le analisi effettuate
non sono state sufficientemente approfondite oppure non è
possibile, solo attraverso le analisi, stabilire la generazione
di ibridazione? In quest’ultimo caso si evidenzierebbe un
vuoto normativo?
E.R.: La normativa di cui parla è stata creata per specie
animali che vengono allevate e quindi esiste un record della genealogia.
Ma questo con gli animali che vivono in natura è praticamente
impossibile. Certamente si possono fare esami più approfonditi
di quelli che si fanno di routine, li possiamo fare anche noi,
ma il problema di fondo rimane, e cioè non c’è
un campione adeguato delle popolazioni di riferimento, perché
sia quella del cane che del lupo sono troppo ampie. Quindi, anche
esami più approfonditi arriveranno a ipotesi, ma non a
certificazioni sulla generazione.
Le normative in generale, ma anche quelle comunitarie in generale
sugli ibridi che coinvolgono specie selvatiche o popolazioni naturali
sono ancora molto approssimative. C’è molto da fare
sul piano giuridico e normativo per precisare la questione.
Capisco il problema, ma
se intanto si potesse raccogliere una campionatura delle varie
sottospecie di Lupo che si hanno per così dire ‘’a
portata di mano’’ già si sarebbe un passo avanti
… esistono riserve naturali statali e private che ospitano
soggetti di varie sottospecie, si potrebbe cominciare con quelli
… !
D.: Che problemi pone il proliferare degli ibridi?
E.R.: Se cani e lupi si dovessero ibridizzare in maniera massiccia
le peculiarità genetica della popolazione italiana di lupo
si perderebbero. Le implicazioni possono essere tantissime: può
cambiare l’aspetto esterno dei lupi, che perdono le caratteristiche
di forma, colore e mantello. Un’altra conseguenza su cui
esiste ancora poca documentazione, ma che è un rischio
reale, è che cambino i comportamenti, perché il
cane è stato addomesticato per vivere assieme all’uomo,
il lupo invece è stato selezionato per vivere in natura.
Gli ibridi possono avere comportamenti diversi che magari li possono
rendere meno diffidenti nei confronti dell’uomo, quindi
in ultima analisi più pericolosi.
D’accordissimo sulla
gravità delle mutazioni, ma vorrei sapere cosa si intende
per più pericolosi; forse con più possibilità
che essi si avvicinino a bestiame ? - (che sempre una finaccia
fa, sia in bocca ad un Lupetto che cucinato sui fornelli) –
no, perché non mi viene in mente un altro presupposto di
pericolosità, perché basterebbe mettergli paura
come è stato per le sottospecie che hanno conosciuto l’uomo
cacciatore e usurpatore di territori, per non averli più
fra i piedi .. ricordo un video sul Lupo Artico, dove era evidenziata
la loro poco diffidenza nei confronti degli uomini, poiché
ancora poco affluenti in quei lidi poco ospitali per una specie
anomala e poco resistente come la nostra … chissà
se il Lupo Artico è ancora oggi dopo la grande affluenza
dell’uomo nei suoi territori, così poco diffidente
nei suoi confronti, come lo era allora!!!
Potrebbe inoltre cambiare la resistenza alle
malattie, perché i lupi sono selezionati per difendersi
naturalmente dalle patologie che ci sono in un ambiente naturale
e i cani, come tutti gli animali domestici, invece, sono portatori
di patologie che normalmente non sono presenti nelle popolazioni
selvatiche e questo potrebbe creare conseguenze negative per la
popolazione che ibridizza. Quindi, c’è tutta una
serie di conseguenze potenzialmente negative che portano chiunque
si occupi di conservazione a contrastare l’ibridazione fra
lupo e cane.
Pericolosa è anche
la spazzatura che viene lasciata nei boschi delle persone e che
i Lupi ingurgitano, rischiando un blocco intestinale e altro!
D.: Cosa sarebbe meglio fare quando si trova
un ibrido?
E.R.: Tutte le volte che si recupera un individuo ibrido, la direttiva,
dal punto di vista della conservazione è di non rilasciarlo
in natura, o perlomeno di prendere in considerazione la possibilità
di sterilizzare l’individuo e quindi di rilasciare un ibrido,
che non si riproduce più, oppure di tenerlo in un recinto
dove c’è la disponibilità di farlo, e per
questo abbiamo i recinti di Recupero della Fauna Selvatica dove
questi animali, anche quello che ora si trova a Parma, potrebbero
stare meglio che non affidati a un privato. In quest’ultimo
caso infatti si corre il rischio che si perda il controllo sull’animale
che potrebbe sfuggire e quindi ritornare libero e tornare a ibridizzare
altri individui, oppure l’animale potrebbe essere utilizzato
per incroci con cani, creando razze come il cane lupo di Sarloos
che ha notoriamente comportamenti aggressivi e imprevedibili e
che mettono a rischio l’incolumità delle persone.
...oh e adesso ci starebbe
bene un sogghigno!!! … giusto che non debbano riprodurre
ci mancherebbe altro, però, le persone che dicono queste
cose lo sanno che un Animale cambia il suo odore una volta sterilizzato,
senza parlare poi del fatto che una volta stato a contatto con
uomo, l’odore di quest’ultimo non gli si toglie da
dosso tanto facilmente???!!!... e quale potrebbe essere, se mi
è lecito fare questa domanda, la sua vita in Natura nel
momento in cui l’odore del suo corpo è cambiato?
L’odore per gli Animale è talmente importante che
ne rende possibile la sopravvivenza, non ha caso l’olfatto
è il primo senso che si attiva alla nascita! … e
in più, che il Cane Lupo di Saarloos sia in molti aspetti
lupini, è un dato di fatto, ma dove sarebbero tutti questi
soggetti che hanno una spiccata aggressività attiva, quando
loro primaria abitudine è quella di fuggire davanti all’uomo,
alle novità e alle aggressioni o tentativi di avvicinamento
da parte di estranei??? Il rischio semmai lo corre il Saarloos,
altra azza di moda degli ultimi anni!
***
http://gaianews.it/rubriche/dalla-redazione/ibrido-cane-lupo-come-avanza-il-lavoro-del-life-ibriwolf-43446.html#.VECommflrIU
Ibrido cane-lupo: come avanza il lavoro del Life Ibriwolf
Un fenomeno che coinvolge cani randagi e padronali, e una
specie che dovrebbe rimanere selvatica, il lupo, in un problema
gestionale di non facile soluzione
Secondo una relazione pubblicata dagli esperti dell’Università
La Sapienza di Roma il fenomeno degli ibridi fra cane e lupo sembrerebbe
essere in aumento. La relazione è stata prodotta nell’ambito
del progetto europeo Ibriwolf e indaga la presenza di ibridi sul
territorio della Provincia di Grosseto, attraverso metodologie
genetiche e fotografiche.
Il fenomeno degli ibridi fra cane e lupo, dovuto alla cattiva
gestione dei cani e all’aumento della popolazione di lupo,
minaccia seriamente il genotipo del lupo, protetto da norme europee,
oltre a porre una serie di problemi gestionali che sempre con
più evidenza mostrano la necessità di una strategia
unitaria su tutto il territorio nazionale.
Un ibrido ripreso a Stribugliano dalla fototrappola dei ricercatori
Lorenzo Manghi e Elisabetta Tosoni, del Dipartimento di Biologia
e Biotecnologie dell’Università degli Studi La Sapienza
di Roma. Fonte: Pagina Fb Life Ibriwolf
Per chiarire lo stato dei lavori e i risultati finora raggiunti,
abbiamo raggiunto il team di scienziati: Valeria Salvatori, dell’Istituto
di Ecologia Applicata, responsabile del coordinamento del progetto
Ibriwolf,e Chiara Braschi, Paolo Ciucci e Luigi Boitani del Dip.
di Biologia e Biotecnologie Charles Darwin, Università
Sapienza di Roma, partner del progetto Ibriwolf, responsabile
delle azioni di survey e cattura.
Ibrido cane lupo, un fenomeno che sembrerebbe in aumento
I ricercatori hanno spiegato che “sicuramente sono aumentate
le capacità tecniche di diagnosi e, soprattutto, l’intensità
di campionamento sull’intero territorio nazionale di reperti
sia biologici per le analisi genetiche, che fotografici per le
valutazioni sul fenotipo.
“Tuttavia, in zone dove prima non si rilevavano ibridi –
né geneticamente, né fenotipicamente -, ora se ne
rilevano in proporzioni preoccupanti: esempi sono l’Appennino
emiliano, la provincia di Benevento e il Parco d’Abruzzo.
Fino a che non si attiverà un serio programma di quantificazione
e monitoraggio del fenomeno su scala nazionale, però, non
sarà possibile stabilire con certezza dimensione, localizzazione,
estensione e tendenze temporali del fenomeno.”
Forse è arrivato
il momento di prendere la situazione di petto; di mettere dei
paletti alle persone che gestiscono male i propri Cani; di mettere
un punto al fenomeno dell’abbandono e consequenziale randagismo,
di dare delle direttive agli allevatori amatoriali e non, privati
e improvvisati, per ciò che riguarda le modalità
di allevamento del Cane, sia questo appartenente a razze prettamente
lupine sia a razza di evoluzione neotenica minore. È arrivato
il momento di dare in mano la questione a chi realmente ha intenzione
di porvi rimedio e ha il coraggio di rompere il sistema, andando
contro le sedie padronali, il servilismo e il commercio.
l’ibrido cane-lupo catturata a marzo a
Stribugliano (Arcidosso,Amiata) ed ora custodita nel Centro Recupero
Animali Selvatici della Maremma (CRASM) di Semproniano, gestito
dal WWF Foto: Pagina Fb Life Ibriwolf
Le motivazioni possono essere diverse, ma, spiegano i ricercatori,
“il fattore principale è il mancato controllo dei
cani, che risultano così liberi di vagare sul territorio,
pur essendoci una legge (LN 281) ad hoc che dovrebbe regolamentare
la loro presenza. Questo affermazione concorda con la riscontrata
presenza di canidi di grossa taglia nel 30-40% del territorio
grossetano, aree in cui è stata confermata la presenza
stabile del lupo.
Forse se si facesse rispettare
la legge qualche miglioramento già ci sarebbe!
“Un altro importante fattore è l’aumento
del numero di lupi, che induce gli esemplari giovani a spingersi
anche verso le aree rurali, benché meno idonee per la sopravvivenza
e fortemente antropizzate. In questi territori, aumenta la probabilità
– per gli individui solitari o per i nuclei numericamente
ridotti – di entrare in contatto con i cani.
Detta così sembra
che il problema è l’aumento del numero dei Lupi …
ho paura che sia spunto di una caccia al Lupo autorizzata!
Un problema di non facile soluzione, in cui è
necessario l’impegno di tutti
“La situazione non è semplice ed è fondamentale
che siano predisposti sforzi in ogni direzione, in modo da richiamare
tutti gli attori verso una collaborazione che benefici ognuno
di loro,” questa l’opinione di Valeria Salvatori,
coordinatrice del progetto Ibriwolf.
“È fondamentale sottolineare che il lupo è
una specie caratteristica del nostro patrimonio naturale e non
deve essere demonizzata, né tantomeno modificata con incroci
che ne potrebbero modificare il carattere schivo. Dunque, minimizzare
l’eventualità di incroci o reincroci è di
vitale importanza”, spiega Salvatori.
La diffidenza, facilmente
ricordata in ‘’carattere schivo’’, è
fonte di saggezza, se nello specifico è riguardante l’uomo,
essa è data ‘’dalla conoscenza dell’uomo’’.
Es.: il Lupo Artico di Brandemburg non era schivo con l’uomo
perché non lo conosceva!
Il Cane potrebbe modificare il carattere? Si, forse ! …
ma mi piacerebbe sapere cosa si intende per modificare il carattere
del Lupo, perché possono esistere diversi intendimenti
della cosa e sarebbe interessante sapere a cosa ci si riferisce
quando si parla di modifica del carattere. Fermo restando che
sono d’accordo sulla non-ibridazione!
…e comunque, vorrei sapere di cosa si ha paura nell’avvicinamento
del Lupo o ibrido che sia … che si mangi i bambini? …
ancora la favola di Cappuccetto Rosso? … o che si mangi
le Pecorine che sempre mangiate finiscono, sia la loro fine in
bocca ad un altro Animale sia dalla pentola alla bocca dell’uomo!
“Nel caso delle pratiche zootecniche, ad
esempio, gli ostacoli possono essere mitigati mediante l’assunzione
di misure di protezione a tutela degli allevamenti, tra le quali
l’adozione di comportamenti responsabili e virtuosi nella
gestione dei propri cani potrebbe essere un ottimo inizio: sia
per il benessere dei cani stessi, sia per evitare il dilagare
del randagismo, spesso una minaccia al patrimonio zootecnico maggiore
di quella rappresentata dal lupo.
Perfettamente d’accordo!
“Il problema è di natura gestionale-normativa,
dal momento che si tratta di salvaguardare una specie protetta
piuttosto che un animale (semi)domestico. Il progetto Ibriwolf,
comunque, ha già instaurato un dialogo con le autorità
competenti e i gruppi interessati, la problematica è stata
sollevata agli occhi dei responsabili locali e nazionali e si
è costituito un gruppo di lavoro che contribuirà
a sviluppare delle linee guida per la gestione degli ibridi.”
Elin, uno dei primi sette cani randagi catturati
tra settembre e ottobre 2012 nei pressi di Manciano (Grosseto),
primo risultato del progetto LIFE Ibriwolf. Sono ora custoditi
presso il canile Zooservice di Leprai, dove hanno ricevuto un
nome. I veterinari della ASL li hanno visitati, applicando loro
il microchip di riconoscimento.
Nonostante gli occhi dolci che non possono non intenerirci, un
cane libero nell’ambiente naturale ha la stessa potenzialità
di un lupo nel catturare prede, siano esse cinghiali e caprioli
oppure pecore e vitelli allo stato brado. Ma, soprattutto, essendo
una stessa specie, mette a repentaglio il patrimonio genetico
del lupo (Foto Dario Petrucci/Provincia di Grosseto/Life Ibriwolf)
Dove finiscono i cani e gli ibridi che
vengono prelevati?
Ma che fine fanno gli esemplari catturati? “Gli
esemplari verranno catturati con tecniche autorizzate da ISPRA
che minimizzino lo stress da manipolazione (tempi di intervento
entro 15 minuti dalla cattura), “spiegano i ricercatori.
“Una volta preso un individuo, la gestione cambierà
a secondo dell’individuo stesso. La decisione finale sul
destino degli animali catturati (in caso fenotipicamente non siano
evidentemente lupi, perciò rilasciati immediatamente) viene
presa in seguito ai risultati di analisi genetici condotti con
procedura d’urgenza dal laboratorio di ISPRA.”. Ecco
le diverse destinazioni degli animali:
• Saranno rilasciati sul territorio quegli individui che,
ad un primo esame morfometrico e fenologico, non presentino neanche
uno dei caratteri fino ad ora associati con genotipi ibridi, previa
apposizione di collare radio-trasmittente che permetterà
di seguirne gli spostamenti ed, eventualmente, associarli ad eventi
di predazione sui domestici.
Al momento, non si hanno dati sufficienti per discriminare gli
individui anche su base comportamentale.
• Nel caso di cattura di un esemplare ibrido – determinato
sulla base di particolari caratteristiche fenotipiche -, è
stato prodotto un protocollo operativo che stabilisce le prassi
da seguire. Il progetto prevede la costruzione di 6 recinti dedicati
alla loro accoglienza: prelevare gli animali dal territorio oppure
annullarne il potenziale riproduttivo, infatti, è un modo
indiretto per salvaguardare il lupo.
• Nel caso di dubbio, l’animale sarà affidato
al CRAS di Semproniano, gestito dal WWF.
• In presenza di cani sprovvisti di collare e microchip,
si procederà al loro trasferimento ai canili convenzionati
con i comuni di competenza, in ottemperanza alla LN 281.
Mi piacerebbe sapere se,
quando si parla di ‘’annullare il potenziale riproduttivo’’
si pensa al disagio e al pericolo che passa l’Animale sterilizzato
subito dopo e nell’arco dei primi 20 giorni dall’operazione
… presumo che questi Ibridi vengano rilasciati subito dopo
la sterilizzazione … è il loro mutamento di odore
dovuto ai medicinali e disinfettanti e contatti con l’uomo,
viene preso in considerazione quando vengono rilasciati? Ancora
una volta mi sento di soffermarmi su pensieri che vanno oltre
la semplicità sapiens: cosa accade una volta rilasciati?
… e se non vengono rilasciati, come sono questi luoghi dove
vengono rinchiusi o ospitati? Vengono isolati o vengono messi
in comunità, sia la comunità anche una semplice
coppia? … cosa fanno gli addetti ai lavori con questi soggetti?
… se hanno terra e compagnia, posso capire che non interagiscono
più di tanto (cioè non ci perdano tempo per fargli
compagnia), ma se il posto dove stanno è piccolo e sono
soli? Che siano Ibridi o Lupi veri, sono comunque Animali sociali
e un Animale sociale non può vivere da solo!
***
Video - http://www.ntr24.tv/it/news/ambiente/il-cucciolo-di-lupo-fortorino-sta-bene-a-breve-il-riadattamento-presso-un-centro-specializzato.html
le mie risposte e domande, non vogliono
in alcun modo offendere nessuno, sono solo riflessioni.
Tornando a Fortorino … che fine ha
fatto?
Leggo su CSDL Forum http://www.canislupus.it/forum/viewtopic.php?f=14&t=4987&p=54853&hilit=fortorino#p54853
che vive in una gabbia in attesa di essere liberato nel terreno
confinante ad essa, terreno che ospiterà solo lui, perché
essendo un Ibrido di Lupo e non un puro, non può avere
contatti con i Lupi. Sulla pagina di questo forum, un utente trascrive
la sua visita al luogo dove è detenuto e descrive quel
che l’addetto ai lavori racconta in merito a questo Animale.
Egli dice fra le altre cose, che presenta comportamenti stereotipati
sia in presenza di visitatori che in solitaria, girando nella
gabbia alla maniera che siamo usi vedere negli Animali tenuti
in gabbia nei circhi (credo si intendesse questo con comportamenti
stereotipati). Inoltre si descrive questo mix-Lupo come imprevedibile
e a tratti aggressivo, schivo con l’uomo, destabilizzato
dalla sua convivenza con la signora. Emh! Mi chiedo: un Animale
con sangue lupino mostra, quando è lontano dal luogo ove
si sente sicuro e lontano da quello che è stato il suo
Branco, una certa diffidenza e un certo disagio più che
motivato, in quanto il Branco e la tana sono per lui ‘’la
vita’’. Mi sembra più che normale che un Lupino
sia a disagio e sia fors’anche un po’ fuori di testa
visto che di punto in bianco si è ritrovato catapultato
in un luogo che non gli appartiene, visto che è solo e
visto che nessuno si comporta con lui in maniera adeguata alle
sue abitudini. Per Fortorino vale la stessa regola (anche se al
contrario) che fa sembrare un Selvatico squilibrato se lo si porta
in un appartamento. Abbiamo cioè un Animale che non conoscendo
il pavimento, il lampadario, il divano ecc … trova tutto
anormale! … Fortorino sta vivendo e vivrà per il
resto della sua vita, come un Lupo solitario, privato della Famiglia
e privato della certezza … un Animale sociale non può
vivere così!
E ora chiedo a chi si è fatto qualche domanda: di questo
Animale non si ha la certezza che sia un mix, non si ha la certezza
che sia un Lupo, non si sa se mai fosse un mix, a quale generazione
appartiene; nessuno si prende la briga di capire che i suoi atteggiamenti
sono dettati dallo squilibrio ambientale in cui ‘’ora
‘’ si trova, e se la sua vicenda si fosse svolta nei
tempi adeguati, egli non avrebbe avuto modo di conoscere un ambiente
che lo ha ‘’destabilizzato’’ (come dicono
gli addetti ai lavori) … ma destabilizzato in che modo?non
viveva male con la signora, e a detta dell’utente della
riserva e del signore che ha riportato le notizie dalla visita
al luogo ove è rinchiuso, Fortorino stava in gran forma
quando lo hanno prelvato/catturato … io non capisco …
anche un esemplare di una razza canina ibrida di Lupo avrebbe
un comportamento similare a Fortorino se prelevato dalla sua casa
… sono davvero molto contrariata da quel che raccontano
gli addetti ai lavori, dalle loro osservazioni e conclusioni …
non conosco la signora che lo ha ospitato, ma conosco le razze
ibride e rivedo nei comportamenti di Fortorino la normalità
di un Animale a cui è crollato il mondo addosso!
Si racconta che Fortorino è stato sottoposto a sterilizzazione
e che non sia sopravvissuto all’anestesia … non so
se sono chiacchiere di quartiere o è la realtà …
in ogni caso, che sia stata questa la sua fine o che sarà
quella solitaria a mangiare carcasse di perde e non cibo cucinato,
penso che per lui l’esistenza sarà comunque un inferno.
Un Animale sociale non può vivere l’isolamento …
se è ancora vivo …
|