Una realtà che da un po’ di tempo fa parte della
nostra fauna.
Il bellissimo video ‘’ E il Lupo incontrò
il Cane’’, mette in luce la verità dei nostri
boschi, ossia la ormai certa ibridazione. Nascono le Famiglie
formate da Cani e da Lupi, che non sappiamo poi se tutte hanno
la possibilità di formare un vero e proprio Branco oppure
no, però il video ne è un’ottima testimonianza.
Il Cane ‘’randagio’’ per nascita è
diffuso su tutta l’Italia, ed è facile per un randagio
che vive in talune zone, incontrare e accoppiarsi con un Lupo
– non so quanto effettivamente sia facile la conoscenza
e l’accoppiamento, però esistono vari casi come
quello riportato, per cui nulla ci vieta di dire ‘’è
facile’’.
L’esistenza del Cane randagio è portata da una
non curanza del proprietario del primo maschio e della prima
femmina abbandonati o perduti o semplicemente lasciati liberi
di andare in ogni dove, che hanno dato il via alla catena di
montaggio. Ed è data dall’allontanamento volontario
di alcuni soggetti non idonei alla convivenza con la persona
che ha compiuto l’ignobile atto dell’abbandono.
Così come pure è data dalla fuga di altri soggetti
dal nucleo umano di appartenenza, verso lidi più ospitali
o, come dicevo, dalla negligenza nel controllo.
Pur sapendo che la piaga del randagismo e dell’abbandono
è l’uomo, invece di punirlo e di vietare lui la
detenzione di altri Cani una volta che ne ha abbandonato uno,
o quando non è stato in grado, precedentemente, di gestire
un’altra vita, e vietare le cucciolate di privati e di
allevatori commerciali che mettono al mondo cuccioli in batteria
dandoli al miglior offerente o smerciandoli come merce in saldo,
lo Stato, ossia l’organo abilitato a tale controllo, trascura
la cosa dando ogni tanto qualche contentino qua e là
con una nuova legge o con un nuovo oscurantismo provvisorio,
senza però affrontare il ‘’Toro per le corna’’!
Perché? … ci viene da dire! … e la risposta
non ha neanche bisogno di essere formulata!
Tornando al video e trascurando il commento che generalizza
sul Cane randagio autore dell’ibridazione, e la prima
immagine del Lupo, mi soffermo invece sul Lupo Nero della video
trappola.
La storia di Desdemona e Otello, mi ha commosso alle lacrime,
vedere quei due individui nell’intimità del loro
piccolo Branco, mi ha dato conforto su tutte le teorie che Paolo
ed io abbiamo partorito nel corso dei nostri anni trascorsi
a studiare i Lupi e i Cani e tutti i vari legami visibilmente
noti a chi vuole e sa vedere ma nascosti agli occhi della superficialità.
Non riuscivo a staccarmi dallo schermo…e quando poi, ascoltando
le parole della narrazione sono passate le immagini di lei con
la zampina rotta e l’unione dei due anche nel momento
del bisogno, a quel punto la lacrime sono scese copiose.
Si un po’ è stata la commozione del legame e un
po’ la gratifica delle ore passate a studiare, ha dare
il la ad una reazione forse un tantino eccessiva, ma invito
tutti a guardare quelle immagini con gli occhi della Natura
e poi mi direte voi se sono commoventi oppure no …
E la descrizione della caccia ha dato altre conferme e conferme
anche sull’importanza dei ruoli e la forma di dipendenza
collaborativa che si crea in una società di esseri che
agiscono solo per la sopravvivenza e l’equilibrio.
Per non parlare di quando si è parlato degli ululati
che mi hanno portato a pensare alla forma infantile dell’abbaio.
Che un Cane e un Lupo agiscano su coscienza univoca, che un
Cane possa tornare alle sue origini e reintegrarsi perfettamente
nei luoghi che millenni fa gli hanno dato i Natali, per me è
una gioia immensa. È vero che l’atto dell’ibridazione
sta facendo correre un rischio molto grave al Lupo, ma per i
nostri studi è il portone che si è spalancato
mostrando la luminosità del viale che conduce al Bosco.
Estraniandosi dalla favola della nostra casa, riconosciamo il
grave pericolo, e riflettiamo se la sterilizzazione sia una
buona soluzione (anche se giusta dal punto di vista del fermo
alla riproduzione – almeno per quanto sia possibile) .
La paura è: loro non vivono nelle case, non vivono in
luoghi protetti dal controllo dell’uomo che, se serve,
può sedare una rissa nata per chiarire dei ruoli, ruoli
messi in discussione (in questo frangente) dalla carenza di
un odore che c’era e non c’è più.
Sterilizzando un Animale, in lui vengono a mutarsi odori corporei
e comportamenti, e i ruoli cambiano.
Cosa accadrà a questi soggetti che hanno subito tale
mutamento?
Molto interessante l’idea del vaccino, che non sappiamo
però a cosa può portare a livello di reazione
individuale. Certo sarebbe una soluzione logica per non
dover intervenire con un’operazione chirurgica che
oltre al pericolo che può comportare l’operazione
stessa, mette in contatto per troppo tempo Selvatico e uomo.
È pericoloso quando i soggetti catturati rimangono
per più giorni in contatto con l’uomo assorbendo
odori diversi (dell’uomo, delle medicine e di luoghi
non selvatici), non è una cosa prudente, perché
variando l’odore, membri del Branco di appartenenza
possono non fidarsi più di loro e non accettarli,
allontanandoli, nella migliore delle ipotesi; oppure, individui
di altre Famiglie li sentano come un pericolo ‘’diverso’’
da quello del semplice/normale intruso del loro territorio…
Senza voler assolutamente pensare che dopo la sterilizzazione
i soggetti vengano subito rimessi in libertà per
limitare il contatto con l’uomo, rischiando a quel
punto la vita dell’Animale …
Cosa succederà una volta rimessi in libertà?
Fermiamo il randagismo a monte!
Fermiamo la nascita coatta del Cane!
Puniamo la superficialità dell’uomo!