Cane lupo di Saarloos - questo sconosciuto

Una razza di gran moda. Una razza della quale non si sa molto. Una razza che fa parlare soprattutto quelli che del Cane Lupo di Saarloos non sanno un granché, ma avendo appreso le cose spicciole e più evidenti, si spacciano per grandi conoscitori.
Più di undici anni fa, in Italia il Cane Lupo di Saarloos era praticamente sconosciuto. L’allevamento ‘’Villa Doria’’ possedeva già da qualche tempo due esemplari. Poi ci fu l’arrivo di una femmina nell’allevamento di ‘’Fossombrone’’ e due femmine da noi (noi non siamo allevatori).
Le notizie che si sapevano intorno a questi esemplari, erano davvero esigue; unica fonte per noi italiani era internet e, per quanto ci si potesse industriare a capire i pochi, rari articoli che li presentavano, sempre una ‘’libera’’ interpretazione era.
Perché?
Per esperienza vi assicuro che le traduzioni dalle lingue straniere, non sempre sono fedelissime e questo per via della diversa forma didattico-espressiva che esiste fra le lingue; oltre a ciò, non è facile capire se la traduzione è esattamente conforme all’originale, perché l’interpretazione emozionale e osservativa che le esperienze direttamente trasmettono alla persona che vive le tali esperienze, è diversa da quella delle persone che traducono; quel che ne consegue è che le notizie che arrivano, è difficile che rispecchino la verità se non per sommi capi.
Dei soggetti di questa razza si sapeva che derivavano dall’incrocio di una Lupa e di un Cane da Pastore Tedesco, e che il loro selezionatore non riuscì totalmente a ‘’partorire’’ un Cane che rispecchiasse in toto le sue aspettative.
Una caratteristica che non si aspettava di selezionare, ad esempio, fu la particolare diffidenza che i soggetti manifestavano in occasioni non conosciute. Egli però, cercò di sfruttare tale particolarità tipica del sangue lupino, e il successo ottenuto lo portò a renderli abili per una specialità che prevedeva una qualcerta ‘’cautela’’ – guida per non-vedenti. Questa qualità andò a ben sposarsi con le altre meravigliose qualità del Pastore Tedesco e il Signor Saarloos fornì all’umanità un importante tassello mancante che unisce il Genitore Lupo con suo Figlio “il Cane”.

Attenzione:
la selezione del Saarloos, ha portato nel tempo a trasmettere una forma di diffidenza esagerata in negativo.
Questo perché, nella selezione dei soggetti idonei alla riproduzione, non si è più dato lo stesso peso al carattere come si è dato alla tipicità morfologica. E anzi che negli ultimi anni si è data retta alla eliminazione dalla riproduzione di soggetti malati (il che non è poco), ma ciò non giustifica il fatto che se si seleziona fisico e salute, si ottengono individui sani a livello psicologico.
Il grande problema dell’umanità è che Essa (l’umanità) ritiene superfluo il carattere trasmesso dal sangue (se sanno poi gli esperti di cosa sto parlando), poiché lei (sempre l’umanità) nella sua profonda non conoscenza, crede che l’individuo nasca senza bagaglio culturale, alla faccia di chi si è premurato di verificare e dimostrare che ‘’la memoria antica’’ è viva in ogni essere vivente!

…colpa ne avrà forse la principessa della favola ‘’la bella addormentata nel bosco’’?! … principessa alla quale le buone fate donano ognuna una virtù durante la festa organizzata a palazzo per celebrare la grande nascita…!!! …

A queste persone vorrei chiedere se hanno mai sentito parlare di selezione delle singole razze e relativa suddivisione per peculiarità, ossia quelle particolarità che fanno dei soggetti appartenenti alle singole razze, degli esemplari caratteristici!
Mi rispondo da sola: ‘’forse no!’’
Perché se ne avessero sentito parlare, saprebbero che, parlando di Cani, alcune razze non saranno mai dei veloci Levrieri (un tempo cacciatori meravigliosi) anche se spronate dalla nascita a diventarlo, né altre saranno mai dei possenti mandriani. E questo è impossibile sia per mole che per indole!
La forma di pressapochismo è dovuta alla credenza popolare che confonde la base di supporto degli esseri viventi e inventa così un credo che vuole il carattere di un individuo formato esclusivamente dall’esperienza, dando ragione alla manipolazione della mente e alle favole! …da qui, si deduce la ragione Disney, nel film di animazione ‘’Fantasia’’ che ha presentato gli Ippopotami come delle ballerine di danza classica!!!

Trascurare la selezione del carattere è tanto sbagliato quanto non tenere conto delle malattie ereditarie e della non tipicità morfologica.

Tornando alla diffidenza, che tutti I grandi geni del mondo della cinofilia (anche coloro che di Saarloos hanno visto si e no le foto oppure coloro, ben più arditi e perspicaci, che di Saarloos ne hanno uno o due), è ritenuta l’unica grande peculiarità di cui tener conto. Affermando che quando si parla di Saarloos si parla necessariamente di diffidenza!

A questo punto, vorrei illuminare un attimo le menti offuscate dal pressapochismo.
Prima cosa da analizzare è il significato di ‘’diffidenza’’, da cosa essa ha origine e cosa comporta.


Dal libro ‘’Diario: Similitudini fra Cani e Lupi – Illuminanti Riflessioni’’

Diffidenza
Definizione - Mancanza di fiducia negli altri per timore o sospetto di essere ingannati; mancanza di fiducia nelle novità per timore di cadere nei tranelli.
Conosciuta anche come: perplessità, sfiducia, sospetto.

La diffidenza nasce dall’istinto di conservazione che porta il soggetto a valutare molto bene gli eventi prima di prendere una decisione. In campo umano è una forma di prevenzione per non cadere nei raggiri della società; nel campo animale è la saggezza che porta a testare le cose e gli altri esseri viventi, per capire se possono essere letali per la propria vita.

Da non confondere con la Paura, e nei casi più singolari con la Sociofobia (disturbo da ansia sociale).

Paura - risposta allo stress dettata da un’associazione ad esperienze negative o dalla non conoscenza (in rari casi è associata alla diffidenza se nel contesto della vicenda sconosciuta esiste un collegamento ad una disagevole esperienza vissuta).
Sociofobia (disturbo da ansia sociale) - disturbo comunicativo caratterizzato da paura relazionale con il prossimo, che mette in uno stato di disagio ossessivo chi lo vive. Esso può insorgere durante la fanciullezza, nell’adolescenza o in età adulta (si dice non in età posteriore ai 30 anni circa), ed è la paura di non riuscire ad affrontare una particolare situazione sociale per il timore di subire un giudizio negativo.
Il soggetto sociofobico non riesce ad affrontare il prossimo perché teme di non essere accettato, carico di sfiducia in se stesso, carente di autostima è terrorizzato dal poter essere malgiudicato. Questo individuo è capace di rispondere in una tal maniera al suo disagio psicologico da sfociare in una psicosi ancor più destabilizzante basata su convinzioni spesso a tema persecutorio non corrispondenti alla realtà dei fatti.

La diffidenza è, in poche e semplici parole, una caratteristica che permette la valutazione delle questioni da affrontare.
È logico pensare che le capacità elaborative di un essere umano e di un Animale sociale diverso dall’uomo, non permettono uno stesso tipo di valutazione delle situazioni, poiché lo sviluppo mentale dell’uomo porta quest’ultimo al discernimento di ‘’x’’ varianti, come invece non può accadere in chi umano non è.
Ne risulta quindi, una manifestazione di azioni/reazioni che hanno in comune la sola formula madre.

I Cani particolarmente infantili e i cuccioli, a meno che questi ultimi non appartengano a particolari razze dove l’ibridazione con il Lupo è vicina, e non abbiano alle spalle esperienze che li hanno portati ad esserlo, difficilmente mostrano questa caratteristica, perché il Fanciullo per esigenze di sopravvivenza è portato a doversi fidare di qualcuno. Anche parlando di luoghi, cioè l’avere fiducia nel luogo dove si dimora o ci si trova momentaneamente in maniera occasionale, e le esperienze, fanno la differenza; in linea generale il soggetto infantile è meno guardingo, dà più retta alla curiosità che all’ipotesi di un pericolo.

Una buona guida e una buona conoscenza dei luoghi da frequentare e delle situazioni che in linea di massima dovranno essere affrontate nel corso della vita, istruisce la diffidenza nel comportamento; senza eliminarla, la guida aiuta nel discernimento. L’individuo in questo modo acquisisce sicurezza in se, maggior fiducia nella guida e maggior equilibrio sociale.

Mancando la guida, il piccolo dovrà crescere in solitaria e dovrà valutare fatti e avvenimenti secondo quel che gli detta l’istinto e l’inclinazione caratteriale; potremmo trovarci un domani davanti ad un individuo scaltro o ad uno timoroso; per quest’ultimo, essendo comunque un Animale sociale, il solito Faro che guida la Nave in porto, può essere di grande aiuto, al fine di facilitare la sua riabilitazione verso l’equilibrio.

Da sottolineare l’importanza del carattere dell’individuo, dato che la primissima risposta ad ogni tipo di stimolo è fornita da questo (il carattere); le esperienze daranno poi vita alla sua personalità (dell’individuo), e da qui il comportamento manifesto.
E non da ultimo: fondamentale per iniziare l’avventura nel mondo è, per il cucciolo, il “lavoro/dedizione/assistenza” che la persona che si occupa di lui, dei suoi Fratellini e Sorelline e della sua/loro Mamma, si appresta a fare.

Alcuni detti comuni:

‘’fidarsi è bene, non fidarsi è meglio’’
‘’patti chiari, amicizia lunga’’
‘’Fidati e Nontifidare erano due fratelli: Fidati era un uomo buono, ma Nontifidare era meglio’’
‘’di pochi fidati, di tutti guardati’’
‘’da chi mi fido mi guardi Iddio, da chi non mi fido mi guardo io’’
‘’chi diffida si fa savio’’ - Joao Giumareas Rosa
‘’negli affari di questo mondo, gli uomini si salvano non per la fede, ma per la diffidenza’’ - Benjamin Franklin
‘’matta è quella preda che si confessa al cacciatore’’

E ora analizziamo il significato di unicità.

Dal libro ‘’Diario: Similitudini fra Cani e Lupi – Illuminanti Riflessioni’’

La famiglia del Lupo, è un organo socialmente perfetto. Il pensiero che esprimono, nel loro modo di vivere, è la rappresentazione del concetto di insiemi che corrisponde all’unità.

Vi ricordate i primi passi dell’insiemistica alle elementari?

- I numeri non sono altro che l’unione di una serie di cose corrispondenti alla quantità che li uguaglia. Es.: all’insieme dei numeri 1, corrispondono tutte quelle cose che sono nella realtà 1, ossia, 1 sedia, 1 banco, 1 matita, 1 quaderno, 1 persona, 1 animale, eccetera, eccetera fino a che vi va di riportare esempi… tutte queste cose ‘’1’’, animate e non, sono raggruppate nell’unica entità che li rappresenta integralmente, il numero 1; stesso concetto vale per il numero 2 e il 3, e così via fino all’infinito numerico.
Bene, anche nell’ambito di una famiglia, abbiamo la stessa evoluzione di concetto, con la grande differenza però, che stiamo parlando di esseri viventi e non di cose, esseri pensanti che volutamente, o naturalmente, incastrano i propri ruoli per creare la perfezione del numero 1 – Inizio di ogni di cosa (Pitagora). -

L’unione di due numeri 1 (maschio e femmina – diversità necessaria per avere la possibilità di creare un nuovo numero 1), dà vita a un Branco. E il Branco si completa con la nascita della cucciolata.
La cucciolata: l’insieme di singoli individui che possiedono una caratteristica che li diversifica uno dall’altro e che gli permette, una volta cresciuti, di mettersi in luce per quel compito specifico utile al completamento dell’entità di appartenenza ‘’perfezione che la Natura offre ai suoi figli agevolandoli istintivamente nell’applicazione del processo di Armonia’’.
Armonia facile da cogliere, se solo ci si ferma ad osservarli mentre comunicano fra loro, un dialogo fatto di gesti, espressioni, voci che esprimono un sentimento, un’intenzione, uno stato d’animo inequivocabilmente coerente.

Chiariti per grandi linee i due importanti concetti (diffidenza e singolarità di ogni individuo), veniamo al Saarloos. Come tutti gli Animali sociali, nascono e vivono in funzione della società a cui appartengono. Se detta società non è conforme al loro standard di vita, chi più chi meno, si adattano ad esso. I soggetti caratterialmente più forti mostreranno un certo tipo di comportamento nell’adattamento, quelli meno forti un altro.
Nel riflettere sulle risposte che i singoli danno alle situazioni, non mancate mai di inserire il fattore ‘’individualità’’ che fa del soggetto un numero ‘’Uno’’.
È logico pensare che se il soggetto osservato è un personaggio dal carattere forte, non mostrerà un livello di diffidenza passiva, bensì ne mostrerà uno di diffidenza attiva.
Cosa vuol dire?
Esattamente questo:
invece di ritrarsi e non tentare neanche per un attimo di superare il problema, il problema (o novità) viene affrontato eccome.
La modalità di conoscenza di questi individui, può essere esuberante, infantile o moderata. Il temperamento di questi Uno, li spinge a voler capire, mentre il coraggio permette loro di osare.
È sbagliatissimo pensare che tali individui non conoscano la diffidenza, perché se così fosse non si accerterebbero sulla conoscenza.
Lo sbaglio è credere che la diffidenza sia sinonimo di ‘’paura’’! Niente di più sbagliato può essere partorito a livello osservativo. L’autore di tale pensiero non ha nessun tipo di conoscenza nel settore comportamentale e tantomeno nel settore Saarloos.
Certo che, se la selezione prende a modello solo gli esemplari che a livello caratteriale sono equivalenti a ‘’zero’’, non possiamo davvero aspettarci nascituri forti e capaci… e qui torniamo all’altra nota che mette in evidenza l’ignoranza palese dei verdetti che certificano una dote o un difetto rendendolo proprio di tutta la razza.


Più di undici anni fa, del Saarloos in Italia non si sapeva neanche che esistesse.
Poi qualcuno si prese la briga di annotare tante e tante sfaccettature di questi Cani Lupo e piano piano la gente apprese e fece propri questi dati. Ben venga l’espansione delle notizie, ma quando si fa propaganda che la si faccia con cognizione di causa e non per sentito dire o per aver fatto copia e incolla, perché così non si arriva da nessun’altra parte che non sia ‘’il mantenimento dell’ignoranza’’ – la loro in primis!!!

Sclero contro gli azzeccagarbugli a parte, vorrei che sia ben chiaro che le linee principali del comportamento danno delle indicazioni, ma poi è l’individualità dell’Uno che fa la differenza. Differenza che viene supportata dalle esperienze e dalle guide, se le guide non sono in grado di ottemperare al proprio ruolo, che ponessero il distintivo e si mettessero un po’ di cenere sul capo prima di sparare sentenze!!!

Due grandi note caratteriali che vengono spesso poco (o per niente) considerate, sono la docilità e la duttilità del Cane Lupo di Saarloos, qualità naturali che si bilanciano a seconda dell’individualità del soggetto.
Istinto predatorio e ricerca, sono attivi se ben guidati, altrimenti possono rimanere soffocati o mostrarsi solo in circostanze non chiamate in causa dal compagno umano. L’aggressività è presente e viene ben misurata a seconda delle situazioni.
Non sono Cani per tutti e non sono neanche idonei ad una selezione fatta da sprovveduti!

www.canelupodisaarloos.eu