Il Cane Lupo
Cecoslovacco
Verso la metà degli anni ’50, nella Repubblica Ceca,
presso la Guardia di confine di Libìjovice, venne sperimentato
un accoppiamento fra una Lupa dei Carpazi e un Cane da Pastore Tedesco
linee di sangue da lavoro.
Nell'ambito della caserma, fu riservato per la Lupa, di nome Brita,
un recinto e una tana.
Come suo ‘’sposo’’ la scelta si articolò
fra due esemplari di Pastore Tedesco molto diversi uno dall'altro;
il primo estremamente docile e duttile, il secondo meno obbediente
e più aggressivo.
Già al primo calore della Lupa fu tentato un accoppiamento,
ma ella non accettò il corteggiamento dei Cani introdotti
nel suo recinto, rifugiandosi nella tana. Credo che questo comportamento
rispecchi la saggezza dell’Animale selvatico, dimostrando
la sua non completa crescita e la non idoneità a mettere
al mondo dei Figli, oltre al fatto che probabilmente i maschi introdotti
non erano da Lei ritenuti all’altezza della situazione.
Fu la Lupa stessa, l’anno successivo, a mostrare interesse
per il sesso forte (o semplicemente mise in evidenza il fatto che
era cresciuta) lasciando il suo odore sulla rete di confine, comunicante
con un recinto dimora di un Cane della caserma.
Gli uomini interpretarono il messaggio in modo positivo, e inserirono
nel suo territorio i due Pastori, uno per volta cominciando dal
più tranquillo; la scelta si dimostrò poco saggia,
visto che la Lupa aggredì subito il maschio ospite mirando
direttamente al collo; l'avvertimento (per così dire), costò
al Pastorello, un pezzo di carne grande come un pugno.
Velocemente il Cane fu tolto dal recinto e sostituito con il secondo
promesso, che ricevette l’ugual trattamento; essendo però,
lui più reattivo dell’altro, rispose allo stesso modo
alla Lupa che testé, cambio atteggiamento e ne accettò
la corte.
I due si accoppiarono ogni due giorni per circa sei giorni, e il
frutto dalla monta nacque il 26 maggio 1955 – Brita x Cesar
Z BrezovehoHaje.
Nacquero 5 cuccioli molto lupini, dei quali non si riuscì
ad avere notizia che solo dopo circa 10 giorni; e al compimento
del primo mese di vita (29 giorni per l’esattezza), quando
uscirono dalla tana, furono visti per la prima volta. All’arrivo
dell’inserviente però, i piccoli vi rientrarono velocissimamente,
manifestando quella meravigliosa diffidenza chiamata in atto dall’istinto
di conservazione. Di norma queste cose non accadono in campo cinofilo,
poichè il Cane è talmente abituato a convivere con
le persone, che è raro che i cuccioli non si avvicinino ad
esse quando ne vedono una o più di una. A differenza dei
Lupi, che invece assumono questo comportamento imparato nei secoli
e tramandato di generazione in generazione.
Nell'ambito del caso specifico, però, la cosa sembra un po'
strana, poichè la Lupa viveva in caserma sicuramente già
da due anni e fu presa che ancora era una cucciola o cucciolona,
tant'è vero che non aveva avuto nemmeno il primo calore;
per cui, a parte la diffidenza tramandata, perchè i suoi
piccoli (figli anche di un Cane da Pastore Tedesco), hanno avuto
quella reazione? ... Non sappiamo esattamente cosa sia accaduto
da quando Britta fu accolta in caserma, ne tantomeno abbiamo il
resoconto dei comportamenti umani, durante la gestione, non sappiamo
cioè, se la Mamma aveva contatti o meno con le persone (intendendo
anche solo quella che si è presentata all'uscita dei piccoli),
perchè, se così non è stato, è abbastanza
normale la reazione dei cuccioli (diffidenza a parte), altrimenti
no.
''In Natura, la conoscenza del resto del Branco di chi è
al di fuori della tana, nella zona rendez-vous, avviene tramite
la trasmissione degli odori degli individui che rimangono al di
là della tana, sul corpo della Mamma che non manca mai di
assorbirli ogni qualvolta esce (dalla tana) per espletare i bisognini
e per mangiare. Questi odori, uniti al suo corpo, sono per i Piccoli
un chiaro segnale che appartengono ad individui di cui ci si può
fidare''.
La prima generazione di Ibridi di Cane Lupo Cecoslovacco, mise in
luce il suo estremo lato selvatico.
Nella seconda, l’impronta lupina fu già meno dominante,
e alcuni esemplari furono addirittura addestrati.
La terza addirittura, diede vita ai primi veri esemplari di Cane
Lupo, somiglianti nel fisico al Lupo e nel carattere più
duttili similmente al Cane. Da questa cucciolata furono scelti i
soggetti più adatti all’addestramento, e da quel momento
cominciò il vero e proprio lavoro di selezione della razza.
Dopo 8 anni, tra il 1964 e il 1965, ci furono le prime pubblicazioni
notificate dall’Accademia delle Scienze e i primi accesi rifiuti
nel proseguimento dell’esperimento da parte soprattutto dagli
allevatori dei Pastori Tedeschi, intimoriti forse, dall’idea
di perdere una fetta di mercato.
Si era arrivati a quel punto, ad avere tre linee di sangue:
una ‘’ Brita x Cesar Z BrezovehoHaje ‘’;e
due ‘’ Brita x Kurt Z Vaelavky ‘’
Tutti gli esemplari nati dagli incroci e dalla successiva selezione,
erano di proprietà dei militari e nessun civile poteva entrarne
in possesso. L’autorizzazione per l’esperimento, scadeva
proprio in quest’anno e, la leggenda intorno al CLC narra
che gli ordini furono di eliminare i soggetti prodotti. Ora, cosa
si intendesse per ''eliminare'' questo non si sa, forse semplicemente
che lo Stato, avendo soddisfatto la sua ricerca sperimentale, non
intendeva più sostenere le spese di sussistenza per loro,
quindi, o qualcun altro se li prendeva in carico oppure potevano
anche morire tutti. Fu per questo motivo forse, o forse per altri
(non ci è dato di saperlo con precisione), che venne elaborato
un progetto di allevamento. L’intento era di migliorare ulteriormente
la duttilità dei nascituri lasciando ben impresse le favorevoli
attitudini naturali.
Nel 1966, l’ingegnere Karel Hartl, militare del Corpo, stilò
lo standard di razza.
E arrivò il momento per i militari di chiedere al CSCHDZ
- Unione degli Allevatori dei piccoli Animali – ossia l’ENCI
italiano, l’iscrizione della razza al registro ufficiale,
ma la richiesta fu rifiutata giustificando la negazione per scarsezza
di soggetti (numero esiguo).
Nel 1968, nell’allevamento della Guardia di confine, ci fu
una nuova ibridazione del sangue tramite l’accoppiamento fra
‘’Argo’’ un maschio di Lupo e ‘’Asta
SNB’’ una femmina di Pastore Tedesco .
Due anni dopo si cominciò a non dichiarare più i dati
sulle nascite; allevatori civili erano entrati in possesso di alcuni
esemplari e più di 100 soggetti prestavano servizio d’ordine
alla frontiera con la Polizia di Stato.
E nel 1970, ancora due ibridazioni: Xela Z PohranieniStraze, una
femmina della terza generazione x il Lupo Sharik e lo stesso maschio
x Urta Z PohranieniStraze.
Ma non fu questa l’ultima ibridazione fatta, poiché
ce ne fu una successivamente nel 1983, in seguito ad un abuso nelle
riproduzioni del maschio Rep Z PohranieniStraze che portò
ad avere un 90 % di consanguineità e un 83% di stretta consanguineità.
Ciò indusse a decidere per un nuovo cambio di sangue. Fu
usato allora, Kazan Z PohranieniStraze uno di nuovi nati dalla Lupa
Lejdy x il Pastore Tedesco Bojar von Schottenhof.
Dal 1983 al 2000 circa, gli accoppiamenti sono stati ufficialmente
effettuati solo fra Cani Lupi Cecoslovacchi.
E intorno all’anno 2003, l’ingegner Karel Hartl decise
per un nuovo accoppiamento con il Lupo, con il fine di migliorare
le condizioni fisiche della razza, nello specifico, le problematiche
derivate dalla displasia; chiese l’autorizzazione al Club,
e questi la concessero a patto che nessun nascituro di quella linea
di sangue, fino a che essa non avesse raggiunto la fine dell’ibridazione
(F4 compreso), non avesse lasciato il luogo scelto per l’esperimento,
inteso come esame ed osservazione. Si racconta che dopo alcune vicissitudini,
nacquerofinalmente tre cuccioli. I cuccioli furono registrati con
l’affisso Mutara. Leggi art. www.ilcane.eu/scene_naturali/ibridazioni.htm
Intorno a questa faccenda, si sta sollevando un gran polverone,
in quanto sembra che i patti non furono rispettati (senza incolpare
assolutamente l’ing. Hartlo persone nello specifico), e i
cuccioli furono dati; da questi nacquero più discendenti.
Adesso tutto è in giudizio di attesa.
Il Club degli Allevatori del Cane Lupo Cecoslovacco fu fondato
il 20 marzo del 1982.
Il riconoscimento ufficiale fu registrato nel 1989 dalla FCI che
iscrisse nello standard 332 esemplari.
Il riconoscimento definitivo si ebbe qualche anno dopo, in Messico.
Riflessioni
Perché nasce questa nuova razza? Per un esperimento!
Si voleva studiare la possibile fusione fra il Lupo e il Pastore
Tedesco, con la mira di fortificare il Cane, inserendo in lui sangue
di Lupo. Si voleva creare un Pastore Tedesco forte fisicamente e
caratterialmente, e cosa c’era di più facile se non
unirlo ad un Animale selvatico che le fiabe e le leggende hanno
sempre descritto come un essere dalla formidabile ''aggressività
e cattiveria'' affiancata da un’estrema docilità nei
confronti dei superiori? … un essere capace di assoggettarsi
e capace di ''uccidere''!
Le fiabe popolari hanno un fondo di verità, ma che il Lupo
sia davvero quell’essere brutale e abbietto che i sapiens
vogliono far credere, questo non lo è assolutamente.
Il Lupo è un familiare modello, rispettoso, ossequioso e
austero, ma è anche un giocherellone e un dolcebabysitter!
… soltanto non è un Animale che potremmo definire plasmabile,
e cioè, non è duttile come il Cane. Possiede una capacità
di apprendimento notevole, ma senza una giusta motivazione, non
si presta ad essere ‘’ammaestrato’’.
Tempo fa, è stato effettuato uno studio per sperimentare
la sua capacità di adattamento alla vita con l’uomo,
affiancando l’operato ad alcuni Cani. I soggetti furono sottoposti
ad esercizi di routine, e tentativi di manipolazione. Risultò
più di un punto a sfavore dei Lupi, e ciò li mise
in cattiva luce dal punto di vista del potenziale sociale.
‘’Affiancando in crescita due cucciolate, una di
Lupi e l’altra di Cani, si è notata in maniera evidente
la capacità adattativa del cucciolo di Cane alla vita con
l’uomo e non quella del cucciolo di Lupo.’’
Lo sbaglio nella valutazione è stato nel non prendere in
considerazione il fatto che il Lupo, da secoli rifugge l’uomo,
e atavicamente sa che di lui non ci può fidare. Non avendo
esperienze positive con l’uomo e non conoscendo usi e costumi
umani (sia familiari che nell’ambito della società
esterna alla Famiglia), non è possibileper lui, dare‘’d’emblée’’,
una risposta positivamente collaborativa.
Quanto ci hanno messo i nostri avi cavernicoli ad assoggettare
i Lupi che si avvicinavano agli accampamenti?
Quanto deve durare uno studio in cattività prima di
poter formulare una teoria?
Se la teoria fosse vera, il Cane sarebbe mai stato partorito
dall’uomo?
(Il Cane non nasce in Natura, ma è la variazione della variazione
della variazione ecc. ecc., prodotta dall’uomo sulla sottospecie
Canis Lupus Familiaris, ossia quel ‘’Gruppo’’
di esemplari ‘’Lupi’’ che si sono avvicinati
all’uomo ‘’n’’ mila anni fa).
Lo studio:
- negli esperimenti che sono stati portati a termine, spiccano quelli
effettuati sulla reale capacità dei Lupetti di tollerare
o meno l’uomo, e sul riuscire a condividere con lui usi e
costumi.
Vengono portate in evidenza, cose del tipo: non sono tranquilli
al contatto con la mano, non mostrano interesse e capacità
di apprendimento per attività ludiche con un qualsiasi gioco
ed esercizi semplici come l’esecuzione di un seduto. Cose
che invece per un cucciolo di Cane sono alla portata del giorno.
Fu dichiarata così, la ‘’stupidità e la
mancata evoluzione’’ del Lupo e la sua scarsa ‘’flessibilità
mentale’’ rispetto al Cane.
Addomesticamento a parte, non si può convalidare una tale
teoria, senza calcolare che un Lupo, per generazioni e generazioni
ha dovuto difendersi dall’uomo, e che non vivendo con lui
non ha potuto assimilare un bagaglio comportamentale tipico di un
Cane che invece deve addirittura le sua esistenza alla mano dell’uomo.
Non si può dire che un Lupo non sa o non è in grado
di elaborare concetti facili per un Cane, non considerando che il
Lupo se non trova ragione nell’operato, non spreca più
di qualche secondo di attenzione alla cosa e poi serenamente va
a fare altro, sicuramente molto più interessante (fosse anche,
solo dormire).
Un Lupo evita l’uomo per sopravvivere, un Cane cerca l’uomo
per sopravvivere.
Un Lupo ha bisogno di una motivazione reale per compiere un’azione,
ad un Cane basta un click per attivarsi.
Un Lupo lavora solo con il suo Branco, un Cane lavora con chiunque
fornisca lui una pallina o un bocconcino prelibato.
Detto questo, se l’intento della selezione era avere un Animale
più forte e ugualmente addestrabile al Cane, beh, oserei
dire che la strada intrapresa, non era davvero la più semplice.
Molti soggetti di Cane Lupo Cecoslovacco, hanno trovato un ruolo
da rivestire nel Corpo della Polizia di Stato, divenendo sorveglianti
di confine.
Cosa fa un sorvegliante di confine? … difende il varco dagli
estranei.
Cosa fa un Lupo alla vista di un estraneo? … si mette sul
‘’chi va là’’ e minaccia il malcapitato
con posture poco amichevoli. Il Lupo difficilmente arriva a mordere
l’intruso, lo fa solo se costretto.
Vorrei soffermarmi un attimo a riflettere sulla mansione del sorvegliante
e sull’Animale scelto per svolgerla.
Il Lupo e il Cane, sono Animali sociali, vivono nella Famiglia collaborando
attivamente con tutti i membri. Se vengono isolati e non hanno con
la Famiglia un rapporto stretto, vivono un’esistenza disagiata.
Il Lupo più del Cane, ha bisogno di questo contatto stretto.
La vita in caserma, può dare questo tipo di contatto?
Non parlo della rigidità della condotta militare, anche perché
nella vita selvatica, il rispetto delle regole è di estrema
necessità, parlo proprio di quello che è oltre il
regime, ossia le attenzioni e la vicinanza che tutti i membri hanno
fra loro, nei momenti di pausa/svago e durante il riposo.
I Cani Lupi, vivevano con i militari della caserma, nelle loro
camerate, o nei box?
Una volta dismessi dall’incarico, che tipo di rapporto continuavano
ad avere con i militari?
Quando l’incarico terminò del tutto, ovvero quando
il controllo del confine non fu più necessario, questi esemplari
e i loro discendenti, entrarono nel sociale cittadino o pseudo cittadino.
Come può trovarsi bene un sangue misto di Lupo in una città?
Rispondendo all’ultima domanda, la cura per ovviare alla sua
diffidenza, fu formulata (tenendo forse anche a mente il test prima
citato o similare deduzione), per i cuccioli, in un’assidua
frequentazione dei luoghi più caotici, fin dai primi giorni
dal distacco dalla Mamma e dai Fratellini. Questo senza neanche
passare da un periodo di inserimento/affiatamento con la nuova famiglia,
un periodo in cui il Piccolo, potesse trovare in Essa dei punti
di riferimento a cui affidarsi, in mancanza di tutto quello che
era stato ‘’il suo mondo’’ fino ad allora.
Consiglio più sbagliato in assoluto, non si poteva dare!
La Famiglia, ribadisco il concetto, è fondamentale, e nel
momento in cui il cucciolo si trova al di fuori della Famiglia,
deve assolutamente trovare qualcun altroa cui affidarsi; deve trovare
un Sole da seguire e da cui attingere calore. Parliamo di calore
a livello di attaccamento, stato indiscutibilmente necessario per
l’equilibrio (come vedremo più avanti) di crescita
e sviluppo.
In più: se il ruolo del Cane Lupo Cecoslovacco è
stato quello di diffidare e respingere, e perciò nella sua
selezione, le linee di sangue e i soggetti da riproduzione sono
stati scelti con determinate caratteristiche, come può diventare
l'amico di tutti (necessario per la vita con i civili)? …come
può diventare quell'esemplare scelto in rappresentanza dell'Animale
Buono, cancellando così il vero scopo della sua professione?
... Non dico che debba ancora far parte dei servizi d'ordine, non
dico che bisogna selezionare individui pericolosi, e né che
bisogna credere all’Animale buono o cattivo, dico solo che
non è giusto trasformare un indirizzo caratteriale, facendo
diventare il sorvegliante in un peluche, togliendo lui ogni tratto
che distingue la sua unicità; il Cane con il mantello del
Lupo che molti vorrebbero avere accanto, non per amore della razza
selezionata all’origine, ma per gratifica del proprio ego
e ancor peggio, per commercio.
Nel corso del tempo, i soggetti allontanati dal ruolo di sorvegliante,
cambiarono notevolmente.
E per continuare ad asserire che potessero comunquerispecchiare
un canone di razza, fu stabilito che la prova chene certificasse
le caratteristiche psicologiche, fosse riconosciuta nel CAL1, ossia:
mettersi in avviso alla vista del figurante (ipotetico aggressore)
e, da quest’anno,arrestare il suo tentativo di fuggire.
Potrei anche essere d’accordo, ma solo fino a un certo punto!
Mi spiego: il Cane Lupo Cecoslovacco, essendo un Figlio del Lupo,
oltre che del Pastore Tedesco, deve trovare sempre una giusta motivazione
per attivare le proprie capacità attitudinali, altrimenti
non si spreca neanche ad iniziarla una cosa. Per essere motivata
l’azione, bisogna che sia il più naturale possibile,
ed essendo questi Animali, per metà Cane e per metà
Lupo, per via di quella metà lupina, non bisogna mai cadere
nella ripetitività delle azioni e nella finzione. Un CLC
se non sente quel particolare odore, che si sprigiona da ognuno
di noi, mentre viviamo un’esperienza, non si attiva, perché
senza odore l’atto non ha un significato tutto suo, ed è
proprio quel ‘’tutto suo’’ ad attivare la
sua mente.
Gioia, paura, tristezza si diversificano fra loro in particolarità
comportamentali e di odore. Lo stress e la paura, hanno un odore
acre e pungente, dalla felicità invece nasce qualcosa che
è dolce come il miele.
Tutti i proprietari di CLC che vogliono cimentarsi in questa prova
(e non solo loro, dato che è abitudine di tutte le persone
che si cimentano con i loro Cani in prove del genere), provano e
riprovano l’esercizio da superare, fino a farlo diventare
una consuetudine, che nel caso specifico del CLC è meglio
menzionarla come ''azione monotona''; i proprietari dei soggetti
in allenamento, e i loro preparatori in primis, partono dal concetto
che se l'esperienza è conosciuta, non ci sono comportamenti
inaspettati. Vero!..ma vero anche che se l'azione diventa troppo
ripetitiva, il ‘’CaneLupo’’ non ci crede
più. La conoscenza della situazione agevola la sicurezza
espressiva, e questo è di grande aiuto soprattutto per gli
esemplari in cui la diffidenza prevale sul coraggio o sulla mancanza
di capacità valutativa, ma attenzione, la finzione di scena
fa perdere duttilità, docilità e temperamento (con
tutto quel che ne consegue).
Essendo il CAL una prova caratteriale, chi valuta questa prova,
deve saper distinguere quale è la reazione caratteriale propria
dell'individuo senza il beneficio della ripetitività, da
quella stra-provata. Cosa non facile per tutti!
Ecco, la valutazione o capacità valutativa, credo che sia
un ottimo motivo per indurre le persone a ripetere fino all'ennesima
potenza, non pensando minimamente alla resistenza del Fido!
Un buon consiglio può essere quello di provare si, allenarsi
si, ma sempre cercando il più possibile di immedesimarsi
a tal punto nel ruolo, da diventare realmente particolare. Vivere
la scena come se fosse vera.
Purtroppo questo non accade quasi mai, forse perché l’ordine
selettivo non sposa più certe pratiche, e quindi il CLC non
deve più rispecchiare lo standard di razza completo, ma solo
il suo vestito. Oppure perché, gli uomini sono talmente vuoti
e meccanici che non sono più in grado di vivere certe emozioni.
Essere una guardia di confine, non vuol dire però, solo cacciar
via l’intruso con un atteggiamento ostile; una brava guardia
deve essere in grado anche di resistere a lunghi spostamenti, molte
ore in piedi, in movimento, deve essere in grado di rintracciare…
e infatti, il Cane Lupo Cecoslovacco non è solo quell’individuo
un po’ burbero con chi si avvicina, ma è pure un grande
cercatore e un resistente marciatore.Per ciò che riguarda
la ‘’marcia’’, esiste una prova che ne testa
la resistenza; per la ricerca invece no.
Secondo me, le prove di razza dovrebbero prendere in considerazione
la caratteristica che ne fa dei grandi cercatori e inserire fra
le prove di CAL e di resistenza, la ricerca.
Un Cecoslovacco di un mia amica, dopo solo una decina di allenamenti,
è stato in grado di superare una traccia con un invecchiamento
di 4 ore e uscirne vittorioso, senza mostrare alcun affaticamento
in contrapposizione ad un particolare interesse.
Nell’intimità sono molto dolci e molto materiali,
quando è tempo di cure parentali amano star fermi immobili
a farsi ispezionare e carezzare, ma al momento del gioco, anche
se non mettono mai cattiveria in esso (dote completamente assente
negli Animali – leggi articolo su www.stellagrigia.eu/articoli/bene_e_male.htm),
sanno essere molto fisici, e imbastiscono giochi con la persona
con cui hanno un legame d’intesa come se ella fosse un CLC
parimenti a loro.
Se cresciuti nell’equilibrio del Branco si attaccano in maniera
viscerale agli individui che lo compongono, difficilmente tollerano
l’attesa a meno che non siano stati abituati fin da piccoli
dal Branco/Famiglia, come farebbero i loro genitori in Natura, nelle
zone rendez-vous.
Se non si affiatano possono essere molto diffidenti verso le persone
o non considerarle affatto, in questo caso non è consigliabile
dialogare con loro in maniera attiva ma cercare con calma di conquistarne
la fiducia. Una volta formato il legame, bisogna sempre mostrarsi
a loro come un Padre o una Madre che non ha timore di educare suo
Figlio al si e al no, al bacio e al rimprovero.
Vivere con un Cane Lupo Cecoslovacco è molto impegnativo,
ma anche molto arricchente sotto tutti i punti di vista.
Affetto e serietà, equilibrio e dedizione, questo è
ciò che si aspetta da noi!
***
Vivere e crescere con un Cane Lupo Cecoslovacco
Per sommi capi abbiamo parlato di questo particolare ‘’CaneLupo’’,
ma non è sufficiente sapere a grandi linee chi è,
per poter vivere con lui una vita armonica.
Innanzitutto per iniziare a conoscerli nella loro particolarità,
è importante pensare a questi soggetti, estrapolandoli un
po’ dal mondo del Cane a cui siamo abituati, e immaginare
di avere accanto un Compagno che non ci darà sempre ragione,
e che in continuazione, fino a che avrà respiro, ci chiederà
informazioni e ci metterà alla prova tastando con mano e
bocca la nostra idoneità ad essere la sua guida.
È bene sapere quindi, del Cane Lupo Cecoslovacco quale è
il suo collocamento nella scala neotenica, per poi entrare nel vivo
del suo ‘’essere’’.Lo specchietto che mostriamo,
oltre adare una prospettiva più completa delle diversità
delle razze, serve per arrivare alla distinzione caratteriale dei
soggetti della razza che stiamo presentando, nell’ambito della
cucciolata e dei singoli soggetti quando bisogna valutarli, basando
l’osservazione sia sull’età che sul comportamento,
che sulle preferenze espressive.
La Teoria Neotenica, di Konrad Lorenz, ci aiuta, osservando le
caratteristiche fisiche dei soggetti, ad avere di loro, le prime
indicazioni per sviscerarne il pensiero e conseguente comportamento.
Specchietto sommario della Teoria Neotenica:
- Il termine neotenia vuol dire: permanenza nel soggetto
adulto di caratteri fisici e mentali più o meno infantili
(suddivisione per stadi di crescita).
I confronti nelle suddivisioni, sono effettuati con gli stadi di
crescita del progenitore: ‘il lupo’ (sviluppo completo).
- 1° stadio – neo-natale:
dalla nascita ai primi quaranta giorni, circa, di vita.
L’aspetto fisico del cucciolo mostra le stesse caratteristiche
del suo antenato, il lupo, nel primo mese dalla sua venuta al mondo.
Il cranio è tondeggiante; il muso è corto e alquanto
rugoso; le orecchie sono piccole e, nei primi giorni, attaccate
alla testa, man mano che ci avviciniamo al termine dello stadio,
si scostano dalla testa e cadono in avanti, diventando pendenti;
il corpo è tozzo e l’andatura del passo goffa. Il suo
unico interesse è stare con la mamma e i fratelli, il mondo
esterno non lo attira.
Razze di appartenenza - Nel 1° stadio dovremo ricercare
cani dalla testa tonda, il muso schiacciato e rugoso, dalle orecchie
pendenti o fortemente tondeggianti, la corporatura tozza: Carlino,
Chihuahua, Pechinese, bBxer, ecc. . Il carattere di questi esemplari
sarà di dipendenza dalla famiglia e dalla casa. Avremo degli
eterni infanti pronti e vivaci nel loro ambiente o comunque in presenza
del loro capo-branco. Ma avremo anche soggetti che non conoscono
l’inibizione a mordere poiché ancora non hanno vissuto
il secondo stadio evolutivo, stadio in cui attraverso il gioco inizieranno
a misurarsi con i fratelli. Se questi soggetti possiederanno, nella
loro genetica, saldezza di nervi, non mostreranno problemi di adattamento
alla vita fuori casa e, dentro casa, non avranno paura degli estranei;
se invece, nel loro carattere primeggerà l’insicurezza,
data da una tempra psicologicainsufficiente, non concepiranno mai
un’esistenza che non sia nella propria dimora o comunque dove
non ci sia mamma o papà con loro o almeno uno dei fratelli;
si mostreranno ritrosi verso chi non conoscono; tenderanno a tenersi
alla larga da qualsiasi cosa possa creargli un problema; rifuggiranno
lo stress e reagiranno aggressivamente alla paura.
- 2° stadio – ludico: verso
la fine del secondo mese di vita.
Ciò che sta al di fuori della casa familiare, comincia a
suscitare un rimarchevole interesse; il cucciolo prende coraggio
e affronta la curiosità. Il suo aspetto fisico è meno
infantile, il muso comincia ad allungarsi, le rughe scompaiono,
le orecchie rimangano pendenti e si ingrandiscono, la stabilità
nella camminata è notevolmente migliorata.
Quest’età è paragonabile al momento della permanenza
nella zona rendez-vous, situata appena fuori della tana, dei cuccioli
di lupo all’età di otto/dieci settimane. In questo
stadio i cuccioli prendono confidenza con gli oggetti, li raccolgono,
li assaggiano e li portano dentro la tana; cominciano a giocare
con i fratelli e misurano le possibilità di errore. Non conoscono
ancora i propri limiti fisici e di spazio, iniziano le piccole sfide
- sempre sotto forma di gioco - e imparano a moderare la forza.
Razze di appartenenza - Nel 2° stadio dovremo ricercare
cani ancora dalla testa tonda ma il muso più allungato, le
orecchie cadenti, mancanza di rughe, andatura più stabile,
un’irrefrenabile voglia di giocare e coscienza del significato
di possesso: Maremmano, Rottweiler, GoldenRetriever…
Nella prima parte di questa fase troviamo le razze prettamente dipendenti
dal territorio famigliare. Razze che acuiscono l’istinto alla
guardia e di conseguenza la possessività e la diffidenza.
Hanno bisogno di un capo-branco che sappia essere un punto di riferimento
tangibile (deciso e paziente), altrimenti il loro essere un grande
piccolo cucciolo che non sa dosare bene le proprie forze e non conosce
completamente la gerarchia finale, ma solo quella di mamma, può
creare alcuni problemi se incontra, sulla sua strada, un proprietario
debole.
Andando avanti, la voglia di interagire con quel che c’è
al di là della porta (appena fuori del giardino), si fa più
forte del voler rimanere a casa, così come, è molto
marcato, il desiderio di giocare e di portare, a chicchessia, un
legnetto, una pallina e cose del genere, per imbastire un gioco
senza fine. Troviamo qui collocato il Golden, un fanciullo-adolescente
a cui l’uomo ha sopito l’aggressività e la possessività,
lasciando via libera alla docilità e al temperamento
- 3° stadio – parata: siamo
intorno al quinto mese di vita.
Morfologicamente i cuccioli iniziano ad assomigliare all’adulto,
le orecchie sono semi-erette o addirittura erette, il muso allungato
si affina, i movimenti sono più sciolti. Anche nei loro interessi
ci sono delle variazioni, iniziano a testare i livelli gerarchici
del branco, trovano stimolante rincorrere e superare tutto ciò
che si muove. Non sono più legati solo al territorio casalingo,
ma amano spaziare e osare. Ciò non toglie che siano ancora
molto dipendenti dalla famiglia.
Il cucciolo di lupo ha, in questa fase, intorno ai sette/otto mesi,
la dentizione è completa, il pelo estivo ha lasciato il posto
a quello invernale e comincia a seguire il branco negli spostamenti.
Razze di appartenenza - Nel 3° stadio iniziano ad arrivare
i cani da caccia e i conduttori di greggi. Le teste sono allungate,
le orecchie semi-erette o erette, l’andatura sciolta e agile,
nel carattere inizia a formarsi il vero concetto gerarchico di branco.
Avremo cani capaci di rincorrere, raggiungere e accerchiare gli
oggetti e/o gli animali in movimento. Nel cane da caccia l’ottimo
fiuto è aiutato dalla formazione delle orecchie: lunghe più
delle altre razze, quando il cane china il capo a terra per la ricerca
della traccia, esse, cadendo in avanti, formano una specie di imbuto
che incanala l’odore, questo rende più facile la ricerca.
Anche al cane da caccia è stata sopita la possessività
per ovvie ragioni.
Avremo poi i Border Collie, maestri nell’accerchiamento, e
andando ancora avanti al congiungimento degli stadi, razze tipo
i Pastori Belga, Pastori Tedeschi, cani cioè, che ormai assomigliano
del tutto all’esemplare adulto, ma che portano ancora dentro
se stessi un legame forte verso la famiglia, legame di dipendenza
e affetto che sarà molto fievole nello stadio successivo.
- 4° stadio - tallonatore: siamo vicini
al primo anno di vita, in prossimità della crescita psico-fisica
completa.
La corporatura del giovane cane assomiglia molto a quella del lupo.
Anche nel carattere si può definire maturo; un’unica
particolarità, ancora, lo tiene lontano dalla conclusione
e gli impedisce il raggiungimento dello sviluppo del lupo - particolarità
che non acquisirà mai - la volontà di separarsi dal
branco nativo per la formazione di un proprio nucleo familiare.
È questo lo stadio in cui il lupo inizia a partecipare alle
caccie, riconosce appieno il livello gerarchico del clan e ne accetta
le regole, è ancora fortemente dipendente da esso e, al momento,
non risponde agli stimoli sessuali (che lo porterebbero alla formazione
di una famiglia propria). Il suo completamento si avrà in
un quinto stadio, stadio che, ripeto, il cane non raggiunge, neanche
nelle razze più primitive. È lo stadio del tallonatore
quello conclusivo della crescita psico-fisica del Cane.
Razze di appartenenza - Nel 4° stadio troviamo le razze
nordiche e le razze primitive, ossia tutti quei cani che amano la
libertà, gli ampi spazi, quei Cani che non hanno un legame
viscerale con l’uomo ma esclusivamente di rispetto gerarchico;
non hanno bisogno di una Mamma o di un Papà, ma di qualcuno
che sappia dir loro qual è il compito da svolgere, senza
tante moine o smancerie. Possiedono un forte spirito di coesione
sociale (ricordiamo le ineguagliabili mute dei cani nordici) e sono
instancabili inseguitori (teniamo a mente il lavoro dei cani levrieri
che si lanciano alla rincorsa sfrenata della preda – anche
se meccanica).
Con l’arrivo delle razze ‘’Ibride di Lupo’’,
troviamo il collegamento che porta dal 4° stadio neotenico al
5°.
Nell’ordine (dato dalla percentuale lupina che denota le differenze
fra le razze): Cane Lupo Italiano, Cane Lupo Cecoslovacco, Cane
Lupo di Saarloos. Queste razze nascono tutte per scopi diversi,
la prima per essere impegnata nelle forze di soccorso, la seconda
per la vigilanza, la terza per riparare i danni fisici creati dalla
selezione nel Pastore Tedesco (scopo raggiunto solo in parte). La
selezione per scopi diversi, implica la scelta di accoppiamentimirati,
avvenuti agli esordi dell’ibridazione e nel periodo successivo
fino alla stabilità psico-fisica dei soggetti; la differenza
fra le tre razze, è data perciòdall’uso del
sangue del Cane da Pastore Tedesco piuttosto che quello lupino,
e dalla scelta caratteriale di taluni soggetti. Con la fine dell’ibridazione,
il Cane Lupo di Saarloos è stato l’unico fra i tre
ad avere avuto nella sua storia, solo accoppiamenti con le generazioni
provenienti dagli incroci ‘’Lupo/Cane’’,
mentre nelle altre due ‘’razze’’, il fattore
‘’Cane’’, è riapparso; la diversità
fra il Cane Lupo Italiano e il Cane Lupo Cecoslovacco (scelta dei
caratteri a parte), sta nella percentuale di sangue di Cane da Pastore
Tedesco, reinserito.
Essendo molto vicini al completamento della crescita, nei soggetti
appartenenti a questo livello possiamo trovare tutto di quello che
abbiamo letto fino ad ora, ma solo una parte o alcune parti spiccheranno,
perché, rispecchiando ogni singola razza particolarità
dello specifico livello di crescita del lupo e perciò dei
vari soggetti componenti l’unità Branco, attraverso
loro (le razze), conosciamo le caratteristiche di ogni singolo soggetto
presente in una cucciolata: Teoria del Branco ‘’io sono
Uno, ma in realtà non che parte di Uno’’ –
Mi spiego:
La famiglia del Lupo, è un organo socialmente
perfetto. Il pensiero che esprimono, nel loro modo di vivere, è
la rappresentazione del concetto di insiemi che corrisponde all’unità.
Vi ricordate i primi passi dell’insiemistica alle elementari?
I numeri non sono altro che l’unione di una serie di
cose corrispondenti alla quantità che li uguaglia. Es.: all’insieme
dei numeri 1, corrispondono tutte quelle cose che sono nella realtà
1, ossia, 1 sedia, 1 banco, 1 matita, 1 quaderno, 1 persona, 1 animale,
eccetera, eccetera fino a che vi va di riportare esempi… tutte
queste cose ‘’1’’, animate e non, sono raggruppate
nell’unica entità che li rappresenta integralmente,
il numero 1; stesso concetto vale per il numero 2 e il 3, e così
via fino all’infinito numerico.
Bene, anche nell’ambito di una famiglia, abbiamo la stessa
evoluzione di concetto, con la grande differenza però, che
stiamo parlando di esseri viventi e non di cose, esseri pensanti
che volutamente, o naturalmente, incastrano i propri ruoli per creare
la perfezione del numero 1 – Inizio di ogni di cosa (Pitagora).
L’unione di due numeri 1 (maschio e femmina – diversità
necessaria per avere la possibilità di creare un nuovo numero
1), dà vita a un Branco. E il Branco si completa con la nascita
della cucciolata.
La cucciolata: l’insieme di singoli individui che possiedono
una caratteristica che li diversifica uno dall’altro e che
gli permette, una volta cresciuti, di mettersi in luce per quel
compito specifico utile al completamento dell’entità
di appartenenza ‘’perfezione che la Natura offre ai
suoi figli agevolandoli istintivamente nell’applicazione del
processo di Armonia’’.
Armonia facile da cogliere, se solo ci si ferma ad osservarli mentre
comunicano fra loro, un dialogo fatto di gesti, espressioni, voci
che esprimono un sentimento, un’intenzione, uno stato d’animo
inequivocabilmente coerente.
Un Branco naturale è formato da elementi ‘’Uno’’
tutti diversi – un Leader, una femmina e un maschio, una Balia,
una serie di Gregari con caratteristiche e compiti diversi, un Omega.
Se c’è sovrabbondanza di ruoli e non c’è
adattamento del doppione in un ruolo diverso da quello dettato dalla
propria natura, l’Uno di troppo se ne va o forse soccombe
(non possiamo saperlo perché non abbiamo video e/o esperienza
personale, che possa darci ragione su questo).
In un Branco artificiale, l’uomo inserisce elementi certamente
facendo attenzione, ma non essendo in grado di leggere fra gli Uno,
come sa fare Madre Natura, ecco che nel Branco artificiale possono
crearsi dissapori più o meno marcati, più o meno spiacevoli,
dettati non dall’estraneità ma dalla sovrappopolazione
di doppioni. Da ciò è facile capire che il problema
della convivenza in Armonia, non è unicamente nell’essere
un Branco formato in maniera naturale o meno, ma è nel sovrannumero
di numeri uguali che non possono andarsene perché chiusi
in un recinto – stessa cosa succede nei canili lager dove
non c’è sufficiente posto per suddividere i Cani, e
i Cani, vengono schiaffati dentro alle quattro mura con altri 6
– 7 – 8 soggetti magari di ruoli identici!
Tratto dal libro: ''Diario - Similitudinio fra Cani
e Lupi - Illuminanti Riflessioni'' Tullio, Caldora
L’uomo nel selezionare il Cane, e nel Cane
le singole razze, ha mantenuto in ognuna particolarità del
crescita degli stadi evolutivi del Lupo, tralasciando logicamente
il completamento dello sviluppo. A lui, servivano degli specialisti
settoriali, non il Lupo, perché un conto è gestire
un tecnico del singolo mestiere, un operaio specializzato, e un
conto è gestire un capo con ‘’gli attributi’’
che gli fumano!– può sembrare un tratto polemico, ma
non lo è assolutamente, è solo un chiarimento per
esporre in parole umane un concetto di vita naturale.
Tenendo a mente lo specchietto riportato e le indicazioni annotate,
iniziamo a guardare il Cane Lupo Cecoslovacco durante le fasi della
crescita.
Primissima nota, che ha inizio nel momento della nascita: l’Attaccamento.
A questo riguardo, dedicheremo un’attenzione maggiore, poiché
è di vitale importanza per l’equilibrio del cucciolo
di oggi e dell’adulto di domani, che l’Attaccamentoabbia
il giusto/dovuto spazio per prendere vita.
Il nostro cucciolo di Cane Lupo Cecoslovacco,
nasce.
L’inizio dell’attaccamento.
Cos’è l’Attaccamento?
Ci troviamo nel primo stadio neotenico. La serenità della
Mamma e il luogo in cui la cucciolata si trova, sono fattori fondamentali
per il benessere psico-fisico dei nascituri.
Fin dal momento della nascita, si crea fra Madre e Figlio, un legame
che diventa sempre più saldo, minuto dopo minuto, ora dopo
ora, giorno dopo giorno. E questo accade fra tutte le Mamme che
per natura crescono i propri piccoli e tutti i Figli che necessitano
di tale assistenza per sopravvivere.
È un legame che ha un inizio e non ha una fine, ed è
per tutti ugualmente importante, pur essendoci delle diversità
a seconda della specie animale di appartenenza.
Per la specie a cui apparteniamo, si usa attribuirgli un ruolo di
fondamentale rilevanza, nei nostri primi tre anni di vita; in questo
periodo, necessario per permettere la particolare intesa fra noi
e la nostra Mamma, si forma una speciale forma di attaccamento che
segnerà il nostro futuro in maniera rimarchevole; per quel
che riguarda il Cane, possiamo dire senza dubbio che sono fondamentali
i primi due/tre mesi di vita del cucciolo.
Questo non vuol dire che nel resto del tempo tutto verrà
da sé, ma solamente che senza questo periodo di assistenza,
possono evolversi alcuni comportamenti non equilibrati, sia nel
fanciullo che nel cucciolo.
Procediamo con ordine:
- stringere un Figlio fra le braccia, allattarlo e occuparsi della
sua pulizia;
- scaldarlo con il calore del proprio corpo, assorbire gli odori
l’una dell’altro e unirli in un unico aroma;
- scambiarsi sorrisi, sguardi e vocalizzi;
- trattenere e carezzare;
sono gli ingredienti per la giusta miscela che permette la realizzazione
di una crescita in equilibrio.
Un rapporto di intesa globale fra Genitrice e Figlio, permette
a quest’ultimo di crescere in sicurezza, al contrario di un
altro che invece vive la dipendenza dalla Mamma solo ed esclusivamente
per mangiare e dormire, un’intesa limitata ad un mero contatto
fisico privo di coinvolgimento emotivo che lo porterà ad
uno sviluppo solitario (soggetti del genere, tenderanno ad assumere
comportamenti negativi e/o esasperati con il mondo circostante).
Occuparsi di un Figlio vuol dire prendersi cura di lui assistendolo,
nutrendolo, educandolo.
Ed ecco l’importanzadelle cure parentali, di quegli atteggiamenti
di pulizia e di tenerezza, di educazione e di premura che già
dalla prima musatina al Cucciolo e dal primo bacio al Bimbo, procedono
in una escalation di atteggiamenti a volte dolci a volte meno.Atteggiamentiin
cui si cela la verità di una crescita equilibrata.
La Mamma è tutto per un Figlio!
Konrad Lorenz, nello studio degli Animali (nello specifico delle
Anatre), notò l’importanza nelle prime 24/48 ore di
vita degli Anatroccolini di avere una guida che li conducesse a
fare il primo salto nel mondo! Appena nati infatti, seguono la loro
Mamma in ogni spostamento, e, se ella dovesse venire a mancare,
i piccoli seguono un qualsiasi altro oggetto in movimento.
Viene chiamato questo atteggiamento legame primario, tradotto in
necessità di qualcuno che si occupi del piccolo per permettergli
di sopravvivere. Il che non vuol dire solo nutrirlo, lavarlo e metterlo
a letto, ma anche e soprattutto trasmettergli con la presenza e
il contatto uno stato d’animo benevolo. È infatti la
vicinanza fra i due che alimenta un benessere psicologico.
Esistono delle fasi nella crescita dell’attaccamento suddivise
per età di sviluppo:
Cuccioli
- Dal momento della nascita fino a circa 10 giorni di vita, i cuccioli
rispondono a stimoli odorosi (l’odore della Mamma e l’odore
del latte) e a stimoli tattili (l’abbraccio della Mamma, i
suoi Baci e le sue pulizie, il contatto con i Fratellini).
- Dopo i primi 10 gg, aprono gli occhi ma ancora non distinguono
bene le figure, ed è quindi sempre ad una stimolazione odorosa
e tattile che rispondono, anche se, intorno ai 15/18 gg, inizia
l’orientamento uditivo dando vita alla risposta a questo nuovo
stimolo; risposta che non sarà affidabile se non in netta
vicinanza dei piccoli, e solo dopo i 25 gg osserveremo in loro un’attenzione
posta in direzione dello stimolo provocato anche in lontananza (rumore
forte).
In questi secondi 10 gg., se non ci sono stati in precedenza interventi
cautelativi, dovuti alla loro sopravvivenza - nutrizione e assistenza
- da parte delle persone che si occupano della Mamma e dei piccoli,
cominciano ad arrivare, stimolazioni extra come: il maneggiamento
e l’accudimento da parte della persona che provvede al sostentamento
della Mamma (la persona che affianca la Mamma è di norma
una persona della quale lei si fida, e a cui permette di toccare
i piccoli fin dal momento in cui vengono al mondo, ma nei primissimi
giorni, essi non sono così percettivi come lo sono successivamente).
In Natura, i messaggi odorosi esterni, sono le unicità extra
che arrivano ai piccoli finché questi non escono dalla tana,
e sono portati dalla Mamma ogni qualvolta ella esce per rifocillarsi
e fare i bisognini (quando è fuori dalla tana avviene lo
scambio di odori con il resto del Branco, odori che porterà
con sé ai propri Figli).
Nel nostro sociale, è di norma l’allevatrice o l’allevatore
a stare vicino alla Mamma durante il parto e a seguire con lei la
crescita dei piccoli dai primi giorni di vita fino ai 60 compiuti.
Se l’accudimento dei cuccioli si alterna fra la Mamma e la
persona, questi cominciano a distinguere fra l’una e l’altra
dai compiti che esse si dividono e dalla modalità di relazione
con loro: entrambe li nutrono e li carezzano (in maniera differente
ma in questo frangente ha poca rilevanza), entrambe però,
non li puliscono (solo la Mamma si appresta a fare questo atto).
Ed è in quest’ultima variante che si denota un atteggiamento
di attaccamento diverso da parte dei piccoli: i baci di Mamma hanno
un sapore diverso e, a seconda del momento e del modo, del dove
e del come vengono effettuati, un significato e un’accortezza
differente; è vero che, sempre di baci stiamo parlando, ma
hanno fra loro una specifica diversità.
Ancora molto piccoli, all’arrivo della persona (Balia) nella
stanza dove è posizionata la cassa parto, la riconoscono
dal suo odore ed essendo lei collegata a qualcosa di ‘’piacevole’’,
mostrano il loro stato d’animo benevolo nei confronti dell’ospite.
Il mettersi in attenzione e il muoversi, seppur lentamente, nella
direzione della percezione odorosa, induce a pensare all’inizio
di un comportamento comunicativo volontario.
Per una dimostrativa coscienza del comportamento volontario dobbiamo
però, aspettare ancora qualche giorno.
- Alcuni giorni dopo lo svezzamento, che avviene a circa 20 gg.
di età, è d’uso, per una crescita psico-fisica
corretta della cucciolata, portarla fuori dalla cassa parto a fargli
conoscere: il resto della casa, dapprima sarà la stanza e
poi piano piano la casa e finanche il giardino e il resto del Branco
(stimoli tattili, odorosi e uditivi diversi).
È fondamentale che i piccoli entrino nella realtà
che sta appena al di là del loro naso, affinché si
sentano parte della Famiglia e parte del tutto; soprattutto che
si sentano una parte tenuta in considerazione in maniera integrale.
Oltre ad una conoscenza del mondo esterno, i piccoli, in compagnia
degli adulti (di norma in principio sono solo la Mamma e la Balia
ad interagire, ad accudire e ad insegnare, poi, subentra il resto
del Branco), devono avere coscienza di essere dentro gli adulti
e non elementi di arredamento. E solo quando questa certezza sarà
assimilata in maniera concreta, Essi potranno cominciare a rimanere
parzialmente distaccati dalla Mamma e/o dalla Balia e/o dal Branco,
se ciò accadesse prima, patirebbero l’allontanamento.
L’ambiente praticamente deve diventare elemento di totalità,
in esso sono racchiusi odori e sensazioni piacevoli che portano
ad uno stato di tranquillità e sicurezza. Potremmo quasi
dire che: l’immagine della Mamma è viva nell’ambiente,
pur essendo lei assente in quel momento. L’ambiente è
sottointeso che sia familiare e sia l’ambiente in cui i piccoli
sono cresciuti o dove, se parliamo della nuova casa, sia entrato
integralmente nella loro realtà (sia conosciuto e ad esso
sia collegato un insieme di cose sentitamente familiari).
Fino a che questo non avverrà, i cuccioli mostreranno
disagio a stare da soli.
Attenzione - una domanda legata ai feromoni: questa fragranza che
ricorda quel particolare odore che ha la Mamma, in un posto dove
‘’nulla è collegato a Mamma’’,
che tipo di risposta può avere il Cane?
L’odore di Mamma deve essere collegato ad un luogo dove Mamma
è stata presente e dove ha condiviso con il piccolo momenti
di unione. Se nel posto dove vive il Cane, Mamma non c’è
mai stata, dove e in cosa può riconoscerla? Da nessuna parte
e in niente! …
‘’Adesso ci sei, ti sento, ti ascolto
...
ti seguo quando ti incammini,
con te conosco questo fitto bosco,
assaporo e apprendo,
faccio mia questa casa
e mi sento di appartenerle …
vai via, il tuo odore rimane con me,
lo sento e lo riconosco nelle cose di casa che mi parlano di te,
fino a che sarò qui io ti sentirò e saprò che
mi sei vicina’’
Feromoni – semplicemente ‘’l’odore
della pelle’’, anche se la dicitura in realtà
non è esatta, poiché sono sostanze prodotte da ghiandole
apocrine, e recepite tramite l’organo vomero-nasale, situato
all’interno del setto nasale e collegato attraverso terminazioni
nervose all’ipotalamo (la parte del cervello che controlla
le emozioni); tale organo è specializzato nella percezione
dei feromoni ed è altresì, collegato con la bocca,
il che vuol dire che più che annusati, i feromoni vengono
assaporati.
Sono riversati nell’ambiente tramite la saliva, il sudore
e le urine, e sono presenti in particolari punti della pelle quali:
le zone degli orifizi naturali, il solco intermammario, le areole
mammarie e nei mammiferi dotati, sotto la coda. Ed ecco perché
l’atteggiamento particolare dei Cani quando, attratti da un
loro simile, esaminano le sue urine, le feci, le parti intime, le
orecchie, il naso, la bocca … e se possono, lo ispezionano
per più quanto tempo gli sia permesso di fare dall’altro.
Fino all’età dello sviluppo rimangono inattivi.
I feromoni, stimolano l’attaccamento e l’unione, sono
promotori di un messaggio relazionale che viene recepito non in
forma volontaria, ma a livello del subconscio. Da sottolineare che
fungono da richiamo solo ed esclusivamente fra Animali della stessa
specie.
Vero che ‘’l’odore della pelle’’ o
per meglio dire ‘’il sapore della pelle’’,
è condizionato anche da fattori di squilibri emotivi, ormonali,
fisici. Ogni mutamento caratterizza una risposta positiva o negativa,
o addirittura indifferente, in chi l’assapora, favorendo,
osteggiando o neutralizzando il desiderio di attaccamento.
- Il secondo mese di vita, permette ai cuccioli
di fortificarsi fuori e dentro, di fare esperienze giornaliere nell’ambito
del giardino di casa, i giochi con i Fratellini si fanno più
interessanti, si osano alcuni passi di più; la Mamma e la
Balia restano sempre vigili e mostrano la cura che hanno per i loro
piccolini, alcune cose vengono permesse, altre no. E in quei ‘’si’’
e in quei ‘’no’’ i cuccioli crescono in
sicurezza. Una sicurezza che li rafforza nel carattere e suggella
il rapporto di dipendenza e rispetto per chi insegna.
Nuovi odori si aggiungono, nuove persone si presentano; i piccoli
apprendono un qualcosa che va ancora oltre il giardino di casa,
e imparano a fidarsi o meno dell’ospite osservando l’atteggiamento
di Mamma e delle persone di cui si fidano.
È importante che le persone che un domani vorranno occuparsi
di uno di quei piccoli, lo conoscano nell’ambito di questa
situazione, e imparino, da chi si sta occupando di lui dacché
è venuto al mondo, come comportarsi per continuare a farlo
crescere in armonico equilibrio.
Non basta infatti che i piccoli siano stati cresciuti con la sussistenza
di Mamma e che la persona che ha accompagnato il viaggio fino a
quel momento si sia comportata come Natura vuole, se poi chi si
porterà via il piccolo, non è persona conosciuta attraverso
la Mamma e colei che assiste la Mamma, e non continuerà questo
tipo di relazione, perché togliere ‘’la presenza
e il contatto’’ sostituendoli anche ad una reggia suntuosa,
ma isolata, possono creare senza dubbio, nel cucciolo, forme comportamentali
indesiderate, tanto quanto possono crearsi in un piccolo a cui è
mancato tutto fin dall’inizio o lo ha avuto fino ad un certo
punto della crescita (primo mese di vita).
Da qualche tempo esiste una nuova linea di condotta di alcune persone
che tolgono i piccoli molto ma molto prima del tempo alla loroMamma
per farli crescere con personale sapiens specializzato, affinché
un domani possano vivere meglio con l’umano che non con un
conspecifico; si giustifica questo operato per favorire un maggiore
adattamento del piccoloalle famiglie acquirenti, che sarà
comunque un disadattato (il piccolo) perché un essere umano
non sarà mai in grado di prendere in toto le veci di una
Mamma conspecifica!
Comportamento del cucciolo in crescita e particolari attenzioni
da ricevere:
- scoperte ed esplorazioni: un cucciolo nasce ed è
in continua ricerca di qualcosa; all’inizio sarà la
via per arrivare alla mammella, un domani sarà l’esplorazione
della cassa parto;
- inibizioni esplorative e margine di allontanamento: quando
sarà più grandicello, pronto per uscire dalla cassa
parto, la sua curiosità lo porterà a voler conoscere
tutto quel mondo di odori che lo hanno inebriato quandoè
iniziato l’afflusso di stimoli dall’esterno; la Mamma
vigilerà per non farlo allontanare troppo e lo inibirà
ogni qualvolta il piccolo tenterà nuovamente di evadere;
- inibizioni del comportamento aggressivo (consapevolezza
del dolore): le prime diatribe fra cuccioli, nate nel tentativo
di imporre la propria volontà senza l’intenzione di
arrecare un danno volontario, danno vita alla conoscenza del dolore
attraverso una leggera pressione di uno dei cuccioli su una parte
del corpo dell’altro, che rispondendo in egual modo, rende
noto al Fratello cosa porta la pressione di un morso; questo comportamento
reciproco inibisce in entrambi l’aggressività nel morso,
che da ‘’aggressivo’’ appunto, si trasforma
in semplice atto di presa;
- rimprovero: l’intervento della Mamma quando una
situazione fra cuccioli più grandicelli si fa più
intensa o quando deve far rispettare una mancanza di rispetto o
deve rispondere ad una richiesta di educazione posta in maniera
un po’ troppo violenta;
- approvazione consenso: accettazione di un comportamentoe
la conferma di una giusta azione;
- cure parentali: attenzioni per la salute, verifiche di
uno stato fisico e mentale; forme educative inibitorie e confortanti
allo stesso tempo;
- riconoscimento della tana: il giaciglio con il proprio
odore e se fosse possibile unito con l’odore di Mamma; situata
in un posto sicuro, in un ambiente quanto mai familiare;
- allontanamento della Mamma e/o delle persone: avviene
sempre per gradi e solo quando la cucciolata è al sicuro;
se la Mamma pensa che non ci siano pericoli, si allontana senza
mostrare esitazione – i piccoli sono in un luogo sicuro, sono
tranquilli e soprattutto sanno che ella tornerà; la sua presenza
è ovunque nel posto dove restano, soprattutto c’è
il suo odore e tutto emana sensazioni piacevoli e attaccamento di
Lei a Loro e di Loro a Lei.
- importanza dell’educazione e del gioco: l’educazione
nasce dalle cure parentali e si sviluppa nel gioco; il gioco è
educazione, è istruzione e scoperta, è conoscenza
delle proprie attitudini e delle proprie potenzialità; è
rispetto dei ruoli perché il gioco di un cucciolo è
sempre un gioco sociale.
L’attaccamento ad una Mamma o ad una figura che la impersona
nasce nel momento della venuta al mondo e si fortifica attimo dopo
attimo in una sequenza di attenzioni, premure, cure, pensieri che
essa ha e trasmette ai piccoli, così è per MammaLupa,
MammaCane e la nostra Mamma.
L’allontanamento dalla Mamma, oltre a creare dei problemi
di natura fisica (precisando, problemi di natura psicologica visibili
in forma di malattia del corpo), può creare anche complicazioni
psicologiche che rimangono nella sfera emozionale da individuare
solo ed esclusivamente in problematiche di diseducazione e suppliche
relazionali.
Comportamenti non giusti e non in equilibrio sono una chiara denuncia
del disagio provocato dal non sentirsi parte della Famiglia. ‘’
Chi sono io? Quale è il mio posto?’’. Queste
le domande che può farsi. Se non rispondiamo alle sue richieste
educative e di considerazioneegli può dar vita ad una serie
di atteggiamenti a volte fugaci a volte marcati, che chiedono un
coinvolgimento emotivo e collaborativo con la persona a cui sono
rivolti.
Si riconoscono in:
- forme di dominanza protettiva;
- forme di sudditanza;
- forme di richiesta di protezione;
- defecazione e minzione in casa – classico comportamento
di un cucciolo ancora in età in cui abbisogna di assistenza
materna e classico comportamento attuato per trovare forza dal proprio
odore;
- eccessivi leccamenti sul proprio corpo, sulla propria
cuccia, su mobili e pavimenti e su tutto quello che viene toccato
dalla persona; sembra di assistere ad una forma fobica di pulizia,
e, anche se nella realtà di pulizia si tratta, non è
una forma di pulizia come la possiamo intendere noi sapiens, e cioè
in ‘’pulizia della casa’’, ma come la può
intendere un Cane, ossia, cura parentale (pulizia del corpo del
cucciolo, attenzione dell’adulto, atto educativo, premura);
- trangugiamento di oggetti o vestiti di appartenenza alla
persona con la quale vive il Cane, e/o parti di teli o della cuccia
di propria appartenenza, inghiottiti non per manie fobiche, ma come
conseguenza di una morbosa forma di pulizia (sempre legata alle
attenzione di rito non ricevute).
Disagi che si possono tranquillamente annullare, attraverso una
considerazione più adeguata, e una naturale assistenza educativa.
La potenza della considerazione/educativa:
accrescimento della sicurezza interiore;
accrescimento del legame familiare;
accrescimento dell’equilibrio nel sociale interno alla Famiglia
ed esterno ad Essa;
scomparsa delle forme di stress.
La potenza delle carezze – in pochi
si soffermano a pensare che le carezze possono essere anche una
forma impositiva di considerazione, soprattutto se consideriamo
le carezze che si fanno ad un Animale, interpretate il più
delle volte, per non dire sempre, come ‘’coccole’’.
Le carezze sono quel qualcosa a cui tutti i Cani non possono rinunciare.
A dimostrazione del vero, basta guardare i Piccoli accuditi dalla
Mamma (pulizie del corpo, stimolazioni e acquietamento), e i soggetti
che una Mamma non ce l’hanno più e non hanno neanche
un compagno che lo faccia in vece sua; questi ultimi passano ore
a leccarsi, ad accudirsi, in modo da sopportare meglio la mancanza
di un compagno/a; il leccamento eccessivo che può degenerare
anche in auto-lesionamento, nasce da un bisogno estremo di attenzioni
a livello di cure parentali, altrimenti non si manifesterebbe attraverso
l’eccessivo riguardo.
Le carezze umane per un Cane, non saranno mai paragonabili a quelle
di un conspecifico (effettuate con il passaggio della lingua e non
delle mani), ma possono essere un loro buon sostituto.
La carezza, come un bacio - Cos’è
un Bacio?
in America è stato scientificamente provato dalla Dottoressa
Wendy Hill, del Lafayette College di Easton, Pennsylvania, che nella
saliva sono presenti due ormoni: l’ossitocina (a cui è
legato l’instaurarsi di legami sociali, fra partner e fra
Madre e Figlio; e il cortisolo (a cui è legato il fattore
stress).
Durante lo scambio di un bacio, la saliva della femmina, favorisce
l’aumento dell’ossitocina nel soggetto che sta ricevendo
tale attenzione (maschio se parliamo di un partner, maschio o femmina
è indifferente se parliamo di un Figlio) e il calo del cortisolo.
Ne deriva quindi una disponibilità alla comunicazione sociale
e un acquietamento dell’animo.
Di maggior interesse, lo studio della scienza del bacio ‘’Filematologia’’,
elaborato dallo zoologo tedesco WolfangWickler, il quale ha evidenziato
l’atto, in un comportamento consequenziale di un processo
evolutivo: il bacio è originato dal sistema di pre-masticazione
adottato dalle madri per alimentare i figli (un sistema comune soprattutto
fra le popolazioni non-occidentali) e dagli Animali che svezzano
i propri piccoli attraverso il rigurgito.
Il piacere del bacio è legato alle spinte emotive che
il neonato prova quando prende il latte dal seno materno, questa
è un’azione che avviene prima della vera e propria
masticazione, e coinvolge la parte più intima del ‘’io’’.
Sarà utile leggere l'articolo ''Depressione
Anaclitica'' - www.stellagrigia.eu/articoli/depressione_anaclitica.htm
In conclusione:
Crescere un Figlio, crescere un Cane, non vuol dire solo
nutrirlo, pulirlo e metterlo a letto, vuol dire anche e soprattutto
farlo sentire parte di noi: accompagnarlo per mano nelle fasi della
crescita, guidandolo e sorreggendolo, affinché un giorno,
quando diventerà grande, possa vivere in equilibrio la sua
Vita.
Nel Cane Lupo Cecoslovacco, questo è fortemente
indispensabile, perché egli, essendo un Cane di gran lunga
più completo rispetto alle razze appartenenti agli stadi
neotenici precedenti, porta in se l’evoluzione ad un passo
dalla completezza. Ciò vuol dire: maggior capacità
cognitiva ed espressiva, maggior bisogno di considerazione educativa.
***
Abbiamo chiesto all’Allevatore Edoardo Primo Oleggini
dell’Allevamento Lakewolf, di illustrarci
le attenzioni che bisogna dare alla Mamma, prima e dopo il parto,
e ai cuccioli.
Prima di entrare nel vivo di un momento tanto emozionante quanto
delicato, vorrei raccomandare un aspetto di vitale importanza, da
cui nessun allevatore deve esimersi: oltre alle dovute cure di assistenza
generica che si ‘’devono’’ al proprio Cane,
bisogna assicurarsi, che i futuri genitori non siano affetti dalle
pericolose malattie ereditarie e congenite che possono essere trasmettesse
ai figli.
Un piccolo estratto per avere un’idea di ciò a cui
si può andare incontro creando soggetti malati.
Non si conosce molto del Lupo, ma sicuramente tali patologie non
sono state tramandate da lui, che se ne fosse affetto, non potrebbe
condurre una vita nel mondo del selvatico. Sono perciò da
ricercare nell’altro progenitore, il Cane da Pastore Tedesco.
- Displasia dell’anca e del gomito – malformazione
ossea che causa zoppie e forti dolori; deficienza genetica e/o congenita.
- Mielopatia degenerativa – mutazione genetica che
porta nel tempo a paralisi completa, fino ad arresto cardiaco.
- Nanismo ipofisario – mancanza di produzione dell’ormane
della crescita; una serie di effetti collaterali possono condurre
ad una morte precoce; alterazione genetica.
- Stenosi sub-aortica – malformazione della valvola
aortica o del tratto di efflusso ventricolare sinistro; difetto
cardiaco congenito.
Importante da controllare prima di dare vita all’accoppiamento:
- Demodicosi – patologia parassitaria del Cane, provocata
da un acaro; trasmissibile ai Figli in caso di cucciolata.
- Herpes Virus – malattia infettiva che può
provocare la morte dei feti o dei neonati; se i cuccioli sopravvivono
possono riportare alterazioni neurologiche o cardiache.
Conosciamo la cucciolata nei primi due mesi
di vita – il Branco/Famiglia
Fase Prenatale
Dopo circa 63 giorni di gestazione Mamma é pronta per dare
alla luce i suoi cucciolini, ci accorgiamo dal suo comportamento
e dalla sua temperatura corporea che siamo prossimi all'evento.
Anche mamma cane, come d'altronde gli altri mammiferi “rompe
le acque”, sono iniziate le contrazioni, mamma spinge e i
piccoletti dentro la propria placenta, ognuno al suo posto fino
a quel momento nei due corni uterini, iniziano il loro primo viaggio
verso la vita.
Mamma cane é totalmente indipendente, madre natura l'ha dotata
di un istinto materno infallibile, anche le primipare sono già
madri provette, spesso fin da subito e ogni tanto dopo un piccolo
shock iniziale.
Mamma cane estrae delicatamente il suo piccino, appena fuori rompe
la placenta e inizia subito a mangiarla, per mamma lupo in natura
sarà l'unica fonte di alimentazione per alcuni giorni, sarebbe
un peccato sprecarla; a quel punto taglia il cordone letteralmente
strappandolo, se dovessimo farlo noi, caso limite, dovremmo ricordarci
di non tagliarlo di netto, se fossimo lì e preparati a tale
gesto dovremmo clamparlo in 2 punti e tirare strappandolo di fatto
nel centro, poichè il cordone ombelicale ha una sorta di
forma elicoidale e lo strappo permette di chiudere i vasi sanguigni
naturalmente, cosa che non avverrebbe con un taglio netto. Sarà
quindi pulito e asciugato da mamma.
Il nostro primo cucciolino è nato, con lo stesso metodo lo
seguiranno a ruota i suoi fratellini e sorelline, mamma cane si
occuperà di ognuno di loro tenendo sempre d'occhio tutti
i piccini.
Fase Neonatale
I nostri cucciolini sono praticamente inerti, ma si attivano ogni
qualvolta mamma li stimoli, pronti per attaccarsi alla loro “ciuccia”
e a competersela con i fratellini, non sono in grado di termoregolarsi
ed è quindi necessario oltre a tutto quello che già
fa mamma, aiutarla avendo già predisposto da tempo una capiente
cassa parto (nel mio caso 120 x 120) e delle coperte su cui adagiare
mamma e piccini, personalmente uso le vet-bed, inventate proprio
per questo uso e una lampada ad infrarossi di 150Watt posizionata
ad una giusta altezza.
Sensi come vista e udito non sono assolutamente presenti al momento
della nascita, molti studi sono invece stati fatti su olfatto e
gusto e persino il tatto (da intendersi quello che percepiscono
accostando il loro musetto). Tralasciando momentaneamente il tatto,
affrontiamo prima il gusto: si è notato da diversi studi
che già nelle prime ore dopo il parto accettano di ottimo
grado oltre ovviamente al latte liquidi contenenti sapore di carne
e liquidi dolciastri mentre sembrano non gradire liquidi amarognoli.
L'olfatto al momento della nascita è insufficiente per essere
considerato un senso completamente sviluppato, anche se i cucciolini
sembrano annusare l'aria ipoteticamente alla ricerca del latte materno,
ma farà presto la sua comparsa nel pieno del suo funzionamento,
il cane come il suo progenitore lupo sono animali osmatici, l'olfatto
è il senso predominante e riescono addirittura a distinguere
odori individuali, cosa preclusa alla nostra razza, infatti noi,
anche se dalla stessa fonte (ma non necessariamente essendo presenti
anche altri odori nell'aria) ne percepiamo un bouquet che interpretiamo
e ricordiamo come unico odore associato alla fonte stessa. Legato
all'olfatto più avanti parleremo dell'imprinting olfattivo.
Ora la domanda che si porrebbe chi non ha mai avuto una cucciolata
é la seguente: “Ma che fanno tutto il giorno nei primi
giorni di vita?”, in ordine di importanza, dormono, mangiano
e fanno i loro bisognini, bella vita...
Dormono, per la maggior parte del tempo, assimilando tutte le sostanze
nutritive che hanno introdotto nel loro stomachino durante la poppata,
dormono e non sprecano energie se non per le funzioni vitali di
base, dormono e crescono!
Mangiano, poppando quanto più latte possibile fino alla sazietà,
con la lingua avviluppano per 3 lati il capezzolo, popperanno svariate
volte al giorno, ognuno con il proprio ritmo, il latte materno sarà
il loro unico alimento per le prime 3/4 settimane almeno, salvo
poi passare per lo svezzamento, quando si parla di allattamento
mi preme sempre ricordare che animali come i cani non necessitano
di lattasi persistenza, perdono l'attività dell'enzima in
grado di sintetizzare il latte, non avranno quindi più bisogno
di assumerne dopo 45/50gg, a maggior ragione trattandosi del latte
di un altro mammifero che non ha nemmeno lo stesso regime alimentare.
Fanno i loro bisogni, ma non sono ancora autonomi nell'espletarli,
serve la stimolazione della mamma, leccandoli li stimola e li pulisce,
in caso di cucciolata molto numerosa potremmo aiutarla mimando i
suoi movimenti, usando una salviettina umidificata ipoallergenica
per bebè e non una di quelle ad uso domestico intrisa di
chissà quali sostanze chimiche.
Fase Transitoria
Già dopo 13 giorni gli occhietti iniziano ad aprirsi anche
se non distinguono gli oggetti, anche le orecchiette prima aderenti
al cranio si lasciano andare, a 20 giorni spuntano i primi dentini,
l'olfatto si sta evolvendo a ritmi vertiginosi, anche solo 24 ore
bastano a cambiare la loro percezione dell'ambiente circostante;
è fondamentale che in questa fase mamma cane sia sempre presente!Anch'io
con la mia mole imponente, inizio a passare molto più tempo
in cassaparto; prima ero un modesto osservatore, intervenivo solo
per necessità, ora invece sono lì, in mezzo a loro;
molto delicatamente mi appoggio con la faccia a loro, bacio le loro
panciottine, li accarezzo con il naso, loro percepiscono la mia
presenza, sentono il mio odore; se sono lì è perchè
mamma lo permette di buon grado, con un groppo in gola tutte le
volte penso “sono balia”, il mio odore rimarrà
nella loro memoria olfattiva, io lo chiamo imprinting olfattivo,
inizia una fase proattiva di socializzazione umana, in contemporanea
a quella di socializzazione canina, forse “precoce”
direbbero alcuni, non a mio avviso, e i risultati per chi mi conosce
credo parlino da se. Non è una vera e propria tecnica, non
è nominata tra quelle più blasonate, non ha uno studio
scientifico alla base, siamo io e le mie fattrici, cresciuti assieme,
loro si fidano di me, io mi fido di loro; abbiamo giocato assieme,
fatto passeggiate nei boschi, me ne sono preso cura quando non stavano
bene e ora, sono insieme a loro anche in questo momento, fin dalla
prima contrazione…“ogni tanto spossate durante il parto,
appoggiavano la testa per un'istante di relax, la mia mano o quella
di mia moglie era lì pronta ad accogliere la loro testolina,
una carezza, un bacio e poi di nuovo concentrati sui piccolini”.
Verso i 20 giorni i cucciolini già trotterellano per la cassaparto,
la loro andatura è ancora un po' claudicante ma la loro curiosità
prevale; nei prossimi giorni qualcuno vedrà quell'apertura
che dà sul mondo, e deciderà che è giunta l'ora
di varcarla.È una nuova esperienza!Abituati dapprima al caldo
peletto del vet-bed e poi al caldo fondo antiscivolo del linoleum,
ora si troveranno su una più fredda piastrella (è
indispensabile in una sala parto che ci si un'idonea pavimentazione
facilmente lavabile), una nuova sensazione, la prima di tante a
venire… da quel momento inizierà la loro scoperta del
mondo.
Dai 20 ai 60 i giorni sembrano volare, dormire e giocare, esplorare
il cortile, mangiare e fare la lotta con i fratellini, i primi ringhiotti,
i primi morsichini dati e presi, i cuccioli sono incoscienti non
hanno l'inibizione del morso, anzi mordono tutto. In questa fase
nel mio allevamento c'è sempre Mamma Cane con i piccini,
ma ci sono anche due maschi interi e quando possibile un'altra femmina
adulta, l'interazione dei piccoli con gli adulti li ridimensiona,
gli fa capire i propri limiti, imparano fino a dove è consentito
arrivare, sottovalutare questa fase indispensabile per ogni cucciolo
è da definirsi incosciente, separare i cuccioli prima dei
60 giorni è insensato, si tolgono le fondamenta alla vera
e propria struttura sociale del cucciolo.
Osservazioni su Carattere inerente al Colore
Fratello Cane (Lupo Cecoslovacco) essendo discendente diretto di
Fratello Lupo per selezione, possiede istinti e ricordi atavici
del suo antenato racchiusi nel proprio DNA, l'influenza lupina è
ancora molto presente, sarà quindi inevitabile che nella
cucciolata troveremo esemplari l'uno diverso dall'altro e con una
predisposizione futura alla distinzione in ranghi (qua si potrebbe
citare Uno di Uno), come distinguerli? Non spetta a me parlarne,
ma negli anni ho però osservato che un colore più
scuro e marcato rispetto al resto della cucciolata, generico su
tutto il corpo alla nascita e poi già a poche settimane più
localizzato sulla focatura dorsale e della mascherina equivale spesso
ad un rango più elevato di quel soggetto; comunque non si
può generalizzare e non è una regola, è un’osservazione
dalla quale prendere la giusta coscienza.
Ribadendo il concetto sopra citato, dell’importanza della
Famiglia per il Cane in generale e del Cane Lupo Cecoslovacco nel
particolare del nostro discorso, è fondamentale che le persone
che vorranno accogliere un cucciolo, diventino per lui membri della
famiglia già prima della futura uscita, in modo tale che
quando cambierà casa, per il piccolo queste persone non saranno
estranei, ma parenti conosciuti; il loro odore, le loro voci, le
loro figure saranno punti di riferimento. In questo modo il cucciolo
non subirà traumi dal distacco.
.Il nostro cucciolo di Cane Lupo Cecoslovacco,
è finalmente parte di noi.
Il cucciolo che entra nella nostra vita, dovrà trovare in
noi la balia che, in assenza della mamma, provvederà alle
sue prime necessità, che lo accompagnerà a conoscere
il resto della Famiglia e che, dopo il primo periodo di affiatamento
con la nuova casa e la nuova famiglia, lo condurràe guiderà
piano piano nella conoscenza di quello che c’è
oltre il giardino di casa. Questa persona sarà quella che
il cucciolo avrà conosciuto in allevamento e che al momento
del giorno atteso, prendendolo in braccio e portandolo via con se,
lo ha reso parte della sua intimità.
Tale prerogativa, deve essere osservata in ogni cucciolo che lascia
la mamma e i fratellini, ma nel Cane Lupo Cecoslovacco, è
ancora più importante, perché in lui, la forma di
selezione della razza, e la natura del distacco (esiguo numero di
anni alle spalle a livello esperienziale,unito alla modalità
selettiva che ha dato origine alla razza), ci dicono che le caratteristiche
dell’attaccamento familiare, sono molto più marcate
nella forma selvatica (più forte/intensa) che non in quella
domestica. Ecco perché si deve diventare ‘’suo
parente’’ quando è ancora con la mamma e le persone
che affiancano la mamma, e non si può, una volta staccato
da loro, portare subito in giro per strada (i cuccioli di Lupo,
passano almeno 4/5 mesi nelle zone rendez-vous dopo essere usciti
dalla tana, prima che il Branco si incammini per le zone più
fruttuose, e molti di più, prima che loro o alcuni di loro
– diversità di ruoli – si accodino nelle caccie);
ancor meno ci si può permettere all’inizio, di visitare
luoghi molto affollati e caotici; se lo facessimo creeremmo in lui
delle forme di insicurezza e di marcata diffidenza verso di noi
e verso il mondo esterno.
E sempre per lo stesso discorso (appartenenza ad uno stadio neotenico
evoluto), per ciò che riguarda la sua crescita comportamentale,
ci troveremo ad affrontare (come già accennato nella parte
iniziale dell’articolo) tutti i passaggi disviluppo degli
stadi neotenici elencati da Lorenz, emano a mano che crescerà,
gli insegnamenti si faranno più ampi e impegnativi. Con il
passar del tempo, il suo bisogno di completarsi si affaccerà
in maniera più decisa.
Ci chiederà, attraverso una tiratina al maglione che indossiamo,
una ruberia e relativa mostra del trofeo, un giochino riportato
e una difesa di oggetti conquistati, di insegnargli le regole del
gioco.
Le sue movenze saranno più delicate o più materiali
delle altre razze, e sicuramente più determinate.
Come entrerà nel 2° stadio di
crescita – stadio ludico – dovremo essere pronti
a partecipare attivamente ai suoi giochi; parteciperemo alla sua
eccitazione; gli insegneremo la moderazione; e giorno dopo giorno
si creerà un rapporto di fiducia e rispetto. Saremo un compagno
con cui scatenarsi e un fratello grande e un genitore su cui poter
contare nei momenti di incertezza.
Il desiderio di giocare, non lo abbonderà mai, e ogni qualvolta
si troverà nei luoghi familiari ci chiederà di interagire
con lui. Quando si troverà in ampi spazi, è facile
che vorrà dare vita a rincorse e fughe, similmente a come
farebbe con i suoi fratelli, imbastendo delle vere e proprie azioni
predatorie che non hanno altro fine che quello di manifestare un
istinto. In Natura il Lupo vive questa fase come iniziazione a ciò
che un giorno dovrà fare. (3° stadio
– parata).
Ci tengo a precisare che nell’istinto predatorio, l’uso
della bocca è messo in atto solo ed esclusivamente per fermare
la preda. Fra loro si fermano afferrando la coda del fuggitivo,
con noi, afferreranno la nostra giacca o il maglione, oppure potremmo
saggiamente ri-direzionare la presa su una coda posticcia che avremo
in mano o legata a un cordoncino.
(Coda posticcia: osservandoli giocare, non mi spiegavo approfonditamente
la differenza di piacere che potevano provare afferrando la coda
del compagno invece del salamotto che avevo comprato (a parte la
differenza che la coda vera ha una vitalità diversa dal salamotto).
Tastai la coda e tastai il salamotto… c’era una grande
differenza; così mi venne in mente di ricreare una coda posticcia.
Come? prendendo dei calzini di spugna e infilandoli uno dentro l’altro,
per un numero ‘’x’’ che solo loro mi avrebbero
dato; arrivato quel fatidico numero, tastando quelsalamotto strano,
mi resi conto che la consistenza era molto simile alla coda vera;
e il risultato per i miei Cani, fu sorprendente!)
Il gioco della predazione è la fase iniziale che anticipa
l’istinto di caccia, ma è anche un complesso di azioni
che vengono attuate, ad esempio, per spronare un intruso intromessosi
nel territorio, ad uscirne velocemente. Quando questo accade, il
nostro Cane Lupo Cecoslovacco sta cercando di attivare la fase successiva
(fase però, messa anche in atto a seconda del ruolo del soggetto).
Ci troviamo nel 4° stadio di crescita
– lo stadio del tallonatore.
È sottointeso che il modo di giocare dei singoli soggetti,
rispecchia un certo tipo di carattere, per cui, dal gioco, possiamo
capire quale deve essere il nostro modello relazionale ed educativo
con lui.
Alcuni Cecoslovacchi rimangono molto infantili,altri mostrano la
loro infantilità solo quando rifiutano di seguire una regola
della casa; altri ancora invece, se non hanno creato il legame con
la famiglia e non sentono nella famiglia un ordine equilibrato e
responsabile, arrivano ad andarsene da ‘’lei’’
o a prendere delle decisioni che mostrano un grado di serietà
che altri Cani non hanno.
Ci troviamo nel passaggio di livello, non più solo Cane,
non ancora solo Lupo.
È storia ormai che molti recinti isolati, molti canili e
molti boschi, siano la dimora di questi ultimi soggetti, mentre
per gli infanti, prosegue una evoluzione che non arriva a termine.
Questo perché?
Perché è facile innamorarsi del Lupo Buono, del Lupo
per tutti (neanche stessimo parlando di una rivendita promozionale!),
ma non è facile ed è molto impegnativo, arrivare a
capirlo.
Il Cane Lupo Cecoslovacco, ama molto il contatto con la persona
con cui ha legato, desidera fare con lei ogni cosa, dal mangiare
al giocare al passeggiare al dormire (se non gli è concesso
il letto, desidera un giaciglio accanto al suo compagno umano).
Non dimentichiamo che è un Animale sociale/familiare e che
nasce per essere un sorvegliante che svolge il suo lavoro accanto
all’uomo e non separato da lui.
Nel Cane Lupo Cecoslovacco esiste una grande differenza fra maschi
e femmine. Si respira la superiorità caratteriale nel maschio
e il desiderio di protezione nella femmina.
Un aneddoto: una femmina di Cane Lupo Cecoslovacco, facente parte
di una bellissima famiglia, ha avuto il suo unico estro, quando
la sua Mamma umana ha partorito un Bimbo, dopodiché non l’ha
più manifestato. Questo ci porta ad una importante riflessione,
sulla potenza del linguaggio naturale nel Cane Lupo Cecoslovacco.
– In Natura le femmine gregarie di un rango elevato, nel momento
del parto, possono manifestare quella che in gergo si chiama ’’falsa
gravidanza’’, ossia una gravidanza senza Figli, ma con
tanto latte a disposizione dei piccoli della leader, semmai a Lei,
dovesse capitare qualcosa che non le permetterà più
di alimentare i cuccioli. –
***
Vorrei tanto avere un Cane Lupo Cecoslovacco
Bello, affascinante, ricco di mistero, il Lupo da sempre occupa
un posto speciale nei cuori di tutte le persone.
C’è chi lo ama e c’è chi lo odia, ma che
sia amore o odio il sentimento che cresce dentro le persone, esso
si esprime sempre in maniera molto forte.
Per chi lo ama, il Lupo è l’espressione massima dell’equilibrio.
Chi lo ama si adopera per divulgare la saggezza di questo Animale
e il suo altissimo grado di socialità e di dedizione alla
famiglia.
Chi lo odia invece pensa a lui solo come a una Belva assetata di
sangue.
Chi lo odia vive per smentire chi lo ama, dipingendo il Lupo come
un essere mostruoso che attacca i villaggi e uccide uomini e Animali
per ingordigia o per il solo gusto di farlo.
E mentre Cappuccetto Rosso imperversa negli incubi degli oppressi,
assumendo le forme più strane, ecco che nasce l’Ibrido
di Lupo, amore e gioia, odio e dolore di molte persone che hanno
avuto il desiderio di incontrarlo.
Il primo Ibrido di Lupo, nacque in Olanda con il nome di Cane Lupo
di Saarloos (in onore del suo selezionatore - Leendert Saarloos),
il secondo in Cecoslovacchia e fu il Cane Lupo Cecoslovacco, il
terzo in Italia, il Cane Lupo Italiano e, negli ultimi cinque anni,
ecco che hanno fatto la loro apparizione in Italia anche il NAID,
Native Indian Dog e l’AWD, American Wolf Dog.
Da quando l’Ibrido di Lupo è entrato nel mondo della
cinofilia, molti amanti del Lupo si sono fatti in quattro per averne
almeno un esemplare.
Quando arriva il momento di decidere se affiancarci a un Cane Lupo
Cecoslovacco, bisognaporsi una serie di domande per capire se si
è pronti per essere il compagno di un Clc.
Dove vivi?
Che lavoro fai?
Sei sposato/a?
Hai figli?
La tua casa è frequentata da molte persone?
Che tipo di abitazione hai?
Viaggi spesso?
Lavoro o vacanza?
In vacanza sceglieresti luoghi idonei anche al tuo Clc o lo lasceresti
in pensione, o a parenti, o ad amici, oppure preferisci che lui
/lei rimanga a casa e qualcuno vada ad occuparsene una o due volte
al giorno?
Hai mai avuto Cani?
Se si, maschio o femmina e di che razza o mix di razza?
Hai altri Cani attualmente?
Se si, maschio o femmina e di che razza o mix di razza?
Hai Animali diversi dal Cane?
Se si, maschio o femmina e di che specie?
Sei disposto a frequentare un corso educativo sulla conoscenza della
razza?
Perché è difficile convivere con un Clc?
Le razze ibridate sono composte da soggetti che necessitano di
un leader umano che prenda le direttive del Branco (inteso anche
come branco umano), e lo conduca con fermezza e determinazione.
Se un Clc non trova un leader sul quale contare e a cui affidarsi,
proprio perché in lui è viva l’anima del Lupo,
prenderà il sopravvento. Nella psiche dei Clc e nel loro
modo di vedere la vita, dove non c’è ordine c’è
squilibrio e una famiglia senza un leader è alla deriva,
come un esercito senza un generale. Nella vita di un Clc conta soprattutto
l’equilibrio, il rispetto e la suddivisione dei ruoli, è
quindi obbligatorio per chiunque desideri detenerli avere una grande
esperienza sui Cani di tutte le razze, la conoscenza della legge
naturale, la coscienza sulla differenza fra equilibrio e isterismo,
come anche la differenza fra fermezza e chiusura irragionevole,
fra determinazione e violenza.
Dove vivi?
Se vivi in città, e soprattutto se vivi in un condominio
e in una zona trafficata, devi essere consapevole che il tuo Clc,
avrà un impatto ambientale pessimo e che potrebbe anche non
abituarsi mai a quel tipo di realtà cittadina.
Ciò può procurare dei seri problemi di rapporto fra
te e lui/lei e c’è la possibilità che appena
gli riuscirà possibile il tuo CaneLupo tenti di scappare
da te e da quel mondo che non gli appartiene.
Per abituarlo al quartiereè giusto ricordare ancora che,
stupido sarà portarlo in mezzo al traffico, stupido sarà
passeggiare per ore e ore fra le bancarelledei mercati, i negozi
e i giardini pubblici, le scuole e gli uffici, perché non
essendo luoghi della sua naturalità, non può trovare
appigli a cui aggrapparsi per capire e riconoscere se tutto quello
che gli si presenta davanti è un incubo oppure no.
Prima di farlo uscire e fargli conoscere la realtà cittadina,
lui dovrà avere piena fiducia in te e per averla già
da cucciolo, dovrebbe conoscerti da prima del suo distacco dalla
Famiglia in cui è nato, altrimenti sarà molto difficile
che possa fidarsi senza conoscerti, e non fidandosi, non potrai
essere il famoso appiglio per cui, uscire o affrontare una situazione
che lo mette seriamente a disagio, può essere superata.
Che lavoro fai?
Se il lavoro ti porta a stare lontano da casa per molte ore al giorno,
non è un Cane Lupo quello che può essere il tuo Compagno,
potresti scoprire al tuo ritorno, una casa dove penseresti sia passata
una colonia di roditori, tanto troveresti tutto rosicchiato e smangiucchiato.
Questo non vuol dire che soffre di ansia da separazione (disturbo
comportamentale dell’uomo e non del Cane poiché concezione
emozionale propria dell’astrazione di pensiero - capacità
di ipotizzare – la qual cosa il Cane non è in grado
di elaborare), né che è affetto da iperattività
(disturbo dell’uomo di alcuni meccanismi nel sistema nervoso
centrale, che colpisce prevalentemente i bambini, ma che può
colpire anche gli adulti, ed è una malattia dovuta ad intossicazione
e non è un problema dell’umore), vuol dire solo che
è un cucciolo che in assenza dei genitori inganna il suo
tempo con ciò che ‘’i suoi genitori’’
hanno lasciato in giro per lui (il mobile potrebbe essere un tronco
di legno sito accanto alla tana), così come avviene nelle
zone rendez-vous per i cuccioli di Lupo.
Abituare un Clc a rimanere solo in casa, è un lavoro un po’
lungo e impegnativo, forse un po’ di più che per qualsiasi
altro Cane, perché in lui è più forte che negli
altri il senso del Branco:
- in Natura i cuccioli di Lupo se rimangono nella tana da soli perché
la Mamma è andata a caccia, rimangono si soli, ma soli insieme,
cioè tutta la cucciolata insieme; e se invece la Mamma è
assistita dal Papà, ella rimane con loro e sarà il
Papà ad andare a procurare il cibo per tutta la Famiglia.
Per questo semplicissimo pensiero atavico egli non concepisce lo
star solo in casa. E il suo rompere un po’ di cose, spiumare
cuscini e rosicchiare mobili, è solo perché stando
solo (come appena spiegato) si annoia, e per passare il tempo si
organizza! Può capitare però, che dopo aver giocato
con oggetti non proprio giocattoli, ad un certo punto cominci a
chiamare i suoi familiari che tardano un po’ troppo a tornare.
I vicini di casa potrebbero non essere d’accordo con il suo
chiacchierio insistente e potrebbero perdere la pazienza.
Se hai un giardino, e vuoi lasciarlo lì, ripensaci, perché
se volesse scappare per venirti dietro potrebbe farlo, un Clc è
in grado di saltare recinzioni alte 2 metri, oppure, se non sopporterà
più di star solo, aspetterà che tu sarai al di là
della sua vista, ed ecco che salterà il reticolato e andrà
gironzolando per il quartiere alla ricerca di qualcosa di interessante
da fare o di qualcuno che abbia del tempo per lui.
Sei sposato/a? Hai figli?
Tua moglie o tuo marito, è concorde con te con la scelta
per il Clc? … siete consci che la sua educazione deve essere
equilibrata da parte di entrambi? E che questo Animaletto non deve
essere la sostituzione di un figlio non avuto? Se non avete figli
ora, e un domani li avrete, siete entrambi d’accordo che il
Cane Lupo deve continuare a vivere come è sempre vissuto,
e che non dovete mostrargli segni di squilibrio emozionale? Siete
entrambi concordi sul frequentare un corso educativo sulla’’vera’’
socializzazione e sulla conoscenza delle caratteristiche della razza
di appartenenza del vostro Pupillo?
Nel caso in cui la vostra tranquillità venga meno nei confronti
del comportamento del vostro Cane, siete entrambi d’accordo
con l’impegnarvi a risolvere le incomprensioni facendovi anche
aiutare da un tecnico del settore, esperto della razza?
La tua casa è frequentata da molte persone?
Se la tua casa è frequentata da molti estranei, anche se
amici e parenti, devi sapere che un Clc, per la sua diffidenza e
il suo senso del Branco, può non vivere bene l’affollamento
di estranei, che in Natura è cosa non comune, e può
reagire a gesti anche amichevoli, come se fossero offensivi, potrebbe
interpretarli come segnali di avversità.
Che tipo di abitazione hai?
Un giardino è importante ma non fondamentale, se però
non vivi in città e hai una casetta un po’ appartata
in campagna, è di certo l’ideale per lui.
Viaggi spesso? Lavoro o vacanza?
Se viaggi spesso, per lavoro o per vacanza, non è il Clc
adatto alla vita con te, perché per lui il Branco è
la vita, e quando il Branco si separa, lui soffre molto, per cui,
a meno che non può far parte dei tuoi viaggi è meglio
che tu rinunci ad avere un Cane, e soprattutto un Cane del genere,
a parte, è chiaro, che a casa non ci sia qualcuno ugualmente
importante per lui.
In vacanza sceglieresti luoghi idonei anche al tuo Clc o lo lasceresti
in pensione, o a parenti, o ad amici, oppure preferisci che lui
/lei rimanga a casa e qualcuno vada ad occuparsene una o due volte
al giorno?
Non è un Cane che si può lasciare in una pensione,
a meno che non sia un luogo molto ben conosciuto da lui, con persone
con le quali ha un rapporto familiare, e che non sia una pensione
comune, ma un luogo dove le persone che la gestiscono vivono sul
posto, e non è detto che sia comunque una soluzione che lo
faccia restare tranquillo. Quindi, se devi andare in vacanza, è
meglio organizzare il viaggio per un luogo dove lui è ben
accetto.
Hai mai avuto Cani? Se si, maschio o femmina e di che razza o mix
di razza?
Se non hai esperienza con Cani e soprattutto con Cani con uno certo
carattere, evita accuratamente di accompagnarti ad un Clc, non saresti
in grado di gestire le situazioni che mano a mano ti si presenteranno
davanti. E se invece hai esperienza, non trascurare il sesso del
Cane di cui sei già stato il Compagno, perché un Ibrido
di Lupo a seconda del suo sesso e a seconda del suo ruolo di nascita,
ha comportamenti molto diversi.
Hai altri Cani attualmente? Se si, maschio o femmina e di che razza
o mix di razza?
Se invece hai altri Cani a casa, non devi trascurare la possibile
incompatibilità di carattere che esiste fra i soggetti di
alcune razze e il sesso di appartenenza.
Hai Animali diversi dal Cane? Se si, maschio o femmina e di che
specie?
Se non hai un Cane ma un Gatto o altri Animaletti, devi saper gestire
la situazione.
Di norma un Clc sentendo molto il senso della Famiglia, se gli saranno
presentati i componenti del Branco in modo educato e diligente,
non avrà problemi a relazionarsi con loro nella giusta maniera,
e non ci saranno se la famiglia ospitante vive in equilibrio e senza
timori, vive in armonia e nel rispetto dei compiti e dei ruoli,
altrimenti possono esserci dei battibecchi poco piacevoli, gli stessi
battibecchi che possono esserci anche con un altro Cane o una persona.
E se andrà d’accordo con gli Animaletti di casa, non
è assolutamente detto che vada d’accordo con altri
Animaletti similiche non fanno parte della famiglia, perché
un conto è accettare il Branco e un conto è accettare
gli estranei!
Vivere con un Clc non è impossibile, e non è neanche
difficilissimo, bisogna però sapere bene a cosa si va incontro,
quali sono le sue necessità e quali sono le rinunce a cui
si va incontro per dar lui, una vita degna della sua natura.
Ovviamente nel documentarsi in rete sulle caratteristiche di razza
difficilmente troveremo informazioni reali; nella maggior parte
dei casi infatti ci verrà detto che è un Cane legatissimo
alla Famiglia, adatto ai bambini, sociale e socievole … addirittura
che facendogli fare esperienze nei centri commerciali e nei luoghi
affollati sin dai due mesi di vita si abituerà a tutte le
situazioni! Consideriamo che la motivazione più diffusa nel
desiderare un Clc è quella di avere un Lupo al guinzaglio
e di conseguenza farsi vedere dalla gente. Figuriamoci se vi venisse
detto che è un Cane che non dà confidenza, che ama
stare in mezzo al verde e che tenerlo in luoghi affollati è
una mancanza di rispetto nei suoi confronti … ci sarebbe un
crollo delle vendite. A causa di questa discrepanza tra le caratteristiche
del cane, le esigenze dei proprietari e quello che erroneamente
viene diffuso mediaticamente, il Clc negli ultimi anni ha avuto
un incremento esponenziale sia nella nascita di cuccioli che nel
numero di allevamenti (amatoriali e non, e la maggior parte di questi
ha come fine reale solo quello di vendere cuccioli); ma è
anche la razza con il maggior numero, in percentuale, di abbandoni
(intesi sia come lasciati in canili, sia in boschi o campagne, o
che, allontanati dalle famiglie, vivono relegati in box o recinti).
Se alla fine di tutte queste riflessioni abbiamo deciso di comprare
un cucciolo, ci troviamo di fronte al dubbio: a chi ci dobbiamo
rivolgere?
Gli aspetti più importanti sono:
La salute
Il pedigree
La tipologia dell’allevamento
Come vengono cresciuti i cuccioli
La salute: considerandole malattie congenite e genetichedelle quali
può essere affetto – displasia anca e gomito, mielopatia
degenerativa, nanismoipofisario, stenosi sub-aortica – non
bisogna assolutamente rivolgersi a chi alleva senza effettuare tutti
questi test sui genitori dei futuri cuccioli, prima di farli accoppiare.
Il pedigree: molti vendono i cuccioli dicendo che senza pedigree
costano meno e questo aspetto incidetantissimo sulla scelta; infatti
una grande maggioranza di persone crede che quelli del pedigree
siano soldi buttati, tanto il Cane è puro per il suo aspetto
e quel pezzo di carta è solo un “titolo aristocratico”,
meglio risparmiare quei soldi! Invece il pedigree non solo attesta
che il Cane in questione è di razza, ma ci dice anche se
il cucciolo ha nelle sue linee di sangue accoppiamenti sbagliati
che possono influenzare negativamente il suo carattere e la sua
salute … molto spesso si accoppiano Cani in consanguineità,
anche stretta riportando con estrema facilità danni gravi
nella riproduzione. Quindi non bisogna mai comprare cuccioli senza
pedigree e bisogna diffidare assolutamente da chi li vende –
fra l’altro in base al DLGS 529/1992: ART. 5 è vietata
la vendita di Cani senza pedigree –.
La tipologia dell’allevamento: molto spesso pensiamo che
l’allevatore sia un commerciante senza scrupoli e che gli
allevamenti “amatoriali” siano preferibili proprio per
definizione … invece l’allevatore è un professionista
riconosciuto che studia le linee di sangue e ha un rapporto stretto
con i suoi Cani per poter scegliere meglio gli accoppiamenti. Gli
allevamenti amatoriali sono di fatto allevamenti non riconosciuti
; spesso sono di privati che comprano una coppia o più soggetti
di una razza di moda e cominciano a fare cucciolate solo per lucro
… se fossero dei professionisti si farebbero riconoscere dall’Enci,
e se non lo hanno mai fatto è perché è più
comodo avere quella definizione che colpisce l’animo delle
persone, senza calcolare che spesso sono degli evasori fiscali,
perché davvero non denunceranno mai le ‘’entrate’’
percepite con la vendita dei cuccioli soprattutto se senza pedigree.
Per riconoscere la differenza tra un allevatore serio e un allevatore
commerciante, basta vedere il rapporto che la persona ha con i Cani
dell’allevamento … cioè se sono parte del suo
Branco o solo elementi che vivono chiusi in box e che servono ‘’esclusivamente’’
per riprodurre! Questa è una differenza che non sempre è
facile notare, però, dagli sguardi che scambia con i suoi
Cani e dalle parole che scambia con voi, potete riuscire a capire
il suo modo di pensare.
Come crescono i cuccioli: è fondamentale come vengono tenuti
i genitori, come viene fatta nascere e crescere la cucciolata; che
si rispettino le norme igieniche perché è fondamentale
per la salute del cucciolo nascere e crescere in un luogo pulito;
è importante che i cuccioli non vengano staccati dalla mamma
prima del tempo e che ti sia concesso alla futura famiglia di avere
contatti con il cucciolo dopo aver deciso di acquistarlo, prima
che il piccolo le venga affidato.
In conclusione bisognerebbe scegliere un allevamento riconosciuto
che si dedichi al suo lavoro con passione, che scelga con accortezza
gli accoppiamenti da fare, che voglia conoscere i futuri proprietari
ben in anticipo, per decidere se sono persone adatte alla razza,
che sappia consigliare a chi rivolgersi per una crescita corretta
e che segua personalmentele famiglie a cui ha affidato il suo cucciolo,
chedica realmente pregi e difetti della razza e non quello che serve
per vendere e basta; insomma che abbia sensibilità e cuore!
Il prezzo del cucciolo non deve essere basato su null’altro
che non sia: il lavoro di studio, la dedizione ai Cani dell’allevamento,
il riguardo per la loro salute psico-fisica e l’assistenza
ai piccoli dal primo giorno fino all’ultimo della loro vita.
Chiaramente questo significa informarsi e contattare più
allevamenti, per riuscire a fare una giusta selezione!
***
Convivere con un Cane Lupo Cecoslovacco
All’inizio della diffusione della razza esisteva un severo
controllo e una rigida selezione da parte del Club Ceko su allevatori
e su eventuali privati che potevanoprendere questi esemplari; tutto
era regolamentato disciplinatamente e non erano ammessiaccoppiamenti
se non autorizzati preventivamente dal Club. Il Clc rispettava le
caratteristiche originarie! Pochi anni dopo, cominciò il
boome gli allevatori, o pseudo tali, diventano centinaia; senza
controllo, molti di loro erano convinti di poter plasmare attraverso
accoppiamenti mirati i soggetti che avevano a disposizione per renderli
peluche(con la sola riflessione basata su quanto fosse buono e tranquillo
l’uno o l’altro soggetto, senza perciò prestare
la minima attenzione al bagaglio esperienziale e caratteriale degli
avi o dei fratelli e sorelle di cucciolata); molti altri invece,
accoppiando a casaccio i cani che avevano comprato(nel gretto stile:
sono un maschio e una femmina, lascio che la natura faccia il suo
corso).
Il risultato attuale è che mentre nell’aspetto morfologico
si è raggiunta una certa omogeneità, dal punto di
vista caratteriale, un po’ per noncuranza e un po’ per
incapacità, si possono trovare le più disparate caratteristiche.
Infatti è possibile incontrare Clc socievoli e Clcdiffidenti;
tranquilli o incontenibili; aggressivi attivi o aggressivi passivi;soggetti
che evitano le situazioni o che le affrontano, che mettono le zampe
addosso a tutti o che non si fanno avvicinare da nessuno e …
potrei citare tanti altri esempi.
Certamente possiamo dire che il Clc è un cane difficile,
non per tutti e che se cresciuto nel modo sbagliato crea non poche
difficoltà.
Nella parte riguardante l’attaccamento e in quella dell’apprendimento
abbiamo trattato in maniera analitica le fasi della crescita di
un Clc, dando alcune chiavi di lettura su come istaurare un buon
rapporto con lui e abituarloalle varie situazioni nel rispetto dei
suoi tempidi attenzione ed evoluzione; affrontiamo adesso le difficoltà
pratiche a cui si va incontro.
I problemi più diffusi che riscontriamo con il Clc sono:
distruttività, aggressività, scarsa o eccessiva propensione
al contatto con gli estranei, scarsa o eccessiva propensione al
contatto con i suoi simili (che in età adulta diventa quasi
impossibile fra pari sesso), eccessiva mordacità nel gioco,
eccessiva diffidenza nelle situazioni cittadine esasperate, difficoltà
nel lasciarlo solo, fuga con qualsiasi recinzione (anche alte 2,5
metri), difficoltà al guinzaglio e scarsissimo controllo
soprattutto sotto stimolo.
Tutte queste problematiche derivano, oltre che dalle caratteristiche
della razza, dal rapporto non corretto instaurato dai familiari
con il cane.
Purtroppo le teorie moderne sull’educazione sposano solamente
il condizionamento, che sicuramente funziona nell’insegnamento
dell’esercizio singolo (studi di cent’anni fa di Pavlov)
ma che non rappresenta certamente il modo giusto per creare un rapporto.
Con il Clc bisogna creare un legame particolare se si vuole vivere
una vita serena; bisogna vivere questa vita dividendola totalmente
con lui, lasciandolo, comunque dopo averlo abituato con pazienza,
il meno possibile da solo; facendolo dormire con noi, mangiare con
noi, uscire con noi, andare in vacanza con noi. Sin da piccolo dobbiamo
insegnargli cosa può e cosa non puòfare, in modo equilibrato
(senza le esagerazioni dannose come “schienarlo” o “ignorarlo”
se fa qualcosa di sbagliato); dobbiamo guidarlo nel superare le
difficoltà, senza dar retta a chi ci spinge a portarlo a
60 gg al centro commerciale per farlo abituare… Il Clc non
può affrontare i problemi senza che abbia instaurato prima
un rapporto tale con noi, che lo spinga a fidarsi di noi come prima
si fidava della Mamma, e solo a quel punto fargli vivere le esperienze
nuove (senza avere fiducia nella persona che con lui vive, è
equivalente a dirgli: “risolvitela da solo”). Se pretendiamo
che superi le sue difficoltà senza di noi, come possiamo
pensare che poi ci consideri importanti? Perché lo attiriamo
con un biscottino? Non scherziamo!
Se noi guideremo il nostro cane facendogli affrontare le situazioni
negative gradualmente, rispettando il suo modo di essere e non obbligandolui
ad adattarsi al nostro, si instaurerà un legame così
intenso che non verrà meno neanche se gli stimoli diventeranno
molto alti, perché noi, anzi, lo stare con noi che siamo
la famiglia, sarà sempre “più importante”.
Il Clc è un cane che ha bisogno anche di movimento, ma non
dobbiamo misurare lo spazio, per crescerlo in maniera corretta;
la Tana e il Branco sono fondamentali, trasmettono un senso di appartenenza.
Sbaglio enorme è quindi farlo vivere fuori casa, in giardino
o peggio ancora in box … lo prenderebbe come un allontanamento
dal Branco, un’emarginazione immotivata.
Ovviamente facendolo vivere dentro casa avremo il problema di lasciarlo
solo quando usciamo; bisogna abituarlo piano piano e, sempre se
si è creato quel rapporto di fiducia; qualche ora senza di
noi non sarà un problema.
A questo proposito: per una giusta educazione, quando usciremo,
per non farlo sentire solo o per ingannare la sua attesa, non dobbiamo
lasciargli quei giochetti con il cibo dentro nell’illusione
di tenerlo occupato, perché altro non capirebbe che, rompendoli,
arriveràsìal cibo ma soprattutto capirebbe che negli
oggetti sparsi per casa si può trovare il cibo.
Il rapporto con gli altri cani, da cui fra l’altro è
attratto sin da piccolo, va gestito da subito facendogli conoscere
e frequentare solo soggetti che potranno essere assimilati come
esperienze positive, perciò niente socializzazioni con Cani
che possono preoccuparlo e intimorirlo, insegnandogli una sottomissione
dettata da paura. Questo tipo di esperienza può spingerlo,
una volta grandicello, ad attaccare per non vivere più quelle
negatività. Le aree canisono un pessimo punto di partenza;
la cosa migliore è quella di frequentare amici con cani tranquilli,
che nel tempo possono diventare per lui, quello che sono i loro
familiari umani per noi, amici con cui passare piacevolmente del
tempo in armonia! La socializzazione è una fase in cui il
cucciolo non deve fare esperienze negative, e frequentare i suoi
simili secondo il credo moderno “che devono vedersela da soli”
può solo farlo spaventare con la conseguenza che crescendo
aumenterà la sua aggressività verso i conspecifici.
Il Clc comunica con la bocca, ama prenderti per il braccio e portarti
in giro, stringerti l’avambraccio o attaccarsi alle caviglie
simulando la “presa della preda”. Se è cresciuto
fino ai 60 giorni con la Mamma ha sicuramente avuto le giuste inibizioni
nel dosare la forza; noi dovremo continuarne il suo lavoro facendogli
capire che la situazione non è cambiata. Sbaglio grave sarebbe
quello di vietargli di usare la bocca perché l’evitamento
dell’atto, non comporterebbe una dimenticanza nel bagaglio
culturale, ma solo ed esclusivamente, una mancanza di educazione,
che prima o poi,se il morso dovesse uscire, lo produrrebbe senza
controllo e senza freno.
Rispetto innanzitutto!
Sbagliato sarebbe cercare in lui, quel qualcosa che non è
altro che la proiezione di una fantasticheria.
Il Cane non è buono e non è cattivo, così come
non lo è il Lupo.
E mostra la sua saggezza e il suo equilibrio, in ogni sua azione.
Se riusciamo ad uscire dallo schema mentale umano che vuole riconoscere
in ogni altro essere vivente, i propri comportamenti, potremmo vivere
con il Cane Lupo Cecoslovacco una splendida avventura. Ma se non
lasciamo a casa i paraocchi, lo splendore può diventare tenebra.
La tenebrosa immagine di un abbandono che lascia una ferita molto
più profonda in lui che non in noi.
***
Un ringraziamento particolare al Sig. Edoardo Primo Oleggini
''Allevamento LakeWolf'' per la collaborazione.
Barbara Tullio - Paolo Caldora
*Bibliogafia: Alfa, questa sconosciuta; Lupi allo
Specchio - Ascoltando la Natura; Diario: Similitudini fra Cani e
Lupi - Illuminanti Riflessioni; Tullio, Caldora