La Madre Terra, dona la vita a tutto ciò che è,
in essa tutto vive allo stato selvaggio e originale.
Ai suoi occhi tutto ha una ragione per nascere,
per vivere la sua vita, per mutare ...

 

Anche se la Madre Terra è in ogni dove,
esistono dei luoghi sacri, selvaggi e incontaminati,
in cui il suo potere è più forte.
Luoghi nei quali è viva la coscienza e l’armonia, la saggezza Creato.

La felicità

All’arrivo dell’inverno,
era usanza riunirsi nel tepee del vecchio saggio
e ascoltare le sue storie.
Un giorno un fanciullo chiese:
‘Cos’è la felicità?’

Il vecchio saggio rispose:
- Una fanciulla era solita allontanarsi dall’accampamento
nelle belle giornate autunnali,
per recarsi nella folta boscaglia poco distante
a raccogliere le foglie ingiallite cadute dagli alberi.
Ne raccoglieva un’intera cesta
e poi se ne tornava al suo tepee.

Stendeva una coperta,
vi si sedeva sopra e, rovesciata la cesta
disponeva le foglie formando dei bellissimi disegni di animali.
Il più ricorrente era quello di un Lupo
che stava sdraiato accanto ad un tronco.

Un giorno le chiesi perché fra tutti i suoi disegni,
quello con il Lupo era il suo preferito.
La fanciulla rispose:
“Una notte ho sognato di cadere in un buco profondo,
era buio e freddo, io ero spaventata, volevo essere coraggiosa,
ma non riuscivo a trattenere le lacrime… mi misi a piangere.
All’improvviso sentii un calore vicino a me,
era un cucciolo di Lupo che mi guadava incuriosito.
Mi chiese perché piangevo
ed io risposi che avevo paura, freddo
e forse non avrei più rivisto la mia mamma.
Il cucciolo mi disse che non dovevo aver paura,
perché le mamme ritrovano sempre i loro figli,
è l’amore che le guida,
e quindi dovevo stare tranquilla
che da lì a poco mi sarei ritrovata insieme a lei.
Mentre il cucciolo mi parlava
di tanto in tanto alzavo gli occhi
per scorgere qualcosa dalla piccola luce che filtrava.
Vidi un fiocco di neve cadere
e arrivare fin laggiù in quel buco così profondo,
e poi un altro e un altro ancora.
Mi piace la neve.
Cominciammo a giocherellare con quei fiocchi minuscoli
che si scioglievano al tocco.
Quando ormai non pensavo più alla paura
ecco sentir chiamare il mio nome,
era la mia mamma, mi aveva trovata.
Dissi al cucciolo di venire con me,
ma lui non volle, perché la sua casa era nel bosco.
‘Torna a giocare, però, io sarò qui ad aspettarti’.
La mattina dopo, sono andata nel bosco,
per cercare il cucciolo di Lupo, e ancora lo cerco.
Il mio sogno era così vero che non posso credere che non esista.”

Chiesi allora alla fanciulla, cosa la attirava tanto di quel cucciolo.
E la fanciulla rispose che era parte di lei,
che non si era mai sentita così felice
come quando era in quel buco.

A quelle parole cominciò a nevicare
le foglie cominciarono a danzare nell’aria
e il disegno si animò.
Un cucciolo di Lupo apparve.

Da allora ad ogni nevicata, si possono scorgere
un cucciolo di Lupo e una fanciulla
giocare felici con i fiocchi leggeri.

Leggenda Indiana (Anonimo)